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CS: RIFIUTI: grandi manovre - Perugia, 18 agosto 2021





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La casa che parte dall’energia solare

Online il webinar "Soluzioni per la casa senza gas: le rinnovabili termiche" con Roberto Salustri. L'integrazione del solare FV e termico con caldaie a biomasse o pompe di calore. Un'introduzione agli interventi per abitazioni fossil free.










Con quest’altro webinar continuiamo la nostra campagna informativa sulla casa senza gas (registrazione video in fondo all’articolo). Una campagna informativa che sarà, speriamo, in crescendo nei prossimi mesi.

In attesa che vengano risolte complesse questioni di governance e norme internazionali e nazionali che possano favorire la decarbonizzazione del riscaldamento delle nostre abitazioni, già oggi in molte situazioni possiamo decidere di passare alle fonti rinnovabili e puntare sull’efficientamento energetico.

Oggi per le famiglie la spesa annuale per l’energia è addirittura maggiore di quella sanitaria. E l’Autorità ha rivisto al rialzo le bollette energetiche: +10% per elettrico e oltre il 15% per il gas. Se non spingiamo seriamente sulla decarbonizzazione andrà sempre peggio.

Ci sono sempre più famiglie e piccole imprese che soffrono il “caro bolletta” e che sono legate al gas o ad altre fonti fossili, come gpl o gasolio.

La buona notizia è che le tecnologie per uscire da questo vincolo fossile, liberando anche risorse economiche, ci sono, sfruttando l’energia solare e le altre rinnovabili.

Questi interventi devono essere orientati innanzitutto a creare un risparmio economico protratto nel tempo.

In questo momento non possiamo non essere chiari e al tempo stesso realistici: niente più gas o gasolio o gpl, no a inutili soluzioni ibride.

Case mono e bifamiliari e piccoli condomini, e altre piccole utenze commerciali e industriali possono da domani sigillare il contatore del gas e far ritirare il proprio serbatoio del gpl.

Stiamo parlando di alcuni milioni di abitazioni e utenze, metanizzate e non, che potrebbero essere riscaldate, raffrescate, consumare acqua calda solo grazie a tecnologie alimentate da fonti rinnovabili.

Abbiamo, benché con alcune criticità, incentivi e agevolazioni fiscali che renderebbero i tempi di recupero degli investimenti interessanti.

Quello che a volte manca è una reale conoscenza di queste soluzioni e qualche volta la professionalità di chi propone e cura questi progetti.

Abbiamo per questo deciso di sviluppare questa rubrica, “Soluzioni per la casa senza gas”, rivolgendoci ai consumatori/cittadini, ma anche agli installatori e ai progettisti.

Vogliamo illustrare, in forma inizialmente divulgativa, le diverse tecnologie e le loro integrazioni senza preconcetti partendo da diverse variabili: le caratteristiche dell’abitazione, dei consumi e dell’ambito geografico in cui si trova, del budget a disposizione per la spesa iniziale, del risparmio energetico ed economico che si vuole ottenere, ecc.

Con l’ingegner Samuele Trento, in un precedente webinar, ci eravamo focalizzati sull’elettrificazione del riscaldamento grazie all’installazione di pompe di calore aria-acqua. Prossimamente affronteremo il tema delle pompe di calore geotermiche.

Con il dottor Roberto Salustri, nel webinar del 1° luglio, ci siamo concentrati maggiormente sulle rinnovabili termiche, ma non solo…


Roberto Salustri (EcoIstituto RESEDA) è un fisico e tecnico con una notevole esperienza nell’impiantistica basata sulle fonti rinnovabili, in particolare per gli impianti combi (biomasse+solare termico).

Salustri è anche autore di un interessante manuale tecnico sul solare termico rivolto a progettisti, installatori ed esperti di energie rinnovabili.

Come tutti gli esperti che stimiamo ha una continua attenzione al fabbisogno dell’utente e non si vincola apriori ad un’unica soluzione o a specifici prodotti e componenti. L’approccio giusto è analizzare sempre i consumi dell’utenza, intervenire sull’efficienza energetica, come per l’isolamento delle superfici, e poi lavorare sull’impianto partendo dall’energia solare.

Gli obiettivi però sono sempre gli stessi, a prescindere dal modello di progettazione e dalle tecnologie utilizzate: eliminare la bolletta del gas (con i suoi elevati oneri) e di altre fonti fossili, ridurre i rischi sulla sicurezza e l’inquinamento, ma soprattutto migliorare il comfort e tagliare i costi energetici complessivi di famiglie e imprese.



fonte: www.qualenergia.it


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In arrivo una stangata sui rifiuti: i Comuni tremano

Il nuovo sistema tariffario per la gestione dei rifiuti ha già provocato evidenti difficoltà ai Comuni. Ma potrebbe presto comportare anche un aumento delle tariffe a carico dei contribuenti




Il rischio di assistere a un aumento delle tariffe sui rifiuti è dietro l’angolo.

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il nuovo sistema tariffario per la gestione dei rifiuti organizzato dall’Autorità per l’energia ha già provocato evidenti difficoltà ai Comuni, ma potrebbe presto provocare anche un aumento delle tariffe.

Aumento, va da sé, che andrebbe a gravare sulle spalle dei contribuenti.


A segnalare la minaccia é l’Anci Lombardia con la circolare 345 datata 12 novembre 2019, nella quale si evidenziano diverse criticità. Intanto l’Autorità di regolazione per l’energia, reti e ambiente (Arera) ha dato il via libera a un nuovo sistema inerente all’Mtr, ovvero al metodo tariffario per il servizio integrato di gestione rifiuti senza preoccuparsi di prendere in considerazione le lamentele espresse da Anci nazionale e Ifel.

Per quanto riguarda la Tari-rtributo, l’Arera ha dato il via libera all’applicazione dell’Iva e della determinazione dei crediti inesigibili sulla base della normativa vigente. Dunque, non si dovrà più attendere la trafila giudiziaria di recupero, che mediamente può dorare molti anni. Da sottolineare, inoltre, anche l’applicazione dei conguagli inerenti agli anni 2018 e 2019: la stessa che può comportare per gli utenti una rettifica monetaria "con effetti particolarmente rilevanti per i bilanci comunali". Resta al suo posto il Dpr 158/99, che tuttavia ha bisogno di aggiornamenti specifici per i coefficienti di produttività dei rifiuti.
Il rischio per comuni e contribuenti

In base a questo l’Anci Lombardia ha fatto notare come i nuovi criteri possano creare diverse difficoltà ad alcuni Comuni. Il motivo è semplice: le tariffe potrebbero presto aumentare. Come se non bastasse, quei Comuni che hanno già previsto investimenti, dovranno rifare i conti considerando l’eventuale nuovo calcolo delle tariffe in relazione al superamento dei limiti massimi tariffari imposti dalla stessa Arera.

Entro il 31 dicembre 2019 i Comuni saranno inoltre costretti ad approvare una delibera che tenga in considerazione la determinazione della Tari "secondo i nuovi criteri". E qui balza all’occhio un problema temporale non da poco: entro il 15 novembre i Comuni avrebbero già dovuto approvare i rispettivi schemi di bilancio. Ma non è finita qui, perché tutti i piani finanziari, una volta messi in cantiere, devono essere inviati dai singoli Comuni alla stessa Arera per l’approvazione definitiva. Questo significa che l’Autorità si troverebbe tra le mani 8 mila piani da visionare in tempi rapidi, rischiando di rendere inefficaci le delibere.

L’Anutel (Associazione nazionale uffici tributi enti locali) ha quindi chiesto una norma capace di rimandare al 2021 l’entrata in vigore del nuovo sistema tariffario. L’Anci Lombardia, in ogni caso, ci tiene a rimarcare come lo slittamento del piano finanziario, da solo, non basta a risolvere il problema. Già, perché la nuova tariffa potrebbe penalizzare i Comuni virtuosi nella raccolta rifiuti.

fonte: http://www.ilgiornale.it