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La casa che parte dall’energia solare

Online il webinar "Soluzioni per la casa senza gas: le rinnovabili termiche" con Roberto Salustri. L'integrazione del solare FV e termico con caldaie a biomasse o pompe di calore. Un'introduzione agli interventi per abitazioni fossil free.










Con quest’altro webinar continuiamo la nostra campagna informativa sulla casa senza gas (registrazione video in fondo all’articolo). Una campagna informativa che sarà, speriamo, in crescendo nei prossimi mesi.

In attesa che vengano risolte complesse questioni di governance e norme internazionali e nazionali che possano favorire la decarbonizzazione del riscaldamento delle nostre abitazioni, già oggi in molte situazioni possiamo decidere di passare alle fonti rinnovabili e puntare sull’efficientamento energetico.

Oggi per le famiglie la spesa annuale per l’energia è addirittura maggiore di quella sanitaria. E l’Autorità ha rivisto al rialzo le bollette energetiche: +10% per elettrico e oltre il 15% per il gas. Se non spingiamo seriamente sulla decarbonizzazione andrà sempre peggio.

Ci sono sempre più famiglie e piccole imprese che soffrono il “caro bolletta” e che sono legate al gas o ad altre fonti fossili, come gpl o gasolio.

La buona notizia è che le tecnologie per uscire da questo vincolo fossile, liberando anche risorse economiche, ci sono, sfruttando l’energia solare e le altre rinnovabili.

Questi interventi devono essere orientati innanzitutto a creare un risparmio economico protratto nel tempo.

In questo momento non possiamo non essere chiari e al tempo stesso realistici: niente più gas o gasolio o gpl, no a inutili soluzioni ibride.

Case mono e bifamiliari e piccoli condomini, e altre piccole utenze commerciali e industriali possono da domani sigillare il contatore del gas e far ritirare il proprio serbatoio del gpl.

Stiamo parlando di alcuni milioni di abitazioni e utenze, metanizzate e non, che potrebbero essere riscaldate, raffrescate, consumare acqua calda solo grazie a tecnologie alimentate da fonti rinnovabili.

Abbiamo, benché con alcune criticità, incentivi e agevolazioni fiscali che renderebbero i tempi di recupero degli investimenti interessanti.

Quello che a volte manca è una reale conoscenza di queste soluzioni e qualche volta la professionalità di chi propone e cura questi progetti.

Abbiamo per questo deciso di sviluppare questa rubrica, “Soluzioni per la casa senza gas”, rivolgendoci ai consumatori/cittadini, ma anche agli installatori e ai progettisti.

Vogliamo illustrare, in forma inizialmente divulgativa, le diverse tecnologie e le loro integrazioni senza preconcetti partendo da diverse variabili: le caratteristiche dell’abitazione, dei consumi e dell’ambito geografico in cui si trova, del budget a disposizione per la spesa iniziale, del risparmio energetico ed economico che si vuole ottenere, ecc.

Con l’ingegner Samuele Trento, in un precedente webinar, ci eravamo focalizzati sull’elettrificazione del riscaldamento grazie all’installazione di pompe di calore aria-acqua. Prossimamente affronteremo il tema delle pompe di calore geotermiche.

Con il dottor Roberto Salustri, nel webinar del 1° luglio, ci siamo concentrati maggiormente sulle rinnovabili termiche, ma non solo…


Roberto Salustri (EcoIstituto RESEDA) è un fisico e tecnico con una notevole esperienza nell’impiantistica basata sulle fonti rinnovabili, in particolare per gli impianti combi (biomasse+solare termico).

Salustri è anche autore di un interessante manuale tecnico sul solare termico rivolto a progettisti, installatori ed esperti di energie rinnovabili.

Come tutti gli esperti che stimiamo ha una continua attenzione al fabbisogno dell’utente e non si vincola apriori ad un’unica soluzione o a specifici prodotti e componenti. L’approccio giusto è analizzare sempre i consumi dell’utenza, intervenire sull’efficienza energetica, come per l’isolamento delle superfici, e poi lavorare sull’impianto partendo dall’energia solare.

Gli obiettivi però sono sempre gli stessi, a prescindere dal modello di progettazione e dalle tecnologie utilizzate: eliminare la bolletta del gas (con i suoi elevati oneri) e di altre fonti fossili, ridurre i rischi sulla sicurezza e l’inquinamento, ma soprattutto migliorare il comfort e tagliare i costi energetici complessivi di famiglie e imprese.



fonte: www.qualenergia.it


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Le facciate edilizie si trasformano in pannelli solari termici

Un consorzio di ricerca, guidato dal Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems, ha sviluppato due nuovi collettori solari in grado di essere integrati nella pareti esterne degli edifici.




Quando si parla di impianti rinnovabili integrati nella facciate edilizie, il primo pensiero va quasi alla tecnologia fotovoltaica. C’è però chi, ormai da quattro anni, sta lavorando per portare sulle pareti esterne anche i pannelli solari termici. Parliamo Arkol, progetto tedesco guidato dal Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems. L’iniziativa ha preso il via nel 2016 con il sostegno del governo federale e un preciso obiettivo: sviluppare involucri multifunzionali.

A febbraio di quest’anno la ricerca si è conclusa e i risultati hanno mostrato che le speranze riposte non erano sbagliate. Il progetto, a cui hanno collaborato anche le società DAW SE e Priedemann Façade-Lab e l’Istituto Borderstep, è riuscito a dare nuove forme ai tradizionali pannelli solari termici. Nel dettaglio, i ricercatori di Arkol hanno creato due tipi di impianti differenti: un sistema a strisce e delle veneziane.

“Lo scopo del progetto era quello di sfruttare l’ampio potenziale superficiale delle facciate per la generazione di calore, dando nel contempo agli architetti una maggiore libertà di progettazione. Fino ad ora infatti le riserve dei potenziali clienti sull’aspetto dei collettori sono sempre state un ostacolo al diffuso uso della tecnologia”, spiega l’ingegnere Michael Hermann. “Allo stesso tempo, volevamo ridurre gli sforzi in fase di pianificazione, rendendo semplice l’installazione”.

Le facciate presentano numerosi vantaggi rispetto alla classica installazione sul tetto quando si parla di pannelli solari termici. Durante l’inverno, quando il sole è più basso, la la parte è illuminata con un angolo più favorevole rispetto al tetto e può quindi offrire una resa maggiore. In estate, invece, i collettori per facciate lavoreranno di meno. Ma dal momento che in questo periodo il fabbisogno termico è essenzialmente legato alla produzione di acqua calda sanitaria, si tratta di un aspetto positivo. In altre parole, nei mesi più caldi genereranno meno calore, riducendo il carico sul fluido termovettore e consentendo una maggiore durata. 

Le strisce solari

Il pannello solare a striscia o “Strip Collector” combina un elevato livello di efficienza con un’ampia possibilità di progettazione architettonica. Il design permette di utilizzare materiali di rivestimento classici, come il legno o il gesso, nella zona compresa tra le strisce. La struttura modulare il trasferimento “a secco” del calore dall’assorbitore al condotto di raccolta, permettono di superare i tradizionali problemi idraulici rendendo più semplice installazione e manutenzione. Questo collettori possono essere appesi nella sottostruttura di una facciata a ventilazione posteriore (VHF) sia su nuovi edifici sia che durante i lavori di ristrutturazione.



Le tapparelle solari

Il design prevede di integrare gli heat pipe (o tubo di calore) sono integrati in una sorta di alette di tapparelle, che fungono da assorbitori; anche in questo caso il trasferimento di calore avviene “a secco”, senza un liquido termovettore. Grazie a questa progettazione, le lamelle possono essere spostate come nelle tradizionali veneziane. “Le tende solari termiche – spiegano i ricercatori – possono muoversi liberamente come normali persiane, ma allo stesso tempo, fornire calore e ridurre la quantità di energia che entra all’interno dell’edificio”.

fonte: www.rinnovabili.it