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Recupero di materia, ricerca e formazione, i pilastri dell’economia circolare

Il convegno on-line organizzato da Greentire. L’obiettivo è riuscire a dare visibilità alle competenze e all’innovazione








Recupero di materia, ricerca e sviluppo, e formazione. Sono questi i tre capisaldi su cui fondare l’economia circolare secondo il presidente di Greentire (la società che opera nel settore della gestione Pfu, i pneumatici fuori uso) Roberto Bianco, che ha aperto il convegno on-line ‘Il recupero di materia come pilastro del Green deal’. “Il settore Pfu in Italia è senz’altro un’eccellenza – dice Bianco – ma preferisco non focalizzare l’attenzione sulle filiere di riferimento quanto piuttosto far presente come questo comparto abbia ancora delle potenzialità inespresse”.

Obiettivo è riuscire a dare visibilità alle competenze e all’innovazione: anima dell’economia circolare e del riciclo pensando anche alla transizione ecologica e agli strumenti in atto per incentivare l’utilizzo della materia prima secondaria.

“Regolamentazione e progettazione sono fondamentali per passare da un modello di società lineare a un modello circolare – osserva l’ex sottosegretario a Palazzo Chigi Riccardo Fraccaro – serve un intervento importante dello Stato per orientare l’economia italiana”.

Secondo Rossella Muroni, vicepresidente della commissione Ambiente alla Camera, “a partire dal tema della scarsità di materie prime, l’economia circolare è la strada che società e imprese devono seguire per restare innovative e competitive, perseguendo la #sostenibilità. L’Italia ha tutte le carte in regola per farlo”. Anche perché – prosegue Muroni – il nostro Paese ha “una grande tradizione di recupero di materiali che ci permette di risparmiare e di tagliare le emissioni”. Però alle “imprese virtuose” della filiera dell’economia circolare bisogna dare una mano: “vanno sostenute, eliminando gli ostacoli burocratici, che fanno parte di quei blocchi non tecnologici”. E’ per questo che per esempio “i decreti ‘end of waste’ sono fondamentali; ma servono circa cinque anni per ottenerne uno. Troppo tempo”. Ora con l’esame del decreto Semplificazioni e governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) – rileva ancora Muroni – “provo con due emendamenti a snellire queste procedure, e insieme a rafforzare il sistema dei controlli ambientali”.

E proprio quello legislativo è un elemento che per Bianco è essenziale: “Il contesto normativo dovrebbe premiare le condotte virtuose e penalizzare quelle fraudolente”. I pilastri dell’economia circolare, da sostenere, sono tre: “recupero di materia, che è anche la mission di Greentire, insieme con un necessario cambio di mentalità, fondamentale per vincere la scommessa, e ripensare il prodotto fin dalla progettazione; mentre i gestori dei rifiuti invece dovrebbero allontanarsi da una concezione aziendalista, così come i consumatori dovrebbero privilegiare i prodotti riciclati, senza pregiudizi. Altro punto fondante è la ricerca e sviluppo. Terzo: la formazione, sempre in un’ottica di miglioramento”.



fonte: www.rinnovabili.it


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Nasce Ecopneus Academy

Il consorzio per il recupero degli pneumatici fuori uso riunisce in un'unica piattaforma tutte le attività educative e di formazione.



Il consorzio per il recupero degli pneumatici fuori uso (PFU) Ecopneus ha dato vita ad un progetto di alta formazione sull'economia circolare, che affronterà temi che spaziano dalla corretta gestione del riciclo dei PFU alla normativa di riferimento, fino a toccare i settori applicativi della gomma riciclata.

Attraverso la condivisione di conoscenze e strumenti innovativi, la piattaforma Ecopneus Academy integrerà le attività educational e di formazione già avviate insieme a nuove iniziative.

“La nostra esperienza decennale nel settore del riciclo e le nuove possibilità tecnologiche - spiega il Direttore generale del consorzio, Giovanni Corbetta - hanno aperto una riflessione sulla capacità formativa di Ecopneus, portando alla luce una razionalizzazione dei contenuti all’interno di un concept-ombrello: la Ecopneus Academy".
"Come Ecopneus - aggiunge - ci siamo impegnati molto negli anni a diffondere una maggiore conoscenza sulle applicazioni della gomma riciclata attivando e supportando diversi studi scientifici e iniziative formative a fianco di prestigiose realtà accademiche e di ricerca del nostro Paese. Ecopneus Academy vuole portare un valore che duri nel tempo, promuovendo momenti formativi dedicati ad economia circolare, ambiente, legalità e sostenibilità rivolti sia alle aziende e agli addetti ai settori che agli studenti delle scuole”.

Ecopneus gestisce una filiera industriale formata da circa 100 aziende su tutto il territorio nazionale che garantiscono rintracciamento, raccolta, trasporto e trattamento di circa 200.000 tonnellate di PFU ogni anno, trasformate in gomma riciclata.

fonte: www.polimerica.it


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Gomma riciclata, nuovo materiale “green” per il design e l’architettura

Sostenibile e versatile, la gomma da riciclo è ideale per la personalizzazione degli ambienti urbani e sarà al centro di un seminario gratuito il prossimo 18 maggio, a cura di Ecopneus e in collaborazione con la Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Milano.




Soluzioni sostenibili, innovative e di design per il restyling delle nostre città, sono i temi cardine del seminario gratuito che si terrà online il 18 maggio, dalle 16.00 alle 18.00, a cura di Ecopneus, la società senza scopo di lucro principale operatore della gestione dei PFU in Italia, e in collaborazione con la Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Milano.

L’incontro è un’opportunità per conoscere le potenzialità della gomma riciclata dai Pneumatici Fuori Uso in ambito urbano, un materiale circolare e innovativo che, grazie alla sua versatilità nei colori, nelle forme e nelle molteplici possibilità di personalizzazione e utilizzo, può essere inserito nei progetti di riqualificazione degli spazi urbani per dare un nuovo volto alle città, renderle più sostenibili, senza rinunciare al design e all’estetica.

Le nostre città hanno bisogno di progettazione e di un design moderno in linea con le tendenze internazionali, inteso come capacità di interpretare le nuove tendenze del vivere gli spazi comuni, restituendo alla collettività nuovi luoghi di aggregazione. In questa ricerca della “bellezza che salverà il mondo” la gomma riciclata è un materiale poliedrico, adatto all’utilizzo negli spazi pubblici, per creare nuovi luoghi di incontro, aree pedonali, aree gioco e spazi per eventi. Nell’ambito dell’Urbanismo tattico, volto a riqualificare aree urbane con il coinvolgimento della cittadinanza, diventa dunque un potente alleato.

“Ripensare gli spazi comuni in ottica sostenibile, coniugando estetica e funzionalità, è fondamentale per dare un nuovo volto alle città”, commenta Giovanni Corbetta, Direttore Generale. “In Ecopneus, crediamo che la gomma riciclata possa essere un valido strumento per raggiungere questo obiettivo, in virtù della sua natura di materiale circolare, delle sue proprietà e delle infinite possibilità di personalizzazione. Questo webinar è un tassello di un puzzle più ampio, composto da una continua attività di formazione e informazione che negli anni abbiamo portato avanti per far conoscere i molteplici vantaggi della gomma riciclata nella vita di tutti i giorni.”

Sono infatti molteplici i settori di applicazione della gomma riciclata, come ad esempio le superfici sportive Tyrefield, gli isolanti acustici e antivibranti per l’edilizia, gli asfalti “modificati” più sicuri, durevoli e silenziosi, i compound termoplastici Tyreplast. Tantissimi prodotti ecofriendly, capaci di coniugare ottime prestazioni e sostenibilità, consultabili sul catalogo dei prodotti in gomma riciclata realizzato da Ecopneus e MATREC.

Il seminario presenterà alcuni casi studio di successo di utilizzo della gomma riciclata, in Italia e all’estero, illustrate dall’architetto Marco Capellini, CEO di MATREC – società di consulenza e ricerca, partner di Ecopneus, specializzata in sostenibilità e circolarità di materiali – approfondirà inoltre le caratteristiche tecniche del prodotto e le tecnologie utilizzate per la sua lavorazione, grazie al contributo tecnico delle aziende Waterproofing e Casei Eco-System, così da fornire ai partecipanti le nozioni utili per impiegare correttamente questo materiale nei progetti di architettura. Esperti del settore saranno infine a disposizione per rispondere alle domande dei partecipanti.

La partecipazione al webinar da diritto ad 1 credito formativo professionale per gli architetti iscritti all’Ordine di Milano, che ne autocertificano la frequenza, e per gli architetti di tutta Italia, a discrezione del proprio Ordine di riferimento. Per partecipare è necessario registrarsi, per avere maggiori informazioni è possibile inviare una mail a ufficiostampa@ecopneus.it

fonte: www.rinnovabili.it


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EcoTyre supera i target di legge

Gestite l'anno scorso dal consorzio oltre 40mila tonnellate i PFU. Prosegue il progetto di riciclo Da Gomma a Gomma in collaborazione con Versalis.

















Il consorzio per il riciclo degli pneumatici fuori uso EcoTyre ha presentato il rapporto 2020, che vede il superamento degli obiettivi di legge, grazie alla gestione di oltre 40.400 tonnellate di PFU.  Sono stati effettuati  15.621 ritiri presso 13.637 tra officine e gommisti sparsi su tutta la penisola, mille in più rispetto all'anno precedente. Risultato ottenuto nonostante le difficoltà causate dall'emergenza pandemica.
Nel corso del 2020 è entrato in vigore il DM 182/2019 che ha innalzato la quota di PFU che i Consorzi devono raccogliere e avviare al recupero, passato dal 90% dell'immesso sul mercato dai propri soci al 95%, livello raggiunto e superato da EcoTyre (102%). 

Prosegue la collaborazione di EcoTyre con Versalis nel progetto Da Gomma a Gomma, per riutilizzare gomma devulcanizzata ottenuta da pneumatici giunti a fine vita in nuove mescole destinate alla produzione di pneumatici ed altri prodotti. Il progetto è giunto alla fase 4.0, ovvero al processo di industrializzazione (leggi articolo). I centri di ricerca Versalis a Ravenna e Ferrara stanno lavorando per la messa a punto formulativa e tecnologica di nuovi prodotti nelle applicazioni individuate.

EcoTyre vanta 776 associati e genera un valore economico intorno a 13 milioni di euro, con 108 persone impiegate tra dipendenti diretti e indiretti. L’organizzazione si basa su 126 EcoTyre Partner di cui 109 Logistic Partner - aziende specializzate nella logistica di ritorno - e 17 Recycling Partner che si occupano del trattamento e recupero.

fonte: www.polimerica.it


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Studenti alle prese con i PFU

Nelle scuole toscane torna il concorso “Per un corretto riciclo dei Pneumatici Fuori Uso” promosso da consorzio Ecopneus e Legambiente.











Un campo da minibasket con pavimentazione in gomma riciclata: è questo il premio per la scuola toscana che si aggiudicherà la decima edizione del concorso multimediale “Per un corretto riciclo dei Pneumatici Fuori Uso” promosso dal consorzio Ecopneus.

Per partecipare, i ragazzi intraprenderanno un percorso formativo sulle buone pratiche ambientali e saranno chiamati a realizzare un filmato di massimo 3 minuti, oppure una presentazione multimediale con immagini, disegni e interviste sul tema della gestione degli Pneumatici Fuori Uso (PFU).
A giudicare gli elaborati – che dovranno pervenire entro il 21 aprile 2021 – sarà una giuria composta da rappresentanti di Ministero dell’Istruzione, Ministero dell’Ambiente, Legambiente ed Ecopneus.

Organizzato nell’ambito del Progetto Educational promosso da Legambiente ed Ecopneus, il concorso ha già coinvolto oltre 10.000 studenti in 9 regioni italiane: in questa edizione si rivolge a tutti i ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado della Toscana.

Per candidare la propria classe e partecipare al concorso è necessario registrarsi QUI. Quindi c'è tempo fino al 21 aprile per inoltrare i progetti alla giuria.

fonte: www.polimerica.it


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Non chiamateli PFU

Greentire lancia un contest per trovare nuove applicazioni del granulato di gomma che si ottiene dal riciclo degli pneumatici.



Il consorzio Greentire si occupa della gestione degli Pneumatici Fuori Uso (PFU), nel mostro paese. Per individuare nuove applicazioni del granulato di gomma che si ottiene dal trattamento degli pneumatici, con il contest ‘Non chiamateli PFU’ chiama all'azione "tutte le menti creative e sensibili ai temi dell’ecologia che vogliano contribuire ad ampliare gli utilizzi di questa versatile materia prima secondaria".
Al vincitore - a cui resteranno i diritti d’autore dell’idea proposta - verrà offerto il sostegno del Consorzio, in termini di competenze e contatti, per sviluppare concretamente il progetto.

Costituiranno elementi preferenziali: la fattibilità, l’immediatezza, la facilità della realizzazione e la corrispondenza alle vigenti normative.

Possono partecipare al contest enti pubblici, aziende, startup innovative (anche in fase di costituzione), istituti e dipartimenti universitari, fondazioni.
Per iscriversi, è sufficiente inviare, entro il 3 maggio 2021 , una email all’ indirizzo contest@greentire.it indicando nel corpo "Contest Non Chiamateli PFU", nome cognome del proponente o ragione sociale della società, indirizzo email e recapito telefonico. Va poi descritta la potenziale applicazione del granulato di gomma con eventuali allegati esplicativi (immagini, pdf, ppt) con peso massimo di 8 MB.

Tutte le proposte pervenute entro la data indicata, saranno esaminate da Greentire che selezionerà, a suo insindacabile giudizio, l’idea vincitrice entro 10 giorni dalla chiusura del concorso.

fonte: www.polimerica.it


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Nel 2020 raccolti da Ecopneus 190.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Us

66.000 richieste di prelievo di Pneumatici Fuori Uso esaudite presso gli oltre 21.000 gommisti serviti in tutta Italia. Una raccolta capillare e costante tutto l’anno, anche durante il lockdown, nonostante il crollo delle vendite di pneumatici del 20% circa rispetto al 2019.











Il sistema di raccolta e riciclo dei PFU-Pneumatici Fuori Uso gestito da Ecopneus, la società senza scopo di lucro principale operatore della gestione dei PFU in Italia, chiude il 2020 con un bilancio positivo. Nonostante le criticità incontrate nel corso dell’anno, dovute all’emergenza sanitaria e alla conseguente netta flessione della sostituzione di pneumatici, il sistema di gestione impostato da Ecopneus ha tenuto, mantenendo un servizio di ritiro costante agli operatori del ricambio in tutta Italia senza nessuna interruzione neanche durante il lockdown.
Sono state infatti 189.569 le tonnellate di Pneumatici Fuori Uso raccolte da Ecopneus nel corso del 2020. Rispetto agli obiettivi di raccolta previsti dalla legge, calcolati sui quantitativi di pneumatici immessi nel mercato dalle aziende socie nell’anno solare precedente, la raccolta si attesta al 96%: un risultato importante soprattutto a fronte di un crollo nel 2020 delle vendite di pneumatici - e delle conseguenti risorse economiche derivanti dal contributo ambientale che finanziano il sistema - di circa il -20%.
“Il 2021 è partito infatti sin dai primi giorni con anche maggior sollecitudine di quella con cui abbiamo chiuso il 2020 e che ci ha permesso di raggiungere risultati soddisfacenti nonostante il contesto critico che il Paese ha vissuto” ha dichiarato Giovanni Corbetta, Direttore Generale di Ecopneus. “Abbiamo messo in campo un importante sforzo gestionale per assicurare la raccolta dei Pneumatici Fuori Uso presso gli operatori, costantemente tutto l’anno anche durante il lockdown, in tutte le Province italiane dalle località montane alle isole minori e ponendo maggiore attenzione anche ai piccoli centri di ricambio che generano modeste quantità di PFU, dove la raccolta è più onerosa in termini di costi e logistica. Oltre il 70% dei nostri interventi di raccolta viene infatti effettuato presso esercizi di piccole e medie dimensioni, dove vengono prelevati meno di 300 pezzi per intervento”.

fonte: www.greencity.it


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Tyreplast: da PFU e plastica riciclata arrivano nuovi materiali

Prodotti innovativi, performanti e sostenibili con un’eccezionale resistenza agli urti, un’ottima risposta alle vibrazioni ed elevate caratteristiche fonoisolanti, a disposizione di industrie e consumatori









Buone notizie per tutte le imprese che sono alla ricerca di soluzioni innovative e di materiali ambientalmente sostenibili.

Promosso da Ecopneus, la società senza scopo di lucro principale operatore della gestione dei Pneumatici Fuori Uso in Italia, e Ideaplast, il progetto di ricerca Tyreplast ha infatti come obiettivo quello di realizzare nuove famiglie di materiali unendo il polverino di gomma riciclata dai PFU-Pneumatici Fuori Uso e polimeri termoplastici post-consumo per creare miscele dalle prestazioni superiori e ad elevato valore ambientale, valorizzando le caratteristiche fisiche e tecniche della gomma riciclata e delle materie termoplastiche.



Un’unione innovativa che consente di migliorare le proprietà dei nuovi materiali, come la resistenza all’impatto, la tenacità, la fono-assorbenza e la capacità di smorzamento vibrazionale. I vantaggi sono tangibili: prodotti più resistenti, con un’ottima risposta alle vibrazioni ed elevate caratteristiche fonoisolanti, versatili e dai costi contenuti. Nell’automotive, ad esempio, i compound Tyreplast trovano applicazione soprattutto nella componentistica e nelle finiture dei veicoli. Se impiegati nell’edilizia invece consentono di realizzare elementi altamente performanti per l’isolamento acustico e lo smorzamento delle vibrazioni, come tappeti e superfici. Nella zootecnia è invece possibile realizzare rivestimenti e protesi per gli zoccoli degli animali, mentre nell’arredo urbano le innovative miscele possono essere utilizzate per la realizzazione di manufatti come, ad esempio, panchine e fioriere.

“Come Ecopneus dedichiamo grande attenzione alle attività di Ricerca & Sviluppo sulle applicazioni della gomma riciclata e il progetto Tyreplast rappresenta al meglio la nostra vocazione rivolta sempre al futuro e all’innovazione – ha dichiarato il Direttore Generale di Ecopneus Giovanni Corbetta – La gomma riciclata dei PFU è un materiale di altissimo valore tecnologico che sprigiona tutto il suo potenziale anche in combinazione con i materiali termoplastici.”

Un esempio concreto di economia circolare al servizio delle imprese e del mondo dell’industria, che sarà possibile scoprire dal 2 al 3 dicembre al Mecspe Connect, la piattaforma online dedicata alle innovazioni per l’industria manifatturiera. In programma un ciclo di incontri online con la community nazionale e internazionale di Mecspe, che consentirà agli operatori del settore di aggiornarsi sulle tematiche più attuali a disposizione del mercato. Per approfondimenti è possibile, inoltre, visitare il profilo espositore dedicato ad Ecopneus e richiedere un appuntamento attraverso la virtual room, presente sulla scheda dell’espositore.

fonte: www.rinnovabili.it


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A Bari il basket sposa l’ambiente con i campi in gomma riciclata

Inaugurati due nuovi campi da pallacanestro “green” realizzati grazie al riciclo dei pneumatici fuori uso. Un intervento promosso da Ecopneus





La città di Bari conferma la propria passione per la pallacanestro, dopo aver ospitato – esattamente un anno fa – la Supercoppa 2019 che diede il via alla stagione 2019-20. Un legame che trova conferma anche con l’inaugurazione di oggi, che ha visto il taglio del nastro di due campi da basket dove sport e ambiente si incontrano, nell’Istituto Salesiano Ss.Mo Redentore e nella Parrocchia di San Sabino.

La particolarità dei due playground è infatti quella di essere stati realizzati grazie ad oltre 2.000 kg ciascuno di gomma riciclata dai Pneumatici Fuori Uso, un materiale versatile e dalle eccezionali prestazioni che consente di ottenere superfici sportive di altissimo livello e ambientalmente sostenibili. Un’innovazione tecnologica promossa e supportata da Ecopneus, la società senza scopo di lucro principale operatore nella gestione dei Pneumatici Fuori Uso in Italia, per favorire un sempre maggiore impiego della gomma riciclata in quegli impieghi ad alto valore aggiunto – come appunto i campi da basket – dove il suo utilizzo consente di migliorare le performance rispetto alle soluzioni convenzionali e salvaguardare la salute degli atleti, contribuendo inoltre all’economia circolare in Italia.

Per l’Assessore all’Ambiente e allo Sport del Comune di Bari Pietro Petruzzelli ‘’Questo intervento è la prova concreta del valore dell’economia circolare: i due nuovi campi da basket inaugurati questa mattina grazie all’intervento di Ecopneus declinano al meglio i principi della sostenibilità ambientale e dello sport in chiave sociale. Sapere che dal recupero degli Pneumatici Fuori Uso possano nascere superfici sportive di straordinaria qualità come quelle che da oggi ospitano le parrocchie di San Sabino e del Redentore, due punti di riferimento importanti per i ragazzi della città, è un fatto che ci fa ben sperare per il futuro’’.




“Ci auguriamo che i campi inaugurati quest’oggi siano solo i primi di molti altri che vorremmo nascessero a Bari così come in molte altre città italiane” ha dichiarato Giovanni Corbetta, Direttore Generale di Ecopneus. “Oltre ad essere luoghi di aggregazione belli e funzionali, aiutano a trasmettere anche un messaggio positivo, specialmente per le nuove generazioni: il riciclo dei materiali è essenziale per una crescita economica sostenibile e per il bene dell’intera collettività. Anche lo sport, oggi e nel futuro, può infatti essere ambientalmente sostenibile”.


“Ogni nuovo spazio dedicato al basket è motivo di grande soddisfazione, per il movimento regionale” ha dichiarato il Presidente Regionale FIP Francesco Damiani. “In questo caso la soddisfazione è doppia, perché si tratta di campi all’aperto e in contesti che necessitano di spazi aggregativi per la comunità. È una cornice davvero ideale per una disciplina emergente come il 3×3 su cui la federazione sta investendo risorse ed impegno. Il nostro auspicio è potervi presto organizzare qualcosa di importante”.

Nelle superfici sportive in gomma riciclata Tyrefield per il basket, la gomma viene utilizzata per realizzare il tappetino di base sotto il campo da gioco. Le miscele utilizzate sono progettate per ottenere sia un adeguato assorbimento degli urti che una ottimizzazione del ritorno dell’energia elastica, che conferisce una perfetta risposta alle esigenze biomeccaniche dell’atleta, una riduzione dell’affaticamento muscolare, l’attenuazione dei microtraumi e un miglioramento complessivo della prestazione sportiva.

Il basket è una delle discipline su cui si sta concentrando l’impegno di Ecopneus, con particolare attenzione anche alla declinazione di “strada” ossia il basket 3×3 nato negli anni ’60 negli USA e che l’anno prossimo farà il suo debutto alle Olimpiadi di Tokyo 2021.

Per individuare la migliore superficie possibile per il basket, Ecopneus si è affidata proprioa Giacomo “Gek” Galanda, icona della pallacanestro italiana. Grazie alla sua esperienza ai più alti livelli, e alla collaborazione di altri professionisti come l’esperto internazionale di postura, ergonomia e biomeccanica il Prof. Mauro Testa e alcune aziende specializzate in pavimentazioni in gomma riciclata, è stato possibile individuare, realizzare e infine testare diverse superfici in gomma riciclata, fino a trovare la composizione ideale.

Queste pavimentazioni nascono quindi dalla perfetta combinazione di ricerca scientifica, sostenibilità ambientale e di innovazione applicata allo sport.

L’obiettivo ambizioso di Ecopneus è quello di diffondere il più possibile un concetto tanto semplice quanto importante: la superficie su cui si gioca è fondamentale sia per la salute dell’atleta che per i risultati sportivi raggiungibili e i campi da gioco in gomma riciclata aiutano gli atleti a giocare meglio e più a lungo, attraverso una soluzione che oltretutto contribuisce anche all’affermazione di una società fondata sul riciclo.

fonte: www.rinnovabili.it

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End of waste per i pfu: come cambia il mercato?

















È stato pubblicato nei giorni scorsi in gazzetta ufficiale il decreto end of waste sul polverino di gomma derivante dal trattamento degli pneumatici a fine vita. Si tratta del quarto decreto nazionale recante criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto dopo quelli su CSS, fresato d'asfalto e prodotti assorbenti per la persona. Un decreto che si applicherà alle circa 400mila tonnellate di cosiddetti pfu generate ogni anno a livello nazionale che al momento vanno per un 50% in applicazioni di riciclo e per un restante 50% a recupero energetico, soprattutto nei cementifici. Ma come cambierà questo scenario con l'entrata in vigore del decreto end of waste? Ne parliamo con il giurista ambientale David Roettgen, dello studio Ambientalex.





fonte: www.ricicla.tv



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Pneumatici Fuori Uso: intervista a Roberto Bianco, presidente di Greentire

Presente e futuro della gestione degli Pneumatici Fuori Uso, i cosiddetti PFU, alla luce del nuovo decreto commentato da Roberto Bianco di Greentire.




Il nuovo decreto (DM 182/2019) che regola gli Pneumatici Fuori Uso (PFU) ha raccolto, complessivamente, pareri positivi dai consorzi che si occupano della gestione di questa tipologia di rifiuti. Tuttavia esistono ancora delle problematiche, non risolte, in questo settore. Proprio per approfondire le novità del DM 182/2019, e avere una panoramica completa del trattamento e gestione degli pneumatici fuori uso, abbiamo rivolto alcune domande a Roberto Bianco, presidente di Greentire, Società Consortile che si occupa di ritiro e gestione di PFU.

Dottor Bianco, ci può spiegare in modo sintetico come avviene in Italia la gestione e smaltimento dei PFU e qual è il ruolo di Greentire?


Nel 2011 una normativa ha affrontato la problematica con un decreto basato sulla responsabilità estesa dei produttori e importatori. Nel corso degli anni successivi, il decreto ha manifestato alcune criticità, cui si è tentato di ovviare con l’emissione di un nuovo atto nell’aprile del corrente anno. In termini pratici, l’utente che si reca da un gommista a cambiare gli pneumatici, acquistando quelli nuovi paga un contributo ambientale che permette il recupero di quelli che si lasceranno al gommista, in quanto a fine vita. Quel contributo ambientale perviene a chi ha incarico di gestire le operazioni di recupero: tipicamente società consortili come Greentire, ma la legge permette ad un produttore od un importatore, se desiderato, di provvedere autonomamente. Le specializzazioni sottese a tali attività, però, fanno sì che non siano molti i soggetti che decidono di gestire autonomamente gli PFU.

Greentire, tra le società di gestione, ha una mission che la caratterizza, ossia tentare di ottenere il maggior recupero di materia possibile dagli PFU, in luogo del recupero di energia.

Quali sono i numeri della raccolta e del riciclo dei PFU in Italia?

Non ci sono dati “ufficiali”, ma ragionevolmente si stimano circa 350.000 / 380.000 tonnellate di pneumatici che arrivano annualmente a fine vita. I numeri del riciclo variano significativamente tra gli operatori, anche perché fino ad oggi non esistono criteri vincolanti ed univoci per determinare ciò che è effettivamente recupero di materia e ciò che, invece, magari lo può essere formalmente, ma non nella ratio.

Fonte: Greentire Roberto Bianco Presidente Greentire


Ci sono a suo avviso dei margini di miglioramento per quanto riguarda il settore dei PFU?

Certamente. Il nuovo decreto ha migliorato, come dicevamo, alcune criticità, ma resta molto altro da fare. A titolo esemplificativo, oggi è permesso recuperare il 100% degli PFU come energia pur mantenendo un contributo ambientale simile od uguale a chi effettua il 50% , o più, di recupero di materia. Ciò non mi sembra giusto, essendo il recupero di materia molto più oneroso. Un ulteriore miglioramento sarà consentito dal decreto End of waste che conferirà la giusta “dignità” ai prodotti derivati. E, si spera, contribuirà anche a modificare l’approccio mentale a detti prodotti che, ancora oggi, vengono considerati nella accezione negativa di derivati da rifiuti. Un importante contributo, poi, potrebbe derivare anche da cam (criteri ambientali minimi) sempre più diffusi e relativi a sempre più prodotti.

Il nuovo decreto sui PFU va a toccare due aspetti molto importanti per i consumatori: la riduzione del contributo ambientale e maggiori controlli sugli acquisti degli pneumatici online. Che cosa ne pensa?


Ne penso tutto il bene possibile, quantomeno in linea di principio. Sarà importante, ora, una verifica nei fatti. Credo sia opportuno precisare che le vendite “on line” non sono certamente “il male” ma uno strumento; è l’utilizzo che, a volte, viene fatto dello strumento a creare problemi.

Per quanto riguarda invece le novità introdotte per chi si occupa di gestione e smaltimento di PFU, come Greentire, come valuta il nuovo decreto?

Credo che dalle mie risposte precedenti si possa desumere il punto di vista di Greentire. Apprezziamo alcune modifiche del nuovo decreto e ne attendiamo la verifica pratica. Siamo delusi che non si sia potuto “fare di più” su temi quali la premialità su risultati di recupero di materia. Sospendiamo il giudizio su altri temi che, dai dati in nostro possesso, non ci sembrano condivisibili, pronti a promuoverli ove i fatti dimostrassero che quanto sancito dal decreto dovesse essere aderente alla realtà ed alle necessità, percentuali di raccolta per macroaree in primis.

Un’ultima domanda, infine, sulla situazione economica: la crisi derivante dal coronavirus ha avuto e avrà in futuro ripercussioni sul settore dei PFU?

Una ripercussione l’ha già certamente avuta in quanto un recente emendamento ha, in sostanza, accorpato la raccolta degli anni 2020 e 2021, con tutte le conseguenze pratiche del caso. Per quel che riguarda Greentire, il periodo marzo / aprile non ha determinato significative flessioni della raccolta o, quantomeno, non certo delle dimensioni che molti settori hanno avuto. In ogni caso, conoscendo le necessità della nostra filiera, ci siamo impegnati per far sì di ridurre al minimo tale variazione.


fonte: www.greenstyle.it



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Ecopneus: 220 mila tonnellate di Pneumatici Fuori Uso raccolte nel 2019

Il sistema italiano di gestione dei PFU si conferma settore d’eccellenza per lo sviluppo dell’economia circolare e la tutela ambientale. Evitata l’emissione di 371mila tonnellate di CO2 equivalenti ed un consumo di acqua di quasi 1,5 milioni di m3




Superando del 5% il target di legge, nel 2019 Ecopneus ha raccolto in Italia oltre 220mila tonnellate di pneumatici fuori uso (PFU). Un sostanzioso volume, per il 43% destinato al recupero energetico, mentre il restante 57% è stato avviato al riciclo.

Quest’ultimo dato, in particolare, mostra un trend in costante crescita, sintomo di un generale miglioramento in termini di qualità de i processi e dei materiali. Tramite riciclo, dagli pneumatici fuori uso è possibile ottenere granuli, polverini di gomma e acciaio da impiegare in vari settori finali. Attualmente, ad esempio, la materia prima seconda ricavata dai PFU finisce in pavimentazioni sportive (32 per cento), arredi urbani e aree da gioco per bambini (8 per cento), isolanti acustici per l’edilizia (7 per cento) e, seppur in percentuale minore, nella produzione di asfalti a bassa rumorosità (1 per cento).

Un esempio di economia circolare che funziona, sia in termini ambientali che economici.
Nel 2019, l’attività di recupero e riciclo di Ecopneus ha evitato l’emissione di 371mila tonnellate di CO2 equivalenti, un consumo di acqua di quasi 1,5 milioni di m3 e un prelievo di materie prime di 337mila tonnellate.
Non da meno i risultati a livello economico: rimanendo nel 2019, Ecopneus ha redistribuito un valore economico di 56,5 milioni di euro, per l’87% distribuiti alle aziende di filiera a copertura dei costi di raccolta, trasporto, trattamento e recupero dei Pfu. Da considerare anche i 112 milioni di euro risparmiati dall’importazione di materie prime dall’estero, ottenute al contrario con il recupero della materia trattata.

I risultati di Ecopneus nel 2019, ha dichiarato il direttore generale di Ecopneus Giovanni Corbetta, “confermano la validità del sistema costruito, fondato su etica, trasparenza e su strumenti efficaci e affidabili. Oggi grazie alla firma del decreto End Of Waste, di cui auspichiamo a breve la pubblicazione in G.U, e all’entrata in piena applicazione del nuovo DM 182/2019, abbiamo tutti gli strumenti normativi necessari per guardare ai prossimi anni con rinnovato slancio e per continuare ad alimentare il circolo virtuoso del sistema di gestione degli pneumatici fuori uso”.

In vigore dal 23 aprile di quest’anno, il Decreto Ministeriale 182/2019 – lo ricordiamo – ridefinisce tempi e modalità di gestione degli Pneumatici Fuori Uso attraverso interventi migliorativi. Tra le principali novità introdotte vi sono quelle relative all’inquadramento delle vendite di pneumatici on line dall’estero direttamente a consumatori italiani (B2C dall’estero ed una più ampia, articolata e precisa rendicontazione per aumentare la trasparenza verso i numerosi stakeholder interessati.

fonte: www.rinnovabili.it


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Riciclo degli pneumatici esausti: Costa firma il decreto EndOfWaste

Il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa ha confermato via Twitter la firma del decreto per il riciclo degli pneumatici esausti.




I provvedimenti in materia di ambiente in Italia non si fermano. Questo il messaggio inviato dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa attraverso il suo profilo Twitter. Nello specifico viene indicato come firmato il decreto #EndOfWaste, che regolerà il recupero e il riciclo degli pneumatici esausti.

Nello specifico saranno interessate dal riciclo circa 400mila tonnellate di gomma ogni anno. Come dichiarato dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa in un tweet:


Un raggio di sole in questo periodo buio. Firmato il decreto #EndOfWaste per gli pneumatici esausti. 400mila tonnellate l’anno che diventano asfalto, panchine, campi da calcio ecc ecc. Dobbiamo ripensare la nostra economia, dalla vecchia lineare e infinita a quella nuova circolare.

Un esempio è rappresentato dagli 8000 metri quadrati di strada asfaltata in Sardegna. Nell’ambito di un progetto Ecopneus è stato rifatto, utilizzando un asfalto ottenuto grazie anche alla gomma riciclata proveniente dagli pneumatici esausti, un tratto della centralissima via Roma a Olbia.

fonte: www.greenstyle.it

In Sardegna arriva l’asfalto fonoassorbente con gomma da PFU

Ad Olbia, nella principale arteria di collegamento della città, realizzati oltre 8.000 mq di strada con l’impiego di asfalto modificato con polverino di gomma riciclata dai Pneumatici Fuori Uso (PFU): un asfalto dalla durata maggiore, più resistente a fessurazioni e buche e silenzioso.














Come già accaduto in numerose città italiane anche ad Olbia l’Amministrazione Comunale ha scelto di affidarsi agli innovativi asfalti “modificati” con aggiunta di polverino di gomma riciclata da PFU per il rifacimento di via Roma, una delle arterie principali e più trafficate della città.
Una scelta responsabile e vantaggiosa viste le eccezionali proprietà di questa tecnologia: maggiore resistenza all’usura e alla formazione di crepe e buche, durata fino a 3 volte quella degli asfalti convenzionali, con un conseguente contenimento dei costi di manutenzione, e una riduzione del rumore generato dal passaggio dei veicoli fino a 7 dB.
Un intervento che il Comune di Olbia ha portato a termine grazie al supporto e l’impegno di Ecopneus, società senza scopo di lucro che gestisce raccolta, trasporto e trattamento di circa 200.000 tonnellate di PFU ogni anno. L’intervento ha riguardato un tratto lungo circa 1 km per una superfice totale di 8.000 mq impiegando asfalti fonoassorbenti modificati con l’aggiunta di circa 8 tonnellate di polverino di gomma riciclata dai PFU; un quantitativo equivalente al peso di circa 1.000 Pneumatici Fuori Uso, fornito dalla Ecoservice di Sant’Antonio di Gallura (SS) azienda partner di Ecopneus per la raccolta e il riciclo dei PFU.
“L’intervento di Olbia è la concreta testimonianza dell’importanza del corretto recupero e riciclo dei Pneumatici Fuori Uso - ha dichiarato il Direttore Generale di Ecopneus Giovanni Corbetta. “Lo sanno bene anche i cittadini olbiesi che per anni hanno dovuto convivere con due depositi in aree industriali dismesse dove erano abbandonate complessivamente oltre 1.700 tonnellate di PFU e che sono state svuotate grazie a due nostri interventi, nel 2012 e nel 2018. Oggi, parte di quei PFU sono diventati una risorsa per la collettività sotto forma di un asfalto innovativo, sostenibile e dalle eccezionali performance”.
L’impiego del polverino di gomma riciclata permette, infatti, di realizzare asfalti dalle prestazioni ottimali e l’interesse verso questa applicazione è in costante crescita, tanto che oggi in Italia contiamo oltre 500 km di strade realizzate con questa valida tecnologia.
Presentano caratteristiche e prestazioni durevoli nel tempo, hanno maggior resistenza rispetto ad un asfalto tradizionale e grazie alle specifiche tessiture ottimizzate contribuiscono a ridurre fino a 7dBl’inquinamento acustico dovuto al passaggio dei veicoli. Garantiscono inoltre maggiore sicurezza grazie alla minor presenza di danneggiamenti superficiali del manto e di buche e al migliore drenaggio dell’acqua, che consente anche un aumento dell’aderenza e il miglioramento della visibilità.


fonte: www.greencity.it

Pneumatici Fuori Uso: traffico illegale, i dati dell’Osservatorio

Presentati oggi i dati 2019 sul traffico illegale di Pneumatici Fuori Uso, evasione Iva pari a circa 80 milioni di euro.














Un’eccellenza minacciata dall’illegalità. La raccolta dei PFU in Italia è all’avanguardia in Europa, ma rischia di vedere compromessa tale reputazione dall’immissione non autorizzata di oltre 30mila tonnellate di pneumatici ogni anno e dalla piaga dell’abbandono nell’ambiente delle coperture a fine uso (costo per lo Stato di circa 80 milioni di euro derivante dall’evasione dell’Iva). Il rapporto è stato presentato oggi a Roma dall’Osservatorio sui flussi illegali di pneumatici e PFU in Italia e dalla piattaforma “CambioPulito”, alla presenza del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
Intitolato “I Flussi illegali di pneumatici e PFU in Italia”, il rapporto spiega inoltre come ogni anno vengano recuperate da gommisti, autofficine e stazioni di servizio circa 380mila tonnellate di PFU. Il progetto CambioPulito è stato promosso dai Consorzi per la gestione degli Pneumatici Fuori Uso (PFU) Ecopneus, EcoTyre e Greentire e dalle associazioni di categoria Confartigianato, CNA, Airp, Federpneus e Assogomma.
Attraverso le segnalazioni raccolte, gestite dagli avvocati dei Centri di Azione Giuridica (CeAG) di Legambiente, i Carabinieri hanno verificato 136 aziende (il 35% sanzionato dopo i controlli), mentre l’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza ha provveduto alla segnalazione di 14 siti internet (5 italiani, 9 esteri).
Sono solo alcuni degli interventi operati lo scorso anno, che hanno portato nel complesso a 361 segnalazioni di illeciti registrate, 301 società citate, 136 operatori denunciati, 8 esposti alle Forze dell’Ordine. Come ha spiegato Enrico Fontana, coordinatore dell’Osservatorio:
Dal 2011, grazie al decreto del Ministero dell’Ambiente che ha introdotto il nuovo sistema di raccolta e gestione dei PFU, fondato sul contributo ambientale e la responsabilità dei produttori, l’Italia si è lasciata definitivamente alle spalle una situazione fatta di abbandoni sistematici di PFU, con gravi rischi ambientali, testimoniati dai cosiddetti stock storici di questi rifiuti ormai svuotati.
Non solo: il nostro Paese può contare oggi, anche per questa filiera dell’economia circolare, su un sistema di eccellenza in Europa e non può permettersi che questo patrimonio, attraverso cui si generano risorse economiche e posti di lavoro nelle filiere dell’economia circolare, con importanti benefici ambientali, sia compromesso da chi opera nell’illegalità. Per questa ragione è importante che realtà diverse tra di loro, da Legambiente ai principali consorzi di gestione dei PFU fino alle associazioni di categoria, abbiamo deciso di condividere un impegno concreto a tutela della grande maggioranza di operatori onesti, che sono i primi a subire le conseguenze sul mercato di chi accumula profitti illegalmente.
fonte: www.greenstyle.it