Visualizzazione post con etichetta #AgenziaSpazialeEuropea. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #AgenziaSpazialeEuropea. Mostra tutti i post

Volta Zero, il camion elettrico fatto di lino e resina

Il veicolo sarà il primo ad utilizzare nella carrozzeria pannelli in un nuovo materiale composito biodegradabile. Il prodotto è stato sviluppato in collaborazione con l’Agenzia spaziale europea ed è attualmente utilizzato nelle competizioni automobilistiche.



Società come AB Volvo e Scania hanno aperto la strada ad un modello di trasporto merci su strada decisamente più sostenibile. Ora una startup svedese è pronta a rendere questo stesso modello ancora più verde. Parliamo di Volta Trucks, creatrice di Volta Zero, camion elettrico da 16 tonnellate progettato per lavorare negli ambienti urbani. Il veicolo è dotato di una batteria da 200 kWh in grado di regalare alla guida un’autonomia di 200 km con una ricarica.

La società, si legge in una nota stampa, “mira a mitigare l’impatto ambientale della logistica e delle consegne di merci che costituiscono la linfa vitale del commercio nelle grandi città metropolitane”. Ma l’approccio alla sostenibilità dell’azienda va oltre la “semplice” trazione elettrica. Volta Zero sarà, infatti, anche il primo a mezzo per il trasporto merci su strada ad essere dotato di speciali pannelli “bio”. Il materiale è stato sviluppato in collaborazione con l’Agenzia spaziale europea (ESA) ed è costituito da fibre di lino mescolate con resine biodegradabili. Il risultato è un prodotto composito e completamente naturale che dovrebbe essere neutro in termini di impronta di carbonio, considerando l’intero ciclo di vita.

Lo speciale materiale è già stato impiegato nei veicoli delle competizioni automobilistiche. Questa, tuttavia, è la prima volta che viene utilizzato in un mezzo destinato alle strade pubbliche. E promette anche una serie di vantaggi rispetto ai pannelli in fibra di carbonio o ad altre soluzioni leggere: il mix lino e resina è fino a tre volte più efficiente nello smorzamento delle vibrazioni; inoltre in caso di impatto non rischia di frantumarsi in pezzi taglienti.



powerRibs(TM) Credits: Volta Trucks

“Ogni Volta Zero rimuoverà tonnellate di CO2 dall’atmosfera della nostre città, ma crediamo che la sostenibilità sia qualcosa di più che eliminare i gas di scarico. Per questo motivo abbiamo adottato un approccio ecologico più ampio”, afferma il CEO di Volta Trucks, Rob Fowler. “Continueremo a impegnarci con tutte le nostre forze per assicurarci di mantenere la nostra mission: diventare il produttore di veicoli commerciali più sostenibile al mondo”. Sebbene per ora vi siano solo rendering del Volta Zero, la società afferma che il primo prototipo è già in fase di costruzione e verrà mostrato entro la fine dell’anno.

Le prime flotte dei nuovi camion elettrici sono in programma per il 2021 a Londra e Parigi.

fonte: www.rinnovabili.it


#RifiutiZeroUmbria - #DONA IL #TUO 5 X 1000 A CRURZ - Cod.Fis. 94157660542

=> Seguici su Twitter - https://twitter.com/Cru_Rz 
=> Seguici su Telegram - http://t.me/RifiutiZeroUmbria 

Plastica negli oceani: dallo spazio la prima mappa completa


















La presenza di plastica negli oceani è una delle problematiche ambientali di più urgente attualità. Un dato su tutti conferma la gravità della questione. Nel bel mezzo del Pacifico, nel corso degli anni, si è formata un’immensa isola di spazzatura, nota a livello globale come Pacific Trash Vortex. Secondo le stime correnti, illustrate su Scientific Reports, questo vortice di rifiuti è in continua crescita e risulta molto più grande di quanto calcolato con i dati precedenti. Pur essendo difficile valutarne con esattezza l’estensione, gli scienziati ritengono che l’isola di immondizia possa coprire circa 1,6 milioni di km²: una cifra 16 volte più grande della stima antecedente.
Un aiuto prezioso per poter calcolare con crescente precisione la portata dei rifiuti plastici negli ambienti oceanici proviene dalla tecnologia satellitare.

La mappa completa della plastica negli oceani

Da settembre 2017, è in fase di sviluppo la prima mappa spaziale completa della plastica negli oceani. Grazie a questo progetto, basato sui satelliti Sentinel del programma Copernicus promosso da Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Europea, si potrà andare a caccia delle milioni di tonnellate di plastica che ogni anno vengono gettate nelle acque oceaniche, provocando danni irreparabili alla fauna marina ed entrando nella catena alimentare.
I primi risultati dell’inizativa, coordinata dal ricercatore italiano Paolo Corradi, sono stati presentati nel corso della Sixth International Marine Debris Conferenceandata in scena a San Diego, negli Stati Uniti.








Scopo del progetto – ha commentato Corradi – è valutare la fattibilità di misure ottiche dirette dei rifiuti di plastica fatte con l’aiuto dei satelliti. Sembrerebbe impossibile, ma ci sono ragioni per credere che si possa fare, almeno per certe concentrazioni“.
Le immagini rilevate dai satelliti vengono in seguito confrontate con quelle ottenute dagli aerei e da terra.

Plastica negli oceani: un problema globale da affrontare con le nostre scelte consapevoli

Studi scientifici, ricerche, rilevamenti svolti da associazioni ambientaliste: i dati raccolti di mese in mese dimostrano con sempre più schiacciante evidenza come l’inquinamento causato dalla plastica sia un problema mondiale e come il nostro rapporto con questo materiale debba necessariamente cambiare. Molto si può fare adottando uno stile di vita più sostenibile, riducendo l’uso della plastica, evitando la pessima abitudine all’usa e getta, preferendo materiali eco-friendlyper i nostri oggetti e per il nostro abbigliamento.
Per dare un ulteriore contributo, chiunque di noi può anche partecipare attivamente ad azioni di pulizia del nostro ambiente: dalle spiagge ai boschi, dalle città ai fiumi, vittime del triste fenomeno del littering, l’abbandono in natura di rifiuti di plastica e non solo.
Un’ottima opportunità per metterci alla prova con azioni concrete può essere in occasione della campagna europea Let’s Clean Up Europe, attualmente in corso fino al 30 giugno 2018. Ricordiamo che le iscrizioni sono aperte fino al 4 maggio. Non ci resta che partecipare, dando il nostro importante contributo per migliorare l’ambiente.
fonte: http://www.ehabitat.it