
Ma in cosa si differenzia l’Ichnusa dal tappo verde? Si tratta di una bottiglia destinata al momento soprattutto ai bar e alla ristorazione che si caratterizza per il “vuoto a buon rendere“, che riprende la vecchia usanza di lasciare un deposito di poche lire al negoziante e di riottenere la “cauzione” alla riconsegna delle bottiglie di vetro, una volta utilizzate.
Il “Vuoto a buon rendere” di Ichnusa permette il riutilizzo della stessa bottiglia per oltre vent’anni, riducendo di molto la quantità di vetro necessario e tagliando di oltre un terzo le emissioni di gas a effetto serra. Insomma una scelta green, una filosofia sostenibile in linea con la medesima tendenza in grande crescita in Europa (Greta docet).
La nuova birra si riconosce dal tappo verde e dalla scritta “rispetto, riuso e impegno“, nel collarino della bottiglia da 66 cl, il formato più venduto in Italia, ma anche da 33 e 25 cl.
Una pratica già promossa dai sardi con un sondaggio lo scorso anno, il 98% degli abitanti della nostra isola giudicava positivamente l’iniziativa e il 93,5% pensava di supportare la campagna chiedendo l’Ichnusa tappo verde.
fonte: https://www.sardegnainblog.it