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De-costruire, Re-immaginare, Praticare. Tre movimenti per cambiare il mondo

 

Dopo giorni intensi di confronti e di scontri, di stimoli da persone meravigliose e non, di visioni di paesaggi stupendi e di devastazioni ambientali… dopo aver pedalato in salita, fatto volare i pensieri in bicicletta, aiutato persone in difficoltà, vissuto spazi di confronto e di crescita…. Torno a casa con la conferma che il mondo può essere cambiato in meglio e che a farlo saranno proprio le generazioni che lo stanno abitando.


Da attivista spesso rifletto su quale possa essere il modo migliore per generare il cambiamento, quali le chiavi, quali i processi, quali i movimenti necessari. Questo viaggio mi ha aiutato a mettere in fila i pensieri:

De-costruire

De-Costruire è il movimento più lento e complesso.

Capitalismo, Dominio, Antropocentirsmo, Consumismo, Individualismo, Imperialismo, Razzismo, Patriarcato, Eteronormatività, Gerontocrazia…
De-Costruire vuol dire individuare e interrogare tutti quei sistemi di pensiero e retaggi culturali che provocano sofferenza e devastazione riconoscendone la loro natura intimamente culturale e, quindi, riconoscendone la loro non-inevitabilità, la loro contingenza, temporanea e sostituibile.
È un movimento complesso, che ci costringe a domandarci quanto della nostra identità sia costruita su tali sistemi di pensiero e quanta fatica ci possa costare liberarcene.
È un movimento lento, un processo di apprendimento, che ha bisogno di perentoreità e allo stesso tempo di indulgenza e pazienza.

È l’arte che deve apprendere chi vuole mettere in discussione questo mondo.

Re-immaginare

Re-immaginare è il movimento più divertente e creativo, che richiede allo stesso tempo competenza, conoscenza e visone sistemica.
Vuol dire godere della possibilità di immaginare e costruire collettivamente un’alternativa a tali sistemi. Vuol dire conoscere a fondo, studiare le alternative esistenti e metterle in rete, sperimentare e immaginare le interazioni locali e su vasta scala.

È l’arte delle generazioni che dialogano tra loro.

Praticare

Praticare è il movimento più importante, è il movimento imprescindibile. Praticare vuol dire porre il dubbio su ogni nostra abitudine personale e collettiva creandone di nuove. Non c’è cambiamento culturale senza cambiamento delle pratiche. Le pratiche risignificano la nostra esperienza del mondo. Praticare vuol dire cambiare il mondo qui e ora. Vuol dire non vedere distinzione tra mezzo e fine. Praticare è l’arte dei cambia-mondo e noi siamo qui per questo!

fonte: www.decrescitafelice.it


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I #Seminari del #CRURZ - #Compostaggio domestico in città e in campagna: Una scelta strategica per azzerare i rifiuti - Giovedi 26 novembre 2020 - ore 21.30

a cura di Federico Valerio 
Il 9 Luglio scorso avevamo cominciato con il primo seminario online, pubblico e gratuito con l’obiettivo di diffondere la conoscenza delle buone pratiche in tema di rifiuti. L’argomento dei seminari ruota intorno alle varie declinazioni dell’Economia Circolare in tema di rifiuti, il titolo di quella prima sessione era: “Economia circolare tra strategie globali e pratiche locali” curata da Enzo Favoino. 
Il prossimo si svolgerà, sempre su piattaforma Zoom, il 26 Novembre. Stavolta vorremmo entrare nel merito di un aspetto che incide sulla produzione di rifiuti domestici per il 30% circa: l’umido, perlopiù costituito dagli avanzi alimentari, dagli scarti della cucina e dalle potature. La quota dell’umido, quindi, nel totale rifiuti prodotti ha un peso importante, infatti nella nostra proposta di Piano d’ambito presentata alla Regione nel mese di aprile 2020 abbiamo raccomandato l’incentivazione del compostaggio domestico per ridurre la produzione di rifiuti. 
A dimostrazione che il trattamento dell’umido possono farlo tutti, anche chi vive in città, Federico Valerio, chimico e maestro compostatore, ci illustrerà come procedere facilmente con il compostaggio domestico anche sul terrazzo di un condominio.


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