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Food Pride Torino: la rete antispreco che si unisce per ridare vita agli scarti!

A Torino è nato Food Pride, un progetto di contrasto allo spreco alimentare composto da enti e associazioni che insieme collaborano per il diritto al cibo. Cosa fanno? Organizzano laboratori di cucina sociale antispreco, raccolgono eccedenze nei negozi di quartiere e nei mercati rionali, redistribuiscono gli alimenti che andrebbero buttati a persone che vivono in condizione di marginalità e… tanto altro ancora!




“Buone pratiche per ridare dignità agli scarti” è lo slogan di Food Pride Torino, che racconta in una frase le loro iniziative. Infatti, Food Pride è soprattutto un progetto di recupero e redistribuzione delle eccedenze alimentari invendute nei mercati rionali e nei negozi di prossimità. Ma la ricetta per combattere lo spreco alimentare ha anche altri ingredienti. Se il cibo è al centro, l’acronimo P.R.I.D.E. riprende tutte le azioni portate avanti: Partecipare, Recuperare, Integrare, Distribuire, Educare.

Si costituisce formalmente nel 2019 grazie al sostegno di Compagnia di San Paolo, ma nasce da una rete di enti ed associazione già attivi nel capoluogo piemontese e in aree limitrofe, che hanno qui unito le forze. Come si legge dal loro sito, l’obiettivo generale è la riduzione della povertà alimentare attraverso il recupero e la distribuzione di eccedenze e scarti alimentari e il loro “riutilizzo sociale” in favore delle fasce deboli della popolazione.

Gli scarti diventano risorse riutilizzabile, riacquistano valore, ribaltando il sistema valoriale che si dava al cibo-scarto. Questo è reso possibile tramite una serie di azioni di sensibilizzazione ed educazione, sviluppando solidarietà e comunità grazie alla partecipazione dei volontari e alla logica del dono del cibo invenduto, poiché tutto avviene senza scopo di lucro.

I protagonisti sono i Food Priders, i volontari la cui azione passa da diverse tappe: utilizzando la bicicletta come mezzo di trasporto, si occupano di recuperare il cibo e le eccedenze, nei mercati (qui l’elenco di chi aderisce all’iniziativa) e nei negozi aderenti, in cui i commercianti offrono cibo prossimo alla scadenza o con dei difetti, ma ancora commestibile, ricevendo in cambio il “marchio di qualità” di Food Pride, con il logo del progetto.

I volontari sono tanti e diversi tra loro, come testimoniano le foto della pagina facebook; tra questi anche ragazzi del progetto EVS – Servizio Volontario Europeo. 




Ma il contrasto allo spreco alimentare non si arresta alla raccolta: parte dei prodotti recuperati vengono utilizzati nei laboratori di cucina sociale, coordinati da Associazione EUfemia, in cui i partecipanti, appartenenti a fasce deboli della popolazione senza fissa dimora, diventano protagonisti della realizzazione di piatti creativi e merende condivise. Alle attività pratiche si alternano momenti informativi, per aumentare la conoscenza dei prodotti ortofrutticoli, la loro stagionalità e le possibili preparazioni, per un uso più efficace ed efficiente delle risorse e la loro corretta conservazione. L’ultimo laboratorio di cucina sociale è partito il 12 ottobre, con Associazione EUfemia e Aeris Cooperativa Sociale, in via Marsigli.

Laboratori di apprendimento ed educativi vengono proposti anche alle scuole primarie e secondarie, con moduli quali lotta agli sprechi, recupero creativo di cibo, riduzione dei rifiuti, dieta bilanciata e sostenibilità ambientale.

L’assistenza alle fasce svantaggiate si è rivelata particolarmente importante durante il periodo di lockdown. Infatti, l’emergenza COVID-19 ha evidenziato difficoltà nel reperimento di cibo per persone con marginalità economiche. Food Pride è stato in grado quindi di rivedere le proprie attività e rendersi attivo in diverse iniziative di aiuto ai più deboli. Innanzitutto, rispondendo alla chiamata della rete di solidarietà nata durante la quarantena, ha progettato la preparazione e il trasporto dei pasti per i servizi di ospitalità notturna.



Grazie alla disponibilità di ristoratori e cuochi solidali, come la Gastronomia Veg di Raffaella Goria, ha consegnato, dal 9 marzo al 2 maggio 2020, 140 pasti al giorno per 3 case di ospitalità notturna per persone senza fissa dimora. Il gusto del Mondo, partner di Food Pride, assieme a Cucine Confuse, ha promosso la campagna #GuardaOltre consegnando circa 600 pasti settimanali alle persone che vivono in strada e che, durante l’emergenza, non potevano accedere ai servizi di mensa della Città di Torino.

Inoltre, Food Pride, insieme ad Associazione EUfemia, ha lanciato l’iniziativa solidale di quartiere Aggiungi un pAsto a tavola, per aiutare i cittadini in difficoltà di Circoscrizione 3 Torino, consegnando pacchi alimentari gratuiti a 200 famiglie, nell’ambito della rete #TorinoSolidale.

È stato proprio in questo contesto che è stato girato “A letto con la cena – storie di solidarietà durante l’emergenza Covid 19”, cortometraggio per cui Food Pride ha raccolto interviste e storie di volontari, operatori, ristoratori e cuochi che hanno dimostrato solidarietà nell’emergenza, preparando pasti caldi e offrendo sostegno concreto. Questo è stato anche inserito nelle proiezioni di Cinemambiente e Terra Madre Salone del Gusto.



La potenza di Food Pride è anche data dal mettersi in rete e passare dalla dimensione di quartiere a quella metropolitana, con un modello però replicabile anche in altri contesti. Questa capacità è particolarmente vera nelle iniziative di mappatura attivate. Già da febbraio 2020 era stata realizzata una mappa, in continuo aggiornamento su OpenStreetMap, delle realtà che a Torino hanno messo in campo azioni contro lo spreco alimentare, che includesse non solo le organizzazioni, ma anche i luoghi di raccolta delle eccedenze e i punti di distribuzione con tutte le caratteristiche e modalità di accesso.

È però con l’iniziativa denominata “Rete 29 Settembre” che l’operazione di mappatura acquista una scala nazionale. Il 29 settembre è la “Giornata internazionale della Consapevolezza sugli sprechi e le perdite alimentari”, e per l’occasione Food Pride ha organizzato un incontro online con tavoli tematici, per discutere di temi legati alla sovranità alimentare e al contrasto allo spreco.



Ma “Rete 29 Settembre – verso il Pride del Cibo” è un’iniziativa più ampia, nata dalla crisi emersa dall’emergenza Covid e dalla profonda riflessione sull’urgenza di un sistema che garantisca uguaglianza sociale nell’accesso alle risorse. E’ quindi nata un’iniziativa dal basso, apartitica, aconfessionale, aperta e inclusiva, per richiamare gli enti che su scala nazionale promuovono il cibo sul territorio come strumento per favorire società inclusive e democratiche. Gli enti che hanno aderito rispondendo al questionario, oltre a essere sponsorizzati sulla pagina facebook di Food Pride, sono anche inclusi nella mappa, che mostra le tante realtà attive.

Non è tardi per far parte del cambiamento e dare vita al Pride del Cibo: si può contattare Food Pride all’indirizzo email o attraverso la pagina facebook.

fonte: www.italiachecambia.org


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A Torino arrivano i FOOD PRIDErs, fattorini in bicicletta contro lo spreco alimentare

Con il progetto Food Pride, e grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, nasce la rete di recupero del cibo invenduto nei negozi di prossimità trasportata con biciclette e cargo bike verso i punti di raccolta e distribuzione dislocati in Pozzo Strada, Borgo San Paolo, Porta Palazzo e Borgo Vittoria























In occasione della Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare di martedì 5 febbraio il progetto Food Pride entra nel vivo. Con i FOOD PRIDErs nasce la rete di recupero del cibo invenduto nei negozi di prossimità trasportata con biciclette e cargo bike verso i punti di raccolta e distribuzione dislocati in Pozzo Strada, Borgo San Paolo, Porta Palazzo e Borgo Vittoria.
A Torino arrivano i FOOD PRIDErs, fattorini in bicicletta contro lo spreco alimentareMa il progetto Food Pride non è solo questo. Alla base c’è l’esperienza di recupero e ridistribuzione del cibo nei mercati di Porta Palazzo, corso Racconigi, corso Brunelleschi e Borgo Vittoria che verrà estesa anche ai mercati di via Porpora, corso Taranto, Nichelino e altri comuni della prima cintura torinese superando di fatto i confini comunali per diffondere pratiche virtuose anche all’area metropolitana. Per tutto il 2019 verranno messe in campo una serie di attività di informazione e sensibilizzazione sullo spreco alimentare e sulla corretta alimentazione. Ad essere coinvolte saranno le scuole torinesi di tutti i gradi con lezioni ad hoc sul tema dello spreco alimentare e la corretta gestione dei rifiuti. Parte del cibo invenduto verrà utilizzato nei laboratori di cucina antispreco rivolti a persone che vivono in condizione di marginalità, e per coinvolgere il resto della cittadinanza sono previsti incontri con nutrizionisti, cene sociali, eventi nelle piazze e momenti di formazione sulla Legge Gadda. Insomma un ventaglio di attività per porre le basi di una vera cultura cittadina sull'uso consapevole delle risorse e il riutilizzo delle eccedenze alimentari, perché Food PRIDE significa Partecipare Recuperare IntegrareDistribuire ed Educare: buone pratiche per ridare dignità agli scarti.
Grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo, enti e associazioni torinesi hanno unito le forze per dare una risposta concreta al problema dello spreco alimentare sul territorio della Città di Torino e non solo. Il progetto Food Pride nasce grazie dalla volontà di mettere a sistema le esperienze maturate dall’associazionismo torinese e per questo le associazioni EUFEMIA, ECO DALLE CITTA’, RE.TE. ONG, LEGAMBIENTE METROPOLITANO, COOPERATIVA SOCIALE AERIS, ASS. POPOLARE DANTE DI NANNI, SCS LA RONDINE, ASSOCIAZIONE MISTERIA, ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI C.SO BRUNELLESCHI, PARROCCHIA SAN BERNARDINO, COOPERATIVA SOCIALE RAGGIO, il Comune di Torino e l’Asl Torino si sono messi in rete per proporre un'alternativa possibile.
A Torino arrivano i FOOD PRIDErs, fattorini in bicicletta contro lo spreco alimentareOgni anno nel mondo circa il 40% del cibo viene sprecato, diventando rifiuto senza nemmeno raggiungere la tavola. Lo spreco riguarda l'intera filiera della sua produzione, dal food waste delle prime fasi (semina, coltivazione) ai food losses dell'ultima fase (distribuzione, vendita e consumo) diviene, in virtù della sua ampia portata, uno dei più significativi fattori che impediscono l'accesso di tutti all'alimentazione quale diritto inalienabile. In Italia nonostante il contrasto allo spreco alimentare sia entrato da qualche anno nell’agenda politica nazionale e locale, le cose non vanno meglio. Secondo il Food Sustainability Index ogni italiano getta nella spazzatura non meno di 65kg di cibo buono all’anno. Non bisogna arrendersi, basta davvero poco per rimettere i nostri comportamenti su di un binario sostenibile. Basta un solo esempio per comprendere i risvolti positivi delle azioni di messe in campo da Food Pride: nel mercato di Porta Palazzo grazie al recupero quotidiano del cibo ancora edibile - nel solo 2018 - sono state recuperate e redistribuite quasi 60 tonnellate di prodotti ortofrutticoli che altrimenti sarebbero finite tra i rifiuti. Un solo gesto ha permesso a più di 200 persone di poter provvedere al sostentamento della propria famiglia e contemporaneamente è stato impedito l’incenerimento di 60 tonnellate di cibo i cui costi economici e ambientali sarebbero ricaduti sulla popolazione torinese.
Food Pride è un progetto aperto! Tutti coloro che fossero interessati a saperne di più o che volessero aderire per diffondere le buone pratiche sul contrasto allo spreco di cibo possono contattarci all’indirizzo email paneincomune@eufemia.eu o direttamente sulla nostra pagina Facebook @Food Pride Torino.