Crescono la consapevolezza e la preoccupazione per l’inquinamento di mari e oceani dovuto anche alla presenza di rifiuti di materiale plastico. Nel servizio pubblicato in Ecoscienza 1/2020 il punto su conoscenze, aspetti normativi e tecnologici, il lavoro del Sistema nazionale di protezione dell'ambiente nell'ambito della Marine strategy.
Sta crescendo la consapevolezza (e la preoccupazione) per l’inquinamento di mari e oceani dovuto alla presenza di rifiuti, in gran parte di materiale plastico. Il problema non è certo nuovo e la situazione che oggi molti riconoscono come emergenza è stata evidenziata da un numero sempre crescente di studi, di analisi e di campagne informative che hanno cercato di richiamare l’attenzione sull’urgenza di intervenire.
La conoscenza del fenomeno (quante plastiche ci sono nei mari, di quali tipologie, da dove derivano, dove si distribuiscono, come entrano nella catena alimentare, non solo degli organismi marini) è cresciuta e tuttora sono in corso molti studi e progetti per tracciare un quadro più esauriente e valutare gli effetti della presenza di plastiche e microplastiche negli ecosistemi.
La Strategia marina dell’Unione europea è uno degli strumenti principali di analisi e azione e il Sistema nazionale di protezione dell’ambiente (Snpa) ha un ruolo chiave nella sua attuazione in Italia. In questo servizio, pubblicato su Ecoscienza 1/2020, sono presentati alcuni risultati preliminari delle attività delle Agenzie ambientali in questo ambito e diversi progetti attivi su questo tema.
Per individuare soluzioni al problema delle plastiche e delle microplastiche, occorre affrontare questioni normative – legate alla possibilita di recupero e riciclo dei rifiuti in plastica, sia nell’ordinaria gestione, sia nel recupero accidentale da parte dei pescatori – sociali, economiche e tecnologiche.
Considerato che comunque la quantità di plastica oggi presente nei mari vi resterà per molto tempo, con un importante impatto sugli ecosistemi, è indubbio che la strada per limitare il problema passa dalla prevenzione, dalla graduale sostituzione dei materiali dei manufatti (soprattutto usa e getta) e da una migliore gestione dei rifiuti.
fonte: https://www.snpambiente.it