Il 17 maggio la proposta della Commissione Ambiente è passata con 66 voti a 20. La proposta fa parte del Pacchetto clima noto anche come Fit for 55 che intende ridurre le emissioni del Vecchio Continente del 55% al 2030 rispetto alle emissioni registrate nel 1990. Del Pacchetto fanno parte 12 iniziative ma una in particolare risulta di maggior rilievo per l'Umbria: l’inclusione degli inceneritori tra gli impianti che dovranno acquistare crediti per compensare le emissioni climalteranti prodotte.
Fino a questo momento, infatti, l’Unione europea aveva escluso gli inceneritori dal mercato dell’EU-ETS (European Union Emissions Trading Scheme), appunto delle compensazioni, perché riteneva che le emissioni di anidride carbonica di un inceneritore erano minori rispetto a quelle che si sarebbero prodotte con altre fonti energetiche o smaltendo rifiuti in un’altra maniera. Intanto, però, le energie rinnovabili hanno fatto passi da gigante, così come le pratiche di economia circolare. Quindi il legislatore europeo si è reso conto che le emissioni di un inceneritore sono più che doppie di quelle mediamente generate in Europa dalla produzione di energia elettrica.
Di conseguenza ora bisognerà aggiungere al già alto costo per incenerire (nel nostro Piano Regionale era calcolato in E. 89,6 a tonnellata) anche i costi per l’acquisto di crediti di emissioni per ogni tonnellata di CO2 emessa durante l'incenerimento dei rifiuti.
Tutti questi costi, oltre all'aumento dell'inquinamento ormai certificato dalla Commissione europea, ricadranno sulla già altissima (tra le più alte d’Italia) tassa dei rifiuti che gli Umbri sono costretti a pagare per l'incapacità di organizzare una corretta gestione dei rifiuti.
Salta agli occhi sempre di più come gli amministratori umbri, che stanno costruendo il nuovo Piano di gestione rifiuti intorno all’incenerimento, dimostrino la loro inadeguatezza e incompetenza, come se, loro, non la pagassero la TARI!
Il direttivo
Coordinamento Regionale Umbria Rifiuti Zero aps