Immaginate, nel pomeriggio, di ricevere sul telefonino l’avviso che
nel negozio sotto casa c’è del cibo fresco messo in vendita in offerta.
Fatto? Fatta: si chiama Last Minute Sotto Casa. E ci guadagniamo tutti,
in risparmio e soddisfazione. Anche etica.
C’è una app che permette ai
negozianti possono mettere in vendita a prezzi ribassati la loro merce
fresca, che rischia di avanzare, e alle persone di venirle a comprare.
Facendo del bene alle proprie tasche, al negoziante, e battere gli
sprechi. Si chiama Last Minute Sotto Casa.
Esiste, e funziona già anche se è in
fase iniziale, per i nostri telefonini (c’è anche ovviamente il sito)
una piattaforma che unisce tutti questi vantaggi. È gratuita. Dà nuova
linfa vitale per tutto quel circuito di piccoli negozi e minimarket che
tengono vivo il tessuto sociale del quartiere. Il cibo fresco e buono
dei negozi non viene buttato. Non lo si sottrae ai poveri o al Banco Alimentare, che comunque non si muoverebbe per tre polli e una ricotta.
Si risparmiano soldi sonanti, tanti.
Si ritorna alla dimensione dell’acquisto più conveniente e non di
capriccio: rinasce la sana goduria di comprare ciò che c’è nel negozio
sottocasa. E, giacché siamo lì, si compra anche un sughetto, due pile
ricaricabili e un bagnoschiuma, per la gioia dei negozianti virtuosi e
antispreco.
Si può già fare con la startup Last Minute Sotto Casa
Francesco Ardito è l’ideatore di Last Minute
Sotto Casa,
con cui i negozianti possono mettere
in vendita a prezzi
ribassati la loro merce fresca,
che rischia di avanzare, e permettere
alle persone di venirle a comprare.
Il fondatore di
Last Minute Sotto Casa, Francesco Ardito, ci spiega come funziona, a chi conviene e perché quest’app dovremmo averla tutti, sul telefonino.
Partiamo con i numeri dello spreco di cibo. Quelli a livello mondiale e italiano fanno venire i brividi. C’è in particolare un dato che vi ha scosso, che muove a indignazione?
Sì. Ma siccome la cifra di 1,3 miliardi di tonnellate di cibo
sprecato ogni anno nel mondo è talmente enorme da essere difficile da
visualizzare, allora cito un titolo del Corriere della Sera: le
panetterie di Milano buttano via 18 tonnellate di pane al giorno.
Moltiplicate il dato per tutte le grandi città, e per tutti i negozi di
gastronomia, i fruttivendoli, i minimarket e avremo un’idea delle
dimensioni dello spreco! Ci sono piccoli supermercati ovunque, in ogni
quartiere.
Avete un po’ il pallino dei piccoli supermercati. Perché?
Perché la piattaforma
Last Minute Sotto Casa
è aperta a tutte le persone e a tutti i negozianti, e tutti vi possono
condividere le loro offerte di cibo fresco, vicino alla scadenza. Ma un
verduraio quanta merce potrà mettere in offerta perché troppo vicina
alla scadenza? Potrà fare un’offerta sì e no ogni dieci giorni. Invece
un piccolo supermercato probabilmente quasi ogni giorno avrà mozzarelle,
uova, würstel, intere ceste di cose da mettere in offerta.
Quindi, per rispondere, i motivi per cui i piccoli supermercati sono i primi che dovrebbero aderire a
Last Minute Sotto Casa
sono due. Uno, hanno un flusso costante di merce dei tipi più vari.
Due, già ci adorano perché altrimenti si trovano a doverle buttare per
forza, a metterle nella cesta a fine corsa. Vuoi mettere la comodità di
avere un megafono digitale con cui dire a tutti i clienti della zona “A
100 metri da voi, ci sono ricotta e sugo freschi in offerti”? Il nostro
strumento aiuta la cittadinanza, aiuta loro, e in più già che si è lì si
compra sempre qualcos’altro.
Come funziona?
Aderendo a
Last Minute Sotto Casa tutti
i negozianti condividono all’istante le offerte di merce fresca, in
scadenza. Invece di buttarla, la segnalano a tutti i cittadini che hanno
scaricato l’app gratis, naturalmente: per iOs, iPhone, Android e sul
sito internet. Abbiamo previsto per i negozianti un piccolo fee, per
pubblicare e diffondere le loro offerte del giorno di cibo fresco che
altrimenti andrebbe sprecato.
Abbiamo studiato molto per capire, tra i modelli possibili di
guadagno (una startup è sostenibile se si autosostiene) se differenziare
per categoria (no), se trattenere qualche centesimo dalle vendite in
offerta (no). È ovvio che la nostra fonte di introito saranno solo i
commercianti. Lasceremo una fascia free per tutti, con offerte possibili
su qualche categorie di prodotto, per mantenere viva la loro community.
Oltre, per minimarket di prossimità, ci sarà un fee mensile o un
modello mix freemium.
Abbiamo anche notato una cosa. Siamo partiti da Torino, e abbiamo visto che, nonostante
Last Minute Sotto Casa
sia una piattaforma nata essenzialmente per condividere sconti e
offerte speciali nei negozi sotto casa di cibi freschi, quindi per
risparmiare, in realtà nei quartieri più “eleganti” ci sono
dieci-quindici volte più iscritti rispetto ai quartieri più popolari!
Come se la gente avesse intuito la finalità razionale, etica e sociale,
del non sprecare, in aggiunta alla dimensione del mero risparmio
economico.
Parrebbe che così ci guadagnino tutti: negozianti, persone, ambiente.
Infatti mi piace descrivere la mia startup come un modello “win win
win”. Vincono tutti. Le persone ricevono gli avvisi dei negozi
che vicino a casa loro hanno merce in scadenza. I negozianti non la
buttano e anzi ci guadagnano qualcosina. Si riducono spese, sprechi e
impatto ambientale. I profitti serviranno per la struttura, la copertura
dell’investimento iniziale, i nuovi uffici. Siamo una società di
servizi, una startup innovativa a vocazione sociale (e ciò dà
diritto, agli investitori, a benefici fiscali).
Quanto spreco si evita, concretamente? Quali sono i primi risultati tangibili della vostra attività?
Abbiamo condotto interviste ai titolari di 22 negozi a Torino,
andando a chiedere loro: “Quando fai un’offerta, quant’erano, in peso, i
prodotti”? L’abbiamo chiesto a pescivendoli, minimarket, verdurai.
Facendo un calcolo di tutto quello che hanno messo in vendita e
moltiplicando per il numero di offerte medie su Torino, siamo sulla
tonnellata – tonnellata e mezzo di cibo solo a Torino che viene venduto,
a prezzo ridottissimo, invece di essere buttato via, ancora buono.
Prova provata dell’idea vincente, per una startup, sono i riconoscimenti istituzionali che riceve. Quali premi avete già vinto?
Legambiente ci ha assegnato il “Premio innovazione amica
dell’ambiente 2015”. Altroconsumo – Expo l’”Healthy & sustanaible
food consumers communication”, l’Aica il “Premio associazione
internazionale comunicazione ambientale”, Il Club Dirigenti Vendite
& Marketing il premio “Odisseo 2015 – l’eccellenza alimentare”,
Edison il premio “Pulse 2015”, lo “European Impact Award 2015”, il
“Premio innovazione giovani Confcommercio”, siamo stati gli unici
finalisti italiani alla European social innovation competition 2015. Il
25 febbraio riceviamo il “Premio Nazionale Innovazione” dal ministro
dell’Istruzione Stefania Giannini, mentre io sono ad Amsterdam a
presentare la startup.
Come formulerebbe l’invito a scaricare, gratis, la app di Last Minute Sotto Casa?
Come un avviso ai negozianti: dateci una mano a non far buttare via
del cibo fresco. Perché è demenziale che ci sia cibo fresco che tra un
quarto d’ora va nella spazzatura e intanto davanti a te ci sono dieci
cittadini disponibili a venirlo a prendere e a pagarlo!
È già attivo il sito,
www.lastminutesottocasa.it, e si fa tutto tramite l’app per Android e iOs. L’utente non paga nulla, mai, e riceve le offerte comodissimamente.
Quali obiettivi numerici avete?
Secondo me, quest’app può andare a milioni di utenti. Non abbiamo
timore nel dire che nei nostri piani a breve di espansione c’è arrivare a
milioni e milioni di utenti, e poi di sondare l’estero.
Cosa vi fa pensare che raggiungerete queste cifre?
Abbiamo segnali di interesse esponenziale. Ne cito due. Uno, un punto
vendita Crai di Collegno che ha una pagina Facebook con 220 “Mi
piace” ha scritto un post bellissimo sullo spreco, e sono stati inondati
da 140 tra commenti e condivisioni, tutti di clienti che scrivevano
“bravi” e si complimentavano per il post. Due, abbiamo avuto un incontro
all’università Bocconi di Milano con la professoressa Paola Dubini,
direttore del corso di laurea in Economia per le Arti, la Cultura e la
Comunicazione, che ci ha messo a disposizione i suoi studenti per
analizzare nuovi sviluppi in quattro campi d’azione (i paesi europei più
promettenti per un’espansione, progetti dei competitor, verifica del
business model, logiche di engagement) e ci ha detto: “rischiate di
diventare un altro Airbnb”… Un Airbnb contro lo spreco nei negozi,
magari! Ora però dobbiamo coinvolgere tutti i negozianti. Raccogliamo
adesioni. Io durante i convegni chiedo sempre: chi di voi ha un negozio
di fiducia, col cui titolare ha familiarità? Il barista, il
pescivendolo, un minimarket. Se ognuno lo dicesse a chi ce l’ha e gli
facesse vedere l’app…
Facciamolo. E ricordiamo che scaricare l’app è facilissimo: su App Store per iPhone e su Google Play per Android. Il sito è www.lastminutesottocasa.it e il gruppo Facebook è Last Minute spesa sotto casa.
fonte: www.lifegate.it