Visto lo stallo della politica sulla questione del glifosato, a muoversi adesso è la società civile europea. Il 25 gennaio sarà ufficialmente lanciata l’iniziativa del comitato promotore: serve almeno 1 milione di firme in tutto il continente per obbligare la Commissione a prendere posizione. Sì, obbligare. Gli organizzatori infatti hanno scelto di esercitare il diritto di iniziativa dei cittadini europei, una forma di partecipazione diretta dei cittadini alla politica di Bruxelles previsto dal Trattato di Lisbona, il testo fondamentale dell’UE. Se verrà raggiunta la soglia minima di adesioni, il ramo esecutivo dell’UE non potrà ignorarle.
Le regole sono chiare. Per promuovere
un’iniziativa di questo tipo servono almeno 7 organizzatori provenienti
da 7 paesi diversi. Una volta sottoposto il testo della petizione a
Bruxelles parte la raccolta firme vera e propria. In questo caso la
maratona scatterà a fine mese e durerà un anno. Quando sarà stato
raccolto 1 milione di firme l’iniziativa verrà depositata a Bruxelles e la Commissione avrà 3 mesi di tempo per decidere il da farsi.
L’iniziativa dei cittadini europei sul glifosato mira a bandire il pesticida da tutti gli Stati membri,
riformare la procedura di approvazione dei pesticidi e fissare degli
obiettivi obbligatori per ridurne l’uso in tutto il continente. Tutti
punti scottanti, che nell’ultimo anno sono tornati più volte alla
ribalta.
Il senso di questa iniziativa è impedire
che si possa ripetere lo stallo politico avvenuto nel 2016, quando né
la Commissione né gli Stati membri hanno voluto prendersi la
responsabilità politica di bandire il glifosato, mentre su Bruxelles
crescevano le pressioni dei grandi colossi dell’agrochimica
e andava in scena un acceso scontro a suon di report scientifici sulla
dannosità di questo pesticida. Alla fine, nel giugno scorso, la Commissione ha prorogato l’autorizzazione
del glifosato per altri 18 mesi. L’appuntamento con la nuova fase di
valutazione sarà quindi intorno a gennaio 2018. L’iniziativa cittadina
europea prova a raggiungere 1 milione di firme in tempo per costringere
la Commissione a tener conto della volontà della società civile quando
dovrà scegliere se prorogare ancora l’uso del pesticida o bandirlo
definitivamente.
fonte: www.rinnovabili.it