Parte oggi il tour dell’alleanza dell’Iniziativa dei Cittadini Europei per salvare api e agricoltori che terminerà il giorno 8 settembre con la benedizione di Papa Francesco
“Salviamo Api e Agricoltori” è il titolo di un'ambiziosa Iniziativa dei ...
Lo rivela un sondaggio dedicato alle abitudini di riciclo realizzato contemporaneamente in 15 Paesi europei
Il 96% dei cittadini europei ritiene che la protezione dell'ambiente sia ‘abbastanza o molto importante’, ma solo il 40% afferma di riciclare le lattine delle bevande consumate in viaggio, mentre il 60% sostiene che un maggior numero di bidoni per il riciclaggio negli spazi esterni stimolerebbe a riciclare di più. È quanto emerge da un sondaggio dedicato alle abitudini di riciclo realizzato in occasione di Every Can Counts (‘Ogni Lattina Vale’), progetto di sensibilizzazione ambientale che dal 4 al 6 giugno scorsi si è svolto contemporaneamente in 15 Paesi europei, con l'adesione di Cial, Consorzio Nazionale Imballaggi in Alluminio. Il sondaggio ha coinvolto 8mila cittadini di tutta Europa. ‘Realizzato con materiale riciclabile al 100%’, ‘Riciclabile all’infinito’ e ‘Prodotto e riciclabile in Europa’: sono questi, secondo il sondaggio, i principali requisiti che identificano un imballaggio sostenibile.
Tutti gli attori facciano la loro parte “Le lattine per bevande in alluminio soddisfano tutti i requisiti per un packaging sostenibile evidenziati dalla maggior parte degli intervistati nella nostra ricerca, il che è molto incoraggiante. Ma è anche chiaro che è necessario lavorare ovunque di più quando si tratta di riciclare in movimento e di mettere i nostri vuoti nel cestino giusto per un corretto smaltimento e riutilizzo dei rifiuti", afferma David Van Heuverswyn, direttore di Every Can Counts Europe. “Questa iniziativa a livello europeo - aggiunge - ha trasmesso un messaggio forte di sensibilizzazione per stimolare in maniera diffusa i principi dell’economia circolare. Se desideriamo centrare l’obiettivo di riciclare il 100% delle lattine in tutta Europa, abbiamo bisogno che tutti gli attori facciano la loro parte: l'industria degli imballaggi metallici, gli Epr, le autorità locali, i marchi, nonché i consumatori.”
L’alluminio torna ai massimi dell' anno Intanto il prezzo dell'alluminio è in rialzo oggi al London Metal Exchange, in controtendenza rispetto al resto dei metalli industriali, in scia ai timori sull'offerta alimentati dall'annuncio da parte della Russia di applicare dazi all'export. Nel corso della sessione pomeridiana, il metallo utilizzato in larga misura nel settore dell'automotive segna un rialzo dell'1% a 2.532 dollari la tonnellata, non molto distante dal record dell'anno di 2.603 dollari la tonnellata toccati il 10 maggio. Secondo gli analisti, a sostenere le quotazioni giungono anche i tagli alla produzione nella regione cinese dello Yunnan e la decisione da parte del dipartimento del Commercio degli Stati Uniti di istituire un meccanismo di licenze per l'import di metallo.
fonte: www.e-gazette.it
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L’indagine Eurobarometro ha coinvolto 26.669 cittadini di diversi gruppi sociodemografici dei 27 Stati membri dell’Ue.
Un nuovo sondaggio Eurobarometro pubblicato ieri mostra che i cittadini europei ritengono che i cambiamenti climatici siano il problema più grave che il mondo si trova ad affrontare. Oltre nove persone intervistate su dieci ritengono che i cambiamenti climatici siano un problema grave (93 %), e quasi otto su dieci (78 %) lo ritengono molto grave. Alla domanda di individuare il problema più grave a livello globale, oltre un quarto (29 %) ha indicato i cambiamenti climatici (18 %), il deterioramento della natura (7 %) oppure i problemi di salute causati dall’inquinamento (4 %).
In termini di risposta politica, nove europei su dieci (90 %) concordano sulla necessità di ridurre al minimo le emissioni di gas a effetto serra, compensando allo stesso tempo le emissioni residue affinché l’UE raggiunga la neutralità climatica entro il 2050. Quasi nove europei su dieci (87 %) pensano che sia importante che l’UE fissi obiettivi ambiziosi per aumentare il ricorso alle energie rinnovabili e la stessa percentuale crede che sia importante che l’UE fornisca un sostegno per migliorare l’efficienza energetica.
“Nonostante la pandemia e le difficoltà economiche che gli europei si trovano ad affrontare, il sostegno per l’azione climatica – ha dichiarato il Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo Frans Timmermans – resta elevato. Gli europei sono consapevoli dei rischi a lungo termine rappresentati dalle crisi del clima e della biodiversità e si aspettano un’azione da parte dell’industria, dei governi e dell’Unione europea. I dati di questo sondaggio Eurobarometro fungono da richiamo ai politici e alle imprese. Per la Commissione europea sono un’ulteriore motivazione per finalizzare il pacchetto legislativo “Pronti per il 55 %” che presenteremo nel corso del mese per essere certi di realizzare i nostri obiettivi climatici.”
Secondo l’indagine la maggioranza (64 %) dei cittadini dell’UE sta già agendo individualmente a favore del clima e compie consapevolmente scelte sostenibili nella vita quotidiana. Alla domanda su chi sia responsabile per affrontare i cambiamenti climatici, i cittadini hanno sottolineato l’esigenza di riforme strutturali per accompagnare le azioni individuali, indicando i governi nazionali (63 %), il settore commerciale e industriale (58 %) e l’UE (57 %). Oltre otto europei sondati su dieci (81 %) concordano sul fatto che le energie pulite dovrebbero ricevere un maggiore sostegno finanziario pubblico, anche se questo comporta una riduzione dei sussidi per i combustibili fossili. Tre quarti degli europei (75 %) ritengono che gli investimenti per la ripresa economica dovrebbero concentrarsi principalmente sulla nuova economia verde.
Vi è una chiara consapevolezza in merito al fatto che la lotta contro i cambiamenti climatici porta con sé opportunità per i cittadini dell’UE e per l’economia europea. Quasi otto europei su dieci (78 %) concordano sul fatto che l’azione a favore del clima si tradurrà in innovazioni che renderanno le imprese europee più competitive. Quasi otto europei su dieci (78 %) concordano sul fatto che promuovere la competenza dell’UE in materia di energie pulite in paesi extraeuropei possa contribuire a creare nuovi posti di lavoro nell’UE. Sette europei su dieci (70%) ritengono che ridurre le importazioni di combustibili fossili possa avvantaggiare economicamente l’UE. Oltre sette europei su dieci (74 %) concordano sul fatto che i costi dei danni causati dai cambiamenti climatici siano molto superiori agli investimenti necessari per la transizione verde.
fonte: www.panoramasanita.it
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