Quante persone credono al riscaldamento globale?

















Il rapporto appena pubblicato dagli esperti del gruppo di lavoro internazionale sul cambiamento climatico dell’Ipcc ha fissato in un grado e mezzo l’aumento di temperatura massimo da porre come obiettivo dell’azione dei Governi. I climatologi indagano sempre di più sul collegamento tra la frequenza degli eventi estremi, come il nubifragio che ha colpito il Sud della Sardegna e la violenza dell’uragano Michael in Florida, e il riscaldamento del pianeta. 

La percentuale dei cittadini dell’Unione europea che considerano il cambiamento climatico un problema molto serio è arrivata lo scorso anno al 74% (tre persone su quattro), secondo l’ultima rilevazione condotta dall’Eurobarometro (il servizio statistico dell’Ue) . La percentuale è cresciuta di sei punti dal 2011. E quelli che pensano che sia un problema molto o piuttosto serio superano il 90%: nove persone su dieci la pensano così. 

Gli europei non considerano però il cambiamento climatico come il problema più importante per il mondo. Mettono al primo posto la povertà, la fame e la mancanza di acqua potabile (28%) e poi il terrorismo internazionale (24%). Il riscaldamento del pianeta è al terzo posto, indicato come il problema principale del pianeta dal 12% degli intervistati (più o meno una persona ogni otto) e in netto calo rispetto al 2011, quando lo segnalava il 20% (una persona ogni cinque). 
Le differenze tra un Paese e l’altro sono molto forti. In Italia il cambiamento climatico è il primo problema mondiale per il 7% delle persone. In Francia la percentuale raddoppia e passa al 14%. In Svezia, dove è considerato il problema magiore, arriva al 38%. 

L’indagine dell’Eurobarometro sembra presupporre che le persone considerino il cambiamento climatico come un fenomeno in atto. 

Una indagine pubblicata lo scorso anno da alcune università di Germania, Francia, Gran Bretagna e Norvegia rivela che in tutti e quattro questi Paesi la grande maggioranza della popolazione lo pensa. In Francia e Norvegia più di nove persone su dieci (92 e 93%), in Gran Bretagna e Germania più di otto su dieci (86 e 83%). In Germania si registra la più alta percentuale di scettici: 16% di persone che non credono che il clima stia cambiando, contro il 4% dei norvegesi. 

L’ultimo sondaggio condotto dalla società di ricerche di mercato Gallup negli Stati Uniti rivela che la percezione degli statunitensi è molto diversa. Solo due persone su tre (66%) dicono che la maggior parte degli scienziati crede che sia in atto un cambiamento climatico e pensano che il riscaldamento del pianeta sia prodotto dalle attività umane (64%). Fino al 2017 le percentuali erano in crescita, dallo scorso anno sono diminuite. 

fonte: www.lastampa.it