Dal 1° gennaio 2022 scende a 12 €/tonnellata quello per l’acciaio, a 10 €/tonnellata quello per l’alluminio e a 33 €/tonnellata quello per il vetro. Plastica divisa in cinque fasce in base alla riciclabilità e ai costi di raccolta, selezione e riciclo: valori al ribasso per quattro, invariata una
Il Consiglio di amministrazione CONAI ha deliberato una diminuzione del contributo ambientale (o CAC)per quattro materiali di imballaggio: dopo carta e cartone – il cui CAC è stato ridotto lo scorso maggio con decorrenza dal 1° luglio, data in cui è entrato in vigore anche il nuovo CAC per la plastica biodegradabile e compostabile –, arriva ora la decisione di abbassare il contributo per gli imballaggi in acciaio, alluminio, plastica e vetro.
Quattro nuove variazioni, legate a valutazioni sullo scenario attuale della filiera del recupero e del riciclo degli imballaggi, in vigore a partire dal 1° gennaio 2022.
Il contesto favorevole, con listini dei materiali a riciclo in forte ascesa, si traduce così in una riduzione dei contributi ambientali: diretta conseguenza dell’introduzione del criterio economico come elemento di valutazione dei contributi stessi. Il sistema CONAI, infatti, si caratterizza proprio come modello capace di modulare interventi e costi in base alla capacità del mercato di far fronte alle esigenze ambientali. Le riduzioni fin qui approvate, carta compresa, porteranno per le aziende risparmi da CAC stimabili in circa 163 milioni di €.
Riduzione di 6 €/tonnellata per gli imballaggi in acciaio
Il valore del CAC per l’acciaio scenderà da 18 €/tonnellata a 12 €/tonnellata. Una variazione legata a un nuovo scenario economico che vede crescere il valore di mercato dei rottami: i suoi effetti sui ricavi da vendita dei materiali a riciclo sono decisamente positivi e rendono oggi possibile una diminuzione del contributo ambientale per i pack in questo materiale. Nel 2022, il risparmio previsto per gli utilizzatori di questo tipo di imballaggi dovrebbe risultare pari a quasi 3 milioni di €, su 500.000 tonnellate di immesso al consumo. Riduzione di 5 €/tonnellata per gli imballaggi in alluminio
Il valore del CAC per l’alluminio si ridurrà da 15 €/tonnellata a 10 €/tonnellata. L’alluminio è un materiale che ha sempre mantenuto alti i suoi valori di mercato: l’attuale contesto economico, che ha impatti straordinariamente positivi sull’andamento del materiale da riciclo, rende possibile la nuova revisione al ribasso del contributo ambientale per gli imballaggi in questo materiale. Nel 2022, il risparmio previsto per gli utilizzatori di questo tipo di pack dovrebbe risultare pari a oltre 350.000 €, su oltre 70.000 tonnellate di immesso al consumo.
Riduzione di 4 €/tonnellata per gli imballaggi in vetro
Il valore del CAC per il vetro scenderà da 37 €/tonnellata a 33 €/tonnellata. La nuova situazione economica, infatti, autorizza a prevedere miglioramenti sia sul fronte dell’immesso al consumo di imballaggi in questo materiale sia su quello dei valori della materia da riciclo. Previsioni che rendono possibile una diminuzione del contributo ambientale. Nel 2022, il risparmio previsto per gli utilizzatori di questo tipo di pack dovrebbe risultare pari a oltre 11,5 milioni di €, su circa 2 milioni e 900.000 tonnellate di immesso al consumo. Le riduzioni per gli imballaggi in plastica e la nuova diversificazione contributiva
Si passa da quattro a cinque fasce contributive: per quattro il CAC si riduce, per una resta invariato Fasce contributive CAC in vigore a gennaio 2021 (€/t) CAC in vigore da gennaio 2022 (€/t) Variazione 2022-2021 A1 150,00 134,00 -11% A2 150,00 150,00 0% B1 208,00 192,00 -8% B2 560,00 533,00 -5% C 660,00 644,00 -2%
Già a settembre 2020 il Consiglio d’amministrazione CONAI si era impegnato a rivedere criteri e logiche della diversificazione contributiva per gli imballaggi in plastica per l’anno 2022, ossia la suddivisione di questi pack in diverse fasce a cui vengono applicati CAC differenti.
Un impegno preso sia alla luce di quanto in atto a livello europeo, sia con l’obiettivo di legare sempre più i valori del contributo ambientale plastica alla loro riciclabilità e al circuito di destinazione ma anche al deficit di catena, ossia ai costi/ricavidelle attività di raccolta, selezione e riciclo.
L’evoluzione 2022 del CAC diversificato per gli imballaggi in plastica prende le mosse dall’aggiunta di una nuova fascia contributiva. Dal 1° gennaio 2022 i pack in polimeri plastici saranno infatti divisi in cinque fasce.
La fascia A si sdoppierà, dividendosi in A1 e A2. Nella prima voce rimarranno tutti gli imballaggi ricompresi in precedenza nella fascia A, al netto dei pack flessibili in polietilene che passeranno in fascia A2; questi ultimi sono imballaggi flessibili con una filiera industriale di selezione e riciclo efficace e consolidata, in prevalenza da circuito commercio&industria ma sempre più presenti anche nella raccolta differenziata urbana, e di conseguenza con un deficit di catena maggiore. In questa fascia saranno inoltre tollerati gli imballaggi flessibili in polietilene espansocon spessori uguali o inferiori ai 2 millimetri (attualmente in fascia B2).
Per i pack in fascia A1, il CAC scenderà dagli attuali 150 €/tonnellata a 134 €/tonnellata.
Il CAC per gli imballaggi di fascia A2, nonostante il deficit di catena in crescita, rimarrà, ma solo in questa prima fase di prima applicazione, invariatorispetto a quello dell’attuale fascia A: 150 €/tonnellata.
La fascia B1 rimarrà dedicata agli imballaggi in prevalenza da circuito domestico con una filiera industriale di selezione e riciclo efficace e consolidata.
L’introduzione, in prima applicazione, del criterio economico porterà alla riduzione del CAC per i pack di questa fascia da 208 €/tonnellata a 192 €/tonnellata.
La fascia B2 raggrupperà tutti gli altri imballaggi selezionabili/riciclabili da circuito domestico e/o commercio&industria. Ossia quelli con diversi livelli di selezionabilità e riciclabilità; quelli riciclabili di recente introduzione sul mercato; quelli a riciclo oneroso e/o dai quali si ottengono rifiuti selezionati di minore qualità; quelli con filiere di riciclo in fase di consolidamento e sviluppo. In questa fascia saranno tollerati anche gli imballaggi in polietilene espanso con spessori superiori ai 2 millimetri (attualmente in fascia C) e gli strati barriera realizzati in EVOH, ma con limite al 5% del peso totale dell’imballaggio.
Il passaggio dalla fascia B2 alla fascia B1 dei tappi in plasticaconformi alla direttiva SUP, quindi progettati per rimanere solidali con il contenitore per bevande in plastica fino a 3 litri, sarà subordinato all’entrata in vigore della norma tecnica EN (in fase di definizione). Anche la fascia B2 vedrà il CAC ridursi: dagli attuali 560 €/tonnellata si scenderà a 533 €/tonnellata. Rimarranno in fascia C quei pack con attività sperimentali di selezione o riciclo in corso, e quelli non selezionabili/riciclabili allo stato delle tecnologie attuali.
Nonostante si tratti della fascia di imballaggi in plastica con maggiore impatto ambientale ed economico, anche questa fascia sarà interessata da una riduzione del contributo ambientale da 660 €/tonnellata a 644 €/tonnellata, grazie all’introduzione in prima applicazione del deficit di catena e quale effetto dell’ottimizzazione dei costi messa in atto dal consorzio Corepla. Dopo la pausa estiva è previsto un momento di verifica del deficit di catena che potrebbe determinare ulteriori interventi sul contributo ambientale, dal momento che il mercato della vendita all’asta degli imballaggi post consumo è in continua evoluzione.
Il Consiglio di amministrazione, infine, ha comunque deciso di proseguire il percorso di analisi per rafforzare ulteriormente la diversificazione contributiva, in particolare per legare in misura sempre più rilevante i valori del CAC di ogni fascia agli effettivi deficit di catena e prevedendo eventuali ulteriori segmentazioni e rivalutazioni. Nel 2022, il risparmio previsto per gli utilizzatori di imballaggi in plastica dovrebbe risultare pari a quasi 13 milioni di €, su oltre 1 milione e 850.000 tonnellate di immesso al consumo. Procedure semplificate per l’import
Le riduzioni avranno effetti anche sulle procedure forfettarie/semplificate per importazione di imballaggi pieni, sempre a decorrere dal 1° gennaio 2022. Le aliquote da applicare sul valore complessivo delle importazioni (in €) diminuiranno conseguentemente da 0,20 a 0,19% per i prodotti alimentari imballati e da 0,10 a 0,09% per i prodotti non alimentari imballati. Il contributo mediante il calcolo forfettario sul peso dei soli imballaggi (tara) delle merci importate (peso complessivo senza distinzione per materiale) scenderà dagli attuali 101 a 99 €/tonnellata.
fonte: www.rinnovabili.it
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Lo rivela un sondaggio dedicato alle abitudini di riciclo realizzato contemporaneamente in 15 Paesi europei
Il 96% dei cittadini europei ritiene che la protezione dell'ambiente sia ‘abbastanza o molto importante’, ma solo il 40% afferma di riciclare le lattine delle bevande consumate in viaggio, mentre il 60% sostiene che un maggior numero di bidoni per il riciclaggio negli spazi esterni stimolerebbe a riciclare di più. È quanto emerge da un sondaggio dedicato alle abitudini di riciclo realizzato in occasione di Every Can Counts (‘Ogni Lattina Vale’), progetto di sensibilizzazione ambientale che dal 4 al 6 giugno scorsi si è svolto contemporaneamente in 15 Paesi europei, con l'adesione di Cial, Consorzio Nazionale Imballaggi in Alluminio. Il sondaggio ha coinvolto 8mila cittadini di tutta Europa. ‘Realizzato con materiale riciclabile al 100%’, ‘Riciclabile all’infinito’ e ‘Prodotto e riciclabile in Europa’: sono questi, secondo il sondaggio, i principali requisiti che identificano un imballaggio sostenibile.
Tutti gli attori facciano la loro parte “Le lattine per bevande in alluminio soddisfano tutti i requisiti per un packaging sostenibile evidenziati dalla maggior parte degli intervistati nella nostra ricerca, il che è molto incoraggiante. Ma è anche chiaro che è necessario lavorare ovunque di più quando si tratta di riciclare in movimento e di mettere i nostri vuoti nel cestino giusto per un corretto smaltimento e riutilizzo dei rifiuti", afferma David Van Heuverswyn, direttore di Every Can Counts Europe. “Questa iniziativa a livello europeo - aggiunge - ha trasmesso un messaggio forte di sensibilizzazione per stimolare in maniera diffusa i principi dell’economia circolare. Se desideriamo centrare l’obiettivo di riciclare il 100% delle lattine in tutta Europa, abbiamo bisogno che tutti gli attori facciano la loro parte: l'industria degli imballaggi metallici, gli Epr, le autorità locali, i marchi, nonché i consumatori.”
L’alluminio torna ai massimi dell' anno Intanto il prezzo dell'alluminio è in rialzo oggi al London Metal Exchange, in controtendenza rispetto al resto dei metalli industriali, in scia ai timori sull'offerta alimentati dall'annuncio da parte della Russia di applicare dazi all'export. Nel corso della sessione pomeridiana, il metallo utilizzato in larga misura nel settore dell'automotive segna un rialzo dell'1% a 2.532 dollari la tonnellata, non molto distante dal record dell'anno di 2.603 dollari la tonnellata toccati il 10 maggio. Secondo gli analisti, a sostenere le quotazioni giungono anche i tagli alla produzione nella regione cinese dello Yunnan e la decisione da parte del dipartimento del Commercio degli Stati Uniti di istituire un meccanismo di licenze per l'import di metallo.
fonte: www.e-gazette.it
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Se c’è una storia d’amore destinata a non finire mai è quella tra i metalli e il riciclo. Sapevate che l’acciaio e l’alluminio sono riciclabili al 100% e lo sono all’infinito? Un processo che si ripete più e più volte e il nostro Paese è il primo in Europa proprio in fatto di capacità di recupero dei metalli. Che così diventano bici, occhiali, caffettiere…
Un mondo fantastico, insomma! Riciclare l’alluminio così come gli imballaggi in acciaio fa bene non solo all’ambiente, ma anche all’economia: ecco perché è molto importante smaltire correttamente gli utensili e gli oggetti realizzati con questi materiali.
Una vera e propria missione e in questo modo in Italia, con il 70% tra quota di riciclo e quota avviata al recupero energetico (ai termovalorizzatori) rispetto al fabbisogno industriale, si sono evitate emissioni per 370mila tonnellate di CO2 equivalente e si è risparmiata energia pari a 160mila tonnellate di petrolio equivalente (dati CiAl 2013). E con 870mila tonnellate di rottami riciclati si attesta non solo al primo posto in Europa ma anche al terzo nel mondo, dopo Stati Uniti e Cina, per capacità di recupero di alluminio secondario.
Un risultato cui noi possiamo dare un grosso contributo. Ecco come.
Perché riciclo i metalli
Pensate bene a questi numeri: se per produrre 1 kg di alluminio primario servono 15 kWh, per l’alluminio secondario ne bastano 0,75. E sapevate che nell’industria automobilistica il 90% dell’alluminio usato per produrre i cerchioni è riciclato, così come il 30% di quello utilizzato nella realizzazione di pistoni e cilindri e il 40% di quello impiegato per la struttura di tutta la vettura.
Il riciclo e recupero di alluminio e metalli, insomma, apportano numerosi benefici alla collettività in termini di: economia, il riciclo dell’alluminio è un’attività particolarmente importante per l’economia del nostro Paese, storicamente carente di materie prime energia: si risparmia il 95% dell’energia necessaria a produrre alluminio dalla materia prima materia, il riciclo degli imballaggi in alluminio permette di recuperare materia prima ancora utilizzabile per la realizzazione di nuovi prodotti
Cosa conferire nei metalli
Potete conferire sia gli imballaggi in alluminio, come: lattine per bevande fogli in alluminio (carta stagnola) vaschette e teglie usa e getta vaschette e scatolette di cibo per animali foglio sottile per tavolette di cioccolato bombolette spray, ma attenzione: se hanno residui di prodotti tossici o infiammabili vanno portate presso gli ecocentri, poiché sono classificate come rifiuti pericolosi. Lo stesso vale per barattoli e secchi con residui di vernici tappi e chiusure (come quello dei vasetti di yogurt)
sia gli imballaggi in acciaio, come:
barattoli e scatolette per alimenti coperchi a vite e tappi a corona scatole fantasia per biscotti o liquori bombolette spray fusti e secchielli lattine per olio grucce in fil di ferro
In ogni caso, tenete sempre a mente che è indispensabile sempre svuotare gli imballaggi, ma non è necessario lavarli. Anche sporchi, purché vuoti. La APP Junker
Gli imballaggi in metallo in molti Comuni vanno conferiti alla plastica, in altri con il vetro, in altri ancora esiste una raccolta unica per plastica, vetro e metallo e in altri vengono raccolti da soli. Come conoscere le direttive del vostro Comune?
Se ha aderito a Junker, basta consultare l’app per conoscere la modalità corretta per il vostro territorio.
È infatti possibile scaricare gratuitamente la Junker App, l’applicazione intelligente che spiega Comune per Comune (ad oggi la piattaforma ha superato la soglia dei 1000 Comuni abbonati) dove buttare cosa fornendo una mappa dettagliata e come separare correttamente confezioni e imballaggi semplicemente inquadrando il codice a barre o scattando una foto.
Come funziona: il download dell’app è completamente gratuito. Una volta installata, è sufficiente fotografare l’oggetto che si vuole gettare o inquadrare il codice a barre e di cui si vogliono conoscere le modalità di smaltimento e il sistema proverà a riconoscerlo. Una volta inviata la foto, in pochi secondi arriverà la risposta.
Si crea così una bellissima sinergia, che aumenta anche la voglia di fare una accurata raccolta differenziata e in più, sempre attraverso l’app, si possono anche segnalare rifiuti abbandonati e discariche abusive: la foto geo-localizzata arriva al gestore della raccolta, che provvede poi alla bonifica.
Il risultato? Le vostre piccole e quotidiane azioni virtuose potranno fare davvero la differenza.
fonte: www.greenme.it
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Sarà “Responsabilità Circolare” la nuova firma che da oggi accompagnerà e rafforzerà la missione e la visione di CIAL
Sarà “Responsabilità Circolare” la nuova firma che da oggi accompagnerà e rafforzerà la missione e la visione di CIAL. A lanciare il nuovo posizionamento strategico sarà la campagna di comunicazione “Naturalmente Green”.
“Per molto tempo abbiamo date per scontate la dimensione ecologica degli imballaggi in alluminio e le virtù intrinseche che rendono questo materiale un alleato naturale della svolta green in atto: leggero, protettivo, ideale per la conservazione dei cibi, flessibile e soprattutto riciclabile all’infinito e facile da raccogliere e differenziare” – commenta Stefano Stellini, Responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne CIAL. “È giunto il momento di tornare a sensibilizzare Istituzioni, Aziende e Cittadini e farli sentire attori protagonisti, nelle decisioni e nelle scelte quotidiane, di un’economia circolare basata sull’azione responsabile di ognuno. Il nuovo concetto di Responsabilità Circolare nasce proprio con l’intento di affermare che la sostenibilità e la transizione ecologica sono un obiettivo praticabile e perseguibile da tutti, nella vita reale”.
La creatività della campagna integrata, online da oggi e pianificata per tutto il 2021 sui principali media e canali digitali nazionali e sui profili social di CIAL, con formati statici e dinamici, mette al centro e sottolinea i tratti distintivi – unici, naturali e positivi – che accomunano le persone e il materiale e fanno della loro interazione la chiave del successo del “Naturalmente Green”: sviluppata in forma di multi-soggetto, si basa sul coinvolgimento di persone autentiche, precisamente 7 persone più un gatto, selezionate per essere rappresentative di età, etnie, stili trasversali e universali.
Debutta infine, naturale sintesi visiva del pensiero strategico e creativo, il nuovo logo AL 100% RESPONSABILE che, partendo dal simbolo chimico dell’alluminio nella tavola degli elementi (AL13), affianca e attribuisce agli stessi imballaggi in alluminio quell’assunzione di responsabilità che sempre più, nella strategia di CIAL, vuole essere minimo comune denominatore di tutti gli attori della filiera: Istituzioni, produttori, utilizzatori, operatori della raccolta differenziata, cittadini.nuovo logo Consorzio CIAL _ 2021
La campagna di comunicazione CIAL vuole essere un contributo reale e concreto al processo di transizione ecologica del nostro Paese e che deve esprimersi nella vita di tutti i giorni.
Inaugurato a Genova il primo ecocompattatore per le lattine in alluminio. I cittadini di Genova potranno conferirle e ricevere per questo punti e buoni spesa
Nell’ambito del Piano Integrato per il Centro Storico-Caruggi, è stato presentato martedì 9 marzo 2021 il nuovo ecocompattatore di Amiu Genova, società deputata in città alla gestione dei rifiuti urbani.
Il progetto, nato dalla collaborazione tra Amiu e l’assessorato all’Ambiente del Comune di Genova, è partito inizialmente con 12 ecocompattatori per le bottiglie e i flaconi in plastica. In questa nuova postazione nel centro storico si potranno conferire anche le lattine in alluminio, grazie alla collaborazione con CIAL e all’iniziativa europea “Every Can Counts”.
Salgono a 13 gli ecocompattatori a Genova, che si conferma prima città d’Italia per presenza di macchine, in ogni Municipio. L’ultimo ecocompattatore è stato presentato questa mattina: posizionato all’uscita della fermata della metropolitana San Giorgio rientra nelle azioni di implementazione ed efficientamento della pulizia nell’ambito del Piano Integrato per il Centro Storico – Caruggi.
Il nuovo ecocompattatore, a servizio del Centro Storico e dell’area del Porto Antico, ha una novità rispetto alle 12 macchine già presenti a Genova: oltre al conferimento di bottiglie e imballaggi in plastica, permette anche la raccolta delle lattine in alluminio – risultato della collaborazione con il CIAL, aumentando così la possibilità di raccogliere più velocemente i punti per ottenere sconti e coupon dalla rete commerciale aderente al progetto PlasTiPremia, il progetto partito a novembre da Amiu Genova e Comune di Genova, in collaborazione con Ilc-Istituto ligure per il Consumo e Corepla.
Alla messa in funzione della nuova macchina erano presenti: gli assessori comunali all’Ambiente Matteo Campora e al Centro Storico Paola Bordilli, il presidente del Municipio Centro Est Andrea Carratù, il presidente Amiu Genova Pietro Pongiglione, la responsabile comunicazione Corepla Valentina Meschiari, il referente dei progetti di comunicazione locale CIAL Gennaro Galdo, il presidente della Porto Antico spa Mauro Ferrando e il rappresentante dell’Istituto Ligure del Consumo Furio Truzzi.
«Siamo molto soddisfatti – spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Genova Matteo Campora – per il grande successo riscontrato dagli ecocompattatori, distribuiti già in modo capillare nei Municipi e che saranno ancora implementati. L’altissimo numero del materiale raccolto, in questi primi mesi, dimostra come il conferimento della plastica negli ecocompattatori si stia affermando come un’abitudine, una buona pratica apprezzata dai genovesi, grazie anche a un sistema premiante che aumenta la responsabilità sociale e la sensibilità nei confronti della raccolta differenziata. Il posizionamento della macchina in una zona ad alta frequentazione del Centro Storico, interessata anche da importanti flussi turistici in periodi di normalità, porterà questo nuovo ecocompattatore a numeri che si prevedono molto elevati con una ricaduta importante anche in termini di decoro della città vecchia».
«Dopo il successo della raccolta dei rifiuti ingombranti con l’Ecovan e il potenziamento degli Ecopunti ad accesso controllato facciamo un ulteriore passo in avanti per una sempre maggiore cura e pulizia del Centro Storico – commenta l’assessore al Centro Storico Paola Bordilli – il piano pulizia è una parte strategica del progetto Caruggi e tutte le azioni che stiamo mettendo in campo sono finalizzate, non solo al contrasto del degrado, ma anche alla promozione di buone pratiche all’interno della città storica, che ha tutte le caratteristiche per diventare una vetrina della città e un’area dove sempre più persone decidano di vivere, trascorrere il proprio tempo libero e lavorare».
«L’impegno sinergico di tutte le istituzioni, Amiu, associazioni di consumatori e consorzi per la promozione della raccolta differenziata è fondamentale per la cura e la vivibilità del Centro Storico – dice il presidente del Municipio Centro Est Andrea Carratù – un’area che, dopo anni di abbandono, sta finalmente riconquistando la propria centralità in termini di attenzione e di azioni per il decoro urbano, a partire dalla pulizia e dalla prevenzione dell’abbandono indiscriminato di rifiuti, anche ingombranti, in strada».
Finora, attivi solo per la plastica, i conferimenti alle macchine, in circa 4 mesi di attività, stanno per tagliare il traguardo della milionesima bottiglia raccolta. A febbraio è stato registrato un conferimento medio di 1.400 pezzi per ciascuna delle 12 macchine presenti nei 9 Municipi. A febbraio, si è confermata come postazione più virtuosa quella di piazza Paolo da Novi alla Foce, con oltre 56.000 tra bottiglie e flaconi conferiti, seguita da due “new entry”: piazza Vittorio Veneto a Sampierdarena con circa 44.000 conferimenti, staccata di poco da piazza Galileo Ferraris a Marassi.
Con il primo ecocompattatore per le lattine si prevede si raggiungere un risultato simile, tanto da poter prevederne l’estensione anche a tutte le altre macchine presenti in città.
Così Gennaro Galdo, referente CIAL Comunicazione locale: «Attivare una raccolta specifica per le lattine per bevande significa, per noi di CIAL, offrire ai cittadini di Genova uno strumento in più che vada oltre la raccolta differenziata che nel nostro Paese, per quanto riguarda l’alluminio, ha già di per sé ottimi risultati. In Italia abbiamo di fatto già superato gli obiettivi europei di riciclo degli imballaggi in alluminio, fissati per il 2030 al 60%. Nell’ultimo anno, infatti, abbiamo avviato a riciclo il 65% degli imballaggi in alluminio immessi nel mercato: non solo lattine, ma anche vaschette e scatolette per il cibo, tubetti, bombolette spray, tappi, chiusure ed anche il foglio sottile. Tutti imballaggi e contenitori riciclabili al 100% e infinite volte. – continua Galdo – In particolare per le lattine per bevande, questa nuova esperienza di Genova, ci permette di raccontare un progetto europeo che coinvolge 19 Paesi, al quale l’Italia ha aderito nel 2019: Every Can Counts (in Italia: Ogni Lattina Vale), che promuove la raccolta e il riciclo delle lattine in alluminio fuori casa, in strada o al lavoro, in parchi, spiagge e giardini, oppure durante grandi eventi culturali e sportivi. La lattina è un tipo di packaging che si consuma anche “on the go”, molto amato da chi fa attività all’aria aperta ed è per questo che siamo impegnati a garantirne il riciclo anche fuori dagli ambienti prettamente domestici o della ristorazione».
Con il progetto REALITY Jaguar Land Rover mira a ridurre di un quarto le emissioni di carbonio riciclando l'alluminio.
Una ricerca condotta da Jaguar Land Rover ha dimostrato, non solo come un innovativo processo di riciclo potrebbe trasformare i rifiuti di alluminio derivanti da lattine, tappi di bottiglie e veicoli a fine vita nelle vetture del segmento premium del futuro, ma anche che tale processo porterebbe a una riduzione fino al 26% delle emissioni di CO2 del ciclo produttivo. Il progetto REALITY costituisce una parte fondamentale della Mission Destination Zero di Jaguar Land Rover, con cui l’Azienda si sta impegnando per ridurre le emissioni di carbonio e, in maniera ambiziosa attraverso un incessante processo d’innovazione, intende rendere le fabbriche più sane, più sicure e gli ambienti sempre più puliti. Gli ingegneri sono stati in grado di utilizzare parti di alluminio riciclato mescolandole con una quantità inferiore di alluminio primario per convertirle in un nuovo e testato prototipo di lega, simile per qualità e grado a quello attualmente utilizzato da Jaguar Land Rover. L’analisi del processo di riciclo e produzione ha mostrato le sue potenzialità nel ridurre fino al 26% la formazione di CO2 rispetto all’attuale livello di emissioni del settore automotive, coadiuvando Jaguar Land Rover nel ridurre ulteriormente il ciclo della sua produzione e l’utilizzo di materie prime. L’alluminio è uno dei materiali più riciclati al mondo e può essere fuso e riformato ripetutamente senza alcuna perdita in termini qualitativi. L’alluminio riciclato post consumo è presente in molteplici beni di utilizzo quotidiano come le bevande in lattina, gli spray, le teglie per gli alimenti e i tappi delle bottiglie, ma non viene ancora ampiamente utilizzato nei prodotti di livello premium come quelli dell’industria automobilistica. Quasi il 75% di tutto l’alluminio prodotto negli USA e in Europa è attualmente ancora in uso, nonostante la creazione di alluminio riciclato utilizzi quasi il 90% in meno di energia rispetto alla produzione di quello primario*. Recuperando l’alluminio di elevata qualità utilizzato per costruire le vetture della sua gamma, Jaguar Land Rover è in grado di riutilizzare le pregiate peculiarità di questo metallo, riducendo la necessità di alluminio primario nella produzione dei propri veicoli. In genere, i rottami delle auto a fine vita vengono esportati all’estero dove possono essere riutilizzati per produzioni di livello inferiore. Una nuova e avanzata tecnologia di separazione consente all’alluminio di essere nuovamente riciclato nel processo automobilistico, contribuendo a chiudere il ciclo e riducendo l’impatto sull’ambiente.
Si è conclusa l’edizione 2020 di Obiettivo Alluminio, il progetto didattico di CIAL promosso in tutte le scuole superiori italiane, con il Ministero dell’Ambiente e il Giffoni Film Festival
Si è conclusa l’edizione 2020 di Obiettivo Alluminio, il progetto didattico di CIAL promosso in tutte le scuole superiori italiane, con il Ministero dell’Ambiente e il Giffoni Film Festival.
Nonostante la chiusura forzata delle scuole a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, i ragazzi hanno risposto in tantissimi all’appello di CIAL e hanno aderito al percorso formativo sulla raccolta differenziata e il riciclo degli imballaggi in alluminio.
Un gran riscontro che posiziona l’offerta didattica di CIAL fra le più seguite in materia ambientale. Ai ragazzi abbiamo chiesto di presentare alla segreteria organizzativa:
- un filmato interamente realizzato da loro, dallo storyboard al montaggio finale, che racconti l’uso quotidiano dell’alluminio: gli imballaggi, la raccolta differenziata e il valore del suo riciclo.
- oppure, novità di quest’anno, un contenuto social interamente dedicato alle lattine per bevande, in linea con il progetto europeo “Every Can Counts – Ogni Lattina Vale” al quale CIAL ha aderito dallo scorso anno.
Di seguito i 10 vincitori per la sezione video, che verranno presentati al prossimo Giffoni Film Festival (agosto 2020).
1 The circle of life di Umberto Di Mauro – Liceo Ginnasio “Gian Battista Vico” Napoli 2 Al Massimo di Francesco Biscaglia – Liceo Scientifico “Galileo Galilei” Trento 3 A-Mare di Laura Caravina – Liceo Artistico “Giacomo e Pio Manzù” Bergamo 4 L’alluminio è per sempre (hug) di Manuel Caringi – Liceo Statale “Guglielmo Marconi” Pescara 5 L’alfabeto dell’alluminio di Alessandro Carrus – Istituto “Luigi Einaudi” Muravera SU 6 Lattina slap di Alì El Kaouam – Liceo Artistico “Benedetto Alfieri” Asti 7 Una vita di alluminio di Fabiana Forestieri – Istituto “Caminiti – Trimarchi” Santa Teresa di Riva ME 8 Aluminium house di Matteo Ongaro – Liceo Artistico “Giacomo e Pio Manzù” Bergamo 9 Un goAL per la Terra di Giulio Pavesi – Liceo Scientifico “Leonardo Cocito” Alba CN 10 Alluminio Every Day di Emanuele Peretti – Istituto “Aimone Cravetta” Savigliano CN
Every Can Counts lancia la nuova campagna Re-Start, un’iniziativa per coinvolgere i cittadini europei e ripartire insieme a seguito della pandemia che ha colpito tutto il continente
Every Can Counts, il gruppo di lavoro che riunisce 19 Paesi europei, fra i quali l’Italia dove il progetto prende il nome di OGNI LATTINA VALE, e che promuove i principi della sostenibilità ambientale e dell’economia circolare attraverso il riciclo delle lattine per bevande in alluminio, lancia la nuova campagna Re-Start, un’iniziativa per coinvolgere i cittadini europei e ripartire insieme a seguito della pandemia che ha colpito tutto il continente.
La campagna, avviata in simultanea in tutti i Paesi sui canali social e web dei diversi enti di riferimento del progetto, per l’italia il Consorzio CIAL, affronta i temi della ripresa economica e sociale post lockdown, tema comune a milioni di cittadini europei, ai quali ci si rivolge mettendo al centro della ripartenza alcuni principi cardine riassunti in un Manifesto: - lavorare insieme per fare la differenza - ascoltare il respiro del mondo
- cogliere le occasioni per migliorare - reinventarsi per essere migliore - svegliarsi in un mondo più sano e accogliente, un mondo circolare
Cinque invece i punti cardine dell’iniziativa: Rethink Recover Recycle Reinvent Restart
Oltre ad un’attività di promozione e comunicazione, la campagna Re-Start prevede anche alcune challenge sul riciclo, con video e post dei cittadini europei intenti a mostrare, in modo creativo, come riciclano le lattine.
Every Can Counts sfida le persone a filmarsi lanciando, o schiacciando e calciando, una lattina di alluminio per fare centro in un bidone, o cestino, nel modo più creativo possibile.
Dopo essere partita in Spagna, la sfida del riciclo – #recyclechallenge – approda in tutta Europa come riconoscimento a quanto siano importanti i lavoratori della raccolta dei rifiuti durante questi tempi difficili.
“Siamo entusiasti del fatto che la #RecycleChallenge e la campagna Re-Start siano promosse anche in Italia, grazie all’impegno del Consorzio CIAL. Crediamo siano iniziative davvero coinvolgenti e stimolanti per le persone che seguono il nostro Consorzio. Non solo vogliamo continuare a diffondere il nostro messaggio sull’importanza del riciclo delle lattine per bevande, ma vogliamo anche ringraziare tutti gli addetti alla raccolta dei rifiuti che hanno dimostrato quanto siano essenziali per tutti noi. Riteniamo che questa esperienza aiuterà i consumatori a comprendere il valore dei materiali di imballaggio circolari come l’alluminio ” hanno dichiarato Stefano Stellini e Gennaro Galdo, referenti italiani per Every Can Counts / Ogni Lattina Vale.
Con Re-Start Every Can Counts sta dunque facendo il primo passo con l’obiettivo di un futuro in un mondo più intelligente, più pulito e più sano: un mondo circolare.
I cittadini europei hanno acquisito negli ultimi anni una maggiore consapevolezza degli sprechi ed è giounto il momento di diffondere la consapevolezza dei vantaggi dell’economia circolare. È tempo di ricominciare da capo mentre il mondo torna in vita. È un’opportunità per reinventare noi stessi e le nostre società, per rendere il mondo un posto migliore.
Qualche tempo fa alcune affermazioni del viceministro Pierpaolo Sileri secondo cui l’alluminio usato per avvolgere panini potesse nascondere insidie (successivamente meglio precisate e contestualizzate) avevano preoccupato un po’ tutti i consumatori. È infatti difficile trovare qualcuno che, almeno una volta nella vita, non abbia preparato un pranzo al sacco prima di un pic-nic, di una gita fuori porta, di una passeggiata in montagna utilizzando proprio questo metodo di protezione. Le parole di Sileri furono anche riprese dalla trasmissione “Striscia la notizia” che le utilizzò per condire un servizio già di per sé poco chiaro, instillando dubbi ancora sulla reale sicurezza nell’utilizzare il materiale in cucina.
Ma quanto metallo migra veramente in un panino avvolto nella pellicola di alluminio per alcune ore? Si tratta di una domanda a cui finora nessuno era stato in grado di dare risposta, a causa della mancanza di dati sperimentali (pubblici) a disposizione. In un’ottica di trasparenza verso il consumatore, un gruppo di aziende specializzato nella trasformazione dell’alluminio, ha deciso di avviare una simulazione in laboratorio e di pubblicare i dati in un comunicato rilasciato da Assomet (Associazione nazionale industrie metalli non ferrosi).
Il comunicato rilasciato da Assomet (Associazione nazionale industrie metalli non ferrosi).
La prova ha riguardato panini imbottiti con 4 tipologie di salumi (prosciutto crudo, mortadella, salame e pancetta) che sono stati avvolti in una pellicola di alluminio per otto ore a temperatura ambiente. Successivamente è stata valutata la quantità di alluminio migrata nei panini in questo lasso di tempo, che rappresenta una normale circostanza in cui si imbatte il consumatore. Per porsi nelle peggiori condizioni prevedibili, mantenendo allo stesso tempo un approccio scientifico e, per quanto possibile, riproducibile, le prove sono state condotte accentuando la zona di contatto tra salume ed alluminio (ovvero quella potenzialmente più critica nei confronti del metallo). A tal proposito i panini (comuni rosette che troviamo nei panifici) sono stati preparati facendo debordare i salumi di circa 2 centimetri dal contorno del panino.
Ilconfronto è avvenuto misurando la quantità di alluminio già presente nell’alimento prima del contatto con la pellicola. I risultati hanno mostrato una migrazione molto limitata. Parliamo di valori inferiori a 0,005 milligrammi di alluminio per chilogrammo di alimento (5 microgrammi per chilogrammo) per la pancetta (che ha ottenuto il risultato migliore). Per la mortadella si è arrivati a e pari a 0,039 mg/kg , ed è il salume con il risultato peggiore). Nei panini imbottiti con salame e prosciutto crudo, la migrazione di alluminio è stata rispettivamente di 0,013 e 0,011 mg/kg.
Mai usare l’alluminio a contatto con alimenti fortemente acidi o salati
Considerando la dose tollerabile settimanale (Twi) stabilita dall’Efsa (pari a 1 mg/kg), il valore più alto ottenuto dal panino alla mortadella, dimostra che per raggiungere la metà di questo limite, un adulto di circa 60 kg dovrebbe mangiare in una settimana oltre 7.600 panini avvolti nell’alluminio mentre un bambino di 20 kg circa 2500.
Ma i numeri si fanno ancora più importanti considerando gli altri salumi coinvolti. Si va dai 23 mila panini al salame, agli oltre 27 mila farciti con prosciutto crudo fino ai 60 mila imbottiti con pancetta. Si tratta di numeri che non si raggiungono mai e che dimostrano come le quantità di alluminio migrate siano infinitesimali. Se l’utilità di questo studio sperimentale è importante, non vanno tuttavia perse di vista le raccomandazioni che la legge stabilisce per tutelare il consumatore. Non bisogna mai usare l’alluminio a contatto con alimenti fortemente acidi o salati e per conservare cibo a temperatura ambiente per tempi superiori alle 24 ore (tranne in alcuni casi specifici).
fonte: www.ilfattoalimentare.it
#RifiutiZeroUmbria - #DONA IL #TUO 5 X 1000 A CRURZ - Cod.Fis. 94157660542
La plastica non piace più. Con l’introduzione delle nuove regolamentazioni crescono sempre di più gli impegni delle aziende nel rendere la filiera del packaging il più “green” possibile, puntando alla sostituzione delle materie prime. L’obiettivo è raggiungere un modello efficiente di economia circolare.
Dalle lattine alle scatolette, il packaging in alluminio è ovunque nella nostra quotidianità
C’è un materiale, oltre a carta e cartoni, che è sempre più interessante: l’alluminio. Un materiale affidabile e “responsabile” dal punto di vista ambientale, che si può riciclare fino al 75%. Della raccolta e del riciclo di questo materiale se ne occupa il consorzio CiAl (Consorzio imballaggi e Alluminio). Il consorzio ha l’obiettivo di recuperare e avviare al riciclo post-consumo gli imballaggi in alluminio che provengono dalla raccolta differenziata dei Comuni italiani. Tra gli oggetti in alluminio che si possono riciclare ci sono le lattine, le scatolette degli alimenti come il tonno, le bombolette, i tubi, i tappi e le chiusure. Il packaging in alluminio è onnipresente nella vita di tutti i giorni.
Ball Corporation, un esempio virtuoso
Il settore dell’alluminio sta diventando virtuoso. Il primo produttore al mondo di lattine in alluminio, Ball Corporation, ha ricevuto da poco la certificazione di sostenibilità ambientale da parte della ASI (Aluminium Stewardship Initiative). La certificazione misura come un’azienda si comporta nei confronti dell’impatto ambientale della sua produzione industriale. L’azienda americana con sede a Denver, nel Colorado, con sedi in tutto il mondo (in Italia si trova a Nogara, in provincia di Verona), ha dimostrato particolare attenzione nella gestione e nella comunicazione ai consumatori di alcuni temi fondamentali nel ciclo di vita dell’alluminio. I temi affrontati toccano tutte le fasi di produzione delle lattine, dalla gestione delle materie prime (tra cui le risorse idriche) alla produzione vera e proprio (con focus sui diritti dei lavoratori), passando poi per la gestione dei rifiuti e all’emissione dei gas serra in tutto il processo produttivo. L’alluminio è diventato protagonista anche di operazioni di marketing e di promozione della cultura del rispetto dell’ambiente. L’anno scorso il comune di Milano ha fornito 100mila borracce agli studenti per educare bambini e ragazzi a comportamenti eco-responsabili.
Il vuoto a rendere per le bottiglie di acqua minerale è una delle soluzioni possibili in grado di incentivare il recupero degli imballaggi in plastica, vetro e alluminio. Dario Dongo su Great Italian Food Trade parla dell’esempio di successo che arriva dalla Lituania, dove il sistema di deposito con cauzione degli imballaggi è attivo dal 2016. Ne proponiamo qualche stralcio, per leggere l’articolo con tutti i dati clicca qui.
La Lituania è un piccolo paese baltico, membro dell’Unione Europea dal 2004, con una popolazione pari a circa i 3/4 dei residenti in Toscana (meno di 3 milioni di cittadini). A febbraio 2016 il governo lituano ha implementato un sistema di deposito con cauzione, di importo pari a 0,10 €. Per incentivare i consumatori a partecipare attivamente al riciclaggio degli imballaggi alimentari, mediante restituzione dei contenitori per bevande in vetro, plastica e metallo non ricaricabili (di capienza 0,1-3 litri).
I tassi di restituzione hanno superato ogni aspettativa, fino a raggiungere in due anni il 93% sulle lattine, l’82% sul vetro e il 92% sulle bottiglie di plastica in pet. Partendo da una situazione che per il pet rasentava il 34%. A fronte di una media UE del 42%, con picchi negativi inferiori al 30% nella vicina Finlandia, come nella ‘grande’ Francia.
La raccolta in Lituania segue un modello di ‘restituzione al dettaglio’. I negozi di dimensioni superiori a 300 metriquadrati e quelli nelle aree rurali ove si vendano bevande sono tenuti a ricevere i contenitori usati, gli altri ne hanno facoltà. A tal fine, gli esercenti sono stati dotati di Reverse Vending Machines (RVMs), chioschi dotati di connettività internet da collocare all’interno dei supermercati o installare all’esterno dei negozi. I consumatori ricevono il rimborso del deposito sotto forma di contanti o credito per la spesa.
Il sistema di vuoto a rendere lituano impiega macchine che raccolgono gli imballaggi ed erogano sconti o contanti
I consumatori – ricorda la nota di Dario Dongo su Gift – hanno saputo cogliere l’impatto favorevole del nuovo sistema per la collettività e l’ambiente. Già alla fine del 2016, il 99,8% dei cittadini ne era a conoscenza e già nel primo anno, il tasso di raccolta complessivo dei contenitori per bevande è passato dal 33 al 74,3%, quasi venti punti oltre il target fissato da USAD (55%).
Per leggere l’articolo con tutti i dati di Dario Dongo su Great Italian Food Tradeclicca qui.