Per prevenire i rifiuti alimentari è possibile intervenire in diverse fasi, dalla produzione, alla conservazione, alla trasformazione, al trasporto, alla distribuzione; in tutti i casi si rende necessaria l’introduzione di nuove tecnologie che aumentino l’efficienza dei processi industriali. Allo stesso tempo, però, non va dimenticato e sottovalutato il ruolo e la responsabilità che il singolo cittadino ha nelle fasi che lo riguardano, in primis quella del consumo. Ma cosa possiamo fare in concreto, nelle nostre azioni quotidiane legate alla cucina e come possiamo evitare il più possibile il ricorso al cestino della spazzatura?
Prima di tutto ecco cosa è possibile fare quando ci rechiamo a fare la spesa:
- prima di andare al negozio/supermercato..facciamo una lista e compriamo solo quanto necessario
- compriamo se possibile da produttori locali
- scegliamo prodotti di stagione
- evitiamo cibi trattati e già pronti/trasformati
- optiamo per alimenti sfusi e non per quelli preconfezionati
- se non possiamo evitare prodotti confezionati, cerchiamo quelli con meno imballaggi (tutto materiale che finirebbe buttato!)
- se abbiamo la possibilità, coltiviamo personalmente frutta e verdura, altrimenti acquistiamo prodotti freschi invece che surgelati
..e una volta a casa?
- pianifichiamo il più possibile i menù e teniamo sotto controllo quello che c’è nel frigorifero, spostando in avanti gli alimenti più vecchi
- verifichiamo periodicamente il buon funzionamento del frigorifero
- non buttiamo via il cibo troppo maturo o ammaccato, che può essere usato per fare dolci, frullati o zuppe
- riutilizziamo gli avanzi e gli scarti della cucina, creando nuove ricette
- non serviamo porzioni troppo abbondanti che potrebbero rimanere in parte nel piatto!!
- congeliamo il cibo fresco o gli avanzi prima che si rovinino, confezionandolo in piccole quantità
- beviamo l’acqua del rubinetto oppure acquistiamo acqua in bottiglie di vetro con vuoto a rendere invece che di plastica
- naturalmente dividiamo ciò che non possiamo fare a meno di buttare, secondo le regole della raccolta differenziata del nostro comune
- se abbiamo la possibilità, trasformiamo gli avanzi di cibo in concime
Infine, può risultare utile monitorare gli acquisti ed i relativi sprechi alimentari con un apposito diario dove annotare quello che si compra ma anche quello che si butta e il motivo per cui lo si fa: in questo modo saremo più consapevoli dei nostri consumi e sprechi e potremo capire dove e come cambiare le nostre abitudini alimentari e di consumo. Spreco zero, proprio per questo scopo, ha messo gratuitamente a disposizione lo strumento "Waste Notes" che contiene buone pratiche che insegnano a realizzare gustosi piatti con gli avanzi, utili consigli su come acquistare la giusta quantità di cibo che corrisponde ai bisogni di single, coppie, famiglie anche numerose, suggerimenti per conservare al meglio i cibi in casa.
Nel campo degli sprechi alimentari possono darci una mano importante anche le app e i siti Web. Citiamo qui alcune esperienze italiane, ma la rete è veramente piena di iniziative..basta cercare:
- Ratatouille è una app che permettere di comunicare ai propri vicini il cibo in eccesso che si è disposti a donare e che altrimenti verrebbe gettato
- Bring the food mette in relazione negozi di generi alimentari con associazioni che si prendono cura dei più bisognosi e permette anche lo scambio di cibo tra amici e persone che vivono nello stesso territorio
- se scriviamo su svuotafrigo ciò che abbiamo in dispensa ci verrà suggerito il piatto che fa al caso nostro; anche su Ricette al Contrario troviamo ricette che possiamo fare con quello che c'è in casa
- con lastminute sotto casa si viene informati dai negozianti vicini quando hanno delle eccedenze alimentari a disposizione
- con la app Una buona occasione si possono trovare, per oltre 500 alimenti, consigli su come e dove conservarli; su quali sono le porzioni raccomandate; su come riutilizzare gli avanzi e gli scarti; sulla stagionalità di frutta e verdura; su come fare la lista della spesa
- FrigOK aiuta ad organizzare la spesa e prendere nota della scadenza degli alimenti presenti nel frigo
- sulla piattaforma www.avanzipopolo.it è possibile praticare il foodsharing, ossia lo scambio tra gli utenti di cibo a rischio spreco; stessa iniziativa viene fatta dal gruppo facebook Foodsharing Cagliari
Ci piace qui ricordare un'iniziativa che non si avvale di app e social network ma che ha una finalità "social" a tutti gli effetti: si tratta della Zuppa contro lo spreco, ovvero un tipo di evento (Disco Soupe) che riesce ad unire le persone e farle cucinare insieme contro lo Spreco Alimentare. Il progetto è stato tra i finalisti del Concorso Storie di Economia Circolare.
Fuori dalle nostre case, inoltre, possiamo sostenere e contribuire a diffondere la rete del volontariato, che quotidianamente lavora per recuperare il cibo altrimenti sprecato e donarlo alle associazioni caritatevoli, perché lo spreco alimentare è un problema sociale, prima ancora che ambientale. A questo proposito ricordiamo il caso dell’associazione più attiva nel settore, ovvero il Banco Alimentare, che nel 2017 ha recuperato e distribuito 91.235 tonnellate di cibo, assistendo 1.584.271 persone, attraverso 8.042 strutture caritative convenzionate.
In Italia ci sono anche altre realtà, più piccole, che partono dal territorio, e che sono altrettanto utili. L’azione di queste iniziative è stata tra l'altro facilitata dall’adozione, da ormai più di due anni, della Legge 166/2016, che favorisce le donazioni come deterrente allo spreco alimentare. La norma infatti riorganizza il quadro normativo di riferimento che regola le donazioni degli alimenti invenduti con misure di semplificazione, armonizzazione e incentivazione, ma soprattutto stabilisce la priorità del recupero di cibo da donare alle persone più povere.
Tra le diverse iniziative citiamo Pasto Buono, che recupera il cibo sano e invenduto da ristoranti, pasticcerie, bar, tavole calde e altri esercizi food, per donarlo alle famiglie più bisognose.
I Foodbusters recuperano il cibo in eccesso recuperato durante feste, meeting, cerimonie, matrimoni, portandolo alla mensa sociale più vicina al luogo dell’evento.
Anche l’associazione Equoevento recupera il cibo in eccedenza dai grandi eventi come matrimoni, congressi ed eventi sportivi per consegnarlo a mense caritative.
Recup opera all’interno di alcuni mercati rionali dove recupera il cibo scartato dai commercianti, lo raggruppa in un punto di ritrovo all’interno dello stesso mercato, dove i prodotti buoni vengono divisi da quelli effettivamente non più commestibili, e lo offre alle persone che ne hanno bisogno.
Il progetto Magazzini Sociali, attivo nella città di Potenza, redistribuisce le eccedenze alimentari provenienti dalle attività commerciali e/o dagli eventi pubblici e privati verso chi ne ha bisogno su tutto il territorio cittadino.
Ricordiamo, tra le iniziative in questo campo, anche quelle messe in atto dalla grande distribuzione, come ad esempio coop con il progetto Buon Fine.
fonte: http://www.arpat.toscana.it