Una filiera industriale corta e funzionale grazie agli impianti presenti sul territorio, esempio di economia circolare
Che fine fanno i cartoni per alimenti e bevande – dei quali il
tetra pak è il più noto e diffuso esempio – che ogni giorno utilizziamo e
gettiamo tra i nostri rifiuti? Si parla di quantitativi ingenti:
nell’ultimo anno, nella sola Toscana, sono state 3mila le tonnellate
raccolte in modo differenziato. Materiali che sono finiti in buone mani.
Le 3.000 tonnellate di rifiuti toscani sono state infatti riciclate
attraverso il Consorzio nazionale per il riciclo di carta e cartone
Comieco, grazie agli impianti presenti sempre in Toscana: così una
filiera industriale corta e funzionale, perfettamente in sintonia con lo
spirito dell’economia circolare – di cui il padiglione di Toscana
Ricicla, dal quale sono stati diffusi ieri questi dati,
è testimone materiale.
Il padiglione stesso (nella foto) è infatti realizzato interamente in
materiale da riciclo proveniente dalle raccolte differenziate della
nostra Regione. Il progetto è stato curato da Toscana Ricicla, la
piattaforma di comunicazione creata dalle aziende di igiene urbana della
toscana coordinata da Revet; visitando il padiglione si toccano con
mano i profili che Revet Recycling ha ottenuto dalla lavorazione del
plasmix, gli imballaggi di plastiche miste raccolte dai cittadini
toscani e riciclate nell’impianto di Pontedera. Tantissimi anche gli
altri riprodotti della filiera di Revet Recycling: il ‘ghiaino’ ottenuto
dal densificato, l’intaso del prato sintetico, la compostiera, le
tegole la casetta per bambini, le fioriere… trovano ampio spazio insieme
ai prodotti derivati anche dal riciclo di altri materiali, come la
carta, il vetro, l’acciaio, l’alluminio e il compost.
Quella del tetra pak è dunque un’eccellenza tra le eccellenze. «Nel
2015 la raccolta differenziata dei cartoni per alimenti e bevande è
cresciuta del 10% – ha spiegato Sara dello Ioio di Comieco – e grazie
agli investimenti di aziende come la Revet che a breve inaugurerà un
nuovo impianto di selezione del multimateriale la quota è destinata a
crescere ulteriormente. Anche perché i margini di miglioramento sono
comunque ancora ampi: i cittadini toscani che hanno la fortuna di poter
chiudere il ciclo interamente nella loro regione devono sapere che i
loro imballaggi in poliaccoppiato se raccolti correttamente sono in
buone mani. Per questo ci auguriamo che la raccolta differenziata cresca
sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo».
Proprio per veicolare questo messaggio e raccontare la filiera
toscana di riciclo dei cartoni per alimenti e bevande, le aziende della
filiera si sono date appuntamento al padiglione Toscana Ricicla.
«Ogni cartone Tetra Pak per latte, succo di frutta, pomodoro, vino e
legumi è realizzato con fibre di cellulosa provenienti da aree forestali
certificate Fsc – dettaglia Lorenzo Nannariello di Tetra Pak Italia – i
nostri imballaggi sono dunque pratici, ecologici e funzionali per
conservare i prodotti sempre freschi e genuini».
Ma sono utili anche una volta gettati correttamente nel contenitore
del multimateriale. In questo modo i cartoni per alimenti e bevande
arrivano all’impianto di Revet a Pontedera, dove sono selezionati in
balle omogenee, e quindi spedite all’impianto Lucart in provincia di
Lucca.
«Nel nostro impianto – evidenzia Luigi Trombetta, responsabile
acquisti materie prime Lucart – vengono separate le diverse componenti
dei cartoni: la fibra di cellulosa viene interamente recuperata e
trasformata in prodotti tissue per l’igiene della casa e della persona,
mentre le frazioni rimanenti – plastica e alluminio, vengono fuse e
trasformate in un nuovo materiale che può essere utilizzato per
realizzare arredi urbani, pallet o, come nel caso di Venezia, per
realizzare i pali di ancoraggio nella laguna».
fonte: www.greenreport.it