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EcoTyre: in 10 anni di attività recuperati oltre 405 milioni di kg di PFU

Messi uno dietro l’altro coprirebbero abbondantemente l’intero equatore terrestre



“Sono stati dieci anni intensi e dinamici, ricchi di sfide e soddisfazioni – ha commentato Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – per le quali desidero porgere un particolare ringraziamento a tutti coloro, collaboratori ed aziende, che negli anni hanno contribuito a rendere possibile la nostra storia di innovazione ed avanguardia nell’Economia Circolare”. La storia di EcoTyre si può dividere in tre periodi: dal 2011 al 2013 sono stati anni dedicati a consolidare in modo rapido ed efficace la rete di raccolta nazionale, che andasse oltre i dettami del D.M. 82/2011 e fornisse un servizio stabile e sostenibile andando al di là della pura compliance.

Gli anni centrali della vita del Consorzio (2014-2017) sono quelli in cui si sono approfondite e rafforzate le conoscenze e le attività di recupero e riciclo, conseguendo un notevole know-how che ha permesso di ottimizzare la gestione; si sviluppa il progetto PFU Zero e si consolidano le relazioni istituzionali.

A partire dal 2018 EcoTyre inizia a raccogliere i frutti del proprio lavoro, completamente volontario, di Ricerca & Sviluppo grazie al progetto Da Gomma a Gomma che produce il primo pneumatico contenente gomma devulcanizzata e riciclata. Inizia una serie di aggiornamenti normativi che culmina con il decreto 182/19 che ridefinisce il settore. La rete logistica si consolida e questo consente di affrontare il più efficientemente possibile la crisi pandemica.

RISULTATI DI RACCOLTA
La raccolta annua è più che quadruplicata passando dai 9 milioni di kg di PFU del 2011 a una media di circa 40 milioni di kg nell’ultimo triennio. Complessivamente sono stati oltre 405 milioni i kg di PFU avviati correttamente a recupero (oltre 55 milioni di pezzi). Per ottenere questi risultati si calcola siano state necessarie circa 180 mila missioni di ritiro presso gommisti, officine meccaniche, autodemolitori e depositi di PFU abbandonati in natura. Interventi coordinati da EcoTyre ed effettuati da partner territoriali affidabili che nel complesso si stima abbiano generato un valore economico pari a circa 100 milioni di euro in 10 anni.

SERVIZI AI SOCI
La fidelizzazione dei Consorziati è sempre stata uno dei punti di forza. La partecipazione al Consorzio è andata sempre crescendo, stabilizzando EcoTyre come la realtà di settore con il maggior numero di Soci; un primato che può vantare ancora oggi. Il sistema di raccolta dati e rendicontazione, così come quello di fatturazione, si basa su un portale online creato e calibrato sulle esigenze dei Soci; in questo modo su è eliminato il cartaceo con grande risparmio di materie prime e di tempo. Grazie al giusto mix tra qualità e costi del servizio, EcoTyre è riuscito a ridurre il contributo ambientale pagato dai consumatori di quasi il 28%.


ATTENZIONE AI GOMMISTI
I gommisti, che si rivolgono ad EcoTyre per il ritiro, sono cresciuti da circa 3.000 nel 2011 ai quasi 14.000 nel 2020. Dai più remoti comuni alpini alle isole minori, EcoTyre svolge il proprio servizio in modo capillare, con un indice medio di puntualità pari all’80%, assumendosi anche gli oneri logistici per la raccolta in aree difficilmente raggiungibili. EcoTyre ha scelto di privilegiare le esigenze dei piccoli gommisti che hanno minore spazio per stoccare i PFU in attesa del ritiro. Sebbene il ritiro di un quantitativo di meno di 300 PFU sia più oneroso da un punto di vista logistico ed economico, EcoTyre dedica a questo tipo di missioni oltre il 65% del totale dei ritiri.

COLLABORAZIONE CON I PARTNER
La solidità di EcoTyre è merito anche della capacità di aver costruito, nei suoi dieci anni di storia, un network affidabile di partner e fornitori: una struttura che conta dieci persone tra dipendenti e collaboratori fissi, interagisce quotidianamente con 109 Logistics Partner e 17 Recycling Partner.

RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI
Per centrare il target di raccolta annuale, EcoTyre adotta un Piano Nazionale di Raccolta (PNR) che, rispetto al semplice obiettivo cumulativo imposto dalla normativa, è il frutto di un attento studio dei fattori e delle serie storiche di stagionalità che incidono sulla produzione e gestione dei PFU.
Il risultato di questo lavoro è che in dieci anni EcoTyre è sempre riuscito a superare il target di raccolta fissato dalla normativa raccogliendo un quantitativo di PFU che è stato tra il 2% e il 10% maggiore di quello richiesto.

RESPONSABILITÀ SOCIALE
Nel 2013 EcoTyre ha lanciato il progetto PFU Zero. Lo scopo era quello di coinvolgere la società civile, le associazioni ambientaliste e gli enti locali in una mappatura degli Stock Storici, finalizzata a facilitare la loro rimozione. Un vero e proprio salto culturale perché l’obiettivo di bonificare il territorio, imposto dalla legge, si sommava a quello volontario di sensibilizzare i cittadini sulle corrette modalità di gestione dei PFU. La risposta è stata subito positiva e in dieci anni sono stati realizzati oltre 200 interventi, eliminando definitivamente dall’ambiente quasi 2,5 milioni di PFU avviati a recupero.

“Gestire il fine vita dei pneumatici – ha concluso Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – significa innanzitutto valorizzare le materie in essi contenute: la gomma ne costituisce circa il 70%, l’acciaio il 20% e le fibre tessili il restante 10%. Mentre l’acciaio e le fibre tessili hanno un mercato del riciclo ormai consolidato, la gomma ha sbocchi più limitati e per questo una quota è destinata all’alimentazione di impianti di termovalorizzazione o cementifici;la nostra politica tuttavia è sempre stata quella di favorire il recupero di materia attraverso l’utilizzo del polverino o granulo di PFU in prodotti che vanno dalle pavimentazioni antiurto ai pannelli fonoassorbenti, passando dall’arredo urbano agli asfalti modificati. Proprio per favorire il riciclo della gomma,abbiamo sviluppato, negli ultimi anni, il progetto Da Gomma a Gomma che ha consentito il reimpiego del granulo di gomma da PFU per la produzione di pneumatici nuovi. Attraverso un accordo con AGR e Versalis (Eni), si è entrati nella fase 4.0 del progetto. Vengono messi a punto elastomeri ricavati da gomma da PFU utilizzabili per prodotti diversi, tra cui pneumatici ed è definitivamente iniziato un processo di industrializzazione che potrebbe rappresentare un importante mercato di sbocco alla gomma riciclata”.

fonte: www.rinnovabili.it


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EcoTyre supera i target di legge

Gestite l'anno scorso dal consorzio oltre 40mila tonnellate i PFU. Prosegue il progetto di riciclo Da Gomma a Gomma in collaborazione con Versalis.

















Il consorzio per il riciclo degli pneumatici fuori uso EcoTyre ha presentato il rapporto 2020, che vede il superamento degli obiettivi di legge, grazie alla gestione di oltre 40.400 tonnellate di PFU.  Sono stati effettuati  15.621 ritiri presso 13.637 tra officine e gommisti sparsi su tutta la penisola, mille in più rispetto all'anno precedente. Risultato ottenuto nonostante le difficoltà causate dall'emergenza pandemica.
Nel corso del 2020 è entrato in vigore il DM 182/2019 che ha innalzato la quota di PFU che i Consorzi devono raccogliere e avviare al recupero, passato dal 90% dell'immesso sul mercato dai propri soci al 95%, livello raggiunto e superato da EcoTyre (102%). 

Prosegue la collaborazione di EcoTyre con Versalis nel progetto Da Gomma a Gomma, per riutilizzare gomma devulcanizzata ottenuta da pneumatici giunti a fine vita in nuove mescole destinate alla produzione di pneumatici ed altri prodotti. Il progetto è giunto alla fase 4.0, ovvero al processo di industrializzazione (leggi articolo). I centri di ricerca Versalis a Ravenna e Ferrara stanno lavorando per la messa a punto formulativa e tecnologica di nuovi prodotti nelle applicazioni individuate.

EcoTyre vanta 776 associati e genera un valore economico intorno a 13 milioni di euro, con 108 persone impiegate tra dipendenti diretti e indiretti. L’organizzazione si basa su 126 EcoTyre Partner di cui 109 Logistic Partner - aziende specializzate nella logistica di ritorno - e 17 Recycling Partner che si occupano del trattamento e recupero.

fonte: www.polimerica.it


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Pneumatici Fuori Uso: traffico illegale, i dati dell’Osservatorio

Presentati oggi i dati 2019 sul traffico illegale di Pneumatici Fuori Uso, evasione Iva pari a circa 80 milioni di euro.














Un’eccellenza minacciata dall’illegalità. La raccolta dei PFU in Italia è all’avanguardia in Europa, ma rischia di vedere compromessa tale reputazione dall’immissione non autorizzata di oltre 30mila tonnellate di pneumatici ogni anno e dalla piaga dell’abbandono nell’ambiente delle coperture a fine uso (costo per lo Stato di circa 80 milioni di euro derivante dall’evasione dell’Iva). Il rapporto è stato presentato oggi a Roma dall’Osservatorio sui flussi illegali di pneumatici e PFU in Italia e dalla piattaforma “CambioPulito”, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
Intitolato “I Flussi illegali di pneumatici e PFU in Italia”, il rapporto spiega inoltre come ogni anno vengano recuperate da gommisti, autofficine e stazioni di servizio circa 380mila tonnellate di PFU. Il progetto CambioPulito è stato promosso dai Consorzi per la gestione degli Pneumatici Fuori Uso (PFU) Ecopneus, EcoTyre e Greentire e dalle associazioni di categoria Confartigianato, CNA, Airp, Federpneus e Assogomma.
Attraverso le segnalazioni raccolte, gestite dagli avvocati dei Centri di Azione Giuridica (CeAG) di Legambiente, i Carabinieri hanno verificato 136 aziende (il 35% sanzionato dopo i controlli), mentre l’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza ha provveduto alla segnalazione di 14 siti internet (5 italiani, 9 esteri).
Sono solo alcuni degli interventi operati lo scorso anno, che hanno portato nel complesso a 361 segnalazioni di illeciti registrate, 301 società citate, 136 operatori denunciati, 8 esposti alle Forze dell’Ordine. Come ha spiegato Enrico Fontana, coordinatore dell’Osservatorio:
Dal 2011, grazie al decreto del Ministero dell’Ambiente che ha introdotto il nuovo sistema di raccolta e gestione dei PFU, fondato sul contributo ambientale e la responsabilità dei produttori, l’Italia si è lasciata definitivamente alle spalle una situazione fatta di abbandoni sistematici di PFU, con gravi rischi ambientali, testimoniati dai cosiddetti stock storici di questi rifiuti ormai svuotati.
Non solo: il nostro Paese può contare oggi, anche per questa filiera dell’economia circolare, su un sistema di eccellenza in Europa e non può permettersi che questo patrimonio, attraverso cui si generano risorse economiche e posti di lavoro nelle filiere dell’economia circolare, con importanti benefici ambientali, sia compromesso da chi opera nell’illegalità. Per questa ragione è importante che realtà diverse tra di loro, da Legambiente ai principali consorzi di gestione dei PFU fino alle associazioni di categoria, abbiamo deciso di condividere un impegno concreto a tutela della grande maggioranza di operatori onesti, che sono i primi a subire le conseguenze sul mercato di chi accumula profitti illegalmente.
fonte: www.greenstyle.it 

Da Gomma a Gomma: lo pneumatico verde tutto italiano realizzato con materiali riciclati

















Economia circolare è una locuzione che definisce un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo garantendo dunque anche la sua ecosostenibilità. Ed è proprio un autentico esempio di come poter mettere in pratica il concetto di Economia Circolare, il nuovo progetto di Ecotyre (il consorzio che si occupa della gestione degli pneumatici fuori uso), da Gomma a Gomma.

Il progetto da Gomma a Gomma

Da Gomma a Gomma  infatti è il progetto di punta del Consorzio – primo in Italia per numero di Soci (quasi 800) e secondo per quantitativi di PFU gestiti (oltre 44 milioni di kg nel 2018) – che, insieme a importanti partner tecnici, ha contribuito a creare il primo nuovo pneumatico verde. EcoTyre, infatti, ha realizzato e già testato sulle strade nuovi pneumatici con, all’interno, un’innovativa mescola derivante da gomma triturata di pneumatici fuori uso.
Grazie al contributo di tutti gli attori della filiera si è arrivati alla produzione degli pneumatici verdi che sono poi stati montati su mezzi della flotta EcoTyre per una serie di test operativi su strada volti a verificare pressione, consumo battistrada, stato generale dello pneumatico, in modalità comparativa rispetto alle gomme tradizionali.

I risultati dei test

I risultati dei test sono stati sorprendenti: dopo aver percorso oltre 1.500.000 chilometri, da aprile 2018 ad aprile 2019 nelle normali condizioni di utilizzo e circolazione su strada, gli pneumatici test montati su 20 camion hanno mostrato caratteristiche di durata e resistenza analoghe, e in alcuni casi migliori, a quelli convenzionali.
I camion hanno montato, da un lato dell’asse trazione, gomme tradizionali e sull’altro pneumatici test contenenti gomma riciclata. Gli pneumatici sono stati testati, quindi, a parità di carico, asfalto e km percorsi e, soprattutto, effettuando trasporti alla massima portata utile, quindi in condizioni di grande stress.

Il progetto Gomma a Gomma 2.0

Nei progetti prossimi futuri del Consorzio c’è un ulteriore aumento percentuale della gomma riciclata all’interno della mescola, l’ampliamento del progetto ad altre tipologie di pneumatici e l’equipaggiamento di almeno 1.000 veicoli, il tutto da realizzare entro i prossimi 36 mesi.

Ecotyre ad Ecomondo 2019

Siamo stati ad Ecomondo: la fiera di riferimento in Europa per l’innovazione industriale e tecnologica dell’economia circolare, ed abbiamo intervistato il Presidente di Ecotyre Enrico Ambrogio, che ci ha raccontato del progetto da Gomma a Gomma, dei progetti e della ambizioni future del Consorzio e della presentazione del sito, completamente rinnovato, che ha puntato il proprio obiettivo su estrema chiarezza e massima trasparenza. Nella homepage, i dati sono aggiornati di continuo, praticamente in tempo reale: attraverso la mappa interattiva è possibile monitorare i ritiri suddivisi per aree geografiche ed essere sempre aggiornati, attraverso un conteggio complessivo su tutte le attività svolte negli ultimi 12 mesi.

fonte: www.greenme.it

Santa Caterina di Nardò raccolti oltre 550 kg di PFU in mare e a terra














Marevivo ed EcoTyre a Santa Caterina di Nardò, grazie a PFU Zero sulle coste italiane, la campagna di sensibilizzazione e di raccolta e recupero degli pneumatici fuori uso (PFU) abbandonati, hanno raccolto complessivamente 550 kg di gomme giunte a fine vita in mare e a terra.  
I subacquei del Costa del Sud Diving Service hanno lavorato per recuperare gli pneumatici in mare mentre Gummy, la mascotte di EcoTyre, ha coinvolto cittadini e turisti presenti in giochi e attività di animazione spiegando loro il funzionamento della filiera, le innumerevoli possibilità di riutilizzo delle gomme giunte a fine vita oltre ai benefici ambientali derivanti dalla corretta gestione degli PFU.  
Un mezzo di EcoTyre ha portato gli PFU raccolti agli impianti di trattamento. Gli PFU, infatti, sono una tipologia di rifiuto cosiddetta ‘permanente’ che se lasciata in natura e in mare necessita di centinaia di anni per degradarsi completamente, ma se gestita in modo corretto è riciclabile al 100%. 
Nelle prime tre tappe di PFU Zero sulle coste italiane abbiamo già raccolto oltre 7.000 kg di PFU in mare e a terra a cui si vanno ad aggiungere le gomme giunte a fine vita recuperate oggi qui, a Santa Caterina di Nardò– ha detto Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – “Oltre alla raccolta e al recupero degli pneumatici, al centro della nostra mission c’è la sensibilizzazione della cittadinanza. Con gli interventi di raccolta straordinaria, infatti, contribuiamo sì a liberare i territori dalle gomme abbandonate ma soprattutto parliamo ai cittadini, spiegando la nostra filiera e l’importanza della gestione del fine vita degli pneumatici. Il nostro ringraziamento va all’Amministrazione Comunale di Nardò e a Marevivo per il sostegno e il supporto logistico”.  


fonte: https://www.greencity.it

Da Gomma a Gomma: i vecchi pneumatici rinascono come nuovi

Ecotyre annuncia la fase 2.0 del progetto per creare copertoni con una percentuale di gomma riciclata superiore al 20%


















Come l’araba fenice anche gli pneumatici possono rinascere dalle loro ceneri. O, più precisamente, dal loro granulato. Succede in Italia, dove il consorzio EcoTyre ha ideato e sviluppato il progetto da Gomma a Gomma. L’iniziativa, come è facile intuire, aveva come obiettivo quello di chiudere il cerchio degli pneumatici fuori uso (PFU), trasformando il rifiuto in nuova risorsa per la stessa filiera. “Abbiamo pensato a questo progetto appena tre anni fa, ponendoci l’obiettivo di ricercare un nuovo futuro per la gomma – spiega oggi il consorzio – siamo stati affiancati da importanti partner che hanno da subito creduto in questa svolta”.

Il risultato è stato messo in mostra ad Autopromotec, la Biennale internazionale delle attrezzature e del postvendita automobilistico tenutasi nei giorni scorsi a Bologna. “Abbiamo realizzato gli pneumatici verdi – continua Ecotyre – attraverso l’integrazione delle Best Practise individuate nelle varie fasi della filiera di recupero”.
Il consorzio ha prima selezionato i rifiuti e realizzato tramite triturazione un granulato di PFU; quest’ultimo è stato devulcanizzato per ottenere nuovamente gomma utilizzabile. A partire da qui è stata studiata e messa a punto una mescola innovativa.
Il prodotto finale è un copertone contenente per ora il 20% di gomma riciclata derivante dal trattamento di PFU, testato nei mesi scorsi su 20 camion e un percorso complessivo di oltre 1,5 milioni di chilometri. Ogni mezzo – caricato alla massima portata utile – montava da un lato dell’asse trazione pneumatici tradizionali e dall’altro lato quelli provenienti dal riciclo. “ I risultati sono stati sorprendenti: i nuovi pneumatici contenenti il 20% di gomma riciclata e devulcanizzata hanno mostrato caratteristiche di durata e resistenza analoghe, e in alcuni casi migliori, rispetto a quelli convenzionali”.

Di fronte al successo del progetto e soprattutto all’interesse dimostrato in fiera da parte di operatori e produttori, italiani ed esteri, EcoTyre e i suoi partner hanno deciso di estendere il test ad almeno 100 veicoli della flotta di raccolta PFU lanciando Da Gomma a Gomma 2.0. La nuova iniziativa comprenderà un ulteriore aumento percentuale della gomma riciclata all’interno della mescola e l’ampliamento del progetto ad altre tipologie di pneumatici. “Siamo sempre più convinti che questa sia la strada giusta per il futuro delle gomme e dell’economia circolare”.

fonte: www.rinnovabili.it

Ecomondo 2018, EcoTyre: dal riciclo dei PFU nuovi pneumatici















In occasione di Ecomondo 2018 il consorzio EcoTyre tira le somme del progetto Da Gomma a Gomma, relativo al riciclo degli pneumatici fuori uso. Un’iniziativa, lanciata tre anni, che ha visto 20 camion marciare in giro per l’Italia utilizzando copertoni realizzati con gomma riciclata.
I camion hanno percorso migliaia di chilometri per testare la resistenza degli pneumatici prodotti con l’impiego di granulato da PFU e paragonabili a quelli realizzati con mescola tradizionale. Sono state tre le fasi che hanno portato alle nuove coperture: la realizzazione del granulato di gomma riciclata studiato ad hoc; la devulcanizzazione del granulato, così da rendere riutilizzabile la gomma granulata a fine vita; lo studio e la messa a punto di una mescola innovativa per ottimizzare le caratteristiche della nuova gomma.
Enrico Ambrogio, presidente di EcoTyre, ha dichiarato:
Abbiamo fortemente voluto promuovere questo progetto. Da sempre crediamo che la vera soluzione per il trattamento degli PFU sia il riutilizzo della gomma nella gomma. Fin dall’inizio dell’attività di gestione di PFU abbiamo cercato di ridurre il recupero energetico a vantaggio del recupero di materia. Oggi possiamo affermare con orgoglio di aver realizzato un passo in avanti decisivo verso questa possibilità. Vedere su strada degli automezzi che montano pneumatici contenenti gomma riciclata è una grande soddisfazione. Il mondo dei rifiuti e dei prodotti a fine vita deve vincere la scommessa della circolarità, con questa soluzione anche il settore degli PFU gioca da protagonista.
I vantaggi del riutilizzo della gomma derivante da PFU negli pneumatici nuovi sono evidenti: riduzione dell’impatto ambientale, riduzione del consumo di materie prime importate, stimolo a nuove attività produttive sostenibili nel nostro paese. Vorrei ringraziare tutti i Soci, i partner ed i collaboratori di questo Progetto per la passione e l’impegno che hanno profuso in questa attività. Ovviamente questo non è un punto di arrivo ma di partenza, perché dedicheremo ancora più energia per perfezionare questa soluzione e a individuarne altre, sempre nel solco dello sviluppo sostenibile.
Proprio in occasione di Ecomondo abbiamo potuto intervistare Ambrogio che ci ha descritto nel dettaglio l’iniziativa e gli ottimi risultati raggiunti durante i test:



fonte: www.greenstyle.it

Prodotti in Italia primi pneumatici con gomma riciclata

Progetto del Consorzio di riciclo EcoTyre, test su 20 camion



















ROMA - In questi giorni 20 camion stanno percorrendo migliaia di chilometri per testare sulle strade italiane una soluzione tecnologica che potrebbe cambiare radicalmente il settore degli pneumatici fuori uso (PFU): un pneumatico prodotto con una mescola che contiene gomma riciclata, ottenuta proprio dal granulato di PFU.

Il Progetto "da Gomma a Gomma" è partito da oltre tre anni.

EcoTyre, primo consorzio Italiano per numero di Soci nel settore della gestione degli PFU e secondo per quantitativi trattati, in collaborazione con alcuni soci e fornitori esterni della filiera, ha messo a punto un processo innovativo che consente di utilizzare la gomma triturata derivante direttamente dalle gomme giunte a fine vita, per generare una mescola utilizzabile per la produzione di nuovi pneumatici.

Il progetto ha visto la realizzazione di un granulato di gomma riciclata studiato ad hoc, con caratteristiche particolari. Poi la devulcanizzazione del granulato, per rendere nuovamente utilizzabile la gomma granulata a fine vita. Infine lo studio e la messa a punto, a cura di un importante Socio di EcoTyre, di una mescola innovativa capace di ottimizzare le caratteristiche della nuova gomma.

"Abbiamo fortemente voluto promuovere questo progetto. - ha dichiarato Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre - Da sempre crediamo che la vera soluzione per il trattamento degli PFU sia il riutilizzo della gomma nella gomma. Fin dall'inizio dell'attività di gestione di PFU abbiamo cercato di ridurre il recupero energetico a vantaggio del recupero di materia. Oggi possiamo affermare con orgoglio di aver realizzato un passo in avanti decisivo verso questa possibilità".

fonte: www.ansa.it

PFU Zero: coste italiane, raccolti 50 pneumatici dal mare di Trani
















Seconda tappa per la campagna PFU Zero sulle coste italiane. Promossa dall’associazione Marevivo e dal Consorzio EcoTyre, l’iniziativa è giunta a Trani, dove grazie all’impegno di sommozzatori locali sono stati recuperati dai fondali marini tranesi 50 pneumatici a fine uso. Un’operazione che ha potuto contare sul patrocinio del Ministero dell’Ambiente e di Federparchi-Europarc Italia, e la collaborazione con la Guardia Costiera.

All’evento tranesi di presentazione di PFU Zero sono interventi anche il sindaco di Trani Amedeo BottaroCarmen Parisio di Penta (direttore generale Marevivo) ed Enrico Ambrogio (presidente EcoTyre). Come riferito durante l’incontro, gli pneumatici a fine vita recuperati verranno trasportati dai mezzi EcoTyre verso gli idonei impianti di trattamento.

Marevivo ed EcoTyre hanno sottolineato l’importanza del recupero di eventuali PFU presenti sui fondali marini in quanto catalogati come rifiuti “permanenti”, per i quali sarebbero stati necessari centinaia di anni prima di poterli dichiarare completamente degradati. Al contrario, sottolineano l’associazione e il consorzio, se smaltiti correttamente possono essere riciclati al 100% e impiegati per superfici sportive, fondi stradali o per l’arredo urbano.

Tra gli obiettivi anche e soprattutto quello di mettere a punto una mappa dei depositi abbandonati di PFU grazie al contributo degli enti locali. ha detto Enrico Ambrogio, presidente EcoTyre:
Ringraziamo l’amministrazione di Trani per aver ospitato il progetto PFU Zero sulle coste italiane e tutti i partner per il sostegno e il supporto logistico. Questo progetto, a cui teniamo particolarmente, riveste un ruolo fondamentale per la nostra attività di sensibilizzazione, centrale nella nostra mission, sulla gestione del fine vita degli pneumatici. Coinvolgendole con attività ludiche e di animazione, riusciamo ad arrivare facilmente alle nuove generazioni, tassello fondamentale per una corretta informazione.

fonte: www.greenstyle.it 

Da CambioPulito il 1° Report sul whistleblowing della filiera PFU

La filiera italiana degli pneumatici sta dando un segnale chiaro e deciso contro l’illegalità. A mostrarlo è il primo report sulle attività di CambioPulito


















Ben 122 segnalazioni registrate, quasi una al giorno, e 80 aziende interessate: questi i risultati conseguiti, dopo solo pochi mesi di attività, da CambioPulito, la prima piattaforma di “whistleblowing” italiana per la filiera degli pneumatici fuori uso (PFU). La locuzione anglosassone, traducibile letteralmente con “soffiare il fischietto”, identifica le denuncia di pratiche illecite e fraudolente all’interno di aziende o organizzazioni. Una prassi non ancora normata in maniera organica in Italia – il ddl di riferimento sta concludendo il suo iter parlamentare –  ma che vanta già un ottimo esempio di “messa a sistema”.

La piattaforma di CambioPulito, promossa dall’Osservatorio sui flussi illegali di Pneumatici e PFU, tiro oggi le somme dei suoi primi 5 mesi di gestione dimostrando, come spiega Enrico Fontana, coordinatore dell’Osservatorio, “l’efficacia del sistema di whistleblowing”. Dietro l’operazione ci sono i consorzi di filiera per la gestione degli PFU Ecopneus, EcoTyre e Greentire – che gestiscono circa l’85% del totale nazionale – Legambiente e associazioni di categoria  promuovere e sostenere la legalità e la trasparenza, che hanno creato l’osservatorio con il preciso obiettivo di promuovere e sostenere la legalità e la trasparenza del settore.
Le pratiche fraudolente nel comparto generano ogni anno 30-40mila tonnellate di PFU che non esistono per il fisco e sono fuori dal target fissato dalla legge per il sistema nazionale di gestione, finanziato dai cittadini e dalle vendite regolari. Combattere queste irregolarità, non significa pertanto proteggere solo l’ambiente.

Come funziona la piattaforma whistleblowing CambioPulito

Gli operatori posso denunciare in via riservata le pratiche illegali sulla piattaforma www.cambiopulito.it attraverso descrizioni puntuali, dando indicazioni su persone, episodi concreti, inviando a sostegno immagini di documenti di vendita irregolari (senza Iva e senza contributo) e anche semplicemente portando all’attenzione annunci di vendita online (in particolare sui social network) a prezzi stracciati.
Ogni singola informazione registrata viene passata al vaglio da Legambiente, che la gestisce, attraverso fasi su successive di “presa in carico”, “valutazione”, “decisione”, con possibili richieste di informazioni integrative o chiarimenti al segnalante (sempre tramite la piattaforma online e in forma anonima) per poi arrivare ad una condivisione con i membri dell’Osservatorio.
Le segnalazioni vengono poi passate alle Forze dell’Ordine.

fonte: www.rinnovabili.it

‘PFU Zero sulle coste italiane’: EcoTyre e Marevivo insieme per liberare le coste italiane dagli Pneumatici Fuori Uso. Ecco tutte le tappe in programma

Marevivo e EcoTyre ancora una volta insieme per ripulire i mari italiani dagli Pneumatici Fuori Uso (PFU). Prima tappa venerdì 9 giugno a Porto Santo Stefano, poi in Puglia a Gallipoli l'11 giugno, nel Lazio ad Anzio il 17 giugno, a Lampedusa il 26 giugno e ultima tappa a Milazzo il 30 giugno 
















Dopo un primo intervento sull’Isola di Nisida nell’ambito di Let’s Clean Up Europe a maggio, Marevivo ed EcoTyre danno ufficialmente il via alla prima edizione di "PFU Zero sulle coste italiane", la campagna di sensibilizzazione e di raccolta e recupero degli PFU in mare e a terra. Questo progetto può essere considerato un proseguimento di “PFU Zero nelle Isole Minori”, grazie al quale Marevivo ed EcoTyre, per tre anni consecutivi, sono intervenuti in quasi la totalità delle isole minori italiane. Dato il successo dell’iniziativa, i partner hanno deciso di estendere le raccolte straordinarie anche ai porti italiani e alle isole maggiori.
Le tappe di "PFU Zero sulle coste italiane" sono:
- venerdì 9 giugno: Porto Santo Stefano in provincia di Grosseto, Toscana;
- domenica 11 giugno: Gallipoli in provincia di Lecce, Puglia;
- sabato 17 giugno: Anzio, Città Metropolitana di Roma Capitale, Lazio;
- lunedì 26 giugno: Lampedusa, appartenente all'arcipelago delle isole Pelagie, Sicilia;
- sabato 30 giugno: Milazzo, Città Metropolitana di Messina, Sicilia.
La ormai celebre mascotte di EcoTyre, Gummy, si occuperà di spiegare a bambini delle scuole coinvolte nell'iniziativa, a turisti e curiosi come funziona la corretta filiera di gestione degli PFU e quanto il recupero sia necessario per la salvaguardia del mare e dei suoi abitanti. Nel frattempo le squadre dei sommozzatori raccoglieranno in mare le gomme giunte a fine vita ed EcoTyre si occuperà della loro corretta gestione, conducendole agli impianti di trattamento. Gli PFU, infatti, sono una tipologia di rifiuto cosiddetta ‘permanente’: se lasciata in natura e in mare, necessita di centinaia di anni per degradarsi completamente. Se gestita in modo corretto, invece, è riciclabile al 100%: la maggior parte viene triturata generando il cosiddetto “granulato di gomma”, un materiale di riciclo riutilizzabile per diversi usi come i fondi stradali e le superfici sportive, per l’isolamento o per l’arredo urbano.
Questa iniziativa rientra in PFU ZERO, il progetto di EcoTyre, patrocinato dal Ministero dell'Ambiente, che ha l’obiettivo di creare e avere a disposizione una mappatura di depositi abbandonati di PFU segnalati da enti locali, associazioni e cittadini. Le raccolte straordinarie eseguite da EcoTyre sono svolte in modalità totalmente gratuita e senza alcun costo per le Amministrazioni locali. È possibile segnalare un deposito abbandonato di PFU, collegandosi al sito internet dedicato (www.pfuzero.ecotyre.it): EcoTyre valuta ogni segnalazione, coordinandosi con gli enti locali per gli interventi di raccolta.
Anche quest’anno abbiamo deciso di destinare parte dell’avanzo di gestione per le raccolte straordinarie di PFU. Tra queste, l’iniziativa sulle coste italiane – ha detto Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyreè sicuramente tra le più importanti: grazie alla partnership con Marevivo ripuliremo i fondali di 5 splendide località italiane dagli PFU mentre Gummy si occuperà di spiegare il funzionamento della nostra filiera e il riutilizzo delle gomme giunte a fine vita raccolte. Tra gli obiettivi del progetto, infatti, sensibilizzare adulti e bambini spiegando loro i benefici ambientali derivanti dalla corretta gestione degli PFU”.
Il nostro messaggio è semplice: basta considerare il mare come un grande tappeto blu sotto cui nascondere i nostri rifiuti perché la salute dell’ecosistema marino e di noi tutti comincia dalla terra. Gli PFU, infatti, se gestiti correttamente sono una nuova risorsa per tutti. – ha dichiarato Carmen di Penta, Direttore Generale MarevivoCampagne come “PFU Zero sulle coste italiane”, portate avanti grazie alla collaborazione con EcoTyre e alla sinergia con i territori mobilitati, ci permettono di diffondere praticamente, la cultura della tutela del mare contro l’abbandono dei rifiuti lungo i litorali d’Italia”.

fonte: www.ecodallecitta.it

EcoTyre, oltre 50 mila tonnellate di pneumatici raccolti nel 2016



















EcoTyre continua a raccogliere pneumatici a fine vita in tutta Italia. Nato 6 anni fa, il Consorzio ha chiuso il 2016 con oltre 50 milioni di chilogrammi di PFU gestiti attraverso le attività ordinarie, gli interventi straordinari per PFU Zero e ritiri presso gli autodemolitori ACI. Presentato a Bologna in occasione dell’edizione 2017 di Autopromotec, il report redatto da EcoTyre sottolinea il grande lavoro fatto al sud Italia, dove la raccolta di PFU (pneumatici fuori uso) è passata da 3 milioni di chilogrammi nel 2015 ad oltre 10 milioni di kg nel 2016. Come ricordato da Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre, “l’obiettivo di raccolta è stato nuovamente superato grazie al grande lavoro fatto in meridione. Ad esempio in Campania abbiamo quintuplicato la raccolta, facendola diventare in un solo anno la seconda regione per quantitativi gestiti”.
10 punti di raccolta e 606 soci
Le oltre 50 mila tonnellate raccolte nel 2016 sono il frutto di un lavoro capillare su tutto il territorio italiano, che può fare affidamento su 10 mila punti di raccolta e una media di 120 ritiri al giorno. Punto di forza di EcoTyre è quello di garantire il servizio tutto l’anno e la possibilità di programmare i ritiri in modo da ottimizzare costi e tempistiche. Altro aspetto che ha portato al raggiungimento dell’obiettivo è aver ampliato il numero di soci, arrivato ad oggi a 606 contro i 449 nel 2015, che conferma EcoTyre come la prima realtà del settore per numero di aziende associate. Questo incremento è stato possibile grazie al contributo ambientale tra i più bassi del mercato, risultato di un approccio razionale e attento ai costi gestionali ma garantendo sempre un servizio di alto livello come dimostrano le certificazioni ISO 9001 e 14001.
PFU Zero, alla ricerca degli pneumatici abbandonati
Se monitorare e raccogliere gli pneumatici regolarmente immessi sul mercato è un’operazione tracciabile, la situazione cambia radicalmente per le coperture commercializzate irregolarmente e dove non è stato pagato il contributo aziendale. Con PFU Zero, EcoTyre ha avviato il primo progetto nazionale di mappatura dei depositi abbandonati di pneumatici fuori uso. Cittadini, enti locali e associazioni possono segnalare situazioni potenzialmente pericolose; in circa quattro anni di attività sono stati raccolti oltre 1 milione di PFU attraverso circa 80 interventi straordinari in tutta Italia. Proprio per combattere le vendite irregolari di pneumatici, EcoTyre in collaborazione con Legambiente, Confartigianato, CNA, Airp, Federpneus, Ecopneus e Greentire ha creato la piattaforma “CambioPulito”. Si tratta di un osservatorio sui flussi illegali di pneumatici e PFU in Italia, situazione che genera circa 20/30mila tonnellate di pneumatici immessi illegalmente nel mercato del ricambio. Questo flusso illegale causa alle casse dello Stato un ammanco di contributi ambientali per 12 milioni di euro ogni anno e un’evasione IVA stimata in 80 milioni di euro.


ecotyre


Al lavoro con Legambiente e Marevivo

Aumentare la sensibilizzazione sulla tematica del corretto recupero dei PFU è un punto fondamentale per EcoTyre. Per questo motivo sono state realizzate campagne con Marevivo e Legambiente, oltre a quelle che arriveranno nei prossimi mesi, per sottolineare l’importanza del rispetto dell’ambiente. “L’ultima iniziativa – ha concluso Ambrogio – riguarda Pantelleria dove lo scorso anno siamo stati con il progetto PFU Zero pochi giorni dopo l’incendio che ha devastato i boschi dell’isola. Vedendo quello scempio abbiamo deciso di intervenire e così abbiamo aderito alla campagna 10.000 alberi per Pantelleria, promossa da Parchi per Kyoto per la riforestazione dei boschi dell’isola. Abbiamo deciso di dare il nostro contributo all’ambiente firmando un protocollo d’intesa per il ritiro gratuito degli PFU e donando un albero per ogni Socio attivo al 31 dicembre 2016, ossia 564 piante che saranno presto messe a dimora”. Per i comuni di Ustica, Pantelleria e Lampedusa, nonostante la difficile logistica, EcoTyre ha messo a disposizione di queste isole un canale costante di smaltimento di PFU.

fonte: http://www.greenstyle.it