La sua storia è la dimostrazione che a volte, anche una singola persona può cambiare il destino di un’intera comunità.
Non a caso, il suo nome è proprio Destiny Watford, oggi giovane 20enne che in piena adolescenza, ha iniziato a combattere contro la costruzione di un inceneritore nel quartiere Curtis Bay di Baltimora, negli Stati Uniti.
E non solo ha vinto la sua battaglia, ma si è anche aggiudicata il Goldman Environmental Prize, il premio Nobel dell’ambiente, assegnato ogni anno a sei persone che si sono contraddistinte per l’impegno a difesa del Pianeta.
Curtis Bay è una comunità industrializzata, un luogo in cui il rispetto per l’ambiente è stato per molto tempo messo da parte per fare spazio a raffinerie di petrolio, impianti chimici e di trattamento delle acque reflue.
Il tutto ai danni della salute degli abitanti
con tassi di mortalità elevatissima causati dal cancro ai polmoni.
Nonostante ciò, nel 2010, lo Stato aveva approvato il piano di
costruzione del più grande inceneritore di rifiuti della nazione promettendo di portare energia pulita.
In realtà, l’impianto serviva per bruciare oltre 4mila tonnellate di spazzatura provenienti ogni giorno da tutte le comunità vicine. Il risultato sarebbe stato un inquinamento nell’atmosfera di piombo e mercurio a livelli altissimi.
Ma lo Stato si è trovato davanti l’allora diciassettenne Destiny, che non voleva assolutamente che venisse costruito un inceneritore a meno di un miglio dal suo liceo.
E’ iniziata così la sua battaglia, che da personale è diventata pian piano comunitaria: hanno sposato la sua causa prima i compagni di classe e poi l'intera città.
Dopo quattro anni di manifestazioni e proteste pubbliche, petizioni e la creazione di un comitato, Free Your Voice a favore della causa, il marzo scorso l’effetto è stato quello sperato, lo Stato ha interrotto
la costruzione del termovalorizzatore a tempo indeterminato e 18 delle
22 organizzazioni locali che ne avrebbero tratto profitto, hanno deciso
di investire in energia pulita.
E mentre il dipartimento dell’Ambiente
di Maryland ha revocato i permessi, Destiny la più giovane vincitrice
del Goldman Environmental Prize 2016, porta avanti il suo progetto
quello di trasformare il cantiere in una proprietà agricola comunitaria
che produca grazie ai pannelli solari.
fonte: www.greenme.it