Un incontro tra più soggetti coinvolti nel passaggio all’elettrico, organizzato a Firenze da Vaielettrico in collaborazione di Enel-X e patrocinato dal Comune di Firenze, ha fatto il punto sulla stato dell’arte, grazie all’intervento di ricercatori del CNR, di rappresentati di aziende coinvolte nel riciclo e riuso degli accumulatori, delle aziende di produzione e fornitura di energia elettrica, dell’Assessore alla mobilità del Comune di Firenze, di società di progettazione e realizzazione di reti di rifornimento per l’utenza finale, fino a coinvolgere anche il mondo delle competizioni con un intervento che ha denotato l’interesse crescente dei marchi di auto tradizionali alla Formula E.
L’incontro ha mostrato gli sviluppi ad oggi fatti a monte ed a valle delle filiere produttive e di smaltimento dei veicoli elettrici senza tralasciare i vantaggi del medesimo per quanto riguarda i costi di assistenza e gestione.
Non sono mancati interventi di carattere infrastrutturale dove è emerso lo sforzo delle società di produzione e di trasferimento dell’energia elettrica per offrire sistemi omogenei di allaccio oltre che condividere con le amministrazioni locali procedure standardizzate per la distribuzione degli stalli sul territorio.
Gli interventi hanno anche evidenziato il maggiore interesse da parte dei costruttori di auto tradizionali verso la realizzazione di veicoli a trazione elettrica ed un consolidato percorso di sviluppo presso i centri di ricerca europei capaci di confermare i miglioramenti tecnologici utili per attuare la transizione all’elettrico.
Considerata la relativa semplicità costruttiva dei veicoli elettrici è ragionevole pensare che in questo ambito si potranno affacciare, sul mercato dei veicoli, anche nuovi costruttori alcuni dei quali anche con una propria diversa storia industriale dall’automotive.
L’iniziativa, nel susseguirsi dei contributi, ha comunque sottolineato i requisiti di basso impatto ambientale di tutte le fasi della vita del veicolo elettrico rinnovandone i requisiti alla sostenibilità ed ai criteri di un’economia circolare.
fonte: http://www.arpat.toscana.it