Lanciata la campagna di sensibilizzazione #spiaggesenzafiltro da parte di Arpa Marche, assieme a Regione Marche, ANCI e Marche Tourism, per sensibilizzare i cittadini sul tema della nocività dei mozziconi delle sigarette in modo che gli stessi non vengano abbandonati sulle spiagge.
Oltre a non essere biodegradabili, i mozziconi di sigaretta gettati a terra possono essere fonte di inquinamento per il suolo, oltre che per l’acqua, a causa della fuoriuscita di nicotina e catrame rimasti all’interno del filtro.
I mozziconi dei circa 80 milioni di chilogrammi di sigarette fumate in Italia ogni anno dai 13 milioni di fumatori italiani hanno un peso di oltre 20 mila tonnellate, poche rispetto ai quasi 35 milioni di tonnellate dei rifiuti solidi urbani, ma moltissime se si pensa al potenziale inquinante di tali mozziconi, dispersi dovunque.
D’altra parte l’abbandono incontrollato dei rifiuti (ed i mozziconi di sigaretta lo sono), oltre che un gesto di inciviltà che danneggia l’ambiente e noi stessi, è un reato che ( ai sensi del D.Lgs. 152/2006) prevede una sanzionzione amministrativa da 30 a 150 euro per rifiuti di piccolissime dimensioni (es. scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare) abbandonati sul suolo, nelle acque, nelle caditoie e negli scarichi.
La sanzione è aumentata fino al doppio in caso di mozziconi dei prodotti da fumo.
La sanzione è aumentata fino al doppio in caso di mozziconi dei prodotti da fumo.
Il rapporto Beach Litter 2019 di Legambiente ha collocato i mozziconi di sigaretta al 4° posto per oggetti rilevati nelle nostre spiagge, ben 77 ogni 100 metri.
Anche il monitoraggio ufficiale, effettuato dal Snpa ai sensi della Strategia Marina dell’UE, prevede il censimento dei rifiuti spiaggiati (modulo 4) e fra questi i mozziconi di sigaretta (IT32).
Quando si pensa all’inquinamento da plastica, raramente si associa quello che effettivamente è l’oggetto più inquinante di tutti: i filtri di sigarette. Questi, per la loro composizione e per il diffusissimo malcostume di gettarli per terra, sono diventati un problema da risolvere urgentemente.
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che i mozziconi di sigaretta hanno effetti tossici su diversi microrganismi, sugli insetti e soprattutto sugli organismi acquatici, inclusi i pesci. In particolare sul tema si segnala il rapporto “Tobacco and its environmental impact: an overview” pubblicato nel 2017 dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
I mozziconi sono costituiti in gran parte dal filtro, un insieme di fibre di acetato di cellulosa disposte in modo da offrire un ostacolo alle sostanze trascinate dal fumo delle sigarette verso la bocca e i polmoni dei fumatori. Il colore bruno dei mozziconi è dovuto alle sostanze trattenute, principalmente nicotina e un insieme di composti che rientrano nel nome generico di “catrame”: metalli tossici fra cui cadmio, piombo, arsenico e e i pericolosissimi idrocarburi aromatici policiclici, alcuni altamente cancerogeni, acido cianidrico, ammoniaca, acetaldeide, formaldeide, benzene, fenoli.
Il filtro è composto di un materiale chimico sintetico che è molto resistente. Dunque, in condizioni normali, saranno necessari dai 5 ai 12 anni di tempo per distruggere il filtro che, in questo periodo, potrebbe non solo sporcare la spiaggia ma anche provocare effetti dannosi su terreni e microrganismi.
Dal punto di vista numerico, i mozziconi di sigaretta sono il rifiuto singolo più abbondante sulla Terra: su scala globale, ogni giorno, ne vengono dispersi nell’ambiente più di 10 miliardi. Il problema è che poi impiegano anni a decomporsi.
fonte: http://www.snpambiente.it/