Persone affette da autismo collocate a ridosso dell'inceneritore. Insieme Possiamo durante una conferenza stampa annuncia l'imminente protocollo. "Dopo che a San Zeno - si legge in una nota - nelle zone adiacenti l'impianto d'incenerimento di AISA SpA
si sono sorbiti manifestazioni musicali, eventi ludici per bambini con
tanti palloncini colorati e giochi gonfiabili, gare podistiche con
ricchi premi e cotillons per tutti i gioiosi partecipanti, un
orto ricettivo dal quale cogliere i meravigliosi frutti della nostra
stupenda valdichiana...le amministrazioni pubbliche principalmente
responsabili della salute della popolazione stanno preparando il coup de
theatre finale, quello che stupirà con effetti speciali. Un "qualcosa"
che solo una smaccata propaganda di parte - tendente a sdoganare nei
confronti dell'opinione pubblica l'inceneritore (industria insalubre di
prima classe, così sono definiti questi impianti) e ad esaltarne le
magnifiche sorti e progressive, vieppiu' dopo gli esiti per nulla
rassicuranti del famoso studio epidemiologico Life plus - poteva
arrivare a partorire: un protocollo d'intesa tra AISA Impianti SpA,
Comune di Arezzo, AUSL Toscana Sud Est e Gestione Ambientale Srl (una
"costola" di AISA...) finalizzato a concretizzare un "Progetto di
Comunità dedicato all'inserimento di soggetti adulti affetti da sindrome
da spettro autistico (ASD)", elaborato dalla AUSL. E che
s'intende realizzare "individuando quale ambiente idoneo (sic) e dotato
di adeguate infrastrutture tecnologiche e ambientali (ari sic) gli spazi
di AISA Impianti e Gestione Ambientale limitrofi all'impianto di
trattamento rifiuti di San Zeno ed in particolare parte del terreno non
sfruttato e l'immobile ex casa colonica prospiciente la proprietà". Si,
avete capito bene....un progetto - benemerito e benvenuto - di aiuto a coloro che soffrono di autismo e alle loro famiglie che si realizza a ridosso di un inceneritore.
Chapeau, giù il cappello...sono riusciti a trasformare una bella e
condivisibile idea di solidarietà per chi patisce una terribile malattia
in un'operazione di pubblicità ingannevole e nemmeno troppo occulta a
favore della loro stupenda creatura, la macchina bruciarifiuti! Diciamo
questo a ragion veduta e con autorevoli studi scientifici a supporto: al
di là dei rischi per patologie cardiovascolari, respiratorie e tumorali
- messi chiaramente in evidenza dal suddetto Life plus - dalla
letteratura scientifica stanno emergendo dati ancora più inquietanti per
le sostanze ad azione neurotossica presenti nell’aria (1).
"Infatti - prosegue il comunicato di Insieme Possiamo- risulta che l'organo in
assoluto più delicato e sensibile all’azione delle sostanze tossiche è
il cervello in via di sviluppo e già nel 2006 sulla rivista scientifica
Lancet (2) si denunciava una sorta di “PANDEMIA SILENZIOSA”, ovvero il
fatto che ormai "Un bambino su sei presenterebbe danni documentabili al
sistema nervoso e problemi funzionali e comportamentali, che vanno dal
deficit intellettivo, alla sindrome da iperattività, all'autismo". Si
pensi che dai dati del CDC (Center for Diseases Control and Prevention
di Atlanta U.S.A) la prevalenza di autismo negli Stati Uniti è cresciuta
negli ultimi 12 anni del 289.5% e che - se nel 2000 vi era negli U.S.A.
un bambino ogni 150 con diagnosi di autismo - nel 2010 ne è colpito un
bambino ogni 68...Un recentissimo studio caso-controllo di recente
pubblicato (3) e condotto sulla grande coorte delle infermiere americane
(116.430 soggetti ) ha messo in luce il potenziale fattore di rischio
rappresentato dalla esposizione durante la gravidanza a PM2.5 e
inferiore. Lo studio ha identificato 245 bambini nati fra il 1990 e 2002
a cui sono stati diagnosticati disturbi dello spettro autistico ( ASD) e
1522 controlli sani e si è risaliti - sia per i casi che per i
controlli - ai livelli di PM 2.5 cui era stata esposta la madre in
gravidanza. E’ emerso un rischio statisticamente significativo di oltre
il 40% per i più elevati livelli di PM 2.5 nel terzo trimestre di
gravidanza (OR = 1.42 IC 1.09-1.86). Recenti studi hanno evidenziato
come il monossido di carbonio (CO) possa passare attraverso il sangue
placentare e danneggiare il fisiologico sviluppo del cervello fetale.
Dal momento che i limiti sono stabiliti tenendo conto dei rischi di tipo
cardiovascolare in adulti, gli autori auspicano che questi limiti
vengano rivisti tenendo conto di questa nuova azione come “neurotossina”
del CO. Recentemente anche per gli IPA (Idrocarburi Policiclici
Aromatici) come per il PM 2.5, è emersa una gravissima azione
neurotossica sul cervello in via di sviluppo. Lo
studio, pubblicato su Jama Pschiatry (1) è stato condotto su una coorte
di bambini nati fra il 1998 ed il 2006 nei quali era stato monitorato il
livello di IPA cui era stata esposta la madre in gravidanza e poi
sottoposti a risonanza magnetica nucleare. L’indagine ha
permesso di stabilire che esiste una relazione dose-risposta fra
esposizione prenatale ad IPA – specie nel 3° trimestre di gravidanza - e
riduzione in età infantile della sostanza bianca dell’emisfero sinistro
che si associa a ritardo intellettivo, rallentamento dei processi
cognitivi, problemi di comportamento, disturbi dell’attenzione ed
iperattività. Crediamo che la gravità di tali scoperte non abbia
necessità di ulteriori commenti...Non va infine dimenticato che, come
per alcuni IPA, anche per metalli quali l’arsenico, il cadmio, il
nickel, pure presenti in aria, classificati da decenni come cancerogeni
certi per l’uomo, "non esiste una soglia identificabile al di sotto
della quale queste sostanze non comportino un rischio per la salute
umana”