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Il diseducatore globale

Foto tratta dal Floker di European Central Bank

Una parte dei processi di devastazione dell’ambiente provocati dai cambiamenti climatici sono ormai irreversibili. Lo dicono anche i governi, adesso. Tutti però lo sapevano da almeno quarant’anni e hanno fatto orecchie da mercante. Perché mercanti sono: i governi, le imprese, i finanziatori e tutti i divulgatori – più o meno scientifici – al loro servizio, che portano gigantesche responsabilità sulle falsità e la diseducazione che hanno fatto prosperare per decenni. Oggi in Europa, con la progressiva eclissi di Merkel e Macron, il principale rappresentante di questo obnubilamento di carattere quasi psichiatrico dell’intelligenza, che consiste nel nascondere la testa di fronte al disastro immanente, è Mario Draghi. Il suo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, accoppiato agli altri fiumi di denaro che il governo ha deciso di spendere per “non lasciare indietro” nessuno degli aventi causa nella spartizione dei fondi europei, ha dimostrato di non voler deviare di una virgola da una visione che mette il PIL al primo posto. Tanto per ammettere che il pianeta brucia e che, per salvarlo, bisognerebbe fare scelte prima impensabili (e dunque ogni minuto è prezioso per poterlo spiegare al mondo intero) che fretta c’è?

L’IPCC, il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici, scrive...

Rapporto Wwf: 39 milioni di nuovi posti di lavoro se i governi la smettono con i sussidi dannosi per l’ambiente

Riorientare questa spesa verso pratiche sostenibili ridurrà l'impatto sulla biodiversità e aiuterebbe a passare a un'economia nature-positive




In vista dell’Open-Ended Working Group (OEWG-3) che si terrà dal 23 agosto al 3 settembre e che preparerà la ...