Non solo debito: l’Ue boccia l’Italia anche su energia pulita e trasporti

Necessari maggiori investimenti in diversi settori, tra cui ferrovie, mobilità urbana sostenibile, potenziamento delle reti elettriche, rinnovabili. Intanto una mozione M5S-Lega punta a impegnare il governo sui temi climatici.

















L’Italia deve investire di più “per migliorare la qualità e la sostenibilità” delle sue infrastrutture, con particolare attenzione ai trasporti a basso impatto ambientale e al settore energetico.
Questa è una delle tante raccomandazioni della Commissione Ue al nostro paese, inserita nel documento preparato da Bruxelles con gli indirizzi di politica economica che il governo italiano sarebbe tenuto a seguire nei prossimi mesi (vedi l’allegato in basso).
La critica più severa della Commissione riguarda il mancato rispetto della regola sul debito, tanto da ritenere “giustificata” un’eventuale procedura per i disavanzi eccessivi, sulla cui apertura dovranno decidere gli Stati membri attraverso il Consiglio.
Ma anche in tema di energia e clima Bruxelles puntualizza diversi aspetti, partendo dalla considerazione (neretti nostri nelle varie citazioni) che i progressi compiuti finora per lo sviluppo “degli investimenti previsti nel trasporto ferroviario e stradale e nella mobilità urbana sostenibile sono stati molto limitati”.
Inoltre, il documento evidenzia che “occorrono investimenti verdi consistenti per conseguire gli ambiziosi obiettivi dell’UE in materia di energia e clima per il 2030”.
E in particolare, si legge nelle raccomandazioni, “la rete elettrica italiana non è ancora sufficientemente attrezzata per far fronte all’aumento degli scambi transfrontalieri e alla diffusione delle energie rinnovabili variabili previsti per il 2030”.
Senza dimenticare, aggiunge la Commissione, che sono necessari interventi “nella prevenzione del rischio sismico e idrogeologico onde ridurre la spesa per l’emergenza […]”, mentre al Sud “vengono fatti pochi investimenti efficaci nelle infrastrutture per la gestione dei rifiuti e nelle infrastrutture idriche, a fronte di persistenti rischi di scarsità di acqua e di siccità”.
Ieri intanto, in occasione della giornata mondiale dell’ambiente, il Senato ha approvato la mozione M5S-Lega che impegna il Governo, tra le altre cose (neretti nostri), “ad adottare, nell’ambito delle proprie competenze, ogni iniziativa finalizzata alla decarbonizzazione dell’economia, comunque garantendo la sicurezza del sistema energetico del Paese” e poi “ad attuare ogni misura che favorisca la transizione, dalle fonti energetiche fossili alle fonti rinnovabili, perseguendo la grid parity e cercando di contenere eventuali aumenti agli oneri generali di sistema”.
Nella mozione non c’è alcun riferimento allo stato di emergenza climatica, ma si parla anche di economia circolare/eco-design, autoproduzione distribuita di energia rinnovabile, educazione ambientale nelle scuole, mobilità urbana-extraurbana sostenibile e riduzione delle emissioni inquinanti in linea con gli accordi internazionali sul clima.
fonte: www.qualenergia.it