E’ il titolo di un documentario, realizzato da Ispra nell’ambito del progetto europeo INDICIT II, che è stato presentato fuori concorso, su uno schermo galleggiante in mare, al pre-festival di San Vito Lo Capo il 12 luglio.
INDICIT II (Implementation Of Indicators Of Marine Litter On Sea Turtles And Biota In Regional Sea Conventions And Marine Strategy Framework Directive Areas) è un progetto biennale (febbraio 2019 – febbraio 2021 finanziato dall’Unione europea e prosegue dal progetto INDICIT I che si è svolto dal 2017 al 2019. Il consorzio, composto da ricercatori di 12 partner in 8 paesi diversi (Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Tunisia, Turchia e Regno Unito), si impegna a sostenere l’attuazione della Strategia marina dell’UE e altre politiche ambientali internazionali volte a proteggere l’ambiente marino.
INDICIT II si concentra sul descrittore 10 della Strategia marina (“Marine litter”), che mira a mantenere o raggiungere il buono stato ambientale dell’ambiente marino entro il 2020 per quanto riguarda i rifiuti marini. L’obiettivo generale è quello di sviluppare una serie di strumenti standardizzati per monitorare gli impatti dei rifiuti sulla fauna marina come bioindicatori: “macro-llitter ingeriti dalle tartarughe marine (rifiuti>1 mm)”, “entanglementdella fauna marina ( tartarughe, mammiferi, uccelli) in detriti galleggianti” e “micro-litteringeriti da pesci / tartarughe marine (rifiuti<1mm) “.
Sempre nell’ambito del progetto INDICIT, è stato realizzato anche il primo video-tutorial (qui sopra) per l’analisi della plastica ingerita dalle tartarughe marine. Il protocollo scientifico, condiviso a livello Europeo e Mediterraneo, permetterà di rispondere ai requisiti stabiliti dalla Direttiva Quadro sulla Strategia Marina e dalla Convenzione di Barcellona. Grazie al tutorial, tutti i Paesi partecipanti utilizzeranno la stessa metodologia standardizzata per estrarre, catalogare ed analizzare i rifiuti ingeriti dalle tartarughe marine. Nel prossimo futuro questo permetterà di comparare i dati raccolti nelle diverse Nazioni.
fonte: http://www.snpambiente.it/