Puntata pro OGM a Presa Diretta. Perché l’agricoltura biologica è stata ignorata?

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Una inaspettata puntata pro OGM. E' quella andata in onda a Presa Diretta, con l’inchiesta ‘Chi ha paura degli OGM?’, lo scorso 28 febbraio su Rai 3, in cui è stata messa in luce soprattutto la normativa italiana che ne vieta la ricerca in pieno campo (ma non in laboratorio).
Il problema, secondo noi, consiste nel fatto che, all'interno della puntata, l’agricoltura biologica come alternativa alla coltivazione di varietà geneticamente modificate e le posizioni anti-OGM, seppur autorevoli, sono state del tutto ignorate. Ne è emersa una visione parziale e oseremmo dire 'di parte' sul tema degli Ogm. 
FederBio, AIAB e Associazione per l’Agricoltura Biodinamica avevano già manifestato il loro dissenso in un comunicato congiunto pubblicato prima della puntata, sulla base dei post pubblicati sulla pagina Facebook, dove attualmente compare quella che appare come una “difesa” dal titolo ‘Per la Precisione’, che riporta i documenti e i materiali usati per costruire i reportage. Ammesso e non  concesso che siano tutti quelli accreditati sulla difficile tematica.
Ora, a puntata avvenuta, possiamo parlare davvero di un vero e proprio spot pro-OGM. Ma quali sono state le omissioni e le contraddizioni più evidenti? Abbiamo contattato le associazioni del bio per farcelo spiegare.
Vincenzo Vizioli, Presidente di AIAB, che ha anche indirizzato una lettera a Presa Diretta, commenta:
[…] siamo davvero rimasti sconcertati guardando la puntata di Presa Diretta di ieri sera dal titolo’Chi ha paura degli OGM?’ […] Uno spot  pro OGM,  senza  se  e  senza ma. Nonostante  avessimo  chiesto  con  largo anticipo e attraverso varie forme di essere ascoltati. Nella  puntata  di  ieri  si  è  giocato  inoltre  molto  sulla  confusione.  Accettando affermazioni che nulla hanno a vedere con la scienza, come quella che gli OGM sono stati  prodotti  dalla  naturale  evoluzione  delle  specie,  e  anche  cadendo  in  continue contraddizioni.  
Ma  sono  tutti  matti  allora  i  cittadini/consumatori,  ambientalisti  e  produttori,  rappresentati  da  oltre  40  associazioni,    tra  cui  Coldiretti,  CIA, Slow  Food, Legambiente,  Wwf  ecc…  che  sono  contrari  agli  Ogm?  
Sono  tutti  “traditori  della scienza” i ricercatori che non  credono negli  organismi  geneticamente  modificati come  soluzione  per  sfamare  il mondo?  Sono  tutti  incoscienti  e  “affossatori”  della libera  ricerca  scientifica  i  politici  che  hanno  vietato  la  coltivazione  di OGM?  Sono tutti autolesionisti gli agricoltori che vogliono salvaguardare i loro terreni praticando metodi biologici e di tutela della biodiversità? É contro la scienza chi ricorda che il polline vola e contamina chi per norma non deve contenere OGM?
Come mai nessuno di questi agricoltori è stato interpellato? Eppure non è difficile trovarli. Come mai l’unico agricoltore biologico intervistato era americano? Gli USA, sul  biologico, si sa, non  hanno  le  nostre  garanzie e  le  nostre  tutele,  anzi  fanno saltare gli accordi commerciali se qualcuno osa chiedere l’inserimento dell’obbligo di dichiarazione in etichetta.
[…] il  biologico  e  l’agricoltura  sostenibile possono sfamare il mondo,  salvaguardando  l’ambiente  e  contrastando  i  cambiamenti  climatici senza aggredire  la  salute dei  consumatori. Perché  non ha  intervistato nessuno di questi scienziati? Anche  loro  sono  facili  da  trovare,  il  loro  indirizzo  email  è  su  internet  e rispondono subito. 
Lo sapete  che  la  fame non  è  causata dalla  scarsità di  cibo ma dalla difficoltà per  i poveri  di  accedervi,  proprio  perché  poche  multinazionali  controllano  tutto  il mercato mondiale? Insomma, i buchi di informazione e le contraddizioni sono stati davvero troppi. […].
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Paolo Carnemolla, Presidente di FederBio, ci ha detto:
É stata una puntata a senso unico, che ha ignorato il fatto che se esistono normative stringenti di coesistenza e 19 Paesi UE che vietano la coltivazione a livello europeo non si tratta di preoccupazioni di tipo “oscurantista”, ma di evidenza di rischi per la biodiversità naturale e agricola per le coltivazioni che devono essere esenti da OGM per legge (biologico e tipico) con una coesistenza non gestibile nel contesto territoriale e produttivo tipico di un’agricoltura come quella italiana (piccole aziende e molto diversificate).
Gli OGM sono stati indicati come l’unica soluzione per ridurre l’utilizzo dei pesticidi, salvaguardare le produzioni tipiche e sfamare il Pianeta, non tenendo in alcun conto l’alternativa del modello agricolo e alimentare biologico, definito una “industria” al pari di quella alimentare convenzionale. Tutto questo non tenendo conto di quanto dicono le istituzioni internazionali come la FAO e del dibattito che si è tenuto in EXPO a Milano fino a pochi mesi fa.
La puntata ha evidenziato l’assurdità della situazione italiana: se è vero che è stata impedita la ricerca in pieno campo degli OGM (ma non in laboratorio, come si è visto anche nel servizio) non si può certo dire che nel contempo i Governi nazionali e regionali abbiano dirottato i fondi verso la ricerca in agroecologia e produzione biologica.
Non avere evidenziato questa follia, che ha bloccato il Paese su entrambi i versanti, anzichè porre  la politica di fronte alle sue vere “non scelte” ha trasformato la puntata solo in uno spot pro OGM, privo di contraddittorio e di utilità, ma solo finalizzato a attaccare il ministro Martina e il vasto fronte di organizzazioni e imprese che fanno ricerca e economia senza OGM.
La puntata di Presa Diretta del 28 febbraio è disponibile a questo link

Roberta De Carolis 

fonte: http://www.greenbiz.it/