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Dalle taniche ai tappeti, in Ghana il riciclo diventa arte

E' l'Afrogallonismo, un movimento per l'ambiente e la giustizia



















Le taniche gialle con cui dall'Occidente arrivava in Ghana l'olio da cucina, le stesse che poi sono state usate per trasportare l'acqua, soprattutto nei periodi di grande siccità. Quelle taniche, che sono andate ad alimentare i rifiuti nelle discariche e lungo le spiagge, ora diventano opere d'arte, con l'obiettivo di rispedirle al mittente: l'Occidente che produce, esporta e non si cura della plastica che dissemina nel mondo.

Serge Attukwei Clottey è l'artista ghanese che ha creato l'Afrogallonismo, un movimento che celebra le taniche gialle, ormai simbolo di inquinamento e siccità. A raccontare la storia di Attukwei Clottey è l'Onu Ambiente, in occasione della quarta Assemblea delle Nazioni Unite che vede i ministri dell'Ambiente degli Stati membri riuniti a Nairobi, in Kenya. L'opera dell'artista affronta infatti i temi della protezione ambientale e della giustizia sociale.

Le taniche gialle, con cui in Ghana sono arrivati galloni di olio da cucina, hanno preso la forma di maschere e poi di tappeti da srotolare lungo le strade. "L'afrogallonismo è una parola che ho inventato dopo aver lavorato per 15 anni con taniche gettate via", spiega Attukwei Clottey.

Voglio trovare modi per ispirare le persone a lavorare con la plastica e riciclarla in modo creativo", prosegue l'artista.

"Non si tratta solo di raccogliere rifiuti, ma di inviare un messaggio ai produttori: i rifiuti stanno diventando un problema quotidiano".

fonte: www.ansa.it

In Ghana i sacchetti di plastica si riciclano in un nuovo tipo di asfalto

A farlo è un’impresa locale, Nelplast Ghana Limited, specializzata nel riciclo di qualsiasi tipologia di scarto della plastica e nella sua trasformazione in vari prodotti



















Trasformare i sacchetti di plastica in asfalto: a renderlo possibile è una società del Ghana, la Nelplast Ghana Limited, che si occupa della trasformazione industriale e nel riciclo di diversi rifiuti di plastica e che in questo caso sta cercando di recuperare uno scarto fino ad oggi davvero poco valorizzato. Infatti il Ghana produce 22.000 tonnellate di rifiuti di plastica ogni anno ma solo il 2% dei rifiuti di plastica nel Paese viene riciclato. Il restante 98% viene gettato nei campi. Nelplast Ghana Limited trasforma i sacchetti di plastica  – ma in realtà qualsiasi tipologia di plastica – in lastre che possono essere usate per la pavimentazione.

Un lavoro che anche il World Economic Forum ha elogiato: Nelplast recupera i brandelli dei sacchetti e li mescola con la sabbia per creare “una nuova forma di asfalto” che dura a lungo, ed è resiliente. Nelson Boateng è l’ingegnere che ha sviluppato questa nuova tipologia di asfalto composta per il 60% da plastica e il 40 per cento di sabbia, creando nel 2017 una macchina per il riciclo di rottami di metallo, cavi elettrici e motori. Dopo otto mesi l’ingegnere ha iniziato la sua attività di raccolta e riciclo di quasi 2000 kg di rifiuti di plastica nelle aree dell’Ashaiman, stendendo gratuitamente alcuni blocchi di pavimentazione derivati dalla plastica una volta tornato nella sua comunità.







Il Ministero dell’Ambiente in Ghana sta già utilizzando la pavimentazione per coprire alcune aree di territorio, con l’obiettivo di supportare maggiormente Nelplast in questo business efficace non solo dal punto di vista ambientale ma anche produttivo. La società ha infatti creato numerosi posti di lavoro per questo progetto che attualmente vede impiegate oltre 230 persone, in quello che è un esempio di economia circolare. Nelplast mira a “cercare l’interesse dell’ambiente in tutti i processi”. Per fare ciò l’azienda non solo vende altri prodotti derivati dal riutilizzo della plastica come tegole per tetti, ma offre anche consulenza per aziende che vogliono avviare la propria attività nell’ambito del riciclo. Obiettivo, riciclare “circa il 70 per cento dei rifiuti in plastica generati in Ghana, trasformandoli in prodotti utili che possono essere utilizzati per tutta la vita”.

fonte: www.rinnovabili.it