Siemens Gamesa ha annunciato lo sviluppo della
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Pale eoliche riciclabili
Siemens Gamesa ha annunciato lo sviluppo della
Roma: On lancia un nuovo servizio integrato per la mobilità elettrica
120 colonnine di ricarica Sicharge AC22 consentiranno la ricarica di diverse tipologie di veicoli elettrici in città. Siemens fornirà la piattaforma basata su cloud per la gestione dell’infrastruttura di ricarica.
Le prime 23 colonnine di ricarica sono già state installate nel centro della capitale romana, le altre saranno implementate nel corso dell’anno. Per supportare la transizione verso un trasporto urbano più sostenibile, la città di Roma sta implementando il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. L’obbiettivo è quello di promuovere l’accessibilità a tutti e migliorare la qualità della vita, della salute pubblica e la sostenibilità ambientale. Fattore strategico in questa direzione è l’implementazione di servizi di mobilità condivisa, per esempio il car sharing e il bike sharing.
Siemens sta fornendo l’infrastruttura di ricarica per il progetto, che comprende 120 colonnine di ricarica compatte Sicharge AC22. In ognuna delle stazioni, potranno ricaricarsi simultaneamente due veicoli elettrici attraverso due connettori con una capacità di 22 kW. A due ulteriori prese da 230 Volt AC, potranno fare il pieno di energia anche le e-bike, gli e-scooter e altri nuovi piccoli veicoli elettrici. Le colonnine sono tutte connesse in cloud alla piattaforma di gestione dell’energia Siemens E-Car Operation Center (E-Car OC).
La piattaforma è in grado di gestire l’infrastruttura di ricarica e di fornire a sistemi esterni dati elaborati per l'uso in ulteriori processi, quali la fatturazione. Questi dati sono usati dalla app On per mostrare agli utenti dove si trovano i punti di ricarica sulla mappa, la loro disponibilità e il loro stato in tempo reale. In questo modo è possibile avviare il processo di ricarica e accedere ai servizi di pagamento direttamente attraverso la app.
fonte: www.greencity.it
Le prime 23 colonnine di ricarica sono già state installate nel centro della capitale romana, le altre saranno implementate nel corso dell’anno. Per supportare la transizione verso un trasporto urbano più sostenibile, la città di Roma sta implementando il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. L’obbiettivo è quello di promuovere l’accessibilità a tutti e migliorare la qualità della vita, della salute pubblica e la sostenibilità ambientale. Fattore strategico in questa direzione è l’implementazione di servizi di mobilità condivisa, per esempio il car sharing e il bike sharing.
Siemens sta fornendo l’infrastruttura di ricarica per il progetto, che comprende 120 colonnine di ricarica compatte Sicharge AC22. In ognuna delle stazioni, potranno ricaricarsi simultaneamente due veicoli elettrici attraverso due connettori con una capacità di 22 kW. A due ulteriori prese da 230 Volt AC, potranno fare il pieno di energia anche le e-bike, gli e-scooter e altri nuovi piccoli veicoli elettrici. Le colonnine sono tutte connesse in cloud alla piattaforma di gestione dell’energia Siemens E-Car Operation Center (E-Car OC).
La piattaforma è in grado di gestire l’infrastruttura di ricarica e di fornire a sistemi esterni dati elaborati per l'uso in ulteriori processi, quali la fatturazione. Questi dati sono usati dalla app On per mostrare agli utenti dove si trovano i punti di ricarica sulla mappa, la loro disponibilità e il loro stato in tempo reale. In questo modo è possibile avviare il processo di ricarica e accedere ai servizi di pagamento direttamente attraverso la app.
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Amazzonia, Greenpeace invia messaggio a Siemens: salva la foresta
Greenpeace torna in azione per chiedere a Siemens di difendere l’Amazzonia. Dopo un primo intervento in Italia a inizio mese di luglio gli attivisti hanno in questo caso preso pacificamente d’assalto le sedi della compagnia in vari punti del mondo, da quella in territorio italiano fino a quelle in Messico, Brasile, Giappone, Germania e non solo.
Sono 16 in totale le sedi Siemens presso le quali si sono svolte le azioni di Greenpeace nelle ultime settimane. Obiettivo la richiesta, rivolta al gigante tedesco, di non prendere parte alla costruzione di una mega diga idroelettrica presso São Luiz do Tapajós. Progetto che metterebbe a rischio, spiega l’associazione, il cuore stesso dell’Amazzonia.
Questa maxi opera rappresenta la più grande delle 43 previste dal progetto generale, da realizzare sul fiume Tapajós e che rischia di sommergere 400 km di foresta pluviale incontaminata e portare alla deforestazione altri 2.200 km quadrati per via della costruzione di infrastrutture e vie stradali di accesso (necessarie alla costruzione della diga).
Greenpeace chiede infine a Siemens, oltre a un significativo passo indietro rispetto alla sua partecipazione al progetto, anche l’impegno a schierarsi a favore della tutela del più grande polmone verde della Terra.
Una battaglia che ha visto gli attivisti Greenpeace in azione già il 7 luglio presso la sede di Siemens Italia a Milano, come ha ricordato Martina Borghi, campagna foreste di Greenpeace Italia:
Lo scorso 7 luglio siamo entrati in azione anche in Italia, a Milano, per spingere Siemens a non replicare quanto fatto con la diga di Belo Monte, nota per il suo devastante impatto ambientale, e includere la protezione delle foreste nelle proprie innovative politiche di sostenibilità ambientale.fonte: http://www.greenstyle.it
Investire nello sviluppo di tecnologie capaci sfruttare il potenziale dell’energia solare ed eolica del Brasile sarebbe di gran lunga una mossa meno dannosa e più lungimirante.
Autostrade elettriche per il trasporto delle merci, primi test in Svezia
La Svezia è il primo Paese al mondo a dotarsi di un’autostrada elettrica per abbattere le emissioni dei trasporti su gomma. La eHighway è stata sviluppata dal colosso tecnologico Siemens in partnership con Scania. Il sistema permetterà di dimezzare i consumi energetici e l’inquinamento atmosferico locale, contribuendo a rendere indipendente dai combustibili fossili il settore dei trasporti svedese, un obiettivo fissato dal Governo per il 2030.
L’autostrada elettrica è stata inaugurata il 22 giugno scorso dal ministro delle infrastrutture Anna Johansson e dal ministro dell’energia Ibrahim Baylan. Il progetto sperimentale durerà due anni, nel corso dei quali verrà testato un sistema elettrico per i tir simile al filobus su un tratto di 2 km dell’autostrada E16 che si snoda a nord di Stoccolma.
I test coinvolgeranno due veicoli ibridi realizzati dalla Scania e adattati al sistema progettato dalla Siemens. Il cuore della tecnologia è un pantografo intelligente combinato a una motorizzazione ibrida. Grazie ai sensori integrati il pantografo si connette alla linea elettrica aerea quando la velocità del camion supera i 90 km orari. I camion equipaggiati con il sistema viaggiano così a zero emissioni.
Il sistema ibrido e la configurazione aperta garantiscono alla tecnologia flessibilità e versatilità. I tir una volta abbandonata la eHighway possono tornare a viaggiare usando il motore diesel. Roland Edel, capo ingegnere della Siemens Mobility Division, ha illustrato i vantaggi dell’innovativo sistema di trasporto:
Il nostro sistema è due volte più efficiente dei motori a combustione interna convenzionali. I mezzi pesanti dotati di motore elettrico ricevono energia direttamente dai cavi sopra la carreggiata.I trasporti generano oltre un terzo delle emissioni di CO2 della Svezia, di cui la metà provenienti dal trasporto delle merci. Nei prossimi anni gli esperti prevedono un aumento del trasporto delle merci su strada a dispetto dell’incremento del trasporto su rotaia.
La sperimentazione avviata dalla Trafikverket e dalla contea di Gävleborg permetterà di valutare le potenzialità di questo nuovo sistema. Se i test dovessero ottenere risultati positivi le autorità realizzerebbero autostrade elettriche anche nelle altre arterie più trafficate del Paese.
La Siemens ha avviato un progetto simile anche in California. L’autostrada elettrica americana, realizzata in collaborazione con la Volvo, verrà inaugurata nel 2017 nei porti di Los Angeles e Long Beach per abbattere le emissioni dei tir.
fonte: http://www.greenstyle.it/
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