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Nuovo libro del climatologo Micheal Mann: ‘La nuova guerra del clima – Le battaglie per riprenderci il pianeta’
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‘Naturalmente Green’: la nuova campagna di comunicazione di CIAL
Sarà “Responsabilità Circolare” la nuova firma che da oggi accompagnerà e rafforzerà la missione e la visione di CIAL

Sarà “Responsabilità Circolare” la nuova firma che da oggi accompagnerà e rafforzerà la missione e la visione di CIAL. A lanciare il nuovo posizionamento strategico sarà la campagna di comunicazione “Naturalmente Green”.
“Per molto tempo abbiamo date per scontate la dimensione ecologica degli imballaggi in alluminio e le virtù intrinseche che rendono questo materiale un alleato naturale della svolta green in atto: leggero, protettivo, ideale per la conservazione dei cibi, flessibile e soprattutto riciclabile all’infinito e facile da raccogliere e differenziare” – commenta Stefano Stellini, Responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne CIAL. “È giunto il momento di tornare a sensibilizzare Istituzioni, Aziende e Cittadini e farli sentire attori protagonisti, nelle decisioni e nelle scelte quotidiane, di un’economia circolare basata sull’azione responsabile di ognuno. Il nuovo concetto di Responsabilità Circolare nasce proprio con l’intento di affermare che la sostenibilità e la transizione ecologica sono un obiettivo praticabile e perseguibile da tutti, nella vita reale”.
La creatività della campagna integrata, online da oggi e pianificata per tutto il 2021 sui principali media e canali digitali nazionali e sui profili social di CIAL, con formati statici e dinamici, mette al centro e sottolinea i tratti distintivi – unici, naturali e positivi – che accomunano le persone e il materiale e fanno della loro interazione la chiave del successo del “Naturalmente Green”: sviluppata in forma di multi-soggetto, si basa sul coinvolgimento di persone autentiche, precisamente 7 persone più un gatto, selezionate per essere rappresentative di età, etnie, stili trasversali e universali.
Debutta infine, naturale sintesi visiva del pensiero strategico e creativo, il nuovo logo AL 100% RESPONSABILE che, partendo dal simbolo chimico dell’alluminio nella tavola degli elementi (AL13), affianca e attribuisce agli stessi imballaggi in alluminio quell’assunzione di responsabilità che sempre più, nella strategia di CIAL, vuole essere minimo comune denominatore di tutti gli attori della filiera: Istituzioni, produttori, utilizzatori, operatori della raccolta differenziata, cittadini.nuovo logo Consorzio CIAL _ 2021

La campagna di comunicazione CIAL vuole essere un contributo reale e concreto al processo di transizione ecologica del nostro Paese e che deve esprimersi nella vita di tutti i giorni.
fonte: www.ecodallecitta.it

Sarà “Responsabilità Circolare” la nuova firma che da oggi accompagnerà e rafforzerà la missione e la visione di CIAL. A lanciare il nuovo posizionamento strategico sarà la campagna di comunicazione “Naturalmente Green”.
“Per molto tempo abbiamo date per scontate la dimensione ecologica degli imballaggi in alluminio e le virtù intrinseche che rendono questo materiale un alleato naturale della svolta green in atto: leggero, protettivo, ideale per la conservazione dei cibi, flessibile e soprattutto riciclabile all’infinito e facile da raccogliere e differenziare” – commenta Stefano Stellini, Responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne CIAL. “È giunto il momento di tornare a sensibilizzare Istituzioni, Aziende e Cittadini e farli sentire attori protagonisti, nelle decisioni e nelle scelte quotidiane, di un’economia circolare basata sull’azione responsabile di ognuno. Il nuovo concetto di Responsabilità Circolare nasce proprio con l’intento di affermare che la sostenibilità e la transizione ecologica sono un obiettivo praticabile e perseguibile da tutti, nella vita reale”.
La creatività della campagna integrata, online da oggi e pianificata per tutto il 2021 sui principali media e canali digitali nazionali e sui profili social di CIAL, con formati statici e dinamici, mette al centro e sottolinea i tratti distintivi – unici, naturali e positivi – che accomunano le persone e il materiale e fanno della loro interazione la chiave del successo del “Naturalmente Green”: sviluppata in forma di multi-soggetto, si basa sul coinvolgimento di persone autentiche, precisamente 7 persone più un gatto, selezionate per essere rappresentative di età, etnie, stili trasversali e universali.
Debutta infine, naturale sintesi visiva del pensiero strategico e creativo, il nuovo logo AL 100% RESPONSABILE che, partendo dal simbolo chimico dell’alluminio nella tavola degli elementi (AL13), affianca e attribuisce agli stessi imballaggi in alluminio quell’assunzione di responsabilità che sempre più, nella strategia di CIAL, vuole essere minimo comune denominatore di tutti gli attori della filiera: Istituzioni, produttori, utilizzatori, operatori della raccolta differenziata, cittadini.nuovo logo Consorzio CIAL _ 2021

La campagna di comunicazione CIAL vuole essere un contributo reale e concreto al processo di transizione ecologica del nostro Paese e che deve esprimersi nella vita di tutti i giorni.
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Corepla, con Isobar per la creatività e il “sistema” del Corriere della Sera come media partner, lancia la campagna #ecologiadellinformazione
Corepla – Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica, è tornato in comunicazione con un’originale campagna social – veicolata dai suoi canali Facebook, Twitter e YouTube – e stampa, per la quale ha scelto come media partner il Corriere della Sera e il suo “sistema”, che verrà coinvolto per tutto il mese di agosto, per sostenere un’informazione libera da parzialità, corretta e completa, e adeguata alla complessità – che è anche la sua enorme ricchezza – del materiale plastica. Il Consorzio lavora usualmente con JWT ma, per questa iniziativa, la creatività è stata affidata a Isobar, l’agenzia digital di Dentsu Aegis Network cui fa capo Vizeum, che è il consolidato partner media del Corepla stesso. La campagna #ecologiadellinformazione simula la strategia digitale del click bait: un titolo cubitale sugli aspetti negativi e un sottotitolo, che grafitica chi sa approfondire ed evidenzia gli aspetti positivi. Entrambi sono veri. Entrambi vanno tenuti in considerazione, in un vero eco-sistema delle informazioni. Anche quest’ultimo aspetto ha indotto il Corsera a sostenere il tema sul quotidiano e anche sugli altri mezzi del suo ”sistema”, come mostra già 7 in edicola da ieri, che ha dedicato la cover all’inchiesta “Chi ci salva dalla plastica?”. Il claim “La plastica, troppo preziosa per diventare un rifiuto” diventa sollecitazione a un’“ecologia dell’informazione, troppo preziosa per opporle un rifiuto”. Per questo, la campagna si chiude con un morphing in computer grafica: una bottiglia riciclata diventa un cervello, a sottolineare la necessità di fare della plastica un uso responsabile.
Un’informazione corretta
“La corretta informazione è un nodo strategico per affrontare il tema plastica in tutta la sua complessità. Perché non è un materiale banale: salva le vite, garantisce l’igiene, consente la conservazione di alimenti e medicinali, permette agli aerei di volare e agli smartphone di essere nelle mani di tutti. E non corre da sola verso il mare. Ce la buttano. Collegare aspetti diversi di uno stesso tema è avere un atteggiamento ecologico all’altezza della vera complessità dei problemi. La tartaruga soffocata da un sacchetto di plastica rappresenta una parte del tema informativo plastica. L’altra sono le taniche leggere, sempre in plastica, che facilitano il trasporto dell’acqua in aree disagiate garantendo l’igiene a intere popolazioni. O anche la creazione di un’economia del riciclo, di reti e opportunità del sapere scientifico a vantaggio di territori e imprese”, spiega Corepla, che ricorda come “un’informazione parziale corra il rischio di diventare un’informazione di parte”.
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Multa al condominio per la raccolta differenziata, quando il tribunale respinge il ricorso
La vicenda a Milano, dove un condominio si oppone all'ingiunzione di pagamento notificata per non aver raccolto correttamente la carta. Il giudice respinge il ricorso dicendo che "essendo rimasto ignoto il trasgressore il condominio è responsabile solidale
Un altro caso di multa ad un condominio che non fa bene la raccolta differenziata, ma questa volta il ricorso degli abitanti è stato respinto a differenza di quanto successo nel comune di Rivoli.
La vicenda, riportata dal portale condominioweb.com, è accaduta qualche mese fa a Milano, dove un condominio si è opposto all'ingiunzione di pagamento notificatagli dal comune per violazione dell'articolo 4 del Regolamento che disciplina “il decoro urbano e per l'inosservanza dell'ordinanza sindacale in ordine alle modalità ed orari di conferimento della raccolta differenziata della carta”.
Il condominio contesta la sanzione, eccependo come prima cosa l'impossibilità di addebitargli la violazione poiché “soggetto privo di autonoma personalità”, sostenendo inoltre che non poteva essergli contestata una “responsabilità solidale con il trasgressore” (cioè il singolo condòmino) per “assenza di prova in ordine alla riconducibilità, nei suoi confronti, della condotta colposa e della violazione”.
Il giudice di pace passa le carte al Tribunale di Milano che a febbraio respinge il ricorso soffermandosi invece proprio sulla “responsabilità solidale gravante sul condominio” che giustifica, quindi, la sanzione amministrativa. Il provvedimento puntualizza che la sanzione sia stata erogata al condominio "…non tanto in qualità di trasgressore persona fisica quanto piuttosto, essendo rimasto ignoto il trasgressore persona fisica, quale responsabile solidale ex art. 6 della legge 689/1981".
Il tribunale di Torino nel caso di Rivoli aveva affermato sostanzialmente il contrario, sostenendo che il condominio non ha alcun onere di verificare quello che viene conferito nei bidoni e quindi annullando la multa.
Riguardo alla mancata identificazione dell'autore materiale della violazione, la sentenza di Milano, come riporta condominio.web, rimanda ad un principio già espresso della giurisprudenza di legittimità secondo cui "in tema di sanzioni amministrative, l'identificazione e l'indicazione dell'autore materiale della violazione non costituiscono requisito di validità dell'ordinanza-ingiunzione emessa nei confronti dell'obbligato solidale, in quanto la ratio della responsabilità di questi non è quella di far fronte a situazioni di insolvenza dell'autore della trasgressione, bensì quella di evitare che l'illecito resti impunito quando sia impossibile identificare tale ultimo soggetto e sia, invece, facilmente identificabile il soggetto obbligato solidalmente a norma dell'art. 6, primo comma, della legge 689/1981" (Cass.civ. sez.II 13.5.2010 n. 11643)
fonte: www.ecodallecitta.it
La risarcibilità del danno ambientale tra disciplina attuale e prospettive di tutela
La disamina delle procedure per la valutazione economica dei beni ambientali presuppone la definizione del concetto di ambiente e, soprattutto, l’approfondimento delle sue relazioni con il sistema economico. È piuttosto difficile fornire una definizione chiara e univoca del concetto di ambiente a causa dei diversi approcci rintracciabili nella letteratura e nella normativa nazionale ed europea. Ad esempio, Denison (1979) definisce l’ambiente come l’insieme di tutti gli aspetti umani, politici e fisici di una società, mentre per Justeret al. (1981), l’ambiente assume una connotazione esclusivamente fisica e biologica.
Il ‘Libro Verde’ (Commissione delle Comunità Europee, 1993, p. 33) formula una definizione, peraltro adottata dal Consiglio di Europa, molto più ampia per cui ‘l’ambiente comprende le risorse naturali abiotiche e biotiche, quali l’aria, l’acqua, il suolo, la fauna e la flora, l’interazione tra questi fattori, i beni che formano il patrimonio culturale e gli aspetti caratteristici del paesaggio’. L’emergere della questione ambientale nella seconda metà del secolo scorso ha messo in evidenza che le regole che hanno governato il sistema economico per secoli non hanno tenuto conto dello stato dell’ambiente.
Fra gli strumenti di politica ambientale un ruolo non marginale è riservato alle norme che, stabilendo un regime di responsabilità ambientale (polluter pays principle), permettono alla collettività di essere risarcita in caso di danno all’ambiente.
Dal punto di vista normativo la valutazione del risarcimento per danno all’ambiente in Italia trova fondamento e legittimazione nell’art. 18 della Legge n. 349/86 che, al primo comma, recita: ‘qualunque fatto doloso o colposo in violazione di disposizioni di legge o di provvedimenti adottati in base a legge che comprometta l’ambiente, ad esso arrecando danno, alterandolo, deteriorandolo o distruggendolo in tutto o in parte, obbliga l’autore del fatto al risarcimento nei confronti dello Stato’. La valutazione del danno ambientale deve necessariamente fondarsi sulle relazioni che sussistono fra il bene ambientale e lo stato (definito dal comportamento e dal livello di soddisfazione) dei soggetti economici che a qualche titolo ne fruiscono.
Ovviamente l’intensità e la qualità di tali relazioni dipendono dall’estensione e gravità del danno e dal numero di soggetti coinvolti.
Segue
fonte: http://www.altalex.com
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