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Biglietti Atac gratis riciclando plastica: in un mese raccolte 100mila bottiglie

Spopola a Roma l'iniziativa sperimentale dell'azienda di mobilità capitolina. Ai viaggiatori un bonus di 5 centesimi per ogni bottiglia conferita.




Centomila bottiglie riciclate in poco più di un mese. A Roma l’iniziativa +Ricicli+Viaggi di Atac sta trovando riscontro positivo e piace ai viaggiatori. E raggiunge un primo traguardo importante, come ha dichiarato sul suo profilo social la sindaca di Roma Virginia Raggi:

La campagna +Ricicli+Viaggi è un vero e proprio successo: ben 100 mila le bottigliette riciclate nelle metro di Roma in poco più di un mese. Numeri che ci raccontano una formula vincente ed un’attenzione crescente nei confronti della sostenibilità ambientale. Con questa iniziativa tutti possono riciclare le bottiglie in PET utilizzando le speciali macchinette “mangia plastica” collocate in tre stazioni: Piramide metro B, San Giovanni metro C e fermata Cipro metro A. Un gesto a favore dell’ambiente, una buona pratica per tutti.

Il 23 luglio scorso l’azienda di mobilità romana aveva presentato questa iniziativa, prima del suo genere in Italia. Un progetto sperimentale, della durata di 12 mesi, che permette ai viaggiatori di acquisire un bonus di 5 centesimi per ogni bottiglia riciclata – compresa tra 0,25 e 2 litri – inserita in una delle tre macchine compattatrici installate da Coripet, consorzio per il riciclo del PET, nelle stazioni di Piramide metro B, San Giovanni metro C e fermata Cipro metro A.
Biglietti Atac gratuiti a Roma per chi ricicla la plastica

Il bonus viene quindi accumulato nel borsellino virtuale delle app B+ (che permette di acquistare ed utilizzare i titoli del trasporto pubblico di Roma con lo smartphone) o MyCicero e Tabnet, quasi in tempo reale. I viaggiatori possono così accumulare punti senza limiti e utilizzarli direttamente per l’acquisto di uno o più biglietti e di abbonamenti mensili (Bit 100 minuti, 24/48/72h e abbonamento mensile).

Per festeggiare il risultato raggiunto, mercoledì scorso l’azienda di trasporti ha quindi premiato con 50 biglietti omaggio i primi passeggeri che, a partire dalle 11, si sono recati nelle stazioni di San Giovanni, Piramide e Cipro per il conferimento nelle ecocompattatrici.

fonte: www.greenstyle.it

A Roma un orto urbano per ogni quartiere: il progetto

L'idea è del gruppo Zappata Romana, che partecipa alla selezione dei progetti finanziabili da parte del Comune di Roma. La proposta che l'associazione avanza è quella di promuovere la realizzazione di un orto urbano per ogni quartiere della capitale. E i cittadini possono votare.












Coltivare e sviluppare nuovi spazi per una “Roma città giardino” promovendo un orto urbano per quartiere, almeno 100 in tutta Roma, nelle aree libere non costruite, nei parchi privi di manutenzione e nelle aree verdi abbandonate: è l'idea dell'associazione Zappata Romana, con cui partecipa alla selezione indetta da Roma Capitale nell'ambito del bilancio partecipativo che permetterà di individuare un certo numero di progetti finanziabili.
«Nella nostra idea, i cittadini che vorranno prendersi cura di una piccola parte del loro quartiere saranno agevolati e sostenuti - dice l'associazione - Le aree riqualificate in orti saranno intese come spazi pubblici, aperte a tutti, dove cittadini, scuole e associazioni potranno coltivare dei piccoli appezzamenti. Queste aree riqualificate miglioreranno i quartieri e contribuiranno a creare luoghi di socialità, integrazione, autoproduzione, biodiversità, sicurezza, educazione ambientale, promozione culturale, incontro, gioco, partecipazione e salute. Il nostro obiettivo è quello di recuperare aree e parchi abbandonati per creare occasioni di socialità e bellezza con il verde. E vorremmo che protagonisti di questo recupero fossero i cittadini di ogni età, le associazioni e le scuole».
L'opportunità che il Comune di Roma sta fornendo ai cittadini è tutt'altro che scontata.  «I cittadini e l'Amministrazione decidono insieme, per la prima volta, come investire 20 milioni di euro, su tutto il territorio, per la tutela del decoro urbano» si legge sul sito di Roma Capitale. E i cittadini possono votare i progetti migliori fino al 21 luglio prossimo.
Le proposte che ottengono almeno il 5% dei like complessivamente ricevuti dai progetti che ricadono nello stesso Municipio sono ammesse alla fase successiva di valutazione da parte di un Tavolo dell’Amministrazione che ne esamina la fattibilità tecnico-finanziaria. A ottobre il processo partecipativo si conclude con le votazioni finali online, che porteranno alla formazione di 15 graduatorie, una per ogni Municipio, e di un’ulteriore graduatoria di carattere intermunicipale.
«Un giardino/orto condiviso è anzitutto uno spazio pubblico con finalità socioculturali e ambientali - spiegano da Zappata Romana - A differenza dei giardini pubblici tradizionali, i giardini e gli orti condivisi vedono protagonisti tutti i cittadini perché sono realizzati e/o gestiti dai cittadini stessi riuniti intorno ad un progetto comune per rendere migliore il loro quartiere. Molto spesso un giardino condiviso è lo spunto per fare altro: un luogo di incontro, far giocare i bimbi, avere un po’ di relax, praticare uno sport all’aperto, fare attività culturali, imparare una lingua, fare giardinaggio, coltivare un orto per l’autoconsumo, fare volontariato sociale o educazione ambientale. Il giardino condiviso può essere il fulcro di una comunità delineando nuovi modi di vivere la città».
fonte: http://www.ilcambiamento.it/

Rifiuti di Roma, Raggi annuncia: ‘La Giunta ha approvato il nuovo contratto di servizio di Ama’

“Sono molte le novità che rivoluzionano la raccolta della spazzatura in città. Tra queste, prima di tutto, il rafforzamento delle penali per le carenze nei servizi al cittadino: andranno ad incidere sulla parte variabile del salario del management e della dirigenza”
















“La Giunta di Roma Capitale ha approvato il nuovo contratto di servizio di Ama, la società di gestione dei rifiuti di Roma”. Così la sindaca di Roma, Virginia Raggi, in un post pubblicato sul proprio profilo facebook spiegando che si tratta di “un documento tecnico” i cui effetti “si ripercuotono sulla vita di tutti i cittadini”.
“Sono molte le novità che rivoluzionano la raccolta della spazzatura in città” ha scritto Raggi, in particolare “tra queste, prima di tutto, il rafforzamento delle penali per le carenze nei servizi al cittadino: andranno ad incidere sulla parte variabile del salario del management e della dirigenza” quindi “se la città è sporca il management dell’Ama ne paga le conseguenze in busta paga”.
Il post della sindaca prosegue con i punti salienti del nuovo accordo:
Pulizia e spazzamento prima di ogni cosa
Il nuovo contratto imprime un cambio di rotta: pone al centro dell’attenzione dell’azienda municipalizzata i servizi di pulizia, di spazzamento e la rimozione dei rifiuti dalle strade. Un esempio: in caso di presenza di amianto tra i rifiuti, le nuove regole impongono l’avvio della procedura di rimozione entro 48 ore. Date e luoghi di spazzamento, inoltre, saranno pubblicati di volta in volta, sul sito di Ama, in modo che i cittadini possano controllare. Proprio per garantire risultati migliori ed una costanza nell’erogazione del servizio, è stata approvata la creazione di una contabilità separata per i servizi cosiddetti extra-Tari (servizi straordinari) ed una valutazione preventiva da parte di Roma Capitale, in merito alla compatibilità con il servizio ordinario che - come spiegano gli uffici - deve avere la massima priorità. Le attività di taglio dell'erba sulle strade, ad esempio, non saranno più affidate ad Ama, che non riesce a svolgerlo con la dovuta attenzione. Ama così si dedicherà solo alla raccolta e gestione rifiuti. Mentre il diserbo rientrerà nel perimetro dell'attività diretta dell'Amministrazione che avvierà quanto prima bandi specifici.
Danni e criticità: obbligo di segnalazione
Esistono poi alcuni obblighi essenziali a cui la ditta dovrà sottostare. Prima di tutto quello di progettare e sottoporre al Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale nuove modalità e strategie di espletamento dei servizi, finalizzate al superamento di eventuali criticità e ad una maggiore efficacia in termini di qualità erogata. Ama è poi obbligata a segnalare tempestivamente al Dipartimento e ai Municipi competenti gli eventuali disservizi e/o danni alle strutture fisiche funzionali all'espletamento dei servizi disciplinate dal Contratto, che possano inficiare il regolare svolgimento delle attività, nonché predisporre, su richiesta del Dipartimento Tutela Ambientale, relazioni tecniche dettagliate sulle problematiche sorte durante il servizio.
Lotta all’inquinamento ambientale
Oltre a questa maggiore sinergia con gli uffici di Roma Capitale, il tema del contrasto ad ogni forma di inquinamento ambientale è prioritario all’interno del documento aziendale. Il socio unico si impegna infatti a mettere in campo ogni azione utile alla lotta all'abbandono dei rifiuti anche attraverso l’utilizzo di sistemi di video sorveglianza. Ama, da parte sua, deve ripensare ad una gestione delle attività lavorative che evitino qualsiasi forma di inquinamento del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee, nonché a minimizzare le emissioni di polveri, gas, vapori e sostanze odorigene in atmosfera, individuando le tecniche più idonee volte alla mitigazione dell’impatto e tenendo conto del Piano di zonizzazione acustica di Roma Capitale. Ma non solo. Si dovrà inoltre organizzare la raccolta e la valorizzazione dei rifiuti in modo da massimizzare la qualità e le quote di raccolta differenziata effettivamente avviate a riciclo o al recupero, nonché i ricavi derivanti dalla valorizzazione delle stesse. Particolare attenzione sarà riposta al ritiro degli arredi scolastici e dei cosiddetti Raee, i rifiuti tecnologici come elettrodomestici e computer che, come abbiamo visto in questi anni, sono la principale fonte dei roghi tossici.
Controlli e più contatto con i Municipi
Per un servizio più controllato, vera priorità di questa Amministrazione, è stata studiata una modalità di liquidazione delle fatture ad AMA SpA, da parte della Struttura dell’Amministrazione richiedente i servizi, solo a seguito di una relazione dettagliata ex post del servizio reso e dell’esito dei controlli effettuati dalla stessa struttura. Viene poi introdotta nella reportistica aziendale una rendicontazione annuale dell’importo dei contributi riconosciuti e della classe di qualità dei lotti dei materiali ritirati da consorzi o da impianti terzi, differenziata per tipologia di materiale. I report e le analisi della Commissione tecnica di controllo saranno poi inviati anche ai Municipi. Un maggiore contatto con i Municipi, inoltre, è garantito da un aggiornamento dell’elenco delle strade dove viene effettuato lo spazzamento.
Il tagliando annuale
Infine Roma Capitale procederà, almeno annualmente, ad una verifica delle disposizioni di cui al presente contratto e, in caso di variazioni significative del contesto di applicazione o di necessità di aggiornamento o ottimizzazione delle procedure indicate, propone modifiche e aggiornamenti del contratto, motivandole adeguatamente sotto il profilo tecnico e amministrativo. Queste proposte saranno esaminate in contraddittorio con Ama. Proprio per innalzare i livelli di valutazione dei servizi, sono state recepite le osservazioni dell’Agenzia della qualità dei servizi con la quale c’è stata proficua collaborazione e delle associazioni dei consumatori, sentite nel tavolo istituito dall’Assessorato al Commercio.
Ringrazio i nuovi vertici AMA nella persona di Massimo Bagatti, la Direzione Rifiuti del Comune di Roma, la dott.ssa Laura D'Aprile, il dott. Salvatore Romeo che in questi anni ha contribuito a definire i parametri per il nuovo contratto, tutti i dipendenti di Ama che sono impegnati sul campo ogni giorno e tutti i cittadini che con le loro segnalazioni (spesso anche giustamente) ci hanno indicato gli obiettivi da raggiungere. Il nuovo contratto è la base dalla quale ripartiamo per migliorare un servizio essenziale per Roma e i suoi cittadini.

Rifiuti di Roma, approvate le linee guida del piano industriale Ama: previsti 13 nuovi impianti

L'azienda prevede 3 impianti per il trattamento degli scarti organici, 3 per il trattamento di plastica e metalli, 2 fabbriche dei materiali in sostituzione dei TMB, 4 per materiali specifici (RAEE, terre di spazzamento, materassi, pannolini) e 1 per la vetrificazione degli scarti di trattamento


















E’ l’autosufficienza impiantistica dell’azienda pubblica e di Roma Capitale, come fattore centrale per il miglioramento dei servizi e la creazione di valore a beneficio dei cittadini, il principale cardine del nuovo Piano Industriale di Ama le cui Linee Guida sono state approvate oggi dal Cda dell’Azienda, che lo annuncia in una nota. "Per 'servire meglio Roma' Ama ripensa a 360 gradi la sua missione - si legge - puntando a posizionarsi come operatore industriale di riferimento nazionale per l’Economia Circolare: da mero 'raccoglitore di rifiuti' a produttore di materie prime seconde”.
"Il primo obiettivo è quello di portare la qualità dei servizi di igiene urbana al livello delle più virtuose capitali europee, non solo con una decisa accelerazione della raccolta differenziata domiciliare, la radicale rimodulazione della raccolta stradale e il potenziamento dei centri di raccolta per i rifiuti ingombranti e 'particolari' - prosegue la nota - ma anche con una profonda riorganizzazione aziendale. Infatti per rispondere alle esigenze dei territori sui servizi di pulizia e spazzamento stradale, il piano industriale include le 'Ama di Municipio': un nuovo assetto organizzativo articolato in specifiche strutture di 'area', con ruolo di interfaccia nella gestione tra azienda, Municipi e utenti".
Punto fondamentale del piano è l’assetto impiantistico che mira all'autosufficienza: "Già prima dell’incendio del TMB Salario gli impianti aziendali coprivano meno del 25% del fabbisogno di trattamento dei rifiuti raccolti nella città di Roma. Il nuovo piano industriale punta ad abbattere la dipendenza da terzi dell’azienda capitolina prevedendo asset fondamentali per il miglioramento dei servizi erogati e la creazione di valore economico con la realizzazione di 13 nuovi impianti: impianti per il trattamento degli scarti organici, 3 per il trattamento di plastica e metalli, 2 fabbriche dei materiali in sostituzione dei TMB, 4 per materiali specifici (RAEE, terre di spazzamento,  materassi, pannolini) e 1 per la vetrificazione degli scarti di trattamento. Complessivamente questo nuovo sistema impiantistico dovrà poter trattare annualmente 880mila tonnellate"
"Attraverso la raccolta differenziata, inoltre, entro i prossimi cinque anni si punta ad intercettare quasi 500mila tonnellate in più di materiali da avviare a riciclo. Nel processo, oltre al “porta a porta”, verrà innestato il programma per circa 1000 “domus ecologiche” (aree ad accesso riservato e controllato al servizio di utenze condominiali o piccoli nuclei abitativi) e la riorganizzazione della raccolta di prossimità su strada, anche attraverso l’introduzione di soluzioni tecnologiche per l’applicazione futura della tariffa puntuale".
“L’autosufficienza impiantistica – afferma il presidente di Ama Lorenzo Bagnacani - è un fattore strategico per l’azienda pubblica e rappresenterà la vera rivoluzione per Roma Capitale. Le leve del ciclo integrato dei rifiuti e una logistica radicalmente mutata costituiranno le basi per il miglioramento dei servizi e per la creazione di valore a beneficio della cittadinanza”.

Rifiuti di Roma, Montanari: 'Avanti senza discarica, ad ottobre si sblocca la nuova impiantistica'

L'assessora all'Ambiente di Roma: "Continuiamo a lavorare per le fabbriche dei materiali quale soluzione per raggiungere gli obiettivi al 2021: estensione del porta a porta in tutti i municipi, il 70% di differenziata e la diminuzione della la spazzatura complessiva di Roma di 200mila tonnellate"






Nella difficile situazione che Roma sta vivendo sul fronte dei rifiuti, l'amministrazione Raggi decide di andare avanti per la sua strada e proseguire con la strategia Rifiuti Zero, rinunciando a qualsiasi ipotesi di nuova discarica – neppure una momentanea discarica di servizio come auspicato dalla Regione Lazio – e puntando sulla massimizzazione della raccolta differenziata attraverso la diffusione del porta a porta e sulla nuova impiantistica, che a breve dovrebbe ricevere il via libera. Abbiamo raggiunto per telefono l'assessora all'Ambiente Pinuccia Montanari.

Assessora conferma che l'ipotesi di una discarica è esclusa?
Per la discarica a Roma non ci sono siti disponibili. E poi la città ha già dato su questo fronte, per cui continuiamo a lavorare per le fabbriche dei materiali quale soluzione per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi al 2021, che sono l'estensione del nuovo modello di raccolta porta a porta in tutti i municipi, il 70% di differenziata e la diminuzione della la spazzatura complessiva di Roma di 200mila tonnellate.

Un impianto di recupero di materia dal rifiuto residuo (RUR), detto volgarmente Fabbrica dei Materiali, costituisce il mezzo migliore per evitare di ricorrere a discariche, gassificatori e inceneritori. Come ci spiegava qualche anno fa Enzo Favoino proprio a proposito di Roma e del Lazio, questo impianto è costituito da due sezioni parallele di trattamento: in una viene lavorata la frazione residua (sottovaglio) che contiene ancora componenti fermentescibili. Questa viene resa “inerte” attraverso un processo di “stabilizzazione” (del tutto analogo al compostaggio) in modo da minimizzarne gli impatti relativi alla collocazione a discarica. Nell’altra sezione (che tratta il sopravvallo) viene fatto invece il recupero dei materiali, attraverso una combinazione di varie separazioni sequenziali (ad esempio separatori balistici, magnetici, lettori ottici) analogamente a quanto avviene nelle piattaforme di selezione dei materiali da raccolta differenziata.

A proposito delle fabbriche dei materiali, lei ha detto che per i primi impianti state per depositare gli atti in giunta. Che tempi ci sono?
Guardi si tratta del piano industriale di Ama che è pronto ed è già stato discusso con la commissione ambiente. Lo presenteremo prima alla sindaca e poi alla maggiornza e poi si potrà partire. Io credo che ottobre al'incirca sarà il mese decisivo.

Da quali impianti si partirà?
In sostanza faremo così. Abbiamo i due impianti per l'organico che sono già stati depositati in Regione e sono in attesa di VIA. Contemporanemante Ama sta lavorando al piano industriale suddetto che partirà dall'intercettazione di frazioni importanti come ingombranti, materassi, raee e altri, che possono creare un mercato interessante. Stiamo cercando di dedicarci a tutte le filiere.

Per quanto riguarda i due impianti di tmb, Salario e Rocca Cencia, quale sarà il loro futuro?
Sempre secondo il piano Ama l'obiettivo è quello di renderli più efficienti e trasformarne almeno uno dei due in fabbrica di materiali e sarà Rocca Cencia quasi sicuramente, mentre per il Salario è prevista la chiusura delle attività nel 2019. Ma anche a questo proposito io ribadisco che il nostro obiettivo fondmentale è quello del 2021. Gli obiettivi intermedi sono più obiettivi da cronoprogramma, quello su cui dobbiamo misurarci è l'obiettivo ultimo e fino ad ora devo dire che Ama è in linea con la tabella di marcia.

A proposito del decentramento dell'azienda, può spiegare meglio in cosa consisterà?
Si tratta proprio di un nuovo modello gestionale, che è stato già testato, e che consiste nel collocare una struttura di Ama in ogni municipio, che effettuerà tutte le attività di gestione della raccolta rifiuti e dello spazzamento stradale relative a quel territorio in maniera più controllata. Questo consentirà anche ai lavoratori di svolgere le proprie mansioni facendo riferimento unicamente alla struttura del loro municipio.


fonte: www.ecodallecitta.it

Rifiuti di Roma, Montanari: 'Dal 2019 tutti i Municipi avranno la propria Ama'

Lo annuncia l'assessora all'Ambiente del Comune di Roma, Pinuccia Montanari, in un'intervista al Corriere della Sera, in cui conferma che l'amministrazione sta lavorando con Ama per realizzare quel decentramento nella gestione rifiuti che riconosce il Municipio quale ambito territoriale di riferimento
















“Dal 2019 tutti i quindici Municipi avranno un dirigente di riferimento che gestirà la raccolta rifiuti e le segnalazioni dei cittadini. Entro la fine dell’anno avremo le prime tre Ama di Municipio”. Lo annuncia l'assessora all'Ambiente del Comune di Roma, Pinuccia Montanari, in un'intervista al Corriere della Sera, in cui conferma che l'amministrazione sta lavorando con Ama per realizzare quel decentramento nella gestione rifiuti che riconosce il Municipio quale ambito territoriale di riferimento. “I responsabili di Municipio saranno prevalentemente scelti tra le risorse interne di Ama” dice l'assessora, che sulla faccenda non aggiunge altro.

Ribadisce invece che il lavoro sui nuovi impianti preosegue, anche se com'è il percorso soffre ritardi e rallentamenti dovuti al costante rimpallo di responsabilità con la Regione Lazio: “Oltre ai due di compostaggio per i quali attendiamo in via libera della Regione – dice Montanari -, stiamo lavorando per sviluppare fabbriche di materiali e impianti di riciclo, ad esempio per materassi e pannolini”.

A questo proposito l'assessora conferma che l'impianto di trattamento meccanico biologico del Salario sarà chiuso nel 2019 e non prima come speravano i residenti e il presidente del III Municipio, Giovanni Caudo, che ieri ha visitato la struttura: “Il Tmb Salario per quello che fa è incompatibile con l’area urbana che gli sta attorno – ha detto Caudo - Bisogna accelerare la dismissione anche se, purtroppo, nel 2019, secondo quello che prescrive il piano industriale, non sarà affatto possibile perché la sua chiusura è collegata al raggiungimento del 70% di differenziata. Oggi siamo al 43% e salvo miracoli non credo ci si riuscirà. Questa è responsabilità dell’amministrazione Raggi e dell’Ama, per aver avallato un piano industriale che non regge”.

“Bisogna avere spirito di collaborazione da parte di tutti e raggiungere l’obiettivo ‘no puzza’ subito perché sulla salute pubblica non si discute – ha ribadito Caudo – Questo vuol dire che servono interventi immediati di contenimento delle esalazioni, ovvero non stressare più gli impianti e evitare lo scambio di calore termico interno-esterno. Oggi invece c’è un collegamento diretto tra la fossa dove vengono scaricati i materiali e l’esterno”. E ha ammonito: “Se gli obiettivi che ci siamo dati non saranno raggiunti, il III Municipio, con i cittadini, si convocherà qui davanti fino a quando non riusciremo ad ottenere i risultati di rispetto della salute pubblica”.

fonte: www.ecodallecitta.it

Rifiuti: la strada sotto casa è sporca, Tari dimezzata















La Commissione tributaria provinciale (Cpt) di Roma ha dato ragione a un contribuente che chiedeva il dimezzamento della Tassa Rifiuti (Tari) perché lo smaltimento dei rifiuti davanti la sua abitazione era “del tutto inidoneo e irregolare”. Così il ricorso presentato è stato accolto ed è stato stabilito che ora il cittadino dovrà versare solo la metà dell’importo dovuto all’Ama, l’azienda municipalizzata.

La vicenda era nata nel 2012, quando il contribuente romano stanco di vedere la strada sotto casa piena di spazzatura ha segnalato la situazione più volte, con fotografie, telefonate e lettere di diffida. Chiarisce di aver subito “un grave disservizio sia per la mancata raccolta dell’immondizia” sia “per la posizione con cui erano stati collocati i cassonetti nelle immediate vicinanze della propria abitazione e in dettaglio davanti alla propria finestra, creando un’inevitabile situazione di carenza igienico-ambientale”.

Dato che nei cinque anni successivi non aveva riscontrato un miglioramento della situazione, ha deciso di presentare un ricorso alla Commissione tributaria per la Tari, chiedendo appunto che la tariffa gli venisse dimezzata. Avendo provato l’irregolarità del servizio, con la sentenza 6269/41/2018 la Commissione tributaria gli ha dato ragione anche se l’Ama non si è costituita in giudizio.

fonte: http://www.greenstyle.it


Tecnologia trentina per il porta a porta e la tariffa puntuale a Roma

Grazie a sistemi d’identificazione Rfid di Altares, azienda del gruppo trentino Sartori Ambiente, sarà possibile tracciare in tempo reale il numero di conferimenti delle varie tipologie di materiali per ciascuna utenza



















Roma sceglie un’azienda trentina per la nuova raccolta differenziata porta a porta. L’iniziativa realizzata da Ama, Conai e Roma Capitale, vede il contributo del Gruppo Sartori Ambiente, azienda nata nel 1996 con sede ad Arco (TN) che sviluppa prodotti e soluzioni tecnologiche per l’ambiente.

“La nostra azienda è da sempre focalizzato nella realizzazione di prodotti per la raccolta differenziata pratici per l’utente e funzionali all’interno del sistema di raccolta - ha dichiarato Luca Torresan, direttore commerciale del Gruppo Sartori Ambiente –“Collaboriamo da anni con le amministrazioni per sviluppare sistemi innovativi su misura e facciamo della sostenibilità il nostro punto di forza”.

I kit per la raccolta differenziata sono composti da 4 contenitori impilabili con coperchi di colore diverso secondo la normativa europea: giallo per plastica e metallo, blu per carta e cartoncino, grigio per i materiali non riciclabili e marrone per l’organico. I contenitori tecnologici saranno dotati di microchip per tracciarne lo svuotamento effettivo e la tipologia. Grazie ad un codice, infatti, ogni bidone sarà associato all’utenza e così si potrà verificare il reale utilizzo da parte delle singole famiglie.

“Roma è una delle città europee con la maggiore produzione di rifiuti: circa 2 milioni di tonnellate l’anno, di cui oltre il 30% dei rifiuti prodotti quotidianamente da ogni famiglia è costituito da scarti alimentari e vegetali” - ha commentato Torresan - “È per noi motivo di grande soddisfazione contribuire alla buona riuscita di un progetto ambizioso come quello della città di Roma, dove forniremo il nostro kit a oltre 49.000 famiglie romane, ovvero circa 200.000 contenitori. Grazie a sistemi d’identificazione Rfid di Altares, azienda anch’essa del Gruppo Sartori, è possibile tracciare in tempo reale il numero di conferimenti delle varie tipologie di materiali per ciascuna utenza. Queste soluzioni nascono dal bisogno di creare strumenti completi e semplici da utilizzare che consentano di ottimizzare il servizio di raccolta. La raccolta differenziata, la riduzione dei rifiuti ed il riciclo è il modello su cui Sartori Ambiente ha costruito il suo sviluppo sia in Italia che in campo internazionale” conclude Torresan.

fonte: www.ecodallecitta.it

Consumo consapevole per cittadini liberi: convegno a Roma il 25 maggio















Consumo consapevole come chiave per raggiungere obiettivi quali una dieta sana, la riduzione dello spreco alimentare e dell’impatto ambiente. Questo sarà il tema centrale del convegno “Consumo consapevole: un ponte verso la libertà”, in programma a Roma il 25 maggio 2018 presso l’Arancera di S. Sisto, organizzato dal Movimento per la Decrescita Felice e La Grande Via con il patrocinio di Roma Capitale, la collaborazione del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2018 e il supporto di Radio Cusano Campus. GreenStyle sostiene l’evento in qualità di media partner.

Al centro del convegno “Consumo consapevole: un ponte verso la libertà” l’incontro tra il dott. Franco Berrino, epidemiologo e fondatore dell’associazione La Grande Via (insieme alla giornalista Enrica Bortolazzi), e Lucia Cuffaro, presidente del Movimento della Decrescita Felice e volto noto della tv. Introdurrà la discussione, e interverrà nel dibattito sul tema del recupero delle eccedenze alimentari, l’assessore alla Sostenibilità Ambientale di Roma Capitale Giuseppina Montanari
. Moderatrice sarà la curatrice editoriale Antonella Malaguti.

Entrambi hanno eletto proprio il consumo consapevole quale “strumento di libertà” in quanto la capacità di comprendere a pieno le etichette dei prodotti e le strategie commerciali permettono, oltre alla possibilità di autoprodurre alcuni beni fondamentali, a ciascuno di riappropriarsi del tempo e del denaro “con immenso beneficio per la nostra salute e per la qualità della nostra vita e dell’ambiente che ci circonda”. Questi nel dettaglio i temi trattati:
  • Impatto ambientale dei nostri consumi: invito alla consapevolezza;
  • Spreco alimentare e recupero delle eccedenze alimentari prevenzione e diminuzione;
  • Fare la spesa e leggere le etichette: quali sono gli ingredienti da evitare;
  • La cucina sana e Macromediterranea: ritorno alla tradizione per recuperare semplicità e salute;
  • Autoproduzione in cucina.
Importante però sviluppare le due qualità necessarie a garantirsi il “diritto all’autonomia”, ovvero consapevolezza e volontà. Come spiegano gli organizzatori dell’evento, in programma a Roma il 25 maggio dalle 17:30 alle 19:30 presso l’Arancera di S. Sisto (via Valle della Camene 11, metro B Circo Massimo) – ingresso gratuito previa registrazione attraverso il sito indicato come fonte a fine testo:
Consapevolezza che i condizionamenti mediatici e commerciali ci stanno privando di libertà fondamentali, quali il diritto alla salute, il diritto alla gioia, il diritto alla qualità del cibo e dell’ambiente; volontà di emanciparci da queste catene invisibili.
fonte: http://www.greenstyle.it 

Rifiuti, impianti di compostaggio a Cesano e Casal Selce: ecco i progetti di Ama

Ama assicura che i progetti dei due impianti di compostaggio sono compatibili con il territorio che li ospiterà. I siti previsti a Cesano e Casal Selce tratteranno la frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata. Lo smaltimento dei rifiuti avverrà in presenza d’aria e produrrà compost per l’agricoltura e i vivai. I comitati di quartiere: “Chiediamo un incontro con l’assessore Montanari. Se l’impianto si fa, vogliamo garanzie”.






















“Le analisi per lo Studio di Impatto Ambientale hanno preso in considerazione tutti i possibili effetti della presenza dell’impianto e hanno portato a concludere per una sostanziale compatibilità con i territorio coinvolto". Ama ha spiegato il perché della scelta di Cesano e Casal Selce come aree idonee a ospitare due impianti di compostaggio per il trattamento dei rifiuti organici. E aggiunge: "La localizzazione appare coerente con i criteri proposti dal Piano Regionale dei Rifiuti del Lazio”. I progetti sono stati consegnati dalla società capitolina in Regione a inizio marzo, con la richiesta di approvazione della valutazione di impatto ambientale. I due siti, rispettivamente al servizio dei quadranti Nord e Ovest della Capitale, saranno in grado di trattare complessivamente fino a 100 mila tonnellate annue di scarti alimentari e organici (50 mila ciascuno), a cui si aggiungono 20 mila tonnellate di “scarti verdi” derivanti dalle attività di sfalcio e potatura (10 mila ciascuno). Il risultato sarà, promette l'azienda un "compost di qualità". "Grazie a questi due nuovi centri di compostaggio – scrive la municipalizzata – sarà possibile trasformare a ‘chilometri zero' gli scarti alimentari e organici provenienti dalla raccolta differenziata dei quadranti limitrofi, per complessivi 900 mila cittadini serviti, in accordo con quanto previsto dal Piano per la Riduzione e la Gestione dei materiali post-consumo di Roma Capitale e dal Piano Industriale Ama 2017-2021”.

Rifiuti: dove sorgeranno i nuovi impianti Ama

in foto: Il progetto dell’impianto di compostaggio a Cesano

















Studio del suolo, impatto sul territorio circostante e precauzioni. Sono i punti trattati all’interno della documentazione ora al vaglio degli uffici competenti: centinaia di pagine di relazioni tecniche dettagliate e tavole illustrative. Nel XV municipio, il progetto si estende su una superficie totale di 70mila metri quadri e individua l'area scelta in via della Stazione di Cesano. "Dall’ingresso sarà possibile accedere alle attrezzature di supporto alla raccolta differenziata e al riutilizzo dei materiali, isola ecologica e centro di riuso creativo, oppure procedere verso la zona a parco che ospita gli orti". L’impianto di compostaggio, anche esso visitabile, è previsto nella zona più distante dalla strada di accesso. A Casal Selce, l’area del progetto ricade nel territorio del municipio XIII, situata tra le frazioni di Castel di Guido, Casalotti e Massimina. Il sito dovrebbe sorgere nel territorio che si trova prima di arrivare sulla via Aurelia, dopo la Cava.

Impianti di compostaggio: come funzionano
“Il compostaggio è un processo attraverso il quale la sostanza biodegradabile viene degradata ad opera di microrganismi (batteri, lieviti, muffe) in presenza di ossigeno” si legge nei due progetti di Ama. La parte organica della raccolta differenziata diventa compost da utilizzare in agricoltura. "I due impianti funzioneranno 365 giorni all’anno, la consegna del materiale, invece, avverrà solo sei giorni a settimana. In ognuno dei due impianti è previsto che entreranno e usciranno quotidianamente 24 mezzi al giorno". A  Cesano l’impianto sarà in grado di trattare i rifiuti organici prodotti annualmente da circa 450mila abitanti, considerando come bacino d’utenza i municipi XIV, XV e parte del III, mentre i municipi che conferiranno a Casal Selce saranno il XIII, il XII e parte del XIV.

Rifiuti: cittadini sul piede di guerra
In risposta agli interrogativi dei cittadini sabato scorso si è costituito il Comitato di quartiere di Cesano. “Siamo pronti a percorrere tutte le strade possibili per opporci con buon senso alla costruzione dell’impianto. Tuttavia cerchiamo garanzie per il territorio: qualora il progetto venisse approvato vorremmo fare controlli senza preavviso con i nostri tecnici per assicurarci che funzioni correttamente. Chiediamo un incontro con l’assessore Montanari”. Comitato che si unisce alla mobilitazione di Osteria Nuova già attiva da diversi mesi con assemblee cittadine e una raccolta firme e al Comitato Narno (Nuove alleanze Roma Nord Ovest) del XIII e del XIV municipio.

Impatto sul territorio
Un sito quello di Cesano, spiega il comitato di Osteria Nuova, che nascerebbe in una zona “già altamente compromessa da onde radio e scorie nucleari dell’Enea Casaccia”. L’impianto di compostaggio, secondo quanto dichiarato dai residenti, costituirebbe dunque un ulteriore peggioramento della qualità della vita per chi abita in questa periferia. “Nei pressi dell’area a ridosso della quale dovrebbe essere costruito l’impianto passa l’acquedotto di approvvigionamento idrico, un acquedotto antico augusteo, il depuratore Cobis che serve i comuni del Lago di Bracciano e l’acquedotto che rifornisce Roma” conclude il comitato. Nonostante la vicina zona protetta di Bracciano e Martignano sia molto ricca di habitat e associazioni vegetali importanti e rare, Ama assicura che “nell’area d’interesse non si segnalano formazioni o specie floristiche di valore – e che – non si prevedono impatti significativi su fauna, flora ed ecosistemi”. Dal punto di vista idrogeologico l’impianto non determinerà impatti significativi e riguardo la presenza del patrimonio storico – architettonico archeologico e agroalimentare “non si evidenziano interferenze dirette e rilevanti”.  A Casal Selce nei pressi dell'area destinata all'impianto si trova la tenuta di Castel di Guido, parte della Riserva Statale del Litorale Romano e la Macchia Grande di Ponte Galeria. Ama scrive “L’area oggetto dell’intervento è situata a una distanza significativa dalla zona protetta e non presenta habitat di particolare interesse faunistico". Nell’area direttamente coinvolta nella realizzazione del progetto non sarebbero presenti beni culturali sottoposti a vincolo o d’interesse. “Sono presenti i resti di una struttura romana l’architettura di via Casal Selce  e i resti dell’edificio romano che si trovano sufficientemente distanti dal sito individuato per la realizzazione dell’impianto e si possono quindi escludere ricadute dirette”.


fonte: http://roma.fanpage.it/

Earth day 2018: Al Villaggio per la Terra si celebra il Pianeta

L’evento torna nella capitale dal 21 al 25 aprile ‘piantando i paletti’ presso la Terrazza del Pincio, per una cinque giorni all’insegna dell’arte e della musica






















Tutto e pronto in Italia per festeggiare l’Earth day 2018, la giornata creata dall’ONU per celebra l’ambiente e la salvaguardia del pianeta. Dal 21 al 25 aprile, infatti, apriranno le porte a Roma  del Villaggio per la Terra, il principale appuntamento italiano organizzato da Earth Day Italia e dal Movimento dei Focolari. Una cinque giorni di musica, spettacoli, attività sportive e soprattutto di sensibilizzazione verso le grandi tematiche ambientali e sociali.
Per la prima volta la manifestazione festeggerà sulla terrazza del Pincio (una delle due location scelte assieme al Galoppatoio di Villa Borghese) il Natale di Roma. Si partirà dunque il 21 aprile – alle 23.30 – con la “Notte dei Desideri”, quando il cielo della città verrà decorato da 2771 palloncini ecologici e biodegradabili – tanti quanti gli anni della città eterna – ognuno legato ad un messaggio o un desiderio espresso dai presenti. In realtà i festeggiamenti sul Pincio inizieranno già dalle ore 14.00 del 21 aprile con lo spettacolo di #Eterna2771, una maratona artistica fatta di tutto il talento “Made in Rome”, con Th e Reggae Circus di Adriano Bono, gli Audiomagazine, il djset di Pressapochismo.

Il 22 aprile, data ufficiale dell’Earth day 2018, la terrazza riprenderà la maratona di #Eterna2771 per culminare la sera con il Concerto per la Terra: sul grande palco si esibiranno le cantanti Elodie e Chiara Galiazzo, il rapper romano Briga e la Social Band di Radio due con Frances Alina Ascione e l’attore Andrea Perroni.
Lunedì 23 aprile, in occasione della giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, si farà incursione nel mondo della lettura prima di lasciar spazio alle esibizioni di Marla Green, Luca coi Baffi, Mike Priore, Marco Greco, Roberto Casalino, Matteo Costanzo, della band Lace Black e dei Tamurakafka, della cartoon band I Cavalieri dello Zodiaco, della Nazionale Italiana Jazzisti Onlus con Max Paiella e I-Rabbits oltre che quella a cura di Expo dei Popoli, che porteranno in anteprima sul palco danza e musica di tutto il mondo.

Dalle 17.30 alle 19.30 del 24 aprile, invece, sulla terrazza verrà allestita -con il contributo tecnico del CONOU (main partner della manifestazione)- un’Area Sanremo dove giovani artisti si cimenteranno in una competizione sotto l’occhio di una giuria di esperti. Per il 25 aprile è previsto il gran finale con Margherita Principi, Giulia Militello, La Scelta, Ironic band – tribute band ufficiale di Alanis Morissette in Italia –  e, a seguire, Tony Esposito darà vita all’Earth Band – i ritmi della terra – e ospiterà Enrico Capuano e Tamurriata Rock, il rapper Clementino e il cantante Jean Michel Byron. Tutte le informazioni qui.

fonte: www.rinnovabili.it