Nella piccola isola di King Island, al largo della Tasmania, si sta sperimentando un nuovo impianto di produzione di energia elettrica alimentato dal moto ondoso.
L'impianto della Wave Swell Energy (WSE), dalla forma simile a una grande barca, si basa sul concetto della colonna d'acqua oscillante (OWC), che a tutt'oggi rappresenta la tecnologia più conosciuta ed economica per produrre elettricità dal moto ondoso.
L'OWC è fondamentalmente una sorta di sfiatatoio artificiale, costituito da una camera aperta al di sotto della linea di galleggiamento. L'acqua delle onde, che penetra all'interno della camera, costringe l'aria a salire passando attraverso una turbina e generando così l'elettricità.
A differenza però delle tradizionali turbine utilizzate negli impianti OWC, che finora erano tutte bidirezionali, quella sviluppata da WSE opera in maniera unidirezionale. Questo si traduce in una turbina più semplice, economica e robusta, con anche una maggiore efficienza di conversione. Le uniche parti in movimento dell'impianto sono la turbina e le valvole, tutte ben al di sopra della linea di galleggiamento; non ci sono invece parti in movimento dentro o sotto l'acqua.
La struttura pilota installata al largo di King Island può generare fino a 200 kW di potenza, ma è già allo studio una pianificazione per modelli da 1.000 kW.
Quando, tra circa un mese, l'impianto sarà collegato alla rete elettrica, la piccola King Island (1580 abitanti circa) risulterà alimentata da un mix di tre diverse fonti rinnovabili: eolico, fotovoltaico e moto ondoso.
"In questa fase, si tratta soltanto di testare la tecnologia" ha commentato Tom Denniss, co-fondatore di Wave Swell Energy (WSE). "Lo scopo del progetto pilota, infatti, è di testarne l'affidabilità e di ottenere dati sulla producibilità dell'impianto al variare delle condizioni di moto ondoso".
La speranza è che questo progetto, sostenuto con 8 milioni di euro da investitori privati e dalla Commonwealth.s Australian Renewable Energy Agency, possa poi essere esteso alla vasta costa meridionale dell'Australia.
Recenti studi effettuati dal Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation hanno stimato che l'energia delle onde contribuire fino all'11% del fabbisogno elettrica del continente australiano entro il 2050.
RiferimentiL'impianto della Wave Swell Energy (WSE), dalla forma simile a una grande barca, si basa sul concetto della colonna d'acqua oscillante (OWC), che a tutt'oggi rappresenta la tecnologia più conosciuta ed economica per produrre elettricità dal moto ondoso.
L'OWC è fondamentalmente una sorta di sfiatatoio artificiale, costituito da una camera aperta al di sotto della linea di galleggiamento. L'acqua delle onde, che penetra all'interno della camera, costringe l'aria a salire passando attraverso una turbina e generando così l'elettricità.
A differenza però delle tradizionali turbine utilizzate negli impianti OWC, che finora erano tutte bidirezionali, quella sviluppata da WSE opera in maniera unidirezionale. Questo si traduce in una turbina più semplice, economica e robusta, con anche una maggiore efficienza di conversione. Le uniche parti in movimento dell'impianto sono la turbina e le valvole, tutte ben al di sopra della linea di galleggiamento; non ci sono invece parti in movimento dentro o sotto l'acqua.
La struttura pilota installata al largo di King Island può generare fino a 200 kW di potenza, ma è già allo studio una pianificazione per modelli da 1.000 kW.
Quando, tra circa un mese, l'impianto sarà collegato alla rete elettrica, la piccola King Island (1580 abitanti circa) risulterà alimentata da un mix di tre diverse fonti rinnovabili: eolico, fotovoltaico e moto ondoso.
"In questa fase, si tratta soltanto di testare la tecnologia" ha commentato Tom Denniss, co-fondatore di Wave Swell Energy (WSE). "Lo scopo del progetto pilota, infatti, è di testarne l'affidabilità e di ottenere dati sulla producibilità dell'impianto al variare delle condizioni di moto ondoso".
La speranza è che questo progetto, sostenuto con 8 milioni di euro da investitori privati e dalla Commonwealth.s Australian Renewable Energy Agency, possa poi essere esteso alla vasta costa meridionale dell'Australia.
Recenti studi effettuati dal Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation hanno stimato che l'energia delle onde contribuire fino all'11% del fabbisogno elettrica del continente australiano entro il 2050.
Remote Tasmanian island to be powered by ‘blowhole’ energy that harnesses waves
la news su theguardian.com
fonte: www.nextville.it
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