La falegnameria dell’accoglienza

In Cascina Cuccagna a Milano nasce l’idea di una falegnameria sociale per crescere e costruire relazioni, per imparare a incontrarsi. La cooperativa Comunità progetto, ha lanciato una campagna di crowdfunding civico con il Comune per realizzare un laboratorio di lavorazione del legno: uno spazio dove i ragazzi stranieri soli possano formarsi, lavorare, incontrare il quartiere. E diventare indipendenti



L'obiettivo è creare nel giardino di Cascina Cuccagna, centro culturale nel quartiere Molise-Calvariate di Milano, una falegnameria sociale e un laboratorio dove ragazzi minori stranieri non accompagnati tra i 16 e i 21 anni abbiano l’opportunità di formarsi e lavorare.

Per questo la cooperativa sociale Comunità progetto – che si occupa di accoglienza di ragazzi migranti arrivati in Italia senza famiglia- ha lanciato sulla piattaforma Produzioni dal basso una campagna di crowdfunding civico in collaborazione con il Comune di Milano.

Partita lo scorso 24 febbraio, il suo obiettivo è raccogliere 25mila euro entro il prossimo 24 aprile. Se si arriverà a ottenere tutto l’importo, il Comune aggiungerà i rimanenti 37mila euro necessari per completare la realizzazione del progetto.

La “Falegnameria Cuccagna” è pensata come uno spazio in cui i 16 ragazzi accolti dalla cooperativa, sotto la guida di falegnami esperti e degli educatori di Comunità progetto, possano imparare a produrre arredi su misura, riparare e restaurare mobili, e a tenere corsi di falegnameria, riciclo e riuso creativo del legno.

L’idea, infatti, è aiutarli a realizzarsi pienamente attraverso il lavoro in un percorso che vuole consolidare le loro competenze relazionali e sviluppare la loro autonomia.

I primi esperimenti sono già partiti: dal 2020 Comunità progetto ha aperto una sua sede presso la Cascina Cuccagna, di cui è socia, dove è nata una collaborazione tra un gruppo di ragazzi migranti e il falegname Matteo Maggi che nel giardino ha il suo laboratorio.



“Lavoriamo con ragazzi migranti in condizione di semi autonomia che vivono in appartamenti nel quartiere da noi gestiti.

Li aiutiamo a diventare autonomi dallo studio dell’italiano e l’iscrizione a scuola, quando possibile, fino all’attivazione di stage e tirocini”, spiega ad Altreconomia Michele Batà, educatore della cooperativa.

“Non hanno molto tempo a disposizione per diventare indipendenti prima della maggiore età ed è importante che si rafforzino acquisendo competenze professionali che potranno utilizzare nella loro futura vita professionale. La falegnameria è un modo per prepararsi al mondo del lavoro”.

Le donazioni del crowdfunding, che finora hanno superato gli 11mila euro, serviranno a realizzare la struttura per ospitare le attività della falegnameria: 40 metri quadrati in grado di accogliere sei postazioni da lavoro interne.

L’edificio, predisposto per l’installazione di pannelli fotovoltaici, sarà poggiato su un telaio di acciaio. Il tetto e le pareti esterne saranno rivestite di alluminio. “Oltre a Matteo Maggi, saranno coinvolte anche altre figure professionali legate alla lavorazione del legno e al loro riuso.

Nel laboratorio pensiamo infatti di utilizzare materiali e legno di scarto per sensibilizzare sulla sostenibilità ambientale”, spiega Batà. “I prodotti realizzati, come sedie o portachiavi, saranno venduti e il ricavato reinvestito nei progetti di accoglienza e inclusione della cooperativa.

Quando il progetto si sarà stabilizzato, pensiamo di inserire i ragazzi in stage in cui possano applicare quanto imparato”, prosegue. “Ma la falegnameria vuole essere anche un luogo aperto al quartiere dove creare occasioni di scambio, con le giuste misure di sicurezza”, continua. “Uno spazio in cui imparare e incontrarsi”.

fonte : Altreconomia.it


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