Nuova tecnologia per estrarre oro dai rifiuti elettronici

Semplice e privo di tossicità: il processo messo a punto dall’Università di Edimburgo è in grado di recuperare il prezioso metallo con alti gradi di purezza




















Una nuova tecnologia in grado di estrarre oro dai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. La sta sviluppando un gruppo di ricercatori dell’Università di Edimburgo. Gli scienziati avrebbero individuato un reagente chimico in grado di recuperare dai rifiuti elettronici in maniera efficiente il prezioso metallo a un livello di purezza elevatissimo (leggi anche Riciclaggio dei metalli: le vecchie auto sono miniere preziose).
Quel che han fatto i ricercatori è stato collocare i circuiti stampati dell’elettronica in un acido per dissolvere le parti metalliche. Poi hanno aggiunto un liquido oleoso contenente il nuovo reagente, che consente di estrarre l’oro in modo selettivo dalla complessa miscela di metalli presenti all’interno dei componenti elettronici.
Normalmente, una molecola di reagente si lega direttamente a una molecola di metallo. Il composto innovativo utilizza un diverso tipo di chimica e può legarsi a gruppi di molecole d’oro invece di uno solo.
I ricercatori adesso vogliono recuperare altri preziosi metalli dai rifiuti elettronici, tra cui palladio, platino e neodimio. L’intenzione è sviluppare nuovi reagenti per altri metalli, anche quelli comuni come rame e stagno o persino quelli tossici come cadmio e piombo. I risultati della ricerca sono stati pubblicati nela rivista scientifica Angewandte Chemie.
Un passo avanti importante, visto che circa il 7 per cento dell’oro mondiale si trova all’interno dei rifiuti elettronici, di cui meno di un terzo è attualmente recuperato, secondo il project leader Jason Love. Una tonnellata di minerale d’oro contiene circa 5 grammi di oro puro. Una tonnellata di telefoni cellulari scartati ne contiene 300 grammi.

fonte: www.rinnovabili.it