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Nasce GASGAS, prima community delle ricariche elettriche
L’obiettivo è installare su tutto il territorio italiano, entro il 2022, 126 punti di ricarica presso locali, ristoranti, palestre, supermercati e location di interesse commerciale
“La collaborazione con CrowdFundMe ha centrato le aspettative: non solo stiamo riscuotendo grande interesse presso investitori e business angels”, dichiara Alessandro Vigilanti, CEO di GASGAS, “ma riceviamo ogni giorno decine di richieste di proprietari di attività commerciali o produttive che vogliono entrare nel nostro programma e avere una stazione GASGAS sul proprio sito: abbiamo sicuramente centrato una grande richiesta del mercato”.
GASGAS è il primo programma europeo di “community charging”, dedicato a chi guida un veicolo elettrico. La società sta sviluppando la più estesa rete di stazioni di ricarica in Europa: è in corso una attenta selezione di esercizi commerciali e attività produttive dover associare la necessità della ricarica all’opportunità di impiegare nel modo migliore il proprio tempo.
GASGAS si muove in un mercato in netta espansione: nel mese di giugno le auto alla spina Plug-in Electric Vehicle (BEV e PHEV) raggiungono le 14.105 unità, toccando un nuovo record sul singolo mese, in termini di quota di mercato pari al 9,4% e dall’inizio dell’anno si registra una quota di mercato pari al 7,7%, più che raddoppiata rispetto allo stesso semestre del 2020. (FONTE: E-MOTUS)
La community- che si rivolge a tutti i cittadini europei, coinvolgendoli in un piano di membership che offre loro la possibilità di proporre l’installazione di colonnine presso nuovi punti di interesse- sta prendendo corpo di giorno in giorno: sono più di 500 gli e-driver iscritti al programma e, quasi 300 i proprietari di attività commerciali e produttive interessati all’installazione di stazioni.
GASGAS a giugno ha inaugurato due nuovi punti di ricarica presso il Birrificio 620 Passi, a due passi dalle spiagge di Lignano Sabbiadoro e presso Spolert Winery, realtà storica di produzione di vino immersa nel paesaggio del Collio Friulano. Entrambe sono gestite tramite Nextcharge, la prima app in Italia per numero di stazioni interoperabili e utenti iscritti, con più di 400mila download, 250mila punti di ricarica e oltre 150 accordi di roaming in tutta Europa.
L’azienda ha inoltre siglato una partnership con BayWa r.e. Operation Services S.r.l., società del gruppo BayWa r.e. AG (azienda globale delle green economy con un fatturato di 2,5 miliardi di €) che fornisce servizi tecnici e di monitoraggio su impianti di produzione di energia rinnovabile e per l’infrastruttura di ricarica di veicoli elettrici. “BayWa r.e. offre la sua competenza e la sua organizzazione per agire come partner strategico per l’installazione e la manutenzione della rete GASGAS sul territorio nazionale”, dichiara Paolo Chiantore, Managing Director di BayWa r.e. Operation Services S.r.l. “Apprezziamo in particolare l’obiettivo strategico di GASGAS che non è unicamente quello di posizionarsi sul mercato dei punti di ricarica con il maggior numero di colonnine, ma soprattutto quello di proporre un elevato livello di servizio all’utente”.
Recentemente GASGAS è inoltre diventata partner per la ricerca di Energy & Strategy Group, team multi-disciplinare della School of Management del Politecnico di Milano che attraverso attività di Ricerca, Consulenza e Formazione nel campo dell’Energia e della Sostenibilità, ha istituito un Osservatorio permanente sui mercati e sulle filiere industriali afferenti anche il comparto della Smart Mobility. GASGAS è uno dei partner selezionati da Energy Strategy per la redazione del report sulla mobilità elettrica che sarà presentato a Milano dopo l’estate.
Il capitale raccolto su CrowdFundMe sarà investito per costruire la community di membri e guidatori, sviluppare una capillare rete di colonnine in tutta Italia.
Per saperne di più sulla campagna di equity crowdfunding di GASGAS: https://www.crowdfundme.it/en/projects/gasgas/
fonte: www.rinnovabili.it
#RifiutiZeroUmbria - Sostienici nelle nostre iniziative, anche con un piccolo contributo su questo IBAN IT 44 Q 03599 01899 050188531897. Grazie!
“La collaborazione con CrowdFundMe ha centrato le aspettative: non solo stiamo riscuotendo grande interesse presso investitori e business angels”, dichiara Alessandro Vigilanti, CEO di GASGAS, “ma riceviamo ogni giorno decine di richieste di proprietari di attività commerciali o produttive che vogliono entrare nel nostro programma e avere una stazione GASGAS sul proprio sito: abbiamo sicuramente centrato una grande richiesta del mercato”.
GASGAS è il primo programma europeo di “community charging”, dedicato a chi guida un veicolo elettrico. La società sta sviluppando la più estesa rete di stazioni di ricarica in Europa: è in corso una attenta selezione di esercizi commerciali e attività produttive dover associare la necessità della ricarica all’opportunità di impiegare nel modo migliore il proprio tempo.
GASGAS si muove in un mercato in netta espansione: nel mese di giugno le auto alla spina Plug-in Electric Vehicle (BEV e PHEV) raggiungono le 14.105 unità, toccando un nuovo record sul singolo mese, in termini di quota di mercato pari al 9,4% e dall’inizio dell’anno si registra una quota di mercato pari al 7,7%, più che raddoppiata rispetto allo stesso semestre del 2020. (FONTE: E-MOTUS)
La community- che si rivolge a tutti i cittadini europei, coinvolgendoli in un piano di membership che offre loro la possibilità di proporre l’installazione di colonnine presso nuovi punti di interesse- sta prendendo corpo di giorno in giorno: sono più di 500 gli e-driver iscritti al programma e, quasi 300 i proprietari di attività commerciali e produttive interessati all’installazione di stazioni.
GASGAS a giugno ha inaugurato due nuovi punti di ricarica presso il Birrificio 620 Passi, a due passi dalle spiagge di Lignano Sabbiadoro e presso Spolert Winery, realtà storica di produzione di vino immersa nel paesaggio del Collio Friulano. Entrambe sono gestite tramite Nextcharge, la prima app in Italia per numero di stazioni interoperabili e utenti iscritti, con più di 400mila download, 250mila punti di ricarica e oltre 150 accordi di roaming in tutta Europa.
L’azienda ha inoltre siglato una partnership con BayWa r.e. Operation Services S.r.l., società del gruppo BayWa r.e. AG (azienda globale delle green economy con un fatturato di 2,5 miliardi di €) che fornisce servizi tecnici e di monitoraggio su impianti di produzione di energia rinnovabile e per l’infrastruttura di ricarica di veicoli elettrici. “BayWa r.e. offre la sua competenza e la sua organizzazione per agire come partner strategico per l’installazione e la manutenzione della rete GASGAS sul territorio nazionale”, dichiara Paolo Chiantore, Managing Director di BayWa r.e. Operation Services S.r.l. “Apprezziamo in particolare l’obiettivo strategico di GASGAS che non è unicamente quello di posizionarsi sul mercato dei punti di ricarica con il maggior numero di colonnine, ma soprattutto quello di proporre un elevato livello di servizio all’utente”.
Recentemente GASGAS è inoltre diventata partner per la ricerca di Energy & Strategy Group, team multi-disciplinare della School of Management del Politecnico di Milano che attraverso attività di Ricerca, Consulenza e Formazione nel campo dell’Energia e della Sostenibilità, ha istituito un Osservatorio permanente sui mercati e sulle filiere industriali afferenti anche il comparto della Smart Mobility. GASGAS è uno dei partner selezionati da Energy Strategy per la redazione del report sulla mobilità elettrica che sarà presentato a Milano dopo l’estate.
Il capitale raccolto su CrowdFundMe sarà investito per costruire la community di membri e guidatori, sviluppare una capillare rete di colonnine in tutta Italia.
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Lightyear One, l’auto elettrica fotovoltaica che fa 710km con una ricarica
Ottime prestazioni per il prototipo di Lightyear che sulla pista tedesca di Aldenhoven ha percorso più di 700 km con una batteria di solo 60 kWh

Aveva promesso un’autonomia di 725 km ma il risultato raggiunto sino ad oggi, anche se leggermente più basso, non delude. Sulla pista di Aldenhoven, l’auto elettrica fotovoltaica Lightyear One, ha dato il meglio di sé. Con una sola ricarica ha percorso ben 710 km, valutati sul ciclo WLTP (Worldwide Harmonized Light Vehicles) usando una batteria di appena 60 kWh. Si tratta di un’autonomia di tutto rispetto per un prodotto ideato nel 2017 e sviluppato solo nel 2019.
Lex Hoefsloot e Arjo van der Ham, i due co-fondatori e rispettivamente a.d. e CTO della società, continuano a macinare progressi per portare la compagnia e la loro auto elettrica fotovoltaica verso la fase produzione commerciale. E le prestazioni catturate nel centro test tedesco, dimostrano che Lightyear One è sulla buona strada.
“Dopo quattro anni di duro lavoro e sviluppo interno, abbiamo raggiunto una pietra miliare ingegneristica e tecnologica molto importante”, spiega Hoefsloot. “Convalida la nostra tecnologia brevettata e dimostra che siamo davvero in grado di mantenere la nostra promessa di introdurre il veicolo elettrico più efficiente di sempre. Questo prototipo ha oltre 710 km di autonomia con un consumo energetico di soli 83 Wh/km a 85 kmh. Anche le auto elettriche più efficienti oggi sul mercato consumano circa il 50% in più di energia a questa velocità relativamente bassa”.
Il Ceo è fiducioso di riuscire a portare la sua auto elettrica fotovoltaica a consumi simili anche con una velocità autostradale. “Ridurre il consumo per km di un veicolo elettrico significa poter fornire molta autonomia con una piccola batteria”. E “poiché le batterie sono la parte più costosa di un veicolo elettrico, è possibile abbassare il prezzo di acquisto dell’auto e ottenere auto elettriche convenienti con un’ampia autonomia che non richiedono molta ricarica. Le auto a basso consumo energetico possono anche ottenere maggiori benefici dall’aggiunta di celle solari”.
Allo stato attuale il veicolo incorpora su tettuccio e cofano cinque metri quadrati di celle solari che dovrebbero aggiungere circa 70 km alla percorrenza al giorno. Ben al di sotto della spinta fornita che il fotovoltaico regala al competitor Sion di Solo Motors, ma con risultati di autonomia difficilmente paragonabili. Questo primo test di convalida non è ancora una prova ufficiale del ciclo di guida WLTP, ma le ultime sperimentazioni arriveranno a breve. I primi 946 veicoli dovrebbero entrare in produzione nella prima metà del 2022, per poi giungere sul mercato di massa a partire dal 2024.
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Aveva promesso un’autonomia di 725 km ma il risultato raggiunto sino ad oggi, anche se leggermente più basso, non delude. Sulla pista di Aldenhoven, l’auto elettrica fotovoltaica Lightyear One, ha dato il meglio di sé. Con una sola ricarica ha percorso ben 710 km, valutati sul ciclo WLTP (Worldwide Harmonized Light Vehicles) usando una batteria di appena 60 kWh. Si tratta di un’autonomia di tutto rispetto per un prodotto ideato nel 2017 e sviluppato solo nel 2019.
Lex Hoefsloot e Arjo van der Ham, i due co-fondatori e rispettivamente a.d. e CTO della società, continuano a macinare progressi per portare la compagnia e la loro auto elettrica fotovoltaica verso la fase produzione commerciale. E le prestazioni catturate nel centro test tedesco, dimostrano che Lightyear One è sulla buona strada.
“Dopo quattro anni di duro lavoro e sviluppo interno, abbiamo raggiunto una pietra miliare ingegneristica e tecnologica molto importante”, spiega Hoefsloot. “Convalida la nostra tecnologia brevettata e dimostra che siamo davvero in grado di mantenere la nostra promessa di introdurre il veicolo elettrico più efficiente di sempre. Questo prototipo ha oltre 710 km di autonomia con un consumo energetico di soli 83 Wh/km a 85 kmh. Anche le auto elettriche più efficienti oggi sul mercato consumano circa il 50% in più di energia a questa velocità relativamente bassa”.
Il Ceo è fiducioso di riuscire a portare la sua auto elettrica fotovoltaica a consumi simili anche con una velocità autostradale. “Ridurre il consumo per km di un veicolo elettrico significa poter fornire molta autonomia con una piccola batteria”. E “poiché le batterie sono la parte più costosa di un veicolo elettrico, è possibile abbassare il prezzo di acquisto dell’auto e ottenere auto elettriche convenienti con un’ampia autonomia che non richiedono molta ricarica. Le auto a basso consumo energetico possono anche ottenere maggiori benefici dall’aggiunta di celle solari”.
Allo stato attuale il veicolo incorpora su tettuccio e cofano cinque metri quadrati di celle solari che dovrebbero aggiungere circa 70 km alla percorrenza al giorno. Ben al di sotto della spinta fornita che il fotovoltaico regala al competitor Sion di Solo Motors, ma con risultati di autonomia difficilmente paragonabili. Questo primo test di convalida non è ancora una prova ufficiale del ciclo di guida WLTP, ma le ultime sperimentazioni arriveranno a breve. I primi 946 veicoli dovrebbero entrare in produzione nella prima metà del 2022, per poi giungere sul mercato di massa a partire dal 2024.
fonte: www.rinnovabili.it
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Arera avvia la prima ricognizione sui sistemi di ricarica delle auto elettriche
Oltre 200 i dispositivi analizzati. Da maggio è possibile aderire alla sperimentazione ARERA per l’aumento di potenza gratuito (effettiva dal 1° luglio)

Sul mercato esistono ben 225 i modelli di dispositivi di ricarica per le auto elettriche, con potenze dai 2 kW ai 350 kW, prodotti da 24 aziende; gli apparati vanno dalle wallbox casalinghe alle colonnine stradali, dalla ricarica slow e quick (l’86% degli apparati) a quelle fast e ultra-fast. Sono alcuni degli elementi della prima ricognizione “Mercato e caratteristiche dei dispositivi di ricarica per veicoli elettrici”, appena pubblicato da ARERA.
Prezzi dai 700 euro a 80mila
I prezzi spaziano dai 700 euro dei dispositivi ideati per le famiglie agli oltre 80mila per le ricariche ultra-veloci ad uso degli operatori professionali di ricarica, con un prezzo unitario per ogni kW installato che va da 36 a 580 euro, in relazione alla velocità di ricarica (quindi alla potenza elettrica in gioco). Grazie anche all’attività dei Focus group sulla mobilità elettrica, istituiti dall’Autorità a inizio 2021, sono stati individuati i termini della sperimentazione definita dall’Autorità - al via dal 1° luglio, con adesioni aperte dal 3 maggio - per favorire la ricarica domestica in fasce orarie notturne e festive, con aumento di potenza gratuito.
Caratteristiche tecniche
Dotati di funzionalità in continua evoluzione e interessanti sia per l’automobilista sia per il sistema elettrico, le infrastrutture di ricarica rappresentano il punto di snodo essenziale per consentire una benefica interazione tra veicoli e reti elettriche. Ma ci sono anche elementi da approfondire sulla sostenibilità dei consumi in stand-by. Una ricognizione che, per distribuzione, taglie e tipologie degli apparati analizzati, consente di descrivere in modo esauriente l’offerta attualmente disponibile sul mercato e di valutare i riflessi sul funzionamento dei mercati elettrici e delle reti. La ricerca ha riguardato le caratteristiche tecniche ed economiche dei sistemi di ricarica disponibili sul mercato per l’acquisto da parte di consumatori, aziende, amministrazioni pubbliche o gestori di punti di ricarica. Per la ricerca non è stata posta alcuna limitazione né sulla potenza, né sulla tipologia di corrente elettrica erogata al veicolo (alternata o continua). Le informazioni della ricognizione sono state raccolte da ARERA con la collaborazione di RSE (Ricerca Sistema Energetico), contattando le aziende costruttrici dei dispositivi, direttamente o tramite l’intermediazione operata da alcune delle associazioni di categoria partecipanti ai Focus group.
fonte: www.e-gazette.it/
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Prezzi dai 700 euro a 80mila
I prezzi spaziano dai 700 euro dei dispositivi ideati per le famiglie agli oltre 80mila per le ricariche ultra-veloci ad uso degli operatori professionali di ricarica, con un prezzo unitario per ogni kW installato che va da 36 a 580 euro, in relazione alla velocità di ricarica (quindi alla potenza elettrica in gioco). Grazie anche all’attività dei Focus group sulla mobilità elettrica, istituiti dall’Autorità a inizio 2021, sono stati individuati i termini della sperimentazione definita dall’Autorità - al via dal 1° luglio, con adesioni aperte dal 3 maggio - per favorire la ricarica domestica in fasce orarie notturne e festive, con aumento di potenza gratuito.
Caratteristiche tecniche
Dotati di funzionalità in continua evoluzione e interessanti sia per l’automobilista sia per il sistema elettrico, le infrastrutture di ricarica rappresentano il punto di snodo essenziale per consentire una benefica interazione tra veicoli e reti elettriche. Ma ci sono anche elementi da approfondire sulla sostenibilità dei consumi in stand-by. Una ricognizione che, per distribuzione, taglie e tipologie degli apparati analizzati, consente di descrivere in modo esauriente l’offerta attualmente disponibile sul mercato e di valutare i riflessi sul funzionamento dei mercati elettrici e delle reti. La ricerca ha riguardato le caratteristiche tecniche ed economiche dei sistemi di ricarica disponibili sul mercato per l’acquisto da parte di consumatori, aziende, amministrazioni pubbliche o gestori di punti di ricarica. Per la ricerca non è stata posta alcuna limitazione né sulla potenza, né sulla tipologia di corrente elettrica erogata al veicolo (alternata o continua). Le informazioni della ricognizione sono state raccolte da ARERA con la collaborazione di RSE (Ricerca Sistema Energetico), contattando le aziende costruttrici dei dispositivi, direttamente o tramite l’intermediazione operata da alcune delle associazioni di categoria partecipanti ai Focus group.
fonte: www.e-gazette.it/
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Ricarica batterie al litio: con il silicio bastano 5 minuti
L’azienda israeliana StoreDot ha sostituito il grafene con nanoparticelle in silicio in una matrice conduttiva organica
Per arrivare a una tempistica sostanzialmente paragonabile a quella che serve per fare un normale pieno per un’auto con motore a combustione interna, StoreDot ha lavorato sull’elettrodo. L’azienda ha sostituito la grafite con nanoparticelle stratificate incorporate in una matrice conduttiva organica. Solitamente, queste particelle sono basate sul germanio, un semi-metallo che fa lievitare i costi di produzione, anche se è di più semplice impiego perché solubile in acqua. StoreDot invece utilizza il silicio come materiale di partenza: decisamente più economico. Tanto che il costo finale della batteria, assicura l’azienda, sarà identico a quello delle batterie al litio già oggi in commercio. La vera innovazione di StoreDot è, tuttavia, l’aver impiegato un processo di progettazione olistico, che include strumenti di IA e apprendimento automatico. Ciò permette di ottimizzare i materiali e sistema nel suo complesso per la ricarica ultraveloce.
“Una batteria agli ioni di litio per tempo di ricarica di cinque minuti era considerata impossibile”, ha commentato Doron Myersdorf, CEO di StoreDot. “Ma non stiamo rilasciando un prototipo di laboratorio, stiamo rilasciando dei campioni da una linea di produzione di massa. Questo dimostra che [la batteria] è fattibile ed è commercialmente pronta”.
Se la batteria c’è, è l’infrastruttura che di colpo diventa obsoleta. Infatti il tempo di ricarica per batterie al litio scende a 5 minuti solo con un voltaggio superiore a quello fornito dalle stazioni attuali. Nel caso delle batterie con elettrodi basati sul grafene, la maggior potenza facilita la trasformazione degli ioni in metallo e porta al cortocircuito della batteria. Utilizzando l’infrastruttura di ricarica disponibile, StoreDot mira a fornire 160 km di autonomia con una carica di cinque minuti entro il 2025. Ma sta anche lavorando con i produttori di stazioni di ricarica, come BP, per aggiornarle ai nuovi standard.
fonte: www.rinnovabili.it
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Nasce Silla Industries: start-up italiana che mira ad accelerare lo sviluppo della mobilità elettrica
Fondata da Alberto Stecca e Cristiano Grilletti a Padova, Silla Industries sviluppa e produce soluzioni tecnologiche per il mondo della mobilità elettrica e per la migliore gestione dell’energia sia per il mercato consumer con i prodotti a marchio proprio, come Prism, sia sviluppando prodotti custom per grandi gruppi, italiani e internazionali.
La prima di queste soluzioni è Prism Solar, un prodotto unico, finalista all’Hackaday Prize 2019. Si tratta di un vero e proprio hub di controllo e gestione tra l’utilizzatore e la sua vettura elettrica da un lato, e tra le fonti di energia disponibili dall’altro. Sviluppato grazie al sostegno del gruppo Energetica di Parma, entrato come socio di capitale nel progetto, Prism Solar è stato apprezzato e si è diffuso nel mercato per la sua unicità come “la stazione di ricarica che non c’era”.
“La mia grande passione per le auto, passione e professione di famiglia, unitamente alla consapevolezza che il futuro èelettrico, mi hanno portato a credere fortemente in questo progetto” racconta Alberto Stecca, CEO di Silla Industries.“L’incontro con Cristiano è stato determinante nel prefigurare la strada che intraprendiamo oggi ufficialmente. Silla Industries è già al lavoro su nuovi importanti progetti di innovazione dell’e-mobility, che vedranno la luce nei prossimi mesi affiancando Prism Solar in questo presidio di un mercato che in Italia, ma anche in buona parte del mondo, ha appena iniziato a consolidarsi”.
Prism Solar è un caricatore universale per la mobilità elettrica, ideato, progettato, sviluppato e prodotto interamente in Italia. Con caratteristiche uniche, funziona con tutti i veicoli elettrici provvisti di connettore di Tipo2, standard in Europa per la ricarica di veicoli completamente elettrici (Battery Electric Vehicle) e ibridi plugin (Plug-in Hybrid Electric Vehicle). È realizzato secondo lo standard IP54 che certifica il grado di protezione da pioggia e spruzzi d’acqua, e possiede il marchio di certificazione CE che ne garantisce la sicurezza. Offre una combinazione unica di tecnologia all’avanguardia e performance che consente di gestire in maniera intelligente l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico per la ricarica del veicolo elettrico.
Le sue principali funzionalità includono la possibilità di:
fonte: www.greencity.it
La prima di queste soluzioni è Prism Solar, un prodotto unico, finalista all’Hackaday Prize 2019. Si tratta di un vero e proprio hub di controllo e gestione tra l’utilizzatore e la sua vettura elettrica da un lato, e tra le fonti di energia disponibili dall’altro. Sviluppato grazie al sostegno del gruppo Energetica di Parma, entrato come socio di capitale nel progetto, Prism Solar è stato apprezzato e si è diffuso nel mercato per la sua unicità come “la stazione di ricarica che non c’era”.
“La mia grande passione per le auto, passione e professione di famiglia, unitamente alla consapevolezza che il futuro èelettrico, mi hanno portato a credere fortemente in questo progetto” racconta Alberto Stecca, CEO di Silla Industries.“L’incontro con Cristiano è stato determinante nel prefigurare la strada che intraprendiamo oggi ufficialmente. Silla Industries è già al lavoro su nuovi importanti progetti di innovazione dell’e-mobility, che vedranno la luce nei prossimi mesi affiancando Prism Solar in questo presidio di un mercato che in Italia, ma anche in buona parte del mondo, ha appena iniziato a consolidarsi”.
Prism Solar è un caricatore universale per la mobilità elettrica, ideato, progettato, sviluppato e prodotto interamente in Italia. Con caratteristiche uniche, funziona con tutti i veicoli elettrici provvisti di connettore di Tipo2, standard in Europa per la ricarica di veicoli completamente elettrici (Battery Electric Vehicle) e ibridi plugin (Plug-in Hybrid Electric Vehicle). È realizzato secondo lo standard IP54 che certifica il grado di protezione da pioggia e spruzzi d’acqua, e possiede il marchio di certificazione CE che ne garantisce la sicurezza. Offre una combinazione unica di tecnologia all’avanguardia e performance che consente di gestire in maniera intelligente l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico per la ricarica del veicolo elettrico.
Le sue principali funzionalità includono la possibilità di:
- utilizzare l’energia in eccesso prodotta dall’impianto solare per ricaricare le batterie dell’auto elettrica, anziché cedere questo surplus alla rete elettrica;
- configurare il bilanciamento dei carichi per integrare la produzione dell’impianto fotovoltaico con un minimo di energia prelevato dalla rete quando la produzione solare è minore, ad esempio in inverno, oppure non sufficiente per la ricarica dell’auto elettrica;
- risparmiare sull’energia elettrica prelevata dalla rete, anche in assenza di un impianto solare, programmando la carica e scegliendo le tariffe orarie più convenienti;
- gestire la potenza disponibile al contatore di casa, senza mai superarla, regolando automaticamente la carica erogata alla vettura per evitare cali di tensione e blackout;
- combinare un sistema di accumulo per prelevare energia solo dalla batteria di accumulo oppure dall’accumulo e dalla rete, fino al limite di corrente impostato dall’utente, quando l’energia dall’impianto fotovoltaico non è sufficiente;
- interrompere l’erogazione di energia al primo segnale di malfunzionamento, grazie all’interruttore differenziale contenuto al suo interno;
- avere il controllo sul dispositivo e su tutte le informazioni sullo stato della ricarica grazie alla possibilità di accedere da remoto attraverso smartphone, computer e cloud. E se collegato via cavo al router di casa diventa un vero e proprio ripetitore HotSpot per avere la connessione internet anche in garage ed effettuare ad esempio gli aggiornamenti firmware dei veicoli elettrici o installare una IP camera di videosorveglianza.
fonte: www.greencity.it
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