Raccolta rifiuti in 2 municipi, sarà poi estesa a tutta la città
Parte il piano di "rivoluzione" della raccolta
differenziata lanciata dal Campidoglio per i primi 500 mila romani. Nei
municipi di Ostia e Tor Bella Monaca, arriverà un nuovo modello di
raccolta 'tecnologica' con l'eliminazione progressiva dei cassonetti
tradizionali dalle strade. "Questi municipi hanno più abitanti di una
media città italiana. E' una bella sfida", dice Virginia Raggi. "Il
sistema man mano verrà esteso in tutta Roma", promette Ama.
Conclusa
la mappatura delle utenze, il nuovo modello "tecnologico" è prossimo
all'avvio per i cittadini dei municipi VI e X, ovvero Tor Bella Monaca e
Ostia. Da metà aprile inizierà la consegna dei kit per l'avvio del
nuovo servizio nelle aree in cui è previsto il porta a porta. Ad
illustrare i dettagli del nuovo modello il presidente Ama Lorenzo
Bagnacani: "un unico modello che si concretizzerà in tre tipologie di
raccolta, il sistema principale è quello domiciliare ovvero il 'porta a
porta', poi ci saranno le domus ecologiche a livello condominiale,
casette con accesso controllato e identificazione degli utenti e, nei
casi più estremi, andremo ad applicare cassonetti intelligenti. I
cassonetti tradizionali man mano spariranno tutti. Lo stesso sistema è
in fase di progettazione esecutiva a San Lorenzo mentre a Trastevere è
in corso la mappatura delle utenze".
Il modello prevede la
tracciabilità del conferimento delle varie tipologie di materiali
propedeutica alla futura introduzione della tariffazione puntuale.
"Prosegue il nostro impegno per avviare Roma verso un’economia circolare
e a Rifiuti Zero, lo facciamo unendo più forze, mettendo insieme le
competenze e ponendo al centro delle nostre politiche i cittadini”, ha
dichiarato la sindaca di Roma Virginia Raggi.
“A solo un anno
dall’approvazione del Piano per la riduzione e la gestione dei materiali
post-consumo si stanno già vedendo importanti risultati. Abbiamo
ridotto i rifiuti indifferenziati, stiamo applicando il nuovo modello di
raccolta e abbiamo avviato l’iter autorizzativo in Regione Lazio per
due nuovi impianti di compostaggio aerobico. Stiamo dando a Roma
soluzioni strutturali nella gestione dei materiali post consumo. Quello
che proponiamo è un totale cambio di rotta. I nostri traguardi sono
delineati: ridurre i rifiuti, aumentare la raccolta differenziata al 70%
e sviluppare un’impiantistica sostenibile”, afferma l’Assessora alla
Sostenibilità Ambientale di Roma Capitale Pinuccia Montanari.
E’
pronta la campagna di comunicazione predisposta da Conai, Roma Capitale e
Ama, nell’ambito del Protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso
gennaio. “La predisposizione di un Piano Esecutivo per lo sviluppo della
raccolta differenziata, redatto da AMA con il supporto di CONAI e
approvato da Roma Capitale, era ed è parte integrante del Protocollo di
Intesa siglato solo pochi mesi fa. Ma il nostro ruolo di partner tecnico
- dichiara Giorgio Quagliuolo, presidente di Conai – prevede da sempre
anche un supporto allo sviluppo di campagne di informazione per
sensibilizzare i cittadini, “primi anelli della catena” di una corretta
gestione dei materiali di imballaggio. Per Roma Capitale, l’obiettivo è
anche quello di far “capire la differenza e non solo la differenziata”,
un nuovo segnale legato al nuovo modello, un nuovo progetto ed una nuova
attitudine da parte di AMA. Questi elementi, uniti alla capacità
dell'Amministrazione Comunale di mantenere una precisa volontà politica,
rappresentano la vera chiave di successo”.
La mappatura condotta
da 70 addetti Ama ha permesso di individuare circa 50mila utenze
“fantasma” nei due municipi. In particolare, in VI municipio il
censimento ha consentito di individuare oltre 118mila utenze domestiche,
circa 30mila in più (+25%) rispetto a quelle presenti nella banca dati,
mentre in X municipio sono state rilevate circa 110mila utenze
domestiche, oltre 17mila in più (+16%). Sono state inoltre censite anche
5.600 utenze non domestiche su strada e 680 nei condomini nel VI
municipio e 6.300 utenze non domestiche su strada e 1.570 nei condomini
in X municipio.
Il Piano Esecutivo per il X municipio prevede che
oltre 65mila utenze saranno servite con il “porta a porta”, 6mila
utenze con le domus ecologiche e le restanti 39mila utenze tramite
postazioni con contenitori “intelligenti”. Nel VI municipio circa 83.500
utenze saranno servite con il “porta a porta”, oltre 1.800 utenze con
le domus ecologiche e 33.800 utenze mediante postazioni con contenitori
“intelligenti”. Il calendario di raccolta per i cittadini coinvolti nel
“porta a porta” verrà semplificato razionalizzando le frequenze di
ritiro delle varie tipologie di rifiuto. A tutte le utenze domestiche
saranno richieste 3 esposizioni dei rifiuti a settimana invece delle
attuali 9. In ogni giorno di raccolta, si dovranno esporre
contemporaneamente due tipologie di rifiuto: sempre la frazione organica
e, a seconda del giorno, anche la frazione “secca” prevista da
calendario (carta; plastica/metallo; rifiuto residuo indifferenziato).
L’abbinamento, ben memorizzabile per i cittadini (“secco” del giorno +
rifiuto umido), consentirà anche ad Ama di agire più efficacemente e
razionalmente, raccogliendo ogni giorno 2 diverse tipologie di rifiuto.
Ai cittadini sarà richiesta l’esposizione dei bidoncini/mastelli in
un’unica fascia oraria giornaliera: serale (19 – 21). Per i contenitori
in vetro, si continueranno ad utilizzare le campane verdi stradali. Le
utenze non domestiche su piano strada saranno interessate da un servizio
di raccolta porta a porta dedicato, con sistema di rilevazione dei
conferimenti. Il prelievo di tutte le frazioni riciclabili e
dell’indifferenziato sarà svolto da un unico soggetto che consentirà un
maggior controllo del servizio erogato.
fonte: www.ansa.it
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Rifiuti indifferenziati, in arrivo altri 850 cassonetti con la calotta 'elettronica'
Rifiuti indifferenziati, in arrivo altri 850 cassonetti con la calotta 'elettronica'
„Saranno diffusi in tutti i quartieri: sarà più difficile non differenziare i rifiuti e ogni conferimento verrà tracciato
Rifiuti indifferenziati, in arrivo altri 850 cassonetti con la calotta 'elettronica'
„
Via libera a Palazzo D'Accursio alla convenzione con Hera per l'acquisto di 870 nuovi cassonetti con calotta elettronica per i rifiuti non differenziabili, da distribuire in varie zone di Bologna.
L'investimento ammonta a 1,7 milioni di euro, di cui la metà pagata dalla Regione, ed è finalizzato alla futura applicazione della tariffa puntuale in città. Si tratta, spiega il Comune, di un "modello rinnovato rispetto a quello in uso oggi" e funzionerà grazie a una tessera elettronica.
I nuovi cassonetti si aggiungeranno ai 1.851 già approvati che saranno installati nei quartieri San Donato-San Vitale, Savena (dove è partita la prima sperimentazione), Navile e Reno. In questo modo saranno coperti anche Porto-Saragozza, Borgo Panigale, e una parte di Santo Stefano. Per la restante parte del quartiere, i 212 cassonetti che servono saranno acquistati interamente dal Comune di Bologna.
Sperimentato al Savena, il cassonetto a calotta ha portato ad aumentare la raccolta differenziata dal 46% al 60%. Dallo scorso maggio, sempre nello stesso quartiere, si sta testando anche un cassonetto con calotta che si apre con il pulsante e non più con la leva, per limitare i disagi e gli abbandoni. Dai controlli e' emerso che "ci sono ulteriori margini di miglioramento".
Per incrementare la differenziata, nelle prossime settimane al Savena partirà una campagna di informazione di Comune e Hera, per spiegare ai cittadini come migliorare la raccolta. Dalle ultime verifiche fatte a luglio, infatti, è emerso che nel rifiuto indifferenziato è stato trovato il 40% di carta e cartone e il 20% di imballaggi di plastica, che andrebbero invece nei cassonetti dedicati. (Dire)
“
Potrebbe interessarti: http://www.bolognatoday.it/cronaca/rifiuti-indifferenziati-cassonetti-calotte-hera-comune.html
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fonte: http://www.bolognatoday.it/
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Rifiuti indifferenziati, in arrivo altri 850 cassonetti con la calotta 'elettronica'
„
Via libera a Palazzo D'Accursio alla convenzione con Hera per l'acquisto di 870 nuovi cassonetti con calotta elettronica per i rifiuti non differenziabili, da distribuire in varie zone di Bologna.
L'investimento ammonta a 1,7 milioni di euro, di cui la metà pagata dalla Regione, ed è finalizzato alla futura applicazione della tariffa puntuale in città. Si tratta, spiega il Comune, di un "modello rinnovato rispetto a quello in uso oggi" e funzionerà grazie a una tessera elettronica.
I nuovi cassonetti si aggiungeranno ai 1.851 già approvati che saranno installati nei quartieri San Donato-San Vitale, Savena (dove è partita la prima sperimentazione), Navile e Reno. In questo modo saranno coperti anche Porto-Saragozza, Borgo Panigale, e una parte di Santo Stefano. Per la restante parte del quartiere, i 212 cassonetti che servono saranno acquistati interamente dal Comune di Bologna.
Sperimentato al Savena, il cassonetto a calotta ha portato ad aumentare la raccolta differenziata dal 46% al 60%. Dallo scorso maggio, sempre nello stesso quartiere, si sta testando anche un cassonetto con calotta che si apre con il pulsante e non più con la leva, per limitare i disagi e gli abbandoni. Dai controlli e' emerso che "ci sono ulteriori margini di miglioramento".
Per incrementare la differenziata, nelle prossime settimane al Savena partirà una campagna di informazione di Comune e Hera, per spiegare ai cittadini come migliorare la raccolta. Dalle ultime verifiche fatte a luglio, infatti, è emerso che nel rifiuto indifferenziato è stato trovato il 40% di carta e cartone e il 20% di imballaggi di plastica, che andrebbero invece nei cassonetti dedicati. (Dire)
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Rifiuti abbandonati e topi in strada, al Savena polemica contro i nuovi cassonetti
Rifiuti abbandonati e topi in strada, al Savena polemica contro i nuovi cassonetti
„Il quartiere ammette il problema, ma ribadisce: «Siamo in fase sperimentale, cambiare si può, ma con questo sistema la differenziata è aumentata»
Qui il problema sembrerebbe essere l’abbandono dei rifiuti. Quelli indifferenziati vengono lasciati accanto ai cassonetti, e questo non può che favorire l’arrivo dei roditori (GUARDA IL VIDEO: COSì LA SITUAZIONE A SAVENA).
Antonella, 46 anni, spiega: «Sui cassonetti dell’indifferenziata c’è questo sistema nuovo, questa “calotta”, che si blocca sempre: se non fai dei sacchetti piccoli, questi si incastrano, e il cassonetto diventa inservibile».Effettivamente, girando per le vie del circondario, molti sacchetti giacciono accanto al contenitore grigio dell’immondizia indifferenziata. Sacchetti tutti voluminosi, diversi peraltro contenenti bottiglie di vetro, che dovrebbero essere invece buttate nelle campane apposite.
Tutti gli intervistati fanno notare che, oltre al problema del contenitore, il problema è dovuto anche all’incuria di alcuni,che proprio non ne vogliono sapere di differenziare il proprio pattume.
Nell’ultimo consiglio comunale il neo-assessore all’ambiente Orioli ha difeso la scelta del metodo della “calotta”, un sistema agganciato al cassonetto che non permette di gettare sacchi di indifferenziata molto voluminosi. In questo modo l’incentivo è quello di differenziare il più possibile, lasciando al “rusco” uno spazio minimo. I dati forniti da Orioli sembrerebbero confermare l’efficacia del metodo: nel quartiere Savena la raccolta differenziata è aumentata dal 47 al 60 per cento.
Effetto collaterale l’abbandono dei rifiuti in strada, pratica che è condannata ma allostesso tempo compresa anche dai più virtuosi. Walter, 63 anni, sta buttando l’immondizia secca, nel contenitore giallo: «No, no, quel sistema lì non va bene: capita sempre di avere dei “pezzi” più grandi da buttare. Basterebbe ingrandirla un poco, tutto qui».
Marzia Benassi, presidente del quartiere Savena, ammette il problema: «Le dico di più, arrivano anche altri tipi di segnalazioni: ad esempio, le persone anziane fanno fatica a far funzionare il meccanismo». Benassi tuttavia ribadisce la volontà di andare avanti:«Certo, siamo in fase sperimentale, cambiare si può, ma la raccolta differenziata è aumentata, e bisogna andare in questa direzione. Le persone devo anche abituarsi, ne va del bene comune»
“
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„Il quartiere ammette il problema, ma ribadisce: «Siamo in fase sperimentale, cambiare si può, ma con questo sistema la differenziata è aumentata»
Rifiuti abbandonati e topi in strada, al Savena polemica contro i nuovi cassonetti
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«La notte i topi saltano fuori eccome.
Io stessa ne ho visti vicino casa, attorno ai cassonetti». Maria, 59
anni, sta uscendo dal supermercato di via Calabria, nel quartiere
Savena. In questi giorni si sono moltiplicate le segnalazioni sulla
presenza di topi in varie parti dellacittà.„
Qui il problema sembrerebbe essere l’abbandono dei rifiuti. Quelli indifferenziati vengono lasciati accanto ai cassonetti, e questo non può che favorire l’arrivo dei roditori (GUARDA IL VIDEO: COSì LA SITUAZIONE A SAVENA).
Antonella, 46 anni, spiega: «Sui cassonetti dell’indifferenziata c’è questo sistema nuovo, questa “calotta”, che si blocca sempre: se non fai dei sacchetti piccoli, questi si incastrano, e il cassonetto diventa inservibile».Effettivamente, girando per le vie del circondario, molti sacchetti giacciono accanto al contenitore grigio dell’immondizia indifferenziata. Sacchetti tutti voluminosi, diversi peraltro contenenti bottiglie di vetro, che dovrebbero essere invece buttate nelle campane apposite.
Tutti gli intervistati fanno notare che, oltre al problema del contenitore, il problema è dovuto anche all’incuria di alcuni,che proprio non ne vogliono sapere di differenziare il proprio pattume.
Nell’ultimo consiglio comunale il neo-assessore all’ambiente Orioli ha difeso la scelta del metodo della “calotta”, un sistema agganciato al cassonetto che non permette di gettare sacchi di indifferenziata molto voluminosi. In questo modo l’incentivo è quello di differenziare il più possibile, lasciando al “rusco” uno spazio minimo. I dati forniti da Orioli sembrerebbero confermare l’efficacia del metodo: nel quartiere Savena la raccolta differenziata è aumentata dal 47 al 60 per cento.
Effetto collaterale l’abbandono dei rifiuti in strada, pratica che è condannata ma allostesso tempo compresa anche dai più virtuosi. Walter, 63 anni, sta buttando l’immondizia secca, nel contenitore giallo: «No, no, quel sistema lì non va bene: capita sempre di avere dei “pezzi” più grandi da buttare. Basterebbe ingrandirla un poco, tutto qui».
Marzia Benassi, presidente del quartiere Savena, ammette il problema: «Le dico di più, arrivano anche altri tipi di segnalazioni: ad esempio, le persone anziane fanno fatica a far funzionare il meccanismo». Benassi tuttavia ribadisce la volontà di andare avanti:«Certo, siamo in fase sperimentale, cambiare si può, ma la raccolta differenziata è aumentata, e bisogna andare in questa direzione. Le persone devo anche abituarsi, ne va del bene comune»
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AMSA, a Milano arriva il cestone intelligente | Video
Grazie ad un sensore e ai raggi infrarossi viene comunicato in remoto il
riempimento alla sala operativa. Un progetto che AMSA, gruppo A2A, ha
sperimentato con il Politecnico
Tra poco a Milano non ci sarà più bisogno del nonno solerte che, dopo avere accompagnato a casa il nipotino, telefona ad AMSA per informare che il cestone sotto casa è stracolmo e da svuotare.
Stanno arrivano infatti anche i cestoni, o cestini, intelligenti, grazie ad un brevetto messo a punto da Amsa, gruppo A2A, con il sostegno del Cefriel, centro di eccellenza ICT (Information and Communication Technology) del Politecnico di Milano.
Un sensore, inserito nell'involucro dei contenitori dei rifiuti, è in grado di essere letto in remoto con una tecnologia ad infrarossi e comunicare alla centrale operativa di AMSA il livello di riempimento dei rifiuti. La tecnologia, come si vede nel video, è in grado di ottimizzare itinerari e priorità di passaggio degli addetti e mezzi AMSA.
fonte: www.ecodallecitta.it

Tra poco a Milano non ci sarà più bisogno del nonno solerte che, dopo avere accompagnato a casa il nipotino, telefona ad AMSA per informare che il cestone sotto casa è stracolmo e da svuotare.
Stanno arrivano infatti anche i cestoni, o cestini, intelligenti, grazie ad un brevetto messo a punto da Amsa, gruppo A2A, con il sostegno del Cefriel, centro di eccellenza ICT (Information and Communication Technology) del Politecnico di Milano.
Un sensore, inserito nell'involucro dei contenitori dei rifiuti, è in grado di essere letto in remoto con una tecnologia ad infrarossi e comunicare alla centrale operativa di AMSA il livello di riempimento dei rifiuti. La tecnologia, come si vede nel video, è in grado di ottimizzare itinerari e priorità di passaggio degli addetti e mezzi AMSA.
fonte: www.ecodallecitta.it
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