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Se il pay per use entra in fabbrica

 

Molti uffici non acquistano più stampanti, sistemi di illuminazione, computer o tappeti. Per ridurre i costi, preferiscono comprare copie per pagina da Xerox, luce quantificata in lux da Philips, capacità di elaborazione a ore da Amazon o moquette al mese da Desso.
Passare ai servizi Pay per Use è un ottimo modo per ridurre o eliminare investimenti ad alta intensità di capitale come hardware e strutture, riducendo notevolmente i costi generali di gestione e manutenzione. Tuttavia, se questi servizi sono piuttosto diffusi nel mondo degli uffici, entrano ancora raramente dalla porta della fabbrica. Nonostante i vantaggi, molti reparti acquisti preferiscono continuare a comprare attrezzature e prodotti piuttosto che pagare solo per il loro utilizzo.
Ma, anche se lentamente, le cose stanno cambiando. In Francia, ad esempio, diverse aziende hanno scelto di passare dalle vendite a un modello basato sulle prestazioni per migliorare la propria competitività.

Affittare il corindone

CVP, una società vicina a Lille, affitta il corindone, un minerale utilizzato per le sue proprietà abrasive. L'azienda fornisce corindone ai propri clienti, principalmente subappaltatori automobilistici e aerospaziali. Raccoglie il corindone usato e lo ricicla in un nuovo abrasivo ad alte prestazioni. Affittando il corindone, i clienti riducono i costi di almeno il 10% e CVP risparmia sui costi di energia e trasporto poiché i depositi di corindone più grandi si trovano in Cina. Inoltre, gli abrasivi usati non finiranno più nelle discariche.

Vendere aria

Anche l'aria può essere venduta. Vicino a Grenoble, les Etablissements André Cros vende aria compressa al metro cubo. L'azienda installa compressori presso i siti dei clienti e poi li monitora a distanza utilizzando dei captor. Quando necessario, si reca sul posto per la manutenzione, la riparazione o la sostituzione dei compressori. Sfruttando le sue attività principali,- vendita di compressori, installazione e manutenzione - les Etablissements André Cros può fornire un servizio di alta qualità a un prezzo competitivo. L'azienda assiste inoltre i propri clienti per migliorare le loro prestazioni in termini di efficienza energetica; uno dei suoi clienti, Soitec, ha ridotto del 50% la bolletta energetica passando a questo nuovo servizio.

Chemical Leasing in Renault

È possibile oggi anche acquistare prodotti chimici secondo un modello di prodotto come servizio, come fa Renault per i fluidi da taglio, un tipo di refrigerante e un lubrificante utilizzati nella lavorazione. Il fornitore ha riprogettato il fluido e i suoi processi di supporto per passare a un modello Pay per Use, consentendo a Renault di ridurre il costo totale di proprietà per i fluidi da taglio di circa il 20%. Liquidi refrigeranti e lubrificanti non sono le uniche sostanze chimiche che possono essere acquistate in un modello Pay per Use. Oggi, grazie a quello che si chiama Chemical Leasing, gli impianti possono pagare la vernice per numero di pezzi verniciati, il solvente per superficie di metallo trattato, o il detergente per metro quadrato pulito.
Il modello Pay per Use porta vantaggi non solo economici ma anche ambientali: migliora l'efficienza delle risorse e riduce il consumo di energia e gli sprechi. Ad esempio, Renault ha ridotto del 90% il volume di scarico dei fluidi da taglio. Se il tasso di adozione al momento rimane basso, è probabilmente perché i modelli Pay per Use stanno cambiando il tradizionale rapporto cliente-fornitore. I clienti devono costruire relazioni a più lungo termine con i loro fornitori e i fornitori potrebbero dover acquisire nuove competenze per far funzionare, mantenere e riciclare le loro apparecchiature o prodotti.

Un aiuto dalla tecnologia

La tecnologia può aiutare nella transizione verso questo nuovo modello. Ad esempio, l'Internet of Things e i sensori a basso costo aiutano i fornitori a monitorare automaticamente e da remoto le prestazioni delle loro apparecchiature o dei materiali presso le sedi dei clienti.
Oggi, molte fabbriche utilizzano società di servizi energetici per migliorare la propria efficienza energetica.
Domani molto probabilmente acquisteranno servizi Pay per Use per migliorare la loro efficienza delle risorse; e potrebbe accadere prima del previsto.

fonte: www.renewablematter.eu/


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Auto: noleggio e car sharing protagonisti della mobilità sostenibile

 

Il settore del noleggio veicoli si conferma nel 2020 il principale acquirente di vetture elettrificate in Italia: nei primi 9 mesi dell’anno quasi 2 auto alla spina su 5 sono state acquistate da società di noleggio. Per accelerare il rinnovo del nostro parco circolante, servono oggi misure di incentivo all’acquisto dei veicoli usati di ultima generazione, in grado di raggiungere le fasce di popolazione che non riescono a comprare il nuovo.

Sono questi i principali dati e le proposte che emergono dall’analisi ANIASA, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, basata sulle immatricolazioni di vetture elettriche ed ibride nel nostro Paese. Nei primi 9 mesi del 2020 le società di noleggio (a lungo e breve termine e in car sharing) hanno immatricolato 5.229 vetture ibride plug-in (+225% vs le 1.611 dello stesso periodo del 2019) e 6.132 elettriche (+125% vs 2019). Un vero e proprio boom per queste nuove alimentazioni, pur in una fase di forte contrazione del mercato del noleggio, dovuta agli effetti diretti prodotti dalla pandemia: la crisi del turismo (in particolare di quello proveniente dall’estero), le restrizioni alla mobilità cittadina che hanno duramente impattato sull’auto condivisa e l’incerto quadro economico che ha frenato la mobilità aziendale.
Il noleggio si conferma quindi protagonista assoluto degli acquisti di vetture elettrificate con una quota di immatricolazioni che sale al 42% delle ibride plug-in e al 35% delle elettriche. Quasi 4 auto elettrificate su 10 vendute nel nostro Paese sono immatricolate da società di noleggio. Una percentuale che ha ancora ampi margini di crescita, se si pensa che queste vetture rappresentano oggi il 5,2% del totale immatricolato a noleggio, percentuale che lo scorso anno era pari all’1% e che nel restante mercato automotive oggi è ferma al 2,4%. A queste si aggiungono le 22.287 vetture ibride elettriche (HEV) immatricolate sempre dagli operatori del renting nei primi 9 mesi di quest’anno, in crescita del 51% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
“Il noleggio conferma, pur in una fase economica di forte criticità, la carica innovativa e il ruolo di volano per la diffusione delle vetture elettrificate nel nostro Paese. La svolta elettrica non può che passare da una più ampia diffusione della mobilità pay-per-use”, commenta Massimiliano Archiapatti, Presidente di ANIASA, “Le risorse del Recovery Fund costituiscono un’opportunità irripetibile per rendere la mobilità italiana più sostenibile, condivisa e sicura, accelerando la transizione dalla proprietà all’uso dell’auto e il rinnovo del nostro ormai datato parco circolante. Il noleggio costituisce un elemento strategico dell’economia circolare, grazie a una flotta composta oggi da veicoli tutti di ultima generazione e alla capacità di immettere ogni anno sul mercato dell’usato veicoli (a fine noleggio) sicuri e a basse emissioni, in grado di sostituire quelli più inquinanti”.
“Per accelerare la transizione verso un parco veicoli più sostenibile e sicuro”, conclude Archiapatti, “abbiamo chiesto all’Esecutivo di estendere l’ecobonus (oggi previsto solo per limitate fasce di veicoli) alle vetture usate elettriche, ibride e con standard di emissioni EURO6. Per venire incontro alle esigenze di cassa del Governo, il bonus potrebbe essere erogato tramite credito d’imposta o mediante esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche (IPT e tassa automobilistica regionale) e avrebbe il pregio di accelerare il processo di acquisto di vetture a basso impatto ambientale per le diverse fasce di utilizzo (ciclo cittadino o lunghe percorrenze), raggiungere classi sociali con minore capacità di spesa (quelle spesso in possesso di veicoli più inquinanti e che senza supporto non cambierebbero la propria auto), supportare le imprese nel ricollocare sul mercato dell’usato i prodotti a fine noleggio, evitando di bloccare il meccanismo virtuoso innescato”.

fonte: www.greencity.it


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