Rifiuti, Zingaretti «spegne» inceneritore Colleferro: «sì» di Costa

Per l’immondizia ora impianti a freddo. Il ministro dell’Ambiente: «Nessun commissariamento». Lo sciopero dei lavoratori di Ama è rimandato al 5 novembre





















«Il superamento del concetto di incenerimento è molto gradito». Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, plaude il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, per il piano di chiusura dell’inceneritore di Colleferro. Il progetto è stato presentato martedì dal governatore all’incontro voluto dallo stesso ministro per trovare un percorso condiviso con il Comune sulla questione degli impianti per smaltire gli scarti della Capitale. Il ministro Costa ha escluso l’ipotesi commissario per affrontare la questione rifiuti romani: «Non c’è alcuna intenzione da parte mia» ha tagliato corto al termine dell’incontro, durato quasi due ore.

Piano a lungo termine

Per realizzare il piano su Colleferro, però, ci vorranno due o tre anni. Rimane quindi aperta la ricerca di una soluzione a breve termine per le circa 2.000 tonnellate al giorno di rifiuti romani (sulle 4.600 totali) che escono «lavorate» dai quattro Tmb (Trattamento meccanico biologico, ndr) della città per finire in parte al termovalorizzatore di San Vittore (di Acea), in parte in Abruzzo, Emilia Romagna e Austria. Intanto Ama lavora al nuovo piano industriale, che comprende anche gli impianti di smaltimento della differenziata (44,8% del totale dei rifiuti) che sarà presentato al ministro Costa entro il 15 novembre

A Colleferro impianto per il riuso

Zingaretti prima di incontrare al tavolo del ministro, la prossima settimana, anche la sindaca Raggi e la prefetta Paola Basilone, incassa il plauso di Costa che precisa: «Questo significa trovare soluzioni condivise». In pratica l’impianto di Colleferro, fermo da un anno e mezzo più per le proteste dei residenti di zona che per il necessario ammodernamento, chiamato revamping, non sarà riattivato, ma riconvertito in una nuova struttura con macchine ad alta tecnologia che separeranno i rifiuti usciti dai Tmb per riavviarli al riuso, con lavorazione a freddo, senza impatto ambientale.

Plauso per il piano della qualità dell’aria

Il nuovo impianto, secondo il piano redatto dall’assessore regionale all’Ambiente, Massimiliano Valeriani, permetterà di chiudere il ciclo dei rifiuti di Roma nel Lazio entro il 2020, perché potrà ricevere tutti i rifiuti, definiti «fos» e scarti, che vengono dai Tmb che lavorano al momento il 56% della spazzatura dei romani (la parte indifferenziata). Inoltre il ministro Costa ha trovato con Zingaretti una convergenza anche sull’imminente sottoscrizione del «Piano per la qualità dell’aria».

Le polemiche

Clima dunque di esplicita cordialità tanto da suscitare un tweet ironico dei pentastellati regionali: «Dal no all’inceneritore al Piano aria - ha scritto il gruppo guidato da Roberta Lombardi - È bastata un’ora con Costa per far rinsavire Zingaretti sulle politiche ambientali». «L’unica che deve rinsavire è Virginia Raggi - la replica del vicesegretario del Pd Lazio Enzo Foschi - da cui Costa e Zingaretti aspettano da anni le aree di Roma e dell’area metropolitana, da fornire per legge, dove collocare gli impianti». Sul tema Costa era già intervenuto in mattina alla Camera rispondendo a un’interrogazione di Roberto Morassut, rimarcando in effetti tra le criticità del sistema romano e laziale «la mancata definizione delle aree idonee a colmare il deficit impiantistico», ma si è detto nel pomeriggio «moderatamente ottimista»: è necessario adesso «stringere gli spazi di interpretazione normativa e amministrativa». «Vogliamo arrivare - ha concluso il ministro - a un momento in cui si definisce l’uscita dalla situazione di sofferenza del Lazio e in particolare di Roma».

Lo sciopero di Ama rinviato al 5 novembre

Dove intanto i sindacati Ama sono ai ferri corti col Comune: «Senza il bilancio salta ogni possibilità di rilancio», spiegano, annunciando il rinvio dello sciopero dal 22 ottobre al 5 novembre. Martedì infine è stata firmata una delibera della giunta regionale che proroga fino a fine anno il trasporto di rifiuti «talquale» della Capitale verso l’Abruzzo: 39 mila tonnellate raccolte da Ama nei cassonetti di Roma, dirette all’Aquila.

La Roma-Latina

Martedì il governatore del Lazio Zingaretti ha incontrato anche il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli per parlare del progetto dell’autostrada Roma-Latina. Zingaretti spiega che l’idea è quella di fare realizzare l’opera «in-house all’Anas» perchè «questo permetterebbe subito di avviare gli espropri e le gare per i cantieri». Al momento il progetto è fermo in attesa che si risolva la controversia giudiziaria con la ditta che ha vinto la gara d’appalto. «Intanto va messa in sicurezza la Pontina», concordano Toninelli e Zingaretti.


fonte: https://roma.corriere.it