Medole è una
cittadina piena di storia, ai piedi delle colline moreniche che si
affacciano sul Lago di Garda, nei pressi di Desenzano. I
suoi quattromila abitanti sono molto affezionati al loro sindaco.
Giovanni Battista Ruzzenenti ha cominciato come assessore per il Pci nel
1975, a ventinove anni. Ha poi fatto il sindaco e, con una sola
interruzione, lo scorso anno, a capo della lista di cittadinanza “Medole
verso il futuro”, è stato rieletto per la sesta volta. Un record
sicuramente ben meritato.
La sua prima
battaglia è stata contro l’apertura di una discarica. L’ultima, tutt’ora
in corso, la si legge in un cartellone all’entrata del paese: “Medole
No Tav”. Contestata è la tratta Brescia-Verona su un nuovo sedime che
sventra località magnifiche. Per dare il buon esempio l’amministrazione ha approvato un Piano di governo del territorio che azzera il consumo di suolo
riducendo l’edificabilità già concessa. Con un altro Piano di interesse
sovra-comunale intende tutelare le aree con valenze storiche-culturali e
ambientali.
Ma la sfida che Medole ha già vinto è sull’energia pulita.
Da un lato, grazie all’introduzione di una normativa d’ordine igienico e
sanitario, ha negato la costruzione di impianti di energia elettrica da
biogas, di dubbia efficienza, entro un raggio di cinque chilometri
dalle scuole. Dall’altro, ha recuperato tramite una radicale bonifica
una vecchia cava adibita abusivamente a discarica e vi ha costruito un
impianto fotovoltaico da un Megawatt che oggi – dedotti i costi di
ammortamento e gli oneri finanziari – frutta 300.000 euro all’anno: l’8
per cento di tutte le entrate su cui può contare il Comune. Eliminata
l’addiziona Irpef, rimangono denari per i servizi del welfare locale: un
asilo nido con cucina gestita direttamente dal Comune che si
approvvigiona da produttori locali e che fornisce anche a domicilio
trenta pasti al giorno ad anziani soli; un centro di aggregazione
giovanile pomeridiano presso i locali della parrocchia, concessi non
senza titubanze vescovili; il Teatro comunale che riesce a mettere in
scena una stagione di spettacoli. Venti dipendenti comunali, alcune
Onlus, il lavoro volontario di alcune famiglie che ottengono in cambio
sconti sulle bollette (“morosità incolpevole”, si chiama in
burocratese).
Poi vi sono
venticinque tra profughi e rifugiati ospitati in paese che aiutano ogni
giorno i bambini ad andare a scuola con il Pedibus. Un
modello di integrazione. Medola aderisce a Libera e a Avviso Pubblico.
Ruzzenenti è molto preoccupato per il rischio di infiltrazioni
camorristiche dovute ad uno Stato che si ritrae, abbandona gli enti
locali e li induce a privatizzare i servizi. Va d’accordo più con i
grillini che non con il suo partito, il Pd. L’anno scorso ha strappato
la tessera per protestare contro le politiche del governo Renzi. Dopo un
po’ gliene hanno portata a casa una nuova.
Paolo Cacciari
* Paolo Cacciari è autore di articoli e saggi sulla decrescita e sui temi dei beni comuni. Il suo nuovo libro, Vie di fuga (Marotta&Cafiero) – un saggio splendido su crisi, beni comuni, lavoro e democrazia nella prospettiva della decrescita – è leggibile qui nella versione completa pdf (chiediamo un contributo di 1 euro).
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