La combustione di biomasse forestali non è sempre neutra per gas serra





















L’UE ed i suoi stati membri continuano a classificare tutta la biomassa di origine forestale come energia rinnovabile e a zero emissioni per la CO2.  In un Rapporto pubblicato nell’aprile del 2017  EASAC (European Academies Science Advisory Council) il Comitato consultivo per la Scienza delle Accademie europee sostiene che è’ semplicistico e fuorviante classificare tutta la biomassa di origine forestale appunto come energia rinnovabile  e a zero emissioni di CO2.  Nel giugno 2018 EASAC ha anche pubblicato un commento (link disponibile all’interno del comunicato)  per ribadire i punti del suo Rapporto per incoraggiare i decisori politici a riconsiderare il loro approccio all’utilizzo di biomasse forestali come energia rinnovabile.. “Spesso si sostiene che il carbonio rilasciato dalla combustione della legna e da altre biomasse forestale viene rimosso dall’atmosfera con la ricrescita della vegetazione. Questo può essere vero a lungo termine, ma i decisori politici potrebbero non rendersi conto di quanto tempo ci vuole perché questo accada. Come minimo ci vogliono molti decenni ed in alcuni casi ci vorranno centinaia di anni per far assorbire la CO2 da nuova vegetazione. Nel frattempo il carbonio emesso contribuirà al cambiamento climatico così come la combustione di carbone o petrolio.” Più avanti,  aggiungono in effetti, che per unità di elettricità prodotta le emissioni di carbonio dalla combustione di biomassa forestale  sono maggiori di quelle prodotte dalla combustione di carbone

Nadia Simonini

Rete Nazionale dei Comitati Rifiuti Zero