Solare con storage, prezzi record alle Hawaii: ben sotto alle fossili

Energia da fotovoltaico con batterie fino a 8 c$/kWh, contro i 15 della generazione termoelettrica locale.




















Che il kWh ora da fotovoltaico sia molto spesso più economico rispetto alle fonti convenzionali meno costose ormai non fa più notizia: la market parity è raggiunta a pieno in molti mercati, tra cui quello italiano. Lascia invece stupiti se a battere le fossili è l’energia solare immagazzinata neisistemi di accumulo elettrochimici, relativamente ancora costosi.
È quello che è successo alle Hawaii, dove contratti per elettricità da FV+ batterie hanno visto prezzi del kWh scesi fino a 8 centesimi di dollaro, inferiori di oltre un terzo a quelli della generazione convenzionale in quel sistema elettrico.
Lo Stato delle Hawaii negli Usa da anni è territorio di frontiera per le rinnovabili abbinate alle batterie, complice la particolarità del sistema elettrico, che conta molto sull’olio combustibile, che come in molte realtà insulari rende più conveniente questa soluzione.
Nei giorni scorsi l’utility locale Hawaiian Electric Company ha inviato per l’approvazione del regolatore statale sette nuovi contratti per l’approvvigionamento di elettricità da impianti di FV+storage. Di questi, 6 prevedono valori record a meno di 10 centesimi di dollaro a kWh e due arrivano addirittura a 8.
I progetti (vedi tabella) aggiungerebbero 262 MW di potenza da solare e 1.048 MWh di storagedistribuiti su tre isole. La nota di HEC sottolinea che forniranno energia “al posto dei prezzi volatili dei combustibili fossili”, che cita a circa 15 centesimi per Kwh.
Se la commissione di pubblica utilità dello stato approverà i PPA, per il mercato dello storage Usa si tratterebbe di una grossa spinta, quasi un raddoppio: dai dati WoodMackenzie ci sono al momento solo 1,4 GWh di stoccaggio di energia installati nella nazione, con appena 75 MWh alle Hawaii.
I valori del kWh da fotovoltaico con batteria erano arrivati a 13,9 c$/kWh nel 2016 e a 11 c$/kWh nel 2017: considerando i contratti siglati ora a 8 c$/KWh si può dunque dire che, dal 2016 al 2019, i prezzi sono diminuiti del 42%.
Con economics del genere, le isole, che si affidino ancora prevalentemente al costoso olio combustibile per l’elettricità, possono raggiungere il 100% di rinnovabili anche prima della deadline che si sono date, al 2045.
fonte: www.qualenergia.it