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CS: RIFIUTI: grandi manovre - Perugia, 18 agosto 2021





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Audizione Ispra alla Camera dei deputati sui rifiuti dispersi in mare




















La Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame in sede referente della proposta di legge recante disposizioni concernenti l’impiego di unità da pesca per la raccolta dei rifiuti solidi dispersi in mare e per la tutela dell’ambiente marino, ha svolto le audizioni di rappresentanti dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), della Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali (Federparchi) e della Fondazione Angelo Vassallo “Sindaco Pescatore”.
Durante l’audizione, il direttore generale Ispra, Alessandro Bratti, ha parlato dei risultati del progetto MLREPAIR (REducing and Preventing, an integrated Approach to Marine Litter Management in the Adriatic Sea), che sono stati recentemente presentati, di cui l’Istituto è partner: in 10 mesi (da luglio 2018 ad aprile 2019) 6 barche della marineria di Chioggia hanno raccolto 14206 kg (14 tonnellate) di rifiuti in Alto Adriatico con l’iniziativa Fishing for Litter (FFL).

Cina: 100 centri di riciclaggio rifiuti e nuovi stop all’import

Il Ministero dell’Industria cinese annuncia la realizzazione di impianti avanzati di riciclo. Un occhio di riguardo per batterie e fv

















In Cina è tempo di accelerare il riciclaggio rifiuti. In un documento programmatico, pubblicato la scorsa settimana dal Ministero dell’Industria e della tecnologia dell’Informazione, è riportato il piano nazionale per la creazione di nuovi “centri” di riciclaggio rifiuti. Si parla di un centinaio di strutture su larga scala, da attivare entro la fine del 2020 e dedicate ai rifiuti solidi urbani e a quelli provenienti dall’industria, con un occhio di riguardo per prodotti di largo uso come gli imballaggi, le biciclette, le batterie e i moduli fotovoltaici. L’obiettivo è facile da intuire: al di là di una rinnovata attenzione ambientale, la nazione è interessata a consolidare la sua posizione nel mercato delle materie prime e prime-seconde, a cominciare da una migliore gestione delle risorse nazionali. Una mossa quasi obbligata visto le ultime politiche in fatto di rifiuti.

Dal 1° gennaio 2018, infatti, la Repubblica popolare ha attuato una serie di divieti alle importazioni di rifiuti stranieri per riuscire a gestire gli immensi volumi di spazzatura in entrata nel mercato nazionale (leggi anche La Cina inquinata chiude le frontiere ai rifiuti esteri). Si è cominciato con gli stop a plastica, carta e tessuti per allargare la messa al bando anche ai rottami di auto e navi e all’acciaio. Ad oggi sono oltre 50 le tipologie di rifiuto che non possono, o non potranno a breve, varcare i confini cinesi e l’obiettivo del Governo è quello di ridurre a zero l’import entro la fine del prossimo anno.

La mossa ha lasciato i Paesi occidentali con un gigantesco problema di smaltimento, e nel contempo ha dato al gigante asiatico la possibilità di costruire una filiera nazionale del riciclo il più possibile su misura. “Grandi volumi di rifiuti solidi stanno già influenzando e limitando lo sviluppo di un’economia industriale di alta qualità”, ha dichiarato il Ministero dell’Industria spiegando come 50 dei nuovi centri saranno esclusivamente dedicati ai rifiuti solidi urbani, e gli altri 50 a quelli provenienti dalla produzione di metalli, l’estrazione di carbone, l’edilizia, l’agricoltura e la silvicoltura. Le strutture dovranno promuovere tecnologie, prodotti e metodi di riciclaggio avanzati e le società autorizzate ad aprire laboratori in una di queste nuove basi potranno richiedere finanziamenti governativi speciali.

fonte: www.rinnovabili.it

Un tredicenne peruviano vince un premio per la “banca del riciclaggio”
















Talvolta, i bambini rappresentano un ottimo esempio per l’industria del riciclaggio. Questo è certamente vero per il tredicenne José Adolfo del Perù, che ha recentemente vinto il Children’s Climate Prize 2018.


José Adolfo ha aperto una “eco-banca” nella sua comunità locale quando aveva sette anni. Questa iniziativa unica incoraggia i bambini e i giovani adulti a portare rifiuti solidi in dedicati punti di raccolta in cambio di denaro. Il premio, pagato dai riciclatori ufficiali, viene quindi depositato su un conto bancario.


I nuovi clienti della eco bank devono portare almeno 5 kg di rifiuti per creare un account. Si prevede quindi di “depositare” un minimo di 1 kg di materiali riciclabili al mese. I clienti possono scegliere di ritirare o salvare i loro crediti.


“Il mio progetto è una banca per bambini e giovani che fornisce educazione finanziaria”, dice Adolfo. “Insegniamo l’imprenditorialità in modo pratico attraverso transazioni finanziarie e rifiuti solidi.”


Al momento, l’eco-banca ha 10 centri educativi con oltre 3000 bambini che imparano a investire e gestire sistemi economici circolari. Alla fine, l’adolescente spera che la sua impresa contribuisca a combattere la povertà, contribuendo al tempo stesso agli obiettivi del cambiamento climatico.


I suoi sforzi non sono passati inosservati dagli esperti di sostenibilità globale. “L’eco-banca di José è un modo brillante di collegare l’economia e l’impatto sul clima, sia nel pensiero che nella pratica”, afferma la giuria del premio annuale per i bambini. ‘Permette ai bambini di prendere microprestiti e pagare, con oggetti riciclabili. Un sistema che dà ai bambini sia l’indipendenza economica che il potere di influenzare il clima“, aggiunge la giuria. ‘Il potenziale impatto è sorprendente.’


fonte: https://www.recyclingpoint.info