Rifiuti, i Tmb di Colari in manutenzione: si rischia l'emergenza. Gli impianti ci sono, manca la discarica

Le risposte degli operatori che gestiscono gli impianti del Lazio parlano chiaro: più rifiuti da Roma se aumentano disponibilità del termovalorizzatore di Acea e della discarica di Colle Fagiolara
















L'emergenza rifiuti bussa di nuovo alla porta. Da fine maggio i due impianti di Trattamento meccanico biologico (Tmb) di Malagrotta, di proprietà del Colari ma gestiti dal commissario Pier Luigi Palumbo a seguito di un'interdittiva antimafia, accoglieranno 500 tonnellate di immondizia in meno al giorno. Manutenzioni straordinarie necessarie alle strutture ne ridurranno la capacità di smaltimento fino a settembre. Alternative? E' il solito macro problema: Roma non è autonoma nella gestione del ciclo. E al primo intoppo, deve appoggiarsi a impianti terzi. 

Dove portare i rifiuti di Roma

La regione Lazio ha scritto una lettera a fine aprile per verificare le disponibilità al trattamento da parte di impianti analoghi presenti nel Lazio. Parliamo però, lo ricordiamo, di Tmb per la lavorazione di rifiuti indifferenziati e produzione di frazione secca e scarti organici, che poi devono trovare uno sbocco finale in discarica. Qui sta l'empasse. Rida Ambiente, gestore dell'impianto di Aprilia, Saf srl, del Tmb di Frosinone, e Porcarelli srl del tritovagliatore di Rocca Cencia, potrebbero accogliere tra le 100 e le 150 tonnellate al giorno in più. Ma il condizionale è d'obbligo, come evidente dalle risposte arrivate dalle singole società, che RomaToday ha potuto visionare. Tutto dipende da quanti rifiuti trattati si potranno poi trasferire, per l'ultima fase di smaltimento, nella discarica di Colle Fagiolara gestita da Lazio Ambiente e nel termovalorizzatore di Acea a San Vittore nel Lazio. Che ancora non hanno risposto su eventuali disponibilità. 

Allarme Rocca Cencia: "Vasche piene"

Intanto si stringono i denti per le 200 tonnellate che già gli impianti di Malagrotta, da Pasqua, non prendono più. Sono destinati alle vasche del Tmb Ama di Rocca Cencia (rientrato in funzione dopo l'incendio di marzocarico al massimo. "L'amministrazione aveva garantito un'attenzione particolare all'impianto per scongiurare il rischio incendi" attacca Natale Di Cola, segretario regionale Fp Cgil. "In generale il quadro è critico, senza soluzioni si rischia l'ennesima emergenza". Il tutto si aggiunge alle criticità ordinarie più volte denunciate dagli stessi lavoratori di Ama: l'assenza di mezzi e personale, con circa 25-30 autisti al giorno che restano fermi. Da qui i giri che saltano e i cassonetti strapieni. 

Ama senza vertici e "Campidoglio immobile"

Senza dimenticare le difficoltà di Ama, ancora senza bilancio 2017 (appeso alla partita dei 18 milioni di crediti che il Campidoglio non vuole riconoscere alla partecipata) e senza Consiglio di amministrazione dall'addio dell'ex ad Lorenzo Bagnacani. "La Regione ha sempre garantito collaborazione e sostegno al Comune di Roma per superare le ripetute emergenze sui rifiuti, ma dal Campidoglio solo immobilismo" attacca l'assessore all'Ambiente della giunta Zingaretti, Massimiliano Valeriani. "Silenzio dell'Amministrazione Raggi sul Tmb Salario e su nuovi impianti di trattamento e smaltimento. Nessun assessore all'Ambiente, nessun vertice Ama, nessuna seria strategia per la corretta gestione dei rifiuti di Roma".


Già, l'azienda di via Capitan Bavastro si tiene in piedi a stento, tra conti da approvare e vertici da nominare. Ma intanto i cambi promessi nella macrostruttura dall'amministratore ad interim Massimo Bagatti, non senza malumori che serpeggiano tra gli uffici, sono quasi realtà: Marcello Bronzetti, dirigente di lungo, lunghissimo, corso, al capo del Personale e l'ingegner Emanuele Lategano, vicino all'ex assessora Paola Muraro, allontanato dall'allora presidente Stefano Bina, pronto a guidare la sezione impianti. 

fonte: https://www.romatoday.it