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EcoTyre: in 10 anni di attività recuperati oltre 405 milioni di kg di PFU

Messi uno dietro l’altro coprirebbero abbondantemente l’intero equatore terrestre



“Sono stati dieci anni intensi e dinamici, ricchi di sfide e soddisfazioni – ha commentato Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – per le quali desidero porgere un particolare ringraziamento a tutti coloro, collaboratori ed aziende, che negli anni hanno contribuito a rendere possibile la nostra storia di innovazione ed avanguardia nell’Economia Circolare”. La storia di EcoTyre si può dividere in tre periodi: dal 2011 al 2013 sono stati anni dedicati a consolidare in modo rapido ed efficace la rete di raccolta nazionale, che andasse oltre i dettami del D.M. 82/2011 e fornisse un servizio stabile e sostenibile andando al di là della pura compliance.

Gli anni centrali della vita del Consorzio (2014-2017) sono quelli in cui si sono approfondite e rafforzate le conoscenze e le attività di recupero e riciclo, conseguendo un notevole know-how che ha permesso di ottimizzare la gestione; si sviluppa il progetto PFU Zero e si consolidano le relazioni istituzionali.

A partire dal 2018 EcoTyre inizia a raccogliere i frutti del proprio lavoro, completamente volontario, di Ricerca & Sviluppo grazie al progetto Da Gomma a Gomma che produce il primo pneumatico contenente gomma devulcanizzata e riciclata. Inizia una serie di aggiornamenti normativi che culmina con il decreto 182/19 che ridefinisce il settore. La rete logistica si consolida e questo consente di affrontare il più efficientemente possibile la crisi pandemica.

RISULTATI DI RACCOLTA
La raccolta annua è più che quadruplicata passando dai 9 milioni di kg di PFU del 2011 a una media di circa 40 milioni di kg nell’ultimo triennio. Complessivamente sono stati oltre 405 milioni i kg di PFU avviati correttamente a recupero (oltre 55 milioni di pezzi). Per ottenere questi risultati si calcola siano state necessarie circa 180 mila missioni di ritiro presso gommisti, officine meccaniche, autodemolitori e depositi di PFU abbandonati in natura. Interventi coordinati da EcoTyre ed effettuati da partner territoriali affidabili che nel complesso si stima abbiano generato un valore economico pari a circa 100 milioni di euro in 10 anni.

SERVIZI AI SOCI
La fidelizzazione dei Consorziati è sempre stata uno dei punti di forza. La partecipazione al Consorzio è andata sempre crescendo, stabilizzando EcoTyre come la realtà di settore con il maggior numero di Soci; un primato che può vantare ancora oggi. Il sistema di raccolta dati e rendicontazione, così come quello di fatturazione, si basa su un portale online creato e calibrato sulle esigenze dei Soci; in questo modo su è eliminato il cartaceo con grande risparmio di materie prime e di tempo. Grazie al giusto mix tra qualità e costi del servizio, EcoTyre è riuscito a ridurre il contributo ambientale pagato dai consumatori di quasi il 28%.


ATTENZIONE AI GOMMISTI
I gommisti, che si rivolgono ad EcoTyre per il ritiro, sono cresciuti da circa 3.000 nel 2011 ai quasi 14.000 nel 2020. Dai più remoti comuni alpini alle isole minori, EcoTyre svolge il proprio servizio in modo capillare, con un indice medio di puntualità pari all’80%, assumendosi anche gli oneri logistici per la raccolta in aree difficilmente raggiungibili. EcoTyre ha scelto di privilegiare le esigenze dei piccoli gommisti che hanno minore spazio per stoccare i PFU in attesa del ritiro. Sebbene il ritiro di un quantitativo di meno di 300 PFU sia più oneroso da un punto di vista logistico ed economico, EcoTyre dedica a questo tipo di missioni oltre il 65% del totale dei ritiri.

COLLABORAZIONE CON I PARTNER
La solidità di EcoTyre è merito anche della capacità di aver costruito, nei suoi dieci anni di storia, un network affidabile di partner e fornitori: una struttura che conta dieci persone tra dipendenti e collaboratori fissi, interagisce quotidianamente con 109 Logistics Partner e 17 Recycling Partner.

RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI
Per centrare il target di raccolta annuale, EcoTyre adotta un Piano Nazionale di Raccolta (PNR) che, rispetto al semplice obiettivo cumulativo imposto dalla normativa, è il frutto di un attento studio dei fattori e delle serie storiche di stagionalità che incidono sulla produzione e gestione dei PFU.
Il risultato di questo lavoro è che in dieci anni EcoTyre è sempre riuscito a superare il target di raccolta fissato dalla normativa raccogliendo un quantitativo di PFU che è stato tra il 2% e il 10% maggiore di quello richiesto.

RESPONSABILITÀ SOCIALE
Nel 2013 EcoTyre ha lanciato il progetto PFU Zero. Lo scopo era quello di coinvolgere la società civile, le associazioni ambientaliste e gli enti locali in una mappatura degli Stock Storici, finalizzata a facilitare la loro rimozione. Un vero e proprio salto culturale perché l’obiettivo di bonificare il territorio, imposto dalla legge, si sommava a quello volontario di sensibilizzare i cittadini sulle corrette modalità di gestione dei PFU. La risposta è stata subito positiva e in dieci anni sono stati realizzati oltre 200 interventi, eliminando definitivamente dall’ambiente quasi 2,5 milioni di PFU avviati a recupero.

“Gestire il fine vita dei pneumatici – ha concluso Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – significa innanzitutto valorizzare le materie in essi contenute: la gomma ne costituisce circa il 70%, l’acciaio il 20% e le fibre tessili il restante 10%. Mentre l’acciaio e le fibre tessili hanno un mercato del riciclo ormai consolidato, la gomma ha sbocchi più limitati e per questo una quota è destinata all’alimentazione di impianti di termovalorizzazione o cementifici;la nostra politica tuttavia è sempre stata quella di favorire il recupero di materia attraverso l’utilizzo del polverino o granulo di PFU in prodotti che vanno dalle pavimentazioni antiurto ai pannelli fonoassorbenti, passando dall’arredo urbano agli asfalti modificati. Proprio per favorire il riciclo della gomma,abbiamo sviluppato, negli ultimi anni, il progetto Da Gomma a Gomma che ha consentito il reimpiego del granulo di gomma da PFU per la produzione di pneumatici nuovi. Attraverso un accordo con AGR e Versalis (Eni), si è entrati nella fase 4.0 del progetto. Vengono messi a punto elastomeri ricavati da gomma da PFU utilizzabili per prodotti diversi, tra cui pneumatici ed è definitivamente iniziato un processo di industrializzazione che potrebbe rappresentare un importante mercato di sbocco alla gomma riciclata”.

fonte: www.rinnovabili.it


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Santa Caterina di Nardò raccolti oltre 550 kg di PFU in mare e a terra














Marevivo ed EcoTyre a Santa Caterina di Nardò, grazie a PFU Zero sulle coste italiane, la campagna di sensibilizzazione e di raccolta e recupero degli pneumatici fuori uso (PFU) abbandonati, hanno raccolto complessivamente 550 kg di gomme giunte a fine vita in mare e a terra.  
I subacquei del Costa del Sud Diving Service hanno lavorato per recuperare gli pneumatici in mare mentre Gummy, la mascotte di EcoTyre, ha coinvolto cittadini e turisti presenti in giochi e attività di animazione spiegando loro il funzionamento della filiera, le innumerevoli possibilità di riutilizzo delle gomme giunte a fine vita oltre ai benefici ambientali derivanti dalla corretta gestione degli PFU.  
Un mezzo di EcoTyre ha portato gli PFU raccolti agli impianti di trattamento. Gli PFU, infatti, sono una tipologia di rifiuto cosiddetta ‘permanente’ che se lasciata in natura e in mare necessita di centinaia di anni per degradarsi completamente, ma se gestita in modo corretto è riciclabile al 100%. 
Nelle prime tre tappe di PFU Zero sulle coste italiane abbiamo già raccolto oltre 7.000 kg di PFU in mare e a terra a cui si vanno ad aggiungere le gomme giunte a fine vita recuperate oggi qui, a Santa Caterina di Nardò– ha detto Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – “Oltre alla raccolta e al recupero degli pneumatici, al centro della nostra mission c’è la sensibilizzazione della cittadinanza. Con gli interventi di raccolta straordinaria, infatti, contribuiamo sì a liberare i territori dalle gomme abbandonate ma soprattutto parliamo ai cittadini, spiegando la nostra filiera e l’importanza della gestione del fine vita degli pneumatici. Il nostro ringraziamento va all’Amministrazione Comunale di Nardò e a Marevivo per il sostegno e il supporto logistico”.  


fonte: https://www.greencity.it

PFU Zero: coste italiane, raccolti 50 pneumatici dal mare di Trani
















Seconda tappa per la campagna PFU Zero sulle coste italiane. Promossa dall’associazione Marevivo e dal Consorzio EcoTyre, l’iniziativa è giunta a Trani, dove grazie all’impegno di sommozzatori locali sono stati recuperati dai fondali marini tranesi 50 pneumatici a fine uso. Un’operazione che ha potuto contare sul patrocinio del Ministero dell’Ambiente e di Federparchi-Europarc Italia, e la collaborazione con la Guardia Costiera.

All’evento tranesi di presentazione di PFU Zero sono interventi anche il sindaco di Trani Amedeo BottaroCarmen Parisio di Penta (direttore generale Marevivo) ed Enrico Ambrogio (presidente EcoTyre). Come riferito durante l’incontro, gli pneumatici a fine vita recuperati verranno trasportati dai mezzi EcoTyre verso gli idonei impianti di trattamento.

Marevivo ed EcoTyre hanno sottolineato l’importanza del recupero di eventuali PFU presenti sui fondali marini in quanto catalogati come rifiuti “permanenti”, per i quali sarebbero stati necessari centinaia di anni prima di poterli dichiarare completamente degradati. Al contrario, sottolineano l’associazione e il consorzio, se smaltiti correttamente possono essere riciclati al 100% e impiegati per superfici sportive, fondi stradali o per l’arredo urbano.

Tra gli obiettivi anche e soprattutto quello di mettere a punto una mappa dei depositi abbandonati di PFU grazie al contributo degli enti locali. ha detto Enrico Ambrogio, presidente EcoTyre:
Ringraziamo l’amministrazione di Trani per aver ospitato il progetto PFU Zero sulle coste italiane e tutti i partner per il sostegno e il supporto logistico. Questo progetto, a cui teniamo particolarmente, riveste un ruolo fondamentale per la nostra attività di sensibilizzazione, centrale nella nostra mission, sulla gestione del fine vita degli pneumatici. Coinvolgendole con attività ludiche e di animazione, riusciamo ad arrivare facilmente alle nuove generazioni, tassello fondamentale per una corretta informazione.

fonte: www.greenstyle.it 

‘PFU Zero sulle coste italiane’: EcoTyre e Marevivo insieme per liberare le coste italiane dagli Pneumatici Fuori Uso. Ecco tutte le tappe in programma

Marevivo e EcoTyre ancora una volta insieme per ripulire i mari italiani dagli Pneumatici Fuori Uso (PFU). Prima tappa venerdì 9 giugno a Porto Santo Stefano, poi in Puglia a Gallipoli l'11 giugno, nel Lazio ad Anzio il 17 giugno, a Lampedusa il 26 giugno e ultima tappa a Milazzo il 30 giugno 
















Dopo un primo intervento sull’Isola di Nisida nell’ambito di Let’s Clean Up Europe a maggio, Marevivo ed EcoTyre danno ufficialmente il via alla prima edizione di "PFU Zero sulle coste italiane", la campagna di sensibilizzazione e di raccolta e recupero degli PFU in mare e a terra. Questo progetto può essere considerato un proseguimento di “PFU Zero nelle Isole Minori”, grazie al quale Marevivo ed EcoTyre, per tre anni consecutivi, sono intervenuti in quasi la totalità delle isole minori italiane. Dato il successo dell’iniziativa, i partner hanno deciso di estendere le raccolte straordinarie anche ai porti italiani e alle isole maggiori.
Le tappe di "PFU Zero sulle coste italiane" sono:
- venerdì 9 giugno: Porto Santo Stefano in provincia di Grosseto, Toscana;
- domenica 11 giugno: Gallipoli in provincia di Lecce, Puglia;
- sabato 17 giugno: Anzio, Città Metropolitana di Roma Capitale, Lazio;
- lunedì 26 giugno: Lampedusa, appartenente all'arcipelago delle isole Pelagie, Sicilia;
- sabato 30 giugno: Milazzo, Città Metropolitana di Messina, Sicilia.
La ormai celebre mascotte di EcoTyre, Gummy, si occuperà di spiegare a bambini delle scuole coinvolte nell'iniziativa, a turisti e curiosi come funziona la corretta filiera di gestione degli PFU e quanto il recupero sia necessario per la salvaguardia del mare e dei suoi abitanti. Nel frattempo le squadre dei sommozzatori raccoglieranno in mare le gomme giunte a fine vita ed EcoTyre si occuperà della loro corretta gestione, conducendole agli impianti di trattamento. Gli PFU, infatti, sono una tipologia di rifiuto cosiddetta ‘permanente’: se lasciata in natura e in mare, necessita di centinaia di anni per degradarsi completamente. Se gestita in modo corretto, invece, è riciclabile al 100%: la maggior parte viene triturata generando il cosiddetto “granulato di gomma”, un materiale di riciclo riutilizzabile per diversi usi come i fondi stradali e le superfici sportive, per l’isolamento o per l’arredo urbano.
Questa iniziativa rientra in PFU ZERO, il progetto di EcoTyre, patrocinato dal Ministero dell'Ambiente, che ha l’obiettivo di creare e avere a disposizione una mappatura di depositi abbandonati di PFU segnalati da enti locali, associazioni e cittadini. Le raccolte straordinarie eseguite da EcoTyre sono svolte in modalità totalmente gratuita e senza alcun costo per le Amministrazioni locali. È possibile segnalare un deposito abbandonato di PFU, collegandosi al sito internet dedicato (www.pfuzero.ecotyre.it): EcoTyre valuta ogni segnalazione, coordinandosi con gli enti locali per gli interventi di raccolta.
Anche quest’anno abbiamo deciso di destinare parte dell’avanzo di gestione per le raccolte straordinarie di PFU. Tra queste, l’iniziativa sulle coste italiane – ha detto Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyreè sicuramente tra le più importanti: grazie alla partnership con Marevivo ripuliremo i fondali di 5 splendide località italiane dagli PFU mentre Gummy si occuperà di spiegare il funzionamento della nostra filiera e il riutilizzo delle gomme giunte a fine vita raccolte. Tra gli obiettivi del progetto, infatti, sensibilizzare adulti e bambini spiegando loro i benefici ambientali derivanti dalla corretta gestione degli PFU”.
Il nostro messaggio è semplice: basta considerare il mare come un grande tappeto blu sotto cui nascondere i nostri rifiuti perché la salute dell’ecosistema marino e di noi tutti comincia dalla terra. Gli PFU, infatti, se gestiti correttamente sono una nuova risorsa per tutti. – ha dichiarato Carmen di Penta, Direttore Generale MarevivoCampagne come “PFU Zero sulle coste italiane”, portate avanti grazie alla collaborazione con EcoTyre e alla sinergia con i territori mobilitati, ci permettono di diffondere praticamente, la cultura della tutela del mare contro l’abbandono dei rifiuti lungo i litorali d’Italia”.

fonte: www.ecodallecitta.it