L’Earth Overshoot day anticipa: abbiamo divorato il mondo in 212 giorni

Il deficit ecologico terrestre continua ad anticipare i tempi. Per mantenere il nostro attuale appetito per le risorse, avremmo bisogno dell’equivalente di 1,7 Terre





Il primo agosto di quest’anno l’umanità avrà già consumato tutte le risorse prodotte dal pianeta in un anno. È quello che gli esperti chiamano Earth Overshoot day, il punto esatto in cui l’utilizzo di beni come acqua, cibo, terra e legname supera la capacità della natura di rigenerarsi. Si tratta di un fattore monitorato fin dagli anni ’70 (allora era chiamato Giorno del debito ecologico – Ecological Debt Day) e che in tutto questo tempo ha mostrato quasi un trend costante: a parte una leggera flessione negli anni della crisi economica finanziaria, il nostro “appetito” per le risorse naturali aumenta di anno in anno. Nel 1987 la giornata cadeva il 19 dicembre, nel 2000 si è arrivati al 1° novembre, lo scorso anno è stato il 2 agosto.

In questa spirale negativa, l’Earth Overshoot Day continua ad accelerare e a questi ritmi è probabile che il prossimo anno la data cada addirittura a luglio.

“Le nostre attuali economie gestiscono uno schema Ponzi con il nostro pianeta”, ha commentato Mathis Wackernagel, amministratore delegato e co-fondatore di Global Footprint Network (l’organizzazione no profit che occupa del calcolo). “Stiamo prendendo in prestito le risorse future della Terra per far andare avanti le nostre economie nel presente. Come ogni schema Ponzi, funziona per un po’ di tempo. Ma mentre le nazioni, le aziende o le famiglie aumentano sempre più in debito, finiscono per cadere a pezzi”.


L’Earth Overshoot day è calcolato dividendo la biocapacità mondiale (la quantità di risorse naturali generate dalla Terra quell’anno), per l’impronta ecologica globale (il consumo delle stesse da parte dell’umanità), moltiplicando il risultato per 365, ossia i giorni dell’anno. Quello che il calcolo non dice esplicitamente ma che emerge da una veloce riflessione è che, a questi ritmi avremmo bisogno dell’equivalente di 1,7 Terre. Non solo. I costi di una questa sfrenata spesa ecologica stanno diventando sempre più evidenti nel tempo. I cambiamenti climatici sono il risultato più evidente e diffuso, a cui si aggiunge la perdita di biodiversità, il crollo della pesca, la crescita dei prezzi delle materie prime e tutti i sordi civili ad esse connesse.

Diversi studi scientifici nell’ultimo anno hanno rivelato che un terzo delle terre è ora profondamente degradato, mentre le foreste tropicali sono diventate una fonte piuttosto che un assorbitore di carbonio. Gli scienziati hanno anche lanciato l’allarme per trend climatici sempre più irregolari, in particolare nell’Artico, e un preoccupante calo delle popolazioni di api e di altri insetti impollinatori.

Curiosità: Se tutto il mondo consumasse le risorse naturali con gli stessi ritmi degli italiani, l’Earth Overshoot day verrebbe precipitosamente anticipato al 24 maggio.


fonte: www.rinnovabili.it