Nasce la Carta per rilanciare il fotovoltaico italiano, benefici per 11mld

I grandi operatori solari stringono il patto per far crescere il parco fotovoltaico nel modo più sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico




















Rilanciare il fotovoltaico italiano facendo attenzione all’ambiente, alla compatibilità sociale e all’impatto economico. Questo l’impegno assunto dai grandi operatori del solare, incontratisi ieri a Roma per discutere di scenari e strategie dedicate allo sviluppo del comparto. L’occasione è quella offerta dal convegno organizzato da Althesys presso l’auditorium del GSE. ANIE Rinnovabili, Elettricità Futura, Terna e i principali attori del fotovoltaico italiano hanno discusso di nuove e vecchie installazioni e del ruolo che settore dovrà svolgere in vista dei futuri obiettivi europei e di quelli della SEN 2030.
Dopo anni di crescita convulsa sotto la spinta del Conto Energia, gli impianti fv hanno tirato il freno in Italia. Il Belpaese rimane nella top five mondiale della capacità cumulata – quinto dopo Cina, USA, Giappone e Germania -, ma il parco solare nazionale inizia ha mostrare la sua età (le installazioni hanno una media di 8-10 anni) e sta perdendo producibilità. Nello specifico, il decadimento della produzione è stimabile nel 2,2 per cento annuo (dato del 2016), ben superiore a quello fisiologico previsto al momento dell’installazione.
Contestualmente la nuova Strategia Energetica nazionale chiede al comparto di triplicare la produzioneentro la fine del prossimo decennio. Senza interventi, tuttavia, le aggiunte di potenza annuali si limiterebbero a sostituire la capacità «persa», che al 2030 ammonterebbe a malapena a 5 GW.
Come fare, allora, per rilanciare il fotovoltaico nazionale cogliendo a pieno tutte le potenzialità esistenti? La ricetta è nota, ma da oggi ha una sua formula messa nera su bianco. Si tratta della “Carta del rilancio sostenibile del fotovoltaico”, strumento a metà tra una dichiarazione di intenti e un’alleanza con cui le maggiori aziende e associazioni del settore si impegnano a seguire determinati principi di sostenibilità per rinnovare e sviluppare gli impianti fv.
La Carta nasce dai risultati di un nuovo studio di Althesys. Il documento, realizzato in collaborazione con il Gestore dei Servizi energetici de Enel Foundation, analizza condizioni e strategie per rilanciare l’energia solare, vero e proprio “perno degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030”, come spiega Alessandro Marangoni, ceo di Althesys e coordinatore della ricerca.

Per raggiungere i target 2030 è necessario non solo sviluppare nuovi impianti, ma anche mantenere in efficienza il parco esistente tramite interventi di ammodernamento (repowering e revamping). Le misure dovrebbero riguardare soprattutto le centrali su scala utility che rappresentano lo 0,8 per cento degli impianti totali e 43,7 per cento della potenza installata in Italia. Lo studio calcola che dal revamping, interventi di ristrutturazione che non aumentano la potenza installata, si potrebbe recuperare fino a 4.000 MW; nel contempo, il repowering, ossia la sostituzione di vecchie macchine e componenti con elementi più recenti e con prestazioni energetiche superiori, può fornire fino a 1.550-1.700 MW aggiuntivi.
Prima di tutto ciò serve però un quadro regolatorio chiaro e stabile che dia certezze agli operatori, unitamente a una semplificazione dei processi autorizzativi per gli ampliamenti e un coordinamento per lo sviluppo della rete. Secondo il rapporto Althesys rilanciare il fotovoltaico italiano significherebbe ottenere 11 miliardi di euro in ricadute economiche, quasi 20.000 nuovi posti di lavoro e una riduzione delle emissioni di 12,8 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti.

fonte: www.rinnovabili.it