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Riciclo di rifiuti ingombranti, a Genova Amiu prepara un mercatino online














Un market place per il riciclo dei rifiuti ingombranti. Si tratta del progetto Efficacity che Amiu sta mettendo a punto, insieme a diversi partner, con un budget di due milioni di euro per metà finanziati da Regione Liguria con fondi europei. Con 6 partner (Algowatt, Camelot, Gter, Circle, Colouree, Flairbit) Amiu sta mettendo a punto il software che permetterà ai cittadini di fotografare il rifiuto da dare via e immetterlo nel mercato virtuale: da lì, potrà prendere la via del riuso, e Amiu non interverrà, oppure del riciclo, con i canali di ritiro dell’azienda dei rifiuti.

Il software è in via di elaborazione, il progetto dovrebbe partire all’inizio del 2022 per una durata, sperimentale, di 18 mesi.

“La Regione ha investito un milione di euro in questa iniziativa in cui crediamo – ha detto l’assessore allo Sviluppo economico, Andrea Benveduti – I nostri nonni prima di dismettere un oggetto ci pensavano a lungo: lo portavano in campagna, lo passavano a un vicino. Oggi si butta via tutto appena si rompe e non si aggiusta più nulla”.
Il presidente di AMIU, Pietro Pongiglione, osserva: “Questo progetto è un esempio di prevenzione e collaborazione specie per gli ingombranti che sono più difficili da smaltire, ma anche più semplici da rielaborare dal punto di vista delle potenzialità. Poi c’è la collaborazione, tra pubblico e privato. Infine, l’aspetto ecologico che precorre i tempi della transizione ecologica”.

Tiziana Merlino, direttrice operativa: “Un anno fa abbiamo fatto il primo brain storming sul progetto e siamo stati in qualche modo precursori della transizione ecologica, non è solo un riciclo ma, anche, un riuso”.

Fonte: il Secolo XIX


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A Genova inaugurato il primo eco-compattatore per le lattine in alluminio

Inaugurato a Genova il primo ecocompattatore per le lattine in alluminio. I cittadini di Genova potranno conferirle e ricevere per questo punti e buoni spesa




Nell’ambito del Piano Integrato per il Centro Storico-Caruggi, è stato presentato martedì 9 marzo 2021 il nuovo ecocompattatore di Amiu Genova, società deputata in città alla gestione dei rifiuti urbani.

Il progetto, nato dalla collaborazione tra Amiu e l’assessorato all’Ambiente del Comune di Genova, è partito inizialmente con 12 ecocompattatori per le bottiglie e i flaconi in plastica. In questa nuova postazione nel centro storico si potranno conferire anche le lattine in alluminio, grazie alla collaborazione con CIAL e all’iniziativa europea “Every Can Counts”.

Salgono a 13 gli ecocompattatori a Genova, che si conferma prima città d’Italia per presenza di macchine, in ogni Municipio. L’ultimo ecocompattatore è stato presentato questa mattina: posizionato all’uscita della fermata della metropolitana San Giorgio rientra nelle azioni di implementazione ed efficientamento della pulizia nell’ambito del Piano Integrato per il Centro Storico – Caruggi.

Il nuovo ecocompattatore, a servizio del Centro Storico e dell’area del Porto Antico, ha una novità rispetto alle 12 macchine già presenti a Genova: oltre al conferimento di bottiglie e imballaggi in plastica, permette anche la raccolta delle lattine in alluminio – risultato della collaborazione con il CIAL, aumentando così la possibilità di raccogliere più velocemente i punti per ottenere sconti e coupon dalla rete commerciale aderente al progetto PlasTiPremia, il progetto partito a novembre da Amiu Genova e Comune di Genova, in collaborazione con Ilc-Istituto ligure per il Consumo e Corepla.

Alla messa in funzione della nuova macchina erano presenti: gli assessori comunali all’Ambiente Matteo Campora e al Centro Storico Paola Bordilli, il presidente del Municipio Centro Est Andrea Carratù, il presidente Amiu Genova Pietro Pongiglione, la responsabile comunicazione Corepla Valentina Meschiari, il referente dei progetti di comunicazione locale CIAL Gennaro Galdo, il presidente della Porto Antico spa Mauro Ferrando e il rappresentante dell’Istituto Ligure del Consumo Furio Truzzi.

«Siamo molto soddisfatti – spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Genova Matteo Campora – per il grande successo riscontrato dagli ecocompattatori, distribuiti già in modo capillare nei Municipi e che saranno ancora implementati. L’altissimo numero del materiale raccolto, in questi primi mesi, dimostra come il conferimento della plastica negli ecocompattatori si stia affermando come un’abitudine, una buona pratica apprezzata dai genovesi, grazie anche a un sistema premiante che aumenta la responsabilità sociale e la sensibilità nei confronti della raccolta differenziata. Il posizionamento della macchina in una zona ad alta frequentazione del Centro Storico, interessata anche da importanti flussi turistici in periodi di normalità, porterà questo nuovo ecocompattatore a numeri che si prevedono molto elevati con una ricaduta importante anche in termini di decoro della città vecchia».

«Dopo il successo della raccolta dei rifiuti ingombranti con l’Ecovan e il potenziamento degli Ecopunti ad accesso controllato facciamo un ulteriore passo in avanti per una sempre maggiore cura e pulizia del Centro Storico – commenta l’assessore al Centro Storico Paola Bordilli – il piano pulizia è una parte strategica del progetto Caruggi e tutte le azioni che stiamo mettendo in campo sono finalizzate, non solo al contrasto del degrado, ma anche alla promozione di buone pratiche all’interno della città storica, che ha tutte le caratteristiche per diventare una vetrina della città e un’area dove sempre più persone decidano di vivere, trascorrere il proprio tempo libero e lavorare».

«L’impegno sinergico di tutte le istituzioni, Amiu, associazioni di consumatori e consorzi per la promozione della raccolta differenziata è fondamentale per la cura e la vivibilità del Centro Storico – dice il presidente del Municipio Centro Est Andrea Carratù – un’area che, dopo anni di abbandono, sta finalmente riconquistando la propria centralità in termini di attenzione e di azioni per il decoro urbano, a partire dalla pulizia e dalla prevenzione dell’abbandono indiscriminato di rifiuti, anche ingombranti, in strada».

Finora, attivi solo per la plastica, i conferimenti alle macchine, in circa 4 mesi di attività, stanno per tagliare il traguardo della milionesima bottiglia raccolta. A febbraio è stato registrato un conferimento medio di 1.400 pezzi per ciascuna delle 12 macchine presenti nei 9 Municipi. A febbraio, si è confermata come postazione più virtuosa quella di piazza Paolo da Novi alla Foce, con oltre 56.000 tra bottiglie e flaconi conferiti, seguita da due “new entry”: piazza Vittorio Veneto a Sampierdarena con circa 44.000 conferimenti, staccata di poco da piazza Galileo Ferraris a Marassi.

Con il primo ecocompattatore per le lattine si prevede si raggiungere un risultato simile, tanto da poter prevederne l’estensione anche a tutte le altre macchine presenti in città.

Così Gennaro Galdo, referente CIAL Comunicazione locale: «Attivare una raccolta specifica per le lattine per bevande significa, per noi di CIAL, offrire ai cittadini di Genova uno strumento in più che vada oltre la raccolta differenziata che nel nostro Paese, per quanto riguarda l’alluminio, ha già di per sé ottimi risultati. In Italia abbiamo di fatto già superato gli obiettivi europei di riciclo degli imballaggi in alluminio, fissati per il 2030 al 60%. Nell’ultimo anno, infatti, abbiamo avviato a riciclo il 65% degli imballaggi in alluminio immessi nel mercato: non solo lattine, ma anche vaschette e scatolette per il cibo, tubetti, bombolette spray, tappi, chiusure ed anche il foglio sottile. Tutti imballaggi e contenitori riciclabili al 100% e infinite volte. – continua Galdo – In particolare per le lattine per bevande, questa nuova esperienza di Genova, ci permette di raccontare un progetto europeo che coinvolge 19 Paesi, al quale l’Italia ha aderito nel 2019: Every Can Counts (in Italia: Ogni Lattina Vale), che promuove la raccolta e il riciclo delle lattine in alluminio fuori casa, in strada o al lavoro, in parchi, spiagge e giardini, oppure durante grandi eventi culturali e sportivi. La lattina è un tipo di packaging che si consuma anche “on the go”, molto amato da chi fa attività all’aria aperta ed è per questo che siamo impegnati a garantirne il riciclo anche fuori dagli ambienti prettamente domestici o della ristorazione».

fonte: www.ecodallecitta.it


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Corepla lancia “PlasTiPremia”, il progetto che premia chi differenzia

Continuano le iniziative per incentivare la raccolta differenziata con l’iniziativa nato grazie alla collaborazione tra AMIU, Assessorato all’Ambiente del Comune di Genova, ILC (Istituto Ligure per il Consumo) e COREPLA


















Quattro nuovi eco raccoglitori entrano in funzione oggi in città a cominciare da piazza Paolo da Novi, nel quartiere Foce,creando un piccolo esercito “green” che invaderà pacificamente i diversi municipi genovesi. Gli altri eco-raccoglitori si trovano in: via Brin a Certosa (uscita metropolitana), in piazza Pestarino nel quartiere di San Teodoro e a Quinto in piazzale Rusca; entro breve saranno individuati otto punti in città dove ne saranno installati altri entro la fine dell’anno.

In poche semplici mosse, i cittadini conferendo bottiglie e flaconi in plastica accumulano punti in cambio di premi e sconti da parte delle attività del territorio che hanno aderito al progetto.

“E’ un primo passo straordinario che mette insieme più cose – dichiara Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria -: smaltire le plastiche attraverso comportamenti virtuosi che aiutano l’ambiente e per cui viene anche riconosciuta una premialità ai cittadini. In questo modo, tutelando l’ambiente si sostiene anche il piccolo commercio di vicinato, la mobilità sostenibile, la cultura, la salute e il tempo libero. Così incentiviamo le buone pratiche come la raccolta differenziata e diamo una mano alla nostra economia”.

“L’iniziativa rientra nell’accordo tra Regione Liguria, Comune di Genova e Istituto Ligure del consumo – aggiunge Pietro Pongiglione, Presidente Amiu – per la realizzazioni di iniziative di compensazione nel conferimento della plastica con titoli di viaggio o altri incentivi. Amiu si occupa della loro installazione e gestisce il conferimento della plastica raccolta alla nostra piattaforma di Sardorella. Le posizioni delle macchine sono pensate perché siano comode rispetto ai negozi e ai mercati coperti rionali. Abbiamo pensato a punti presidiati dal controllo sociale, di facile di accesso e raggiungibili anche in moto o auto per agevolare il trasporto delle bottiglie”.

La bella novità sono gli incentivi che riguardano diversi settori come la mobilità sostenibile, la cultura, lo sport, la salute e gli svaghi oppure sconti nelle attività commerciali associate che, in genere, sono legate ai Centri Integrati di Via e ai negozi di vicinato, a cui – per ora – si è aggiunta anche una catena della grande distribuzione.

“Oltre a una prima fase di premi-base, pensiamo anche a premi di maggior rilievo – sottolinea Matteo Campora, assessore all’ambiente comunale – per i cittadini più virtuosi. Inoltre l’eco raccoglitore è predisposto anche per l’accumulo sconto da utilizzare per la bolletta TARI, così come accade per chi pratica il compostaggio domestico o utilizza le isole ecologiche per i propri rifiuti ingombranti. Un segnale sempre più incisivo e forte per educare i genovesi a non disperdere questo materiale nell’ambiente e a rispettare il decoro nelle nostre strade”.

L’adesione dei partner commerciali potrà aumentare nel corso del tempo grazie a una specifica sezione “Diventa partner” del sito www.plastipremia.it. Così che, in modo trasparente, potranno aderire al progetto anche soggetti diversi dai negozi: come professionisti, scuole di cucina o di lingue straniere, artigiani e perfino banche, mettendo a disposizione dei cittadini virtuosi premi e buoni sconto per servizi e attività. La macchina è dotata di un monitor per la comunicazione istituzionale dei vari soggetti coinvolti nel progetto.

“Questo progetto si inserisce in una serie di azioni volte a migliorare il tasso di intercettazione dei contenitori per liquidi e incrementare la raccolta differenziata degli imballaggi in plastica. Un’iniziativa volta a favorire l’integrazione di un sistema sperimentale al modello già consolidato di raccolta differenziata svolto dal Comune con evidenti benefici anche per il cittadino – afferma il Presidente di Corepla Giorgio Quagliuolo -. La ‘best practice’ di Genova che oggi raccontiamo rappresenta un esempio di come si possa lavorare in maniera sinergica con il territorio per contribuire in modo attivo al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi eurocomunitari all’interno di una filiera ormai consolidata”.

Le Associazioni dei Consumatori hanno fortemente creduto in questo progetto – aggiunge Furio Truzzi, Presidente dell’Istituto Ligure del Consumo– e insieme ad Amiu, Comune di Genova e Regione Liguria. La prima di queste macchine è stata sperimentata al Salone Orientamenti 2019 dove in pochi giorni sono stati raccolti migliaia di vuoti a perdere in plastica, conferiti correttamente in cambio di biglietti del bus, borracce, vasetti di miele, ingressi all’acquario, mostre di Palazzo Ducale. Questo nella forte convinzione che vanno incentivati i comportamenti virtuosi dei cittadini. Oggi sono operative 4 macchine e il totale presto arriverà a 12, grazie anche al nostro contributo di 24.000 euro destinato a finanziare l’iniziativa, utilizzando una parte dei Finanziamenti del Ministero dello Sviluppo Economico messi a disposizione dalle associazioni dei consumatori dalla Regione Liguria”.

fonte: www.rinnovabili.it

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Raccolta rifiuti dei malati di Covid: i kit di Amiu Genova e Sei Toscana

 

Raccolta rifiuti a domicilio per i malati di Covid in quarantena domiciliare. È la soluzione che alcune amministrazioni hanno messo in campo, o potenziato, per gestire al meglio rifiuti potenzialmente pericolosi che non possono e non devono essere differenziati.


L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ribadisce, infatti, che nelle abitazioni in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria deve essere interrotta la raccolta differenziata e tutti i rifiuti domestici – inclusi fazzoletti di carta, carta in rotoli, teli monouso, mascherine e guanti – devono essere equiparati a rifiuti indifferenziati e pertanto raccolti e conferiti insieme.

Una gestione lasciata alla responsabilità del cittadino, che anche armato delle migliori intenzioni, spesso ha difficoltà a raggiungere il cassonetto dell’indifferenziata senza violare l’obbligo di quarantena. Per rimediare almeno in parte a questa criticità, alcuni Comuni e Regioni si stanno attrezzando.

È il caso di Genova, dove la Amiu (Azienda Multiservizi e d’Igiene Urbana) ha predisposto un kit per smaltire i “rifiuti covid”: un contenitore ad hoc, sacchetti con chiusura ermetica e fascette di plastica per chiudere il tutto. Gli utenti devono sospendere la raccolta differenziata e conferire tutti i rifiuti, indipendentemente dalla loro natura, in un unico sacco.

I contenitori vengono ritirati mediamente con frequenza settimanale e nei giorni immediatamente successivi al termine della quarantena; il giorno del ritiro l’utente sarà contattato da un incaricato Amiu per concordare l’orario di esposizione del contenitore al di fuori del proprio domicilio.

Il kit di Amiu per la gestione dei rifiuti dei malati Covid è erogato solo alle persone positive sottoposte a quarantena domiciliare obbligatoria dall’Asl previa autorizzazione della Asl stessa. La richiesta può essere fatta al medico di famiglia.

Anche Sei Toscana – gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani nelle province dell’Ato (Ambito territoriale ottimale) Toscana Sud – potenzia il servizio di raccolta rifiuti “positivi”, rafforzando il contact center che già chiama i cittadini interessati per comunicare le modalità di consegna del kit e del ritiro dei rifiuti. Alle utenze interessate, che vengono comunicate dai singoli Comuni di residenza, Sei Toscana fornisce i contenitori per effettuare la raccolta, insieme a poche semplici istruzioni da seguire per il corretto conferimento dei rifiuti in piena sicurezza. I rifiuti vengono prelevati direttamente al domicilio secondo un calendario comunicato direttamente alle persone interessate.

Le operazioni sono svolte in assoluta sicurezza: il personale incaricato è dotato di tutti i DPI (dispositivi di protezione individuali) necessari e non ha alcun contatto con l’utenza, inoltre i mezzi utilizzati per la raccolta vengono sanificati e igienizzati ogni volta che terminano le operazioni di raccolta e avvio a smaltimento presso gli impianti.

Il servizio di raccolta e smaltimento viene eseguito come stabilito dalle direttive della Regione Toscana e questi rifiuti vengono mandati direttamente a incenerimento senza alcun trattamento preliminare.

fonte: www.recoverweb.it

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Rifiuti, a Coronata il primo negozio Amiu per riuso e riparo

 



Una compravendita di mobili e arredi e un laboratorio per il riparo. E' stato inaugurato oggi, a Coronata, il primo centro surpluse di Amiu, la municipalizzata per la gestione del ciclo dei rifiuti a Genova. Il centro sarà gestito attraverso un patto di collaborazione tra la stessa azienda, il municipio medio ponente e un pool di associazioni e sarà aperto dal lunedì al mercoledì, dalle 15.30 alle 18. Si tratta del primo centro del riuso e del riparo di una rete che si diffonderà nei prossimi anni nel capoluogo ligure, grazie ai finanziamenti del progetto europeo force, per cui Genova ha ottenuto 2,2 milioni dedicati alla promozione dell'economia circolare nella filiera del legno. Il secondo centro, che sarà anche il più grande della rete, aprirà nel 2022 all'ex mercato di via Bologna."Attraverso i centri del riuso e del riparo surpluse, vogliamo promuovere la prevenzione della produzione di rifiuti, allungando la vita degli oggetti, prima regola dell'economia circolare", spiega il direttore generale di Amiu, Tiziana Merlino. "Entro il 2030 dobbiamo ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclo e il riutilizzo- aggiunge l'assessore comunale all'ambiente, Matteo Campora- ci stiamo attivando per rendere i cittadini attori principali di questo processo, dandogli gli strumenti per orientare le loro azioni verso l'economia circolare. Se riutilizzare è facile, avremo più cittadini che collaborano".
Nella rete surpluse sono già entrati il "centro di vico Angeli", gestito dall'associazione sc'art e di proprietà Amiu, e alcuni piccoli negozi di seconda mano aperti dalla parrocchia delle Vigne: "mani d'oro" in vico canneto il curto, "secondo tempo" nella zona delle Vigne e "libratevi" in Sottoripa, dedicato ai libri usati.

fonte: https://genova.repubblica.it



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Il miglior rifiuto è quello che non c’è













Che fine fa la raccolta differenziata dei genovesi?
Lo abbiamo scoperto nell’impianto AMIU di via Sardorella, a Bolzaneto, insieme all’Associazione Amici del Chiaravagna che ha organizzato la visita nell’ambito degli eventi “A tutto Sesto”.

Questo centro per la lavorazione dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata, inaugurato nel 2013, occupa un capannone di oltre 3.000 metri quadri e opera sulla frazione secca, cioè multimateriale leggero (plastica, ferro, alluminio) e frazione cellulosica (carta e cartone).
Il vetro ha un’altra filiera che non è gestita da AMIU.

Le quantità trattate oggi si aggirano intorno alle 19.000 tonnellate all’anno per la frazione cellulosica e alle 7.500 tonnellate all’anno per la linea del multimateriale, per un fatturato che nel 2016 ha toccato i 4 milioni di euro e a fronte di un costo di esercizio pari a circa 3 milioni di euro.
La raccolta differenziata rende bene e, considerato che il centro è costato 3 milioni e mezzo di euro nel 2013 impiantistica compresa, è anche molto rapido il recupero dell’investimento.

Ma cosa succede ai materiali?
All’arrivo vengono separati e accatastati: carta e cartone da un lato e plastica e metalli dall’altro. Poi, a seconda della lavorazione, appoggiati sui nastri trasportatori e separati meccanicamente attraverso passaggi specifici a seconda che si tratti di plastica, contenitori ferrosi, alluminio, cartone oppure carta mista a cartone.
Ogni flusso subisce anche un controllo manuale: nell’impianto, infatti, si fa la pulizia del materiale, cioè si estrae la frazione estranea, e lo si rende trasportabile trasformandolo in balle pressate.
Due numeri: la frazione estranea che arriva all’impianto di via Sardorella è dell’1% per carta e cartone e sale al 30% per il multimateriale che, dopo la cernita, esce con un residuo del 14%.


Cos’è la frazione estranea?
La frazione estranea è costituita da tutto ciò che il Decreto Ministeriale 22 aprile 2014 non considera imballaggio, per esempio le custodie per cd, le posate usa e getta, i vasi da fiori o le bacinelle da bucato.
Una confusione normativa che complica la vita al cittadino e che si potrebbe superare trasformando i consorzi di filiera in consorzi di materia, così da recuperare anche tutto ciò che non è imballaggio.
Non solo. La presenza di frazione estranea incide negativamente sul corrispettivo riconosciuto ai comuni dai consorzi di filiera: quante più impurità sono contenute nel materiale conferito, tanto più bassa è la somma riconosciuta al comune.

Per saperne di più leggi l’allegato tecnico ANCI-COREPLA  e l’allegato tecnico ANCI-COMIECO (ANCI è l’Associazione Nazionale Comuni Italiani).
Come funzionano i consorzi?


Il sistema Conai – Consorzio Nazionale Imballaggi – nasce nel 1997 con il Decreto Ronchi per recepire la Direttiva Europea n. 62/1994 in tema di imballaggi e rifiuti di imballaggi.
Il Conai indirizza l’attività e garantisce i risultati di recupero di 6 Consorzi di filiera: Ricrea che si preoccupa di assicurare il riciclo degli imballaggi in acciaio, CiAl per gli imballaggi in alluminio, Comieco per il recupero e riciclo di carta e cartone, Rilegno che ha il compito di recuperare i rifiuti di imballaggio di legno, Corepla per gli imballaggi in plastica e Coreve che è responsabile del riciclo e del recupero dei rifiuti d’imballaggio in vetro.
Il sistema consortile funziona così: per ogni tonnellata di imballaggi che immettono sul mercato, i produttori versano il contributo ambiente Conaicac – al Conai, che distribuisce ai consorzi di filiera le quote spettanti.
Questo contributo è la forma di finanziamento che permette a Conai di intervenire a sostegno delle attività di raccolta differenziata e di riciclo dei rifiuti di imballaggi.
Tra le entrate del Conai si contano anche i ricavi ottenuti con la vendita dei materiali conferiti dai comuni, e dunque si riconosce a questi un corrispettivo a tonnellata per compensare gli extra costi sostenuti per la raccolta differenziata degli imballaggi.
Lo strumento attraverso il quale il sistema consortile garantisce ai comuni italiani la copertura dei maggiori oneri sostenuti è l’Accordo Quadro ANCI-CONAI, che si rinnova ogni cinque anni.





fonte: http://www.fivedabliu.it

Da rifiuto a risorsa, Genova metropolitana come Parigi sceglie l’economia circolare

L’economia del riuso e della rigenerazione delle materie, del riciclo e della condivisione di beni e servizi nella visione strategica della Città metropolitana che con LiguriaCircular di Amiu lancia gli Stati Generali per l’economia circolare.
Stati_generali_01 
Se la strategia è quella del “rifiuto zero – dice Enrico Pignone– ogni materia è una risorsa e le città diventano miniere urbane.”
E’ l’evoluzione dell’economia circolare che, spiega il consigliere delegato all’ambiente della Città metropolitana di Genova, “appartiene alla nuova visione strategica del nostro ente e punta con percorsi e idee partecipati a sostenere la rigenerazione, la riparazione, il riciclo e la condivisione di beni e servizi con più efficienza nell’uso delle risorse, risparmi per le imprese, nuova occupazione e minor impatto ambientale”.
Per questo la Città metropolitana, insieme a LiguriaCircular di Amiu ha dato il via nel salone della Camera di Commercio agli Stati Generali per l’economia circolare con un percorso che entro il prossimo marzo sfocerà nel Libro Bianco, piattaforma di una scelta “innovativa, partecipata e inclusiva” ha detto il presidente di Amiu Marco Castagna.
Se l’impulso genovese all’economia circolare, come ricorda Castagna, è già fra le buone pratiche europee e il nuovo percorso si ispira a Parigi che l’ha realizzato l’anno scorso, ci sono già progetti e azioni nel filone della nuova scelta culturale, sociale, economica e ambientale: “Nel 2015 sono stati recuperati farmaci non scaduti per un valore di quasi mezzo milione di euro – ricorda il presidente Amiu – e questi medicinali, controllati, vengono messi a disposizione dell’associazione Gigi Ghirotti. E con la cooperativa La Cruna nel progetto Weenmodels sono iniziati la raccolta e il recupero dei telefoni cellulari, generando così anche lavoro e reimmettendoli sul mercato a un valore economico, sociale e ambientale molto maggiore rispetto ai predenti sistemi.”
L’economia circolare “può farci riconoscere in Europa, è una grande opportunità e un punto di svolta – ha detto Pignone – pur con tutte le complessità del caso, perché le difficoltà non mancano, però anche nel costruire su idee condivise la nostra comunità puntiamo molto su questo nuovo modello e Genova metropolitana, sperimentando la fattibilità e sostenibilità di questa visione può diventarne la porta d’Europa.”
Una visione in cui s’intrecciano due progetti: la pianificazione strategica e sui rifiuti della Città metropolitana e quello di LiguriaCircular, nato come forum di Amiu (ne fanno parte più di 200 associazioni, aziende, enti pubblici e di ricerca, professionisti) che ha elaborato dieci idee progettuali candidate nei bandi per i finanziamenti europei.
L’avvio degli Stati generali (ai quali aderirà presto, con delibera di giunta, la Camera di Commercio come ha annunciato oggi il suo vicepresidente Massimo Giacchetta) ora vuole coinvolgere nuovi attori, pubblici e privati, in un percorso che sino ad ottobre seguirà l’ascolto di ogni stakeholder, aprendo poi tavoli tematici fra novembre e dicembre come fase partecipata per identificare le linee guida dell’economia circolare che si tradurranno entro marzo 2017 nel Libro Bianco.

fonte: http://notizie.cittametropolitana.genova.it