Una lettera al Presidente del Consiglio Gentiloni per chiedere con urgenza fatti concreti nella lotta ai cambiamenti climatici. A inviarla è stata Greenpeace, che ha scelto la giornata conclusiva della COP23 di Bonn per sottolineare come l’Italia e l’Unione Europea siano nella posizione di dover passare in fretta “dalla parole ai fatti”.
L’Italia sta facendo alcuni passi avanti. Tra questi l’annuncio dell’abbandono del carbone entro il 2025 o l’adesione all’alleanza “Powering Past Coal” avvenuta proprio durante la COP. Per ora si tratta solo di annunci a cui non seguono i fatti. In Europa, dove è al momento in discussione un pacchetto di misure che definirà il futuro energetico dei prossimi dieci anni, l’Italia sta mantenendo posizioni retrograde a favore delle energie più inquinanti.In particolare Greenpeace trova in accettabile, come dichiarato in una nota, che l’Italia finanzi con soldi pubblici fonti come carbone, gas e nucleare. Mancano inoltre obiettivi davvero ambiziosi, prosegue l’associazione, per la crescita della produzione da fonti rinnovabili e una data certa per l’uscita dell’UE dal carbone. Ha proseguito Iacoboni:
Stiamo facendo gli interessi di Germania, Polonia, e altri Paesi estremamente legati ai combustibili fossili, e se continueremo così saremo responsabili del fallimento delle politiche climatiche.L’UE tornerà a confrontarsi su questi temi il 18 dicembre 2017 a Bruxelles durante un Consiglio Europeo sull’energia, in occasione del quale gli Stati Membri saranno chiamati ad esprimere le rispettive posizioni sul “Clean Energy for all Europeans”. È tempo quindi, conclude Iacoboni, che sia l’Europa che l’Italia abbandonino posizioni “poco chiare e per nulla ambiziose” a favore di impegni concreti:
La buona notizia che arriva da Bonn è che Trump non è riuscito a bloccare le trattative sul clima, nonostante il suo annuncio di voler abbandonare gli accordi di Parigi. Ora c’è bisogno di azioni perché il tempo stringe. I veri leader devono tornare nei propri Paesi e dimostrare di aver compreso l’urgenza della situazione. Questa COP non è un punto di arrivo né un punto di partenza, ma un passo avanti lungo un percorso, iniziato due anni fa a Parigi, a cui ora occorre dare un’accelerazione importante.
fonte: www.greenstyle.it