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Michael Moore lancia l’allarme: “Le rinnovabili non sono verdi”

Michael Moore si scaglia contro le energie rinnovabili, poiché non sarebbero a impatto zero sull'ambiente: arriva un nuovo documentario.



Le rinnovabili potrebbero non rappresentare la risposta adeguata per la lotta ai cambiamenti climatici. È questo l’allarme lanciato da Michael Moore, il regista famoso per i suoi numerosi documentari d’inchiesta, alla vigilia del lancio di “Planet of the Humans”. Il lungometraggio è stato rilasciato in streaming gratuito su YouTube, in occasione dei 50 anni della Giornata della Terra.

Il documentario, prodotto dallo stesso Michael Moore e diretto da Jeff Gibbs, vuole indagare lo stato attuale della tutela dell’ambiente, interrogandosi sull’efficacia delle misure messe in atto per contrastare i cambiamenti climatici. Un’indagine su pellicola che, a detta del produttore nel corso di un’intervista per Reuters, evidenzia il lato oscuro delle fonti rinnovabili, oggi considerate il gold standard per un approccio più verde all’energia.

Per quanto possano rappresentare nel lungo periodo un’alternativa certamente migliore allo sfruttamento dei combustibili fossili, sistemi di produzione come il solare e l’eolico, così come nuove tecnologie come quelle per le auto elettriche, avrebbero comunque un impatto negativo importante sulla conservazione delle risorse naturali. Così spiega il regista:


Quelle che abbiamo chiamato energia verde, energia rinnovabile e civilizzazione industriale sono la stessa cosa: misure disperate non per salvare il Pianeta, bensì per salvare il nostro stile di vita. La crescita infinita su un Pianeta finito è un suicidio.

In produzione da diversi anni, il progetto include interviste con scienziati, imprenditori e attivisti ambientali, inoltre indaga sull’implementazione di centrali solari ed eoliche, sull’impatto degli impianti a biomasse e sugli interessi corporativi alla base delle aziende che investono nella cosiddetta energia verde. L’indagine sostiene che la produzione di tutte queste nuove tecnologie – ad esempio il silicio e il quarzo per i pannelli solari di ultima generazione – sfrutti ancora pesantemente le risorse naturali, peraltro affidandosi a processi produttivi che avvengono impiegano combustibili fossili.

Ancora, vi sarebbe un grave problema di deforestazione nell’implementazione dell’eolico, mentre la richiesta di batterie per le vetture elettriche starebbe alimentando un mercato non sostenibile di metalli e minerali rari, depauperando alcune zone del mondo. Una scoperta che non ha fatto altro che alimentare la delusione di Moore:

Ho dato per scontato che i pannelli solari potessero durare per sempre. Non sapevo cosa succede per produrli.

Pur rappresentando una tecnologia migliore rispetto ai combustibili fossili, Moore e Gibbs giungono alla conclusione che nemmeno le risorse rinnovabili possano rappresentare una soluzione sostenibile per il salvataggio della Terra. Anziché l’implementazione di questi sistemi, regista e produttore richiedono un cambio culturale affinché si possa abbandonare la società dei consumi, forti anche del risultato ottenuto in queste settimane di quarantena da coronavirus, dove la natura ha ripreso il sopravvento in assenza dell’uomo. Un proposito, quello dei due cineasti, che rischia però di essere troppo utopistico: risulta oggi impensabile rinunciare a un bene tanto importante come l’energia. Le rinnovabili non saranno certamente perfette, ma rappresentano un primo passo per l’abbandono delle ben più inquinanti energie fossili.

fonte: www.greenstyle.it


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22 aprile giornata della Terra: quest'anno il clima al centro

La manifestazione ecologista giunta alla sua cinquantesima edizione invita ancora una volta i cittadini del mondo ad un’azione responsabile nei confronti del pianeta





Il cambiamento climatico rappresenta la più grande sfida per il futuro dell'umanità e del pianeta: la consapevolezza e la mobilitazione della popolazione intorno a questo tema è ormai indiscutibile, basti pensare alle manifestazioni per il clima che hanno caratterizzato l’ultimo anno. Anche la cinquantesima edizione della Giornata mondiale della Terra non poteva quindi non mettere questo problema al centro delle sue iniziative.

La prima edizione, il 22 aprile 1970, mobilitò 20 milioni di americani per protestare a seguito di un gravissimo disastro ambientale che aveva coinvolto il loro paese: la fuoriuscita di petrolio da un pozzo della Union Oil. Da quel giorno, la Giornata della Terra ha contribuito a far crescere la consapevolezza intorno ai temi ambientali, locali e globali, e a sensibilizzare tanto l’opinione pubblica quanto la politica sull’urgenza del problema.

Cittadini di tutto il mondo stanno esercitando in queste settimane la loro responsabilità - individuale e collettiva - per ridurre le trasmissioni virali e preservare la salute umana; l’appello lanciato in occasione della prossima Giornata della Terra è quello di continuare ad esercitare la stessa responsabilità per proteggere e preservare la salute del pianeta Terra.

L’invito è quello di sfruttare il tempo di “isolamento” per rivalutare le nostre abitudini quotidiane e svilupparne di nuove, migliori per il pianeta. 
Ricordiamo qui alcune di queste azioni, sono solo spunti, ma tanto di più può essere fatto nel quotidiano:
usa lampadine fluorescenti al posto di quelle a incandescenza
spengi le luci se non servono
non lasciare tv e computer in stand-by
non lasciare sotto carica il cellulare o il notebook più del dovuto
metti il coperchio sulle pentole quando cucini, per risparmiare altra energia
presta attenzione alla gestione dei rifiuti e alla corretta raccolta differenziata
adotta tutte le accortezze che abbiamo dato in occasione della giornata dell’acqua
compra prodotti sfusi e con meno imballaggi possibili
usa contenitori lavabili invece di quelli usa e getta
non sprecare il cibo, stando attento alle scadenze, a comprare ciò che è veramente necessario e a utilizzare gli avanzi..

La Giornata della Terra di quest’anno è l’occasione per lanciare anche una sfida, la Earth Challenge 2020, la più grande campagna scientifica per cittadini. L'iniziativa integra i progetti di citizen science già esistenti e dà la possibilità di crearne di nuovi. Utilizzando la tecnologia mobile e i dati scientifici aperti, Earth Challenge 2020 consente alle persone di tutto il mondo di monitorare e mitigare le minacce alla salute ambientale nelle loro comunità, grazie alla app Earth Challenge 2020 che è possibile scaricare dal 1° aprile dagli app store Android o Apple.

Il database risultante dalle osservazioni dei cittadini verrà visualizzato su una mappa pubblica e reso disponibile come dato aperto che i ricercatori potranno utilizzare.


La Giornata della Terra contribuisce con alcune aree di ricerca, poi la app verrà implementata con le altre aree previste da Earth Challenge 2020 (vedi immagine).

Per approfondimenti visita il sito della Giornata della Terra

fonte: http://www.arpat.toscana.it