Respiriamo
polvere sette giorni su sette
La
cappa grigia oscura la pianura padana con il suo fiato mefitico.
Nei
17 giorni trascorsi di dicembre, 11 hanno registrato il bollino rosso
per qualità dell'aria, 4 il bollino giallo, solo 2 giorni hanno
registrato un'aria appena accettabile.
Due
giorni di respiro, quindici in apnea.

E'
la fotografia di un sistema malato dalle fondamenta.
Senza
un cambio di passo il futuro lo possiamo già intravedere dalle
immagini da film dell'orrore giunte dalle metropoli cinesi, dove i
cittadini esasperati acquistano aria in scatola dalla Norvegia
(sembra una finzione ma è tenebrosa realtà).
La
regione Emilia Romagna soffoca.
In
dicembre la media delle polveri sottili si attesta a 62 microgrammi
per metro cubo di aria, quando il livello massimo consentito dalla
legge è di 50. Ci sono i casi limite di Rimini (123 µg/m3 il 16
dicembre), Ravenna (107 microgrammi sempre il 16/12) e Modena (101 il
16), ma le altre città non hanno nulla di cui gioire: tutte sono
sopra il limite massimo consentito dalla legge.
Modena
da 7 giorni consecutivi sfora il limite di legge.
Per
la nostra città invece un timido segnale di inversione di tendenza.
Nella
triste classifica di dicembre è seconda per qualità dell'aria dopo
Piacenza, con una media di 54 microgrammi contro i 53 dei cugini
farnesiani, mentre ultima è Rimini con 75 µg/m3.
Anche
se l'aria è comunque mediocre se è vero che l'Oms raccomanda di non
oltrepassare i 10 microgrammi per metro cubo.
Se
guardiamo invece alla media annuale pare proprio che quest'anno ci
scalzerà dal posto peggiore Reggio Emilia, che salirà agli onori
della cronaca per la peggiore aria della regione, seguita a ruota da
Parma e Modena.
La
centralina di via Montebello rimane al top delle registrazioni fuori
limite con 61 giornate, a pari merito con la centralina di Reggio
Emilia.
La
natura è equa.
Stiamo
respirando quello che abbiamo imprudentemente sparso in aria per
decine e decine di anni, a ritmi sempre più crescenti.
Finché
non diverrà reato inquinare l'ambiente la situazione resterà grave
e l'irreversibilità di tale fenomeno è sempre più tangibile.
Tutto
ciò che è combustione emette inquinamento, quindi conosciamo nel
dettaglio il colpevole.
Le
combustioni vanno sostituite da altra tecnologia se si vuole dare un
futuro al Pianeta.
Lo
sviluppo senza freni è stato certo un volano per le scoperte e
l'avanzamento dell'umanità ma ha finto di non vedere cosa lasciava
alla proprie spalle, quel filo rosso di scarti, inquinamento, veleni,
molecole pericolose.
Abbiamo
sporcato l'aria, l'acqua, la terra.
Niente
è stato preservato. Nelle profondità degli oceani si ritrovano
microparticelle di plastica che scambiare per cibo dai pesci, le
ritroveremo nei nostri piatti. Ogni anno 1 milione e mezzo di animali
sono uccisi dalla plastica.
Nel
2012 85 mila decessi in Italia per gli inquinanti atmosferici, 490
mila a livello europeo.
E'
l'ecatombe che ogni giorno ognuno di noi alimenta quando accende: un
fornello, un motore, una caldaia, un impianto industriale, un
inceneritore.
Una
roulette russa con il caricatore pieno.
fonte:http://aldocaffagnini.blogspot.it
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