Visualizzazione post con etichetta #RifiutiSanitari. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta #RifiutiSanitari. Mostra tutti i post

Stoviglie in bar e ristoranti ai tempi del Coronavirus. Ministro Speranza: il lavaggio con acqua calda e detergente di quelle riutilizzabili assicura un’adeguata sicurezza biologica

Importante affermazione del ministro della Salute durante un'audizione in Commissione Ecomafie sulla gestione dei rifiuti collegata all'emergenza COVID-19





La Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati (Commissione Ecomafie) ha audito il Ministro della Salute Roberto Speranza sulla gestione dei rifiuti collegata all'emergenza COVID-19.

Il Ministro, riconoscendo il ruolo della Commissione come importante articolazione del Parlamento, ha fornito informazioni in merito ai rifiuti sanitari e ai rifiuti derivanti dall’uso di guanti e mascherine. L’audito ha dichiarato che questi ultimi sono destinati ad aumentare e, nell’ottica di un bilanciamento tra i valori costituzionali di tutela della salute e dell’ambiente, ha dichiarato che è necessario mettere in campo misure per limitare l’impatto derivante dal ricorso diffuso e massivo a tali dispositivi.

Per quanto riguarda il riuso delle mascherine di comunità, adatte alla protezione individuale nella vita quotidiana, l’audito ha riferito che questo è possibile, attenendosi alle indicazioni fornite dal produttore anche sul numero di lavaggi. Rispetto invece alle mascherine chirurgiche, il Ministro ha spiegato che al momento non sono disponibili test sulle caratteristiche di prodotti monouso ricondizionati. Relativamente alle mascherine FFP2 ed FFP3, l’audito ha riferito che un loro ricondizionamento porta con sé numerose criticità, soprattutto di natura biologica e meccanica, oltre che di sicurezza degli operatori addetti alla sanificazione dei dispositivi, al momento non risolte. Secondo quanto riferito, sono in corso numerosi studi sul loro possibile ricondizionamento.

Sul tema dell’uso diffuso di stoviglie usa e getta da parte delle attività di ristorazione per una percezione di maggiore sicurezza, il Ministro ha riferito che il lavaggio con acqua calda e detergente di quelle riutilizzabili assicura un’adeguata sicurezza biologica. L’audito ha riferito che è possibile attuare una campagna di sensibilizzazione delle attività di ristorazione in favore dell’uso di stoviglie riutilizzabili.

Per quanto riguarda il trattamento dei rifiuti sanitari prodotti dagli ospedali tramite la tecnica della sterilizzazione in situ, l’audito ha riferito che sul tema è in corso una ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità.

«Ringrazio il Ministro Speranza per la disponibilità e la sensibilità dimostrata verso i temi ambientali. Ritengo necessario un bilanciamento tra esigenze sanitarie e problematiche ambientali. È fondamentale che la ripresa proceda di pari passo con misure che frenino la proliferazione dei rifiuti, in primo luogo promuovendo ove possibile il riuso delle mascherine e l'uso di stoviglie riutilizzabili nelle attività di ristorazione, in considerazione delle adeguate garanzie di sicurezza offerte. Anche sull’uso dei guanti può essere fatta una riflessione, per evitare utilizzi non necessari. Su questi aspetti la Commissione proseguirà anche il dialogo avviato con l’Istituto Superiore di Sanità», dichiara il Presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli.

fonte: www.ecodallecitta.it


#RifiutiZeroUmbria - #DONA IL #TUO 5 X 1000 A CRURZ - Cod.Fis. 94157660542

=> Seguici su Twitter - https://twitter.com/Cru_Rz 
=> Seguici su Telegram - http://t.me/RifiutiZeroUmbria 

Rifiuti infettivi, Zolezzi: "incentivare la sterilizzazione on site"

Incentivare la sterilizzazione on site per abbattere i costi di trattamento dei rifiuti sanitari infettivi. Questa la proposta dell'On. Alberto Zolezzi, medico e membro della commissione Ambiente della Camera dei Deputati.



















fonte: https://www.ricicla.tv

Rifiuti ospedalieri, gli USA puntano sul riciclo

La stragrande maggioranza non sono infettivi, ma vanno comunque a incenerimento o in discarica. Per Washington è fondamentale intercettare questo flusso di scarti



















Le strutture sanitarie statunitensi generano circa 14 mila tonnellate di rifiuti ospedalieri al giorno. Oltre il 25 per cento di tutti questi scarti è fatto di plastica, soprattutto quella utilizzata per gli imballaggi. Per arginare questo grande flusso di rifiuti, l’US Healthcare Plastics Recycling Council ha stilato un documento con una serie di linee guida per aumentare i tassi di riciclo dei rifiuti medici.
Nel dettaglio, il 40 per cento dei rifiuti generati dagli ospedali americani è costituito da scarti della sterilizzazione. Un altro 25 per cento comprende altre tipologie di imballaggi flessibili e a pellicola. Il 19 per cento è carta, circa il 10 per cento plastiche rigide. Approssimativamente il 5 per cento è costituito da un mix di vetro e metallo.

Molto di questo materiale finisce negli inceneritori o in discarica senza una ragione valida, spiega l’US Healthcare Plastics Recycling Council.  Si stima infatti che l’85 per cento di tutti i rifiuti medici in plastica sia di tipo non infettivo: un milione di tonnellate di rifiuti plastici sanitari “puliti” ogni anno, che potrebbero essere avviati correttamente a riciclo.
“Mentre il potenziale di questo grande flusso dei rifiuti è ovvio, come riuscire a intercettarlo è meno chiaro”, osserva l’US Healthcare Plastics Recycling Council. Nel suo documento con le linee guida, l’US Healthcare Plastics Recycling Council fornisce quattro casi studio sulle best practice del settore. Si tratta di Mayo Clinic, una rete di ospedali a Providence, il Dartmouth Hitchcock Medical Center e una partnership tra Goodwill e Kaiser Permanente.

C’è anche un aggiornamento sull’iniziativa HospiCycleun kit di strumenti gratuiti per gli ospedali per avviare o espandere un programma di riciclo della plastica. Gli strumenti online permettono di fare qualsiasi operazione, dalla caratterizzazione dei rifiuti, alla lista delle plastiche riciclabili e i differenti processi di riciclo, fino a trovare dei partner locali per la raccolta e il trattamento.

Due impianti pilota dedicati al riciclaggio dei rifiuti medici in plastica sono stati completati a Standford e Chicago. Viene fornita una cronologia completa risalente al 2013, con un articolo in stile white paper sulle sfide e le soluzioni più urgenti. In estrema sintesi, le regole sono queste:
  • Rendi tutto semplice
  • Il cambiamento comportamentale è un processo
  • I campioni interni sono fondamentali
  • I materiali mescolati hanno un valore marginale
  • Ridurre la varietà e la complessità dei materiali plastici utilizzati nell’assistenza sanitaria
  • L’economia deve essere favorevole ai riciclatori
  • Il riciclaggio delle materie plastiche cliniche supporta iniziative di sostenibilità più ampie
fonte: www.rinnovabili.it