Dopo
aver dato il via libera a 16 mila pesticidi, arriva il primo lavoro
dell’EPA che studia l’impatto dei più diffusi sulle specie in pericolo
Quasi tutte le specie
di piante e animali ritenute in pericolo di estinzione potrebbero
essere spazzate via dagli effetti di due pesticidi. Succede negli Stati Uniti, dove l’Agenzia di protezione ambientale (EPA) ha appena prodotto una valutazione che preoccupa molto il mondo dell’ambientalistmo.
Il Malathion, un insetticida utilizzato nel Paese dal 1956, è probabile che possa causare danni al 97% dei 1.782 mammiferi, uccelli, pesci, rettili e piante
nell’elenco dell’Endangered Species Act, la legge sulle specie
minacciate. Il Malathion è comunemente usato per il trattamento di
frutta, verdura e piante per uccidere i parassiti. Viene anche applicato
sugli animali domestici per rimuovere le zecche.
Anche il Clorpirifos, altra sostanza
chiamata in causa dall’EPA, rappresenta un grave rischio per il 97%
della flora e della fauna già in pericolo negli USA. Esso viene
regolarmente utilizzato per sterminare termiti, zanzare e nematodi, ed è
un interferente endocrino, i cui effetti sull’uomo sono: perdita di
memoria, depressione e insonnia. Se assunto dalle donne incinte, può
provocare danni cerebrali permanenti ai bambini.
C’è
anche un terzo prodotto, il diazinone, spesso utilizzato su scarafaggi e
formiche, che minaccia il 79% delle specie in via di estinzione. Gli
effetti sull’uomo includono debolezza, mal di testa, oppressione,
offuscamento della vista, salivazione eccessiva, sudorazione,
nausea, vomito, diarrea, crampi addominali e difficoltà nella pronuncia.
Lo studio EPA è il primo del suo genere ad osservare l’effetto catastrofico dei pesticidi comuni sulla fauna selvatica, dopo che lo scorso anno l’OMS ha classificato Clorpirifos e Malathion come «probabili cancerogeni per l’uomo».
Lori Ann Burd, che dirige il
dipartimento salute ambientale del Centro per la diversità biologica, ha
dichiarato che «l’EPA ha permesso alle aziende chimiche di registrare
più di 16 mila pesticidi senza considerare adeguatamente il loro
impatto. Questo deve finire».
L’utilizzo di queste sostanze devastanti negli Stati Uniti è talmente diffuso che le specie non a rischio sono quasi tutte quelle ormai estinte.
fonte: www.rinnovabili.it